Legge elettorale

Bene, ottimo lavoro! Quindi il tutto dovrebbe concludersi domenica notte, lunedì pubblichiamo, facciamo girare e mandiamo il comunicato stampa alle testate.

Riporto emendamento di lynx e modifica del testo:

“Il Partito Pirata, in quanto UNICO partito politico in Italia che applica la democrazia liquida e dotato di una struttura assolutamente orizzontale,”

  1. Non solo M5S, FARE, SceltaCivica, DiM ma addirittura il PD hanno “applicato” la democrazia liquida… certamente non nel modo come lo facciamo noi.
  1. La “struttura assolutamente orizzontale” è una farloccheria che non ci deve MAI PIÙ sfuggire dalle labbra. Gli anni passati hanno dimostrato che si può massimizzare la democrazia distribuendo i ruoli su molte teste indipendenti, ma non si può ottenere democrazia se nessuno veste il ruolo del difensore di essa. Frasi di questo genere sanno di populismo e ci rendono meno credibili – se ancora girano qui o la sul nostro sito, sono da rimuovere al più presto.

Frase alternativa:

“Il Partito Pirata, attraverso la democrazia liquida, pratica la leadership collettiva per una politica in chiave di bene comune,”

Comunque ritengo il testo strutturalmente ancora molto insufficiente… esistono regole formali per comunicati stampa professionali e appunto perchè non siamo nessuno sarebbe il caso di studiarle e rispettarle.

Ho modificato quindi il testo così:

Il Partito Pirata rivendica, oggi più che mai, la drastica scelta di provare a far politica in maniera diametralmente opposta, utilizzando cioè il concetto di democrazia liquida, praticando la leadership collettiva per una politica in chiave di bene comune, rinunciando ad avere leader e assegnando tutto il potere decisionale a due Assemblee, una Permanente (perennemente attiva tramite Internet) e una Occasionale (effettuata in diverse città italiane), in cui tutti gli iscritti sono uguali e chiunque può proporre mozioni, emendare quelle altrui o delegare un proprio rappresentante. E in cui tutto ciò che rispetta il Manifesto dei Pirati è votato e democraticamente approvato o respinto, con regole e tempi certi per ciascuna fase delle operazioni.

Non possiamo quindi che essere fortemente contrari all’approvazione della nuova legge elettorale e invitiamo i cittadini alla partecipazione: il problema non è il potere politico, ma chi oggi lo esercita; la soluzione non è l’approvazione dell’Italicum, ma il coinvolgimento degli Italiani.

Queste sono le cose che fanno veramente incazzare.

La democrazia nelle varie forme che stiamo sperimentando oggi è già ampiamente razzista (nel senso sopra inteso, anche se razzista è aggettivo usato scorrettamente).

Questa menata del “chi è un piccolo poveretto e non sa usare il computer non può votare, poverino” fa accapponare la pelle.

Condivido invece appieno l’analisi di mutek: abbiamo già ampiamente sviscerato tutti i problemi di passare da LQFB per fare comunicati di ogni tipo, ma è giusto che i nuovi Pirati si cimentino.

PS: Storno, tu fai parte di RSB e potresti (solo volendolo) scrivere un pezzo, pubblicarlo in bozza sul sito e chiedere ai colleghi in RSB autorizzazione a pubblicarlo, hic et nunc. Che aspetti?

Beh, se siamo tutti d’accordo, visto che c’è stata una discreta collaborazione e siamo arrivati ad un testo finale, sintesi dei cari comunicati, propongo di accelerare i tempi e chiedere all’RSB di pubblicare direttamente il comunicato finale, cioè il seguente:

Il Parlamento si appresta ad approvare, nei prossimi giorni, la nuova legge elettorale, denominata Italicum. Questa legge è l’ennesimo schiaffo che la politica di oggi rivolge ai cittadini: In un momento in cui la partecipazione alle tornate elettorali ha raggiunto i minimi storici, e in cui le stime più ottimistiche ritengono che ad eventuali prossime elezioni l’affluenza alle urne non supererebbe il 60%, viene promulgata una legge che regalerebbe il 55% dei seggi a partiti il cui consenso effettivo nel Paese “reale” sarebbe largamente minoritario.

