Linee Guida per Responsabili della Convivenza

Serve solo a chi intende svolgere quel ruolo. Sei invitato a ottimizzare il codice ma se tralasci delle funzioni rischi che il software non fa più quello che deve fare…

Secondo me questo ragionamento rientra nelle scelte che il collegio può prendere. Il collegio riconosce se ci sono problemi con un RdC e prende misure idonee a stabilire giustizia, come per esempio quelle che proponi. Sono dettagli che non necessitano passare per l’AP – anzi meglio che non lo facciano perché il CA deve potere correggere il tiro se le misure intraprese non funzionano – e in linea generale il CA dovrebbe essere più competente dell’AP a ragionare sulle misure disciplinari.

no, è come dire che le leggi servono solo ai giudici. gli utenti del forum, soprattutto quelli nuovi, devono conoscere diritti e doveri.

almeno la gradualità della sanzione deve essere un obbligo del responsabile della convivenza, non si può lasciare tutto al collegio arbitrale, la gradualità deve essere una regola scritta.

Secondo me di scritto non ci deve essere niente: ogni persona, ogni responsabile alla convivenza ha il diritto di agire come meglio crede, seguendo i metodi che preferisce; qualcuno magari risulta più convincente atteggiandosi in un certo modo piuttosto che in un altro, oppure preferisce gestire la situazione in un modo diverso. L’importante è che ottenga un risultato positivo per l’ambiente e apprezzato dal resto dei Pirati.

Intanto, sarebbe buona cosa se il responsabile non fosse uno, ma più d’uno (e per questo dovrà passare la proposta in AP a tal proposito). Inoltre, l’AP, come può assegnare un incarico, può anche richiedere una sostituzione.

Più che altro sarebbe da tradurre, modificare, e poi approvare un testo completo su come comportarsi sul forum, che l’utente accetta di rispettare al momento dell’iscrizione, facendo un mix fra questo https://taverna.arrembaggio.eu/faq e il nostro codice di condotta pirata (che è valido solo per i pirati iscritti).

SEZIONE I: CODICE DI CONDOTTA PIRATA Art. 29. Preambolo Questo Codice di Condotta è specifico per gli ambiti di interazione tra i pirati di tipo uno-a-uno, uno-a-molti, molti-a-molti. Il Partito Pirata accoglie ed incoraggia la partecipazione di tutti. Non importa come ti identifichi o come gli altri ti percepiscono: sei il benvenuto. Diamo il benvenuto a tutti fintanto che interagiscono in modo costruttivo con i nostri obiettivi condivisi. Il nostro progetto è di natura politica ma apprezziamo e incoraggiamo i contributi di coloro che hanno esperienza in altri settori e li accogliamo nella nostra comunità. Art. 30. Sii rispettoso In un progetto delle dimensioni del Partito Pirata, inevitabilmente ci saranno persone con le quali potrai essere in disaccordo, o trovare difficoltà a cooperare. Accetta che sia cosi e rimani rispettoso. Il disaccordo non è una scusa valida tale da giustificare comportamenti poveri o attacchi personali e una comunità in cui le persone si sentono minacciate non è una comunità sana. Adotta un linguaggio di rispetto e di uguaglianza. Art. 31. Assumi la buona fede I Pirati hanno molti modi di raggiungere i propri obiettivi condivisi che possono differire dai tuoi. Parti dal presupposto che altre persone stiano lavorando in questa direzione. Ricorda che non tutti i Pirati sono di madrelingua italiana e possono avere background culturali diversi. Art. 32. Sii collaborativo Il movimento Pirata è un progetto grande e complesso; c’è sempre da imparare. E’ bene chiedere aiuto ogni qual volta se ne sente il bisogno. Allo stesso modo, offerte di aiuto dovrebbero essere viste nel contesto dell’obiettivo comune di migliorare il movimento. Quando fai qualcosa per il bene del progetto, sii disposto a spiegare agli altri come funziona, in modo che possano migliorare il lavoro. Art. 33. Sii conciso Tieni a mente che ciò che si scrive una volta potrà essere letto da centinaia di persone. Scrivere una breve email significa che le persone possono capire la conversazione nel modo più efficiente possibile. Quando è necessario produrre una lunga spiegazione prendi in considerazione l’ipotesi di aggiungere una sintesi. Cerca di portare nuovi argomenti a una conversazione in modo che ogni email aggiunga qualcosa di unico per mantenere il filo del discorso. Tieni presente che il resto del thread contiene i messaggi con gli argomenti che sono stati già affrontati. Cerca di rimanere in tema, soprattutto nelle discussioni che sono già abbastanza grandi. Art. 34. Sii aperto La maggior parte delle vie di comunicazione utilizzate dai Pirati comprende sia comunicazioni private che pubbliche. Prediligi metodi pubblici di comunicazione per i messaggi relativi al movimento Pirata, a meno di trattare qualcosa di particolarmente sensibile. Questo vale per i messaggi di aiuto, sostegno o i messaggi politici correlati al movimento Pirata. L’effetto immediato è di permettere di ricevere un sostegno pubblico agli argomenti e di risolvere molto piu velocemente gli errori. Art. 35. In caso di problemi Mentre questo codice di condotta dovrebbe essere rispettato dai Pirati, riconosciamo che a volte le persone possano avere avuto una brutta giornata o non essere a conoscenza di questo Codice di Condotta Pirata. Quando ciò accade, si può rispondere fornendo loro un riferimento a questo codice di condotta. Tali messaggi possono essere pubblici o privati, a seconda del livello di privacy che i contenuti richiedono. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che il messaggio sia pubblico o meno, questo dovrebbe ancora essere attinente alle parti rilevanti di questo codice di condotta, In particolare:

  1. I messaggi non devono essere offensivi o irrispettosi
  2. Devono presumere la buona fede

questa è la giungla, il contrario della convivenza civile.

no, l’utente non ha solo doveri, ha anche diritti e li deve conoscere appena iscritto (a questo serve il link nel post in alto).

la conseguenza delle tue proposte è che l’utente ha zero diritti e i responsabili della convivenza arbitrio assoluto. :frowning:

Il fatto che sia giungla o convivenza civile non ha niente a che vedere con l’imposizione di un metodo di azione al RdC. Se è giungla on convivenza lo determinerà quali regole dovranno seguire gli utenti. Quindi più che le linee guida per i RdC servono le linee guida per gli utenti: se non ci sono, gli utenti possono fare ciò che vogliono, e il RdC non può intervenire al meglio, in quanto su che basi potrebbe sospendere un utente?

Non ha arbitrio assoluto: spero che in futuro i RdC saranno almeno tre, che votano a maggioranza. E nel caso c’è possibilità di ricorrere al Collegio Arbitrale. E se gli altri pirati ritengono che lavora male possono votarne la sostituzione. Quindi nessun libero arbitrio, ma solo gestione autonoma del lavoro. Ogni caso avrà una gestione diversa, ogni persona ha una sensibilità diversa, e ogni persona reagirà in maniera diversa. Impossibile racchiudere gli eventi in una serie di regole che il RdC deve poi applicare. E nemmeno ha senso imporre una gradualità di sanzione: se domani si iscrive uno e come prima cosa inserisce un bel “andate tutti a fanculo pirati del cazzo, affogate” in ogni thread del forum a caratteri cubitali, per me viene sospeso subito, e a vita. E invece toccherebbe dargli magari 1 solo giorno di sospensione…e poi 3… e poi 1 settimana… e intanto perdiamo tempo a ripulire le sue offese…

Quale link?

Gli utenti educati se la cavano seguendo la propria buona educazione. Quelli un po’ difficili leggono il codice comportamentale del regolamento. Quelli sono i “diritti e doveri”. Solo gli adetti ai lavori devono studiarsi le strategie per il vibes watching descritte qui.

Crei burocrazia e rischi che in casi urgenti il RdC non può proteggere il PP a causa di una regola preimposta. Per una volta do ragione a chi è contro l’eccesso di regole.