Il degrado della politica partitica, la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti -tutti tesi solo alla propria sopravvivenza- ci stanno facendo scivolare verso l’uomo solo al comando.

Altre urgenze, create volutamente, fanno sì che passi in secondo piano uno dei cardini della nostra Costituzione, cioè il bilanciamento dei poteri. In nome della governabilità stiamo assistendo al depotenziamento del Parlamento, all’abolizione della rappresentanza diretta e al Governo che, anziché limitarsi -come da Costituzione- ad essere organo esecutivo, si erge a legiferatore. Stiamo assistendo alla demolizione graduale ma sistematica della nostra Costituzione, a colpi di fiducia. Stiamo assistendo al palesarsi del principio che l’eletto deve fedeltà al partito e non agl’elettori, devianza catastrofica già sperimentata il secolo scorso, con i risultati che non dovremmo dimenticare.

La democrazia rappresentativa così come la conosciamo è ormai da ritenersi superata; la soluzione però non è il sultanato, bensì l’esatto contrario, ossia un maggior coinvolgimento della popolazione nelle decisioni. E questo coinvolgimento oggi può avvenire soltanto attraverso la democrazia liquida, integrando cioè sia la democrazia rappresentativa che la democrazia diretta: quest’ultima infatti ha evidenti problemi di attuazione nel caso vengano coinvolti grandi numeri di persone, senza considerare poi che su alcuni argomenti specifici è meglio affidarsi a persone capaci e conoscitori della materia, piuttosto che esprimersi senza ragion veduta. La democrazia liquida è esente da questi problemi: sta al cittadino stesso scegliere se esercitare il proprio potere politico in prima persona o se delegarlo ad un suo rappresentante di fiducia. Massima libertà di scelta in tutti i campi.

Il Partito Pirata rivendica, oggi più che mai, la drastica scelta di provare a far politica in maniera diametralmente opposta, utilizzando cioè il concetto di democrazia liquida, praticando la leadership collettiva per una politica in chiave di bene comune, rinunciando ad avere leader e assegnando tutto il potere decisionale a due Assemblee, una Permanente (perennemente attiva tramite Internet) e una Occasionale (effettuata in diverse città italiane), in cui tutti gli iscritti sono uguali e chiunque può proporre mozioni, emendare quelle altrui o delegare un proprio rappresentante. E in cui tutto ciò che rispetta il Manifesto dei Pirati è votato e democraticamente approvato o respinto, con regole e tempi certi per ciascuna fase delle operazioni.

Non possiamo quindi che essere fortemente contrari all’approvazione della nuova legge elettorale e invitiamo i cittadini alla partecipazione: il problema non è il potere politico, ma chi oggi lo esercita; la soluzione non è l’approvazione dell’Italicum, ma il coinvolgimento degli Italiani.

La versione breve per la stampa è la seguente invece:

Il Parlamento si appresta ad approvare, nei prossimi giorni, la nuova legge elettorale. Questa legge è l’ennesimo schiaffo che la politica di oggi rivolge ai cittadini: il degrado della politica partitica e la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti ci stanno facendo scivolare verso l’uomo solo al comando. Il Partito Pirata rivendica, oggi più che mai, la drastica scelta di provare a far politica in maniera diametralmente opposta, utilizzando cioè il concetto di democrazia liquida, praticando la leadership collettiva per una politica in chiave di bene comune e non può che dirsi fortemente contrario all’approvazione della nuova legge elettorale.

Siete tutti d’accordo?

No. Affatto.