La giustizia non deve essere compito di alcun altro organo del partito, altrimenti la separazione dei poteri dove sarebbe? Piuttosto il CA deve organizzarsi meglio a reagire con rapidità quando è necessario… eventualmente introducendo sub-organi o gerarchie tipo corte celera e corte suprema.

Esatto, ed essendo un ruolo eletto (= revocabile) e decentralizzato (ogni ambito ha un responsabile diverso) gli si può dare quel grado di autonomia e migliorare i metodi (e le linee guida) via facendo. Evitiamo di inserire regole che non si sono ancora comprovate necessarie.

Dipende dall’ambito. Il forum e l’AP sono spazi di inusuale centralizzazione sociale…

Visto che si perpetua questa piccola assurdità legale ho scritto una [https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6156.html propostina apposita] per chiudere questa backdoor mentale.

Attualmente dipende dal responsabile se considerare il codice comportamentale applicabile solo agli iscritti – io non sono d’accordo a “punire” chi contribuisce al partito, au contraire, ritengo si debba essere più severi con chi viene solo a promuovere i suoi interessi.

In ogni caso le linee guida sono un discorso correlato, ma diverso.

Le leggi sulla convivenza esistono già, e il CA ha già l’obbligo di farli rispettare. Ulteriormente ci sta il codice di condotta. Quanto altro vuoi?

Se non è iscritto non ha diritti oltre a quelli garantiti dalla legge.

No. Il CA ha la possibilità di intervenire e l’obbligo di garantire la giustizia. Il RdC non ha il compito di fare il giustiziere. È in mano al CA decidere in quale modo gli ospiti abbiano dei “diritti” oltre a quelli garantiti dalla legge.

Almeno adesso che siamo nei primi mesi di rodaggio, ma forse non si potrà fare mai senza intralciare o la buona convivenza o la giustizia.

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Bravo. Ora appena ho tempo vedo magari di aprirne una concorrente integrando alcune cose delle faq di discourse… Poi è possibile far sì che all’atto della registrazione sul forum l’utente sia obbligato a dichiarare di accettarle?

Bo, comunque non siamo una ditta con la quale entri in un rapporto contrattuale se ci interagisci. Se gli ospiti si comportano male abbiamo il diritto di chiudere il loro accesso. Non ci sono obblighi a dare spiegazioni, è tutta buona volontà da parte nostra. Sono a favore di essere gentili e accoglienti, anche di estendere i diritti pirata a loro, garantendogli di nostra iniziativa una trattamento rispettoso da parte dei pirati e una giustizia garantita da parte del collegio, ma non mi piace quando gira l’idea che abbiano un diritto legale ad esigere ciò – addirittura senza in cambio rispettare noi.

Ho notato che hai sbagliato sezione in LQFB, la proposta l’hai infilata nella sezione regionale Lazio :wink:

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mi dispiace vedere tanta superficialità su un tema così importante… :pensive:

per gli utenti basterebbe una sola regola:

Usa la buona educazione.

Tanto gli utenti puoi sempre sospenderli, non possono creare problemi.

Il vero problema sono i controllori, quelli sì che possono creare problemi gravi e far fallire un intero progetto! Perchè per i controllori non esiste rimedio, almeno non così semplice come per gli utenti. I controllori sono pirati di lungo corso, quindi nella diatriba tra un utente, magari nuovo, e un controllore, è probabile che vinca il secondo, pur avendo torto, se la questione viene sollevata di fronte ad altri pirati. E poi possono sempre sospendere togliendo possibilità di replica.

Due anni fa, quando frequentavo i pirati, e queste questioni finivano in AP, questo succedeva regolarmente! anche se @lynX negherà in ogni modo… :wink:

Allora…

  • per gli utenti basta la buona educazione
  • per i controllori ci vogliono regole stringenti e facilmente rintracciabili agli utenti
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Mi scusi, cosa dovrei negare? L’inesistenza di alcune misure comportamentali con la conseguenza che la prepotenza politica veniva premiata? Il fatto che ci sei stato non significa inevitabilmente che siano chiari i meccanismi che si sono verificati…

Ah si? E allora con quale criterio il controllore decide quando si è manifestata cattiva educazione (per esempio l’uso di una parolaccia)?

In pratica sono i controllori allora che necessitano un codice di condotta preciso per potere giudicare gli utenti… di conseguenza alcuni utenti dovranno interessarsi a ciò se protendono a non esibire buona educazione…

In pratica si torna a quello che dissi in Linee Guida per Responsabili della Convivenza

no, non serve nessun codice per poter giudicare gli utenti, per questo basta la buona educazione. serve al contrario un codice comportamentale per i controllori. ad esempio, la gradualità della sanzione già di per sè tutela l’utente. sarebbe assurdo discutere se una parolaccia o no è maleducazione, o in genere cosa non si deve fare. infatti se la sanzione è graduale è ininfluente: l’utente può cmq riflettere e rientrare senza problemi se la sanzione è minima, anche se è convinto di stare nel giusto.

bisogna ridurre il danno potenziale dei controllori. è questo il vero problema.

un conflitto tra utenti lo blocchi facilmente, un controllore no.

Secondo me il tuo approccio non funzionerebbe… il modo come entrambe le parti sono convinte di avere l’interpretazione giusta della “buona educazione” significa che non ci sarà un accordo.

Cito questi due punti perché fanno capire una cosa fondamentale, ovvero il fortissimo impatto distruttivo che hanno sui tutti i sistemi i detentori del “potere” (in questo caso il RdC, ma più in generale Collegio Arbitrale, amministratori delle piattaforme eccetera eccetera).

Se - a prescindere da quali siano i valori e le regole condivise - chi è incaricato di farle rispettare viene percepito come un despota tirannico che fa il bello e il cattivo tempo, il profondo senso di impotenza e ingiustizia scaverà a fossa a tutte le menti, specialmente quelle a più deboli. E tutto l’ecosistema crollerà dall’interno.

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Per questo deve formarsi una cultura di consultare il ramo giudiziario spesso e senza implicazioni sociali. Se io consulto il CA sui comportamenti di pirata X non significa che voglio creare zizzania, significa che voglio assicurarmi che siamo in rotta verso la giustizia. Il CA deve essere flessibile e veloce, non stradibattuto e burocratico.

L’alternativa alla giustizia istituzionalizzata è l’assenza di giustizia in un sistema di poteri di fatto che si creano nel vano tentativo di operare senza strutture – un fenomeno documentato da Jo Freeman.

Se hai una terza alternativa alla struttura istituzionalizzata e alla tirannia dell’assenza di struttura, sono tutt’orecchi… e migliaia di filosofi della democrazia pure.

OT: Parlando con gente di IRC riguardo ai comportamenti della gente in IRC, che dopo vent’anni sono altrettanto miserabili, mi è capitato tra le mani un documento che scrissi nel 1992: http://www.psyc.eu/synconf. Ragazzi… sono più di venti anni ormai che ragiono e scrivo del tema della convivenza nell’ambito digitale…! (anche se quel paper tratta anche tutti gli altri problemi di IRC… anch’essi quasi tutti ancora attuali… il paragrafo “Sociological and security aspects” non è molto lungo, ma già allora non mi stava bene di dare la colpa a chi usa la tecnologia in modo non conformante…)

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ma certo che esiste una terza via, ed è quella che migliaia di filosofi della democrazia predicano e praticano da anni, non so neanche come chiamarla tanti sono gli esempi applicativi.

ti rimando all’intervento di @solibo per le motivazioni. per l’applicazione ho già avanzato proposte due mesi fa (inascoltato…). ripeto, il problema non sono gli utenti, sono i controllori. e non servono a nulla regole di comportamento per gli utenti, al massimo serve ricordare la netiquette. quello che serve è porre severi limiti ai controllori e facilità nel rimuoverli.