Il forum è il posto sbagliato per prendere decisioni: il posto giusto è Agorà. Quello che suggeriva mutek, che è secondo me cosa buona e giusta, è fare una cosa diversa: invece del comunicato politico, agiamo per differenza. Loro approvano la legge elettorale? Noi facciamo uscire un post sui nostri canali che parla della democrazia liquida. Again. Ci muoviamo per differenza.

Per il comunicato “di partito” c’è LQFB

Ok, non avevo capito… Visto che penso che comunque due parole due sull’italicum vanno dette, possiamo fare benissimo entrambe le cose: il comunicato politico passando da LQFB, e poi un post più esaustivo che parla della democrazia liquida… A me sta bene tutto, basta farsi un po’ sentire…

Va bene, tanto con i tempi ci siamo. Tanto più che l’ufficio di presidenza della Camera ha fissato a lunedì la votazione finale, quindi lunedì è una giornata in cui si parlerà molto di questo. Farò uscire il tutto, soprattutto il comunicato stampa in primissima mattinata. Anche la mobilitazione a Montecitorio, inizialmente prevista per martedì, è stata spostata a lunedì h 18:00

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Dai che questa volta arriviamo in fondo…

Scusate se non ho avuto ancora tempo per leggere ed intervenire. Un elemento che ritengo centrale per noi e che penso andrebbe menzionato è la questione delle preferenze, ovvero la possibilità di scegliere chi delegare con il proprio voto.

Leggo dal link iniziale: “Per i capilista rimane valido il «sistema bloccato» previsto in precedenza, mentre a partire dal secondo eletto scatteranno le preferenze (2 per ogni votante).”

Questo penso vada evidenziato come una porcheria di autoconservazione del potere e della partitocrazia.

Ho aggiunto questa proposta di emendamento alle varie proposte su Agora:

Il Partito Pirata sottolinea la propria ferma opposizione al sistema dei capolista “bloccati”, manifestazione spudorata di autoconservazione del potere, e ribadisce con forza l’importanza di poter scegliere chi delegare con il proprio voto.

Ricordo a tutti che l’iniziativa è in votazione…

Comunicato stampa inviato. Sul sito: http://www.partito-pirata.it/2015/05/italicum/ Post fatto da facebook e twitter, fate il vostro gioco…

Ottimo. E’ prevedibile che oggi l’hashtag #Italicum entrerà tra le tendenze, forse già in tarda mattinata. Suggerirei di concentrare i tweets allora

Giusto, ancora non ci arriva ma ha buone probabilità di crescere in giornata. Se diventa TT è il momento migliore di twittare. Pensavo anche #noitalicum che invece è rasoterra, per ora

Niente, continua a tener testa “Charlotte Elizabeth Diana”. Cmq alle 18:00 incomincia il presidio a Montecitorio, qualche altro tweet lo possiamo sparare dopo quell’ora

Ma… sistemare il menu del sito, evidentemente andato a farsi benedire, prima di spammare in giro la news?

Signorsì, signore! Comandi!

(Continua la discussione da Legge elettorale)

[Propongo un brainstorming sulla legge elettorale che vorremmo. Sul forum discutiamone, e man mano aggiorniamo una sintesi sul pad https://pad.partito-pirata.it/p/Legge_elettorale_-_tavola_sinottica]

Il maggioritario trionfa, e perfino chi è contrario come i M5S ripudiano due principi fondamentali di un sistema democratico: 1. Una testa un voto I voti pesano diversamente: se voti un partito che non supera lo sbarramento il tuo voto è nullo, se voti un partito di minoranza vale meno e prendi meno rappresentanti di quanto ti spetterebbero 2. Pluralismo e non dittatura della maggioranza (relativa) Sbarramenti abnormi scoraggiano a votare con libertà, e quindi spingono a turarsi il naso o ad astenersi. In Parlamento e nei Consigli le poche opposizioni che entrano sono totalmente escluse dalle decisioni. 3. Almeno 50%+1 per prendere decisioni Siamo all’assurdo che non solo la maggioranza fa il bello e il cattivo tempo, ma che lo fa anche se è solo relativa, cioè minoranza rispetto al totale. Considerando anche l’astensionismo al 50% i premi di maggioranza regalano la dittatura assoluta anche a chi prende solo il 15% del consenso di tutti gli elettori.