Appunto abbiamo costruito un sistema di poteri che si controllano a vicenda affinché nessuno possa fare il bello e cattivo tempo. Tutto il testo non parla d’altro. Potete dirmi precisamente quale paragrafo o passaggio di pensiero non vi tornerebbe? A me il problema pare molto semplice: qualsiasi cosa alla quale non si ha partecipato nel processo di costituzione in un momento seguente gli può apparire “calato dall’alto”. A questo problema di percezione soluzione non ho altra che di raccomandare di studiarsi la documentazione del processo di creazione (appunto la ragione per la quale le linee guida sono così lunghe e approfondite), di comprendere il processo che abbiamo attraversato negli ultimi anni per arrivare alle conclusioni che vediamo oggi implementate. E se ci sono dubbi, di domandare riguardo a passaggi specifici del testo – non di mettere superficialmente in questione tutto. Un posizionamento pratico che però induce immobilismo dell’intero partito in quanto l’alternativa è di ripetere errori passati.

Inascoltato!? Da mesi sto spiegando come questo tipo di proposte non funzionano. Ma parlo cinese? Scusate se nella parte seguente mi ripeto, ma evidentemente quando parlo c’è chi crede che stia parlando d’altro…

Scusa se mi pare talmente ovvio… che mi sono scordato di indicare che la prima cosa è di prendere le persone difficili in disparte e parlarci 1:1 ? Non ci sta scritto nelle linee guida? Dovesse mancare allora devo mettercelo certamente.

Ma visto che non vogliamo che il RdC possa fare il buono e cattivo tempo il next step è per l’utente di rivolgersi al Collegio. E non deve essere un dramma o una burocrazia farlo. Fino ad oggi non abbiamo ancora visto un CA celere in questo PP, perciò questo nuovo meccanismo non è ancora oleato – ma sicuramente la critica di solibo non è applicabile allo status quo.

In un partito al governo non esistono persone esterne non coinvolte, e non mi pare utile costruire un sistema che funziona solo se non abbiamo successo. La proposta pratica qui mi pare che la ebbe solibo, quella di eleggere i nuovi iscritti in questi ruoli, prima ancora che si siano qualificati per l’AP. Anche ciò si può raccomandare in forma iscritta, ma non proprio nelle linee guida… bo. E cmq sarebbe una raccomandazione che in caso di un vero successo politico non sarebbe più ideale – in pratica queste sone cose che se inserite in un regolamento creano burocrazia e tolgono flessibilità. A noi non ci servono regole che non tengono conto degli imprevisti perciò burocratiche ma piuttosto di una garanzia del equilibrio dei poteri – ed è questo che lo statuto provvede, ed è per questo fondamentale che il Collegio si manifesti nella vita quotidiana, non solo nelle emergenze.

Ne abbiamo parlato. Non vedo perchè si debba presumere che i RdC che tutti hanno scelto di incaricare debbano portare questo tipo di museruola. Prevedo invece scenari catastrofici a causa di eccesso di regolamentazione burocratica della gradualità delle sanzioni. Si può pero indicare delle raccomandazioni di questo genere in queste linee guida, se ne hai da proporre.

Se non è indicato quali sono i comportamenti “maleducati” il CA non sa come applicare giustizia e gli utenti possono sentirsi trattati in modo imprevedibile ed ingiusto. La netiquette è una variante più burocratica del codice comportamentale… entra in dettagli di tecnologie che neanche più usiamo. Ne abbiamo parlato in anni passati in quale modo la netiquette non può essere presa alla lettera. Il nostro codice comportamentale è il frutto di uno sviluppo della netiquette verso principi di giustizia e buona educazione più generali. L’autore è stata la stessa persona che quattro anni fa propose la netiquette, se ben ricordo… cioè ci sono sviluppi intellettuali di pirati concreti in ballo.

Questo appunto perchè ad oggi manca: ci sono solo le regole di base di discourse, nelle faq…ma sono in inglese. Per questo ora si sta proponendo su LQFB di sostituire quelle faq con il codice di condotta pirata, che ad oggi vale solo per i pirati iscritti.