La legge Truffa era un gioiellino di democrazia rispetto alle nuove leggi elettorali nazionali e locali, peggiori persino della fascistissima legge Acerbo.

Intanto i pirati commentano così, e va bene…

(Con l’Italicum) viene promulgata una legge che regalerebbe il 55% dei seggi a partiti il cui consenso effettivo nel Paese “reale” sarebbe largamente minoritario. Il degrado della politica partitica, la disaffezione dei cittadini alle vicissitudini dei partiti -tutti tesi solo alla propria sopravvivenza- ci stanno facendo scivolare verso l’uomo solo al comando. Altre urgenze, create volutamente, fanno sì che passi in secondo piano uno dei cardini della nostra Costituzione, cioè il bilanciamento dei poteri. In nome della governabilità stiamo assistendo al depotenziamento del Parlamento, all’abolizione della rappresentanza diretta e al Governo che, anziché limitarsi -come da Costituzione- ad essere organo esecutivo, si erge a legiferatore. Stiamo assistendo alla demolizione graduale ma sistematica della nostra Costituzione, a colpi di fiducia. Stiamo assistendo al palesarsi del principio che l’eletto deve fedeltà al partito e non agli elettori, devianza catastrofica già sperimentata il secolo scorso, con i risultati che non dovremmo dimenticare.

Ma al di là del sogno giusto che comunque ci prefiggiamo cioè, di diffondere forme democratiche orizzontali, liquide partecipative (intanto applicabili dentro i partiti, e da sperimentare per bene)…

Cosa proponiamo intanto per correggere questa democrazia rappresentativa

che naufraga verso un modello non più democratico né rappresentativo? In termini concreti… per es.

  • Premio di maggioranza sì o no?
  • Quali soluzioni alternative per la tanto decantata “governabilità”?
  • Colleggi piccoli o grandi?
  • Soglie di sbarramento sì o no? (il M5S propone soglie variabili, tra il 2% per le grandi città e il 10% per i collegi piccoli nelle provincie poco abitate)
  • Preferenze, come?
  • Coalizioni?
  • Elezione diretta del presidente del consiglio/governo?
  • Modificare ruoli e/o struttura del Parlamento bicamerale?

Io delle idee bizzarre ce le avrei… ma intanto apriamo il dibattito. Vorrei che fosse una discussione il più possibile tecnica, di approfondimento e di creatività, risparmiandoci troppi botta e risposta e limitando al minimo le contrapposizioni: spero che escano tantissime idee.

Magari aggiorniamo un pad di SINTESI per vedere le varie opinioni sui diversi punti

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Intanto manterrei il superamento del bicameralismo perfetto, con il Senato che si occupa di affari regionali. Con la differenza però che i senatori dovrebbero essere scelti dai cittadini insieme ai consiglieri regionali, durante le elezioni regionali, e soprattutto dovrebbero essere altra gente rispetto ai consiglieri regionali stessi. In linea generale sarei per un modello “Sindaco d’Italia” con qualche modifica. Proporzionale per eleggere i rappresentanti, soglia di sbarramento al 4%, ballottaggio in caso nessun partito o coalizione superi il 50% e premio di maggioranza (52% dei seggi) assegnato a chi vince il ballottaggio. Preferenze sì (e senza obblighi di parità di genere), ma anche norme severe su conflitto di interessi e criteri di candidabilità (questo per evitare i voti di scambio); niente vincolo di mandato, ma introduzione del Recall all’americana.

Sarei per un proporzionale puro, senza soglie, corretto non con un premio di maggioranza, ma con un’attribuzione di seggi progressiva (da studiare). Per esemplificare: chi ha 1.000 voti ha un seggio, chi ne ha 10.000 ne ha 12

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