Art. 29. Preambolo Questo Codice di Condotta è specifico per gli ambiti di interazione tra i pirati di tipo uno-a-uno, uno-a-molti, molti-a-molti. Il Partito Pirata accoglie ed incoraggia la partecipazione di tutti. Non importa come ti identifichi o come gli altri ti percepiscono: sei il benvenuto. Diamo il benvenuto a tutti fintanto che interagiscono in modo costruttivo con i nostri obiettivi condivisi. Il nostro progetto è di natura politica ma apprezziamo e incoraggiamo i contributi di coloro che hanno esperienza in altri settori e li accogliamo nella nostra comunità. Art. 30. Sii rispettoso In un progetto delle dimensioni del Partito Pirata, inevitabilmente ci saranno persone con le quali potrai essere in disaccordo, o trovare difficoltà a cooperare. Accetta che sia cosi e rimani rispettoso. Il disaccordo non è una scusa valida tale da giustificare comportamenti poveri o attacchi personali e una comunità in cui le persone si sentono minacciate non è una comunità sana. Adotta un linguaggio di rispetto e di uguaglianza. Art. 31. Assumi la buona fede I Pirati hanno molti modi di raggiungere i propri obiettivi condivisi che possono differire dai tuoi. Parti dal presupposto che altre persone stiano lavorando in questa direzione. Ricorda che non tutti i Pirati sono di madrelingua italiana e possono avere background culturali diversi. Art. 32. Sii collaborativo Il movimento Pirata è un progetto grande e complesso; c’è sempre da imparare. E’ bene chiedere aiuto ogni qual volta se ne sente il bisogno. Allo stesso modo, offerte di aiuto dovrebbero essere viste nel contesto dell’obiettivo comune di migliorare il movimento. Quando fai qualcosa per il bene del progetto, sii disposto a spiegare agli altri come funziona, in modo che possano migliorare il lavoro. Art. 33. Sii conciso Tieni a mente che ciò che si scrive una volta potrà essere letto da centinaia di persone. Scrivere una breve email significa che le persone possono capire la conversazione nel modo più efficiente possibile. Quando è necessario produrre una lunga spiegazione prendi in considerazione l’ipotesi di aggiungere una sintesi. Cerca di portare nuovi argomenti a una conversazione in modo che ogni email aggiunga qualcosa di unico per mantenere il filo del discorso. Tieni presente che il resto del thread contiene i messaggi con gli argomenti che sono stati già affrontati. Cerca di rimanere in tema, soprattutto nelle discussioni che sono già abbastanza grandi. Art. 34. Sii aperto La maggior parte delle vie di comunicazione utilizzate dai Pirati comprende sia comunicazioni private che pubbliche. Prediligi metodi pubblici di comunicazione per i messaggi relativi al movimento Pirata, a meno di trattare qualcosa di particolarmente sensibile. Questo vale per i messaggi di aiuto, sostegno o i messaggi politici correlati al movimento Pirata. L’effetto immediato è di permettere di ricevere un sostegno pubblico agli argomenti e di risolvere molto piu velocemente gli errori. Art. 35. In caso di problemi Mentre questo codice di condotta dovrebbe essere rispettato dai Pirati, riconosciamo che a volte le persone possano avere avuto una brutta giornata o non essere a conoscenza di questo Codice di Condotta Pirata. Quando ciò accade, si può rispondere fornendo loro un riferimento a questo codice di condotta. Tali messaggi possono essere pubblici o privati, a seconda del livello di privacy che i contenuti richiedono. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che il messaggio sia pubblico o meno, questo dovrebbe ancora essere attinente alle parti rilevanti di questo codice di condotta, In particolare:

  1. I messaggi non devono essere offensivi o irrispettosi
  2. Devono presumere la buona fede

Questo effettivamente è una grossa mancanza a cui bisogna rimediare… Nel codice comportamentale andrà scritto pure che "ogni decisione presa dall’incaricato alla convivenza è appellabile di fronte al collegio arbitrale, contattabile tramite mail all’indirizzo collegio@lists.partito-pirata.it

O la gradualità è una regola e di conseguenza una burocrazia, o la gradualità è una mera raccomandazione che possiamo aggiungere a queste linee guida che però il RdC non è costretto a corrispondere. O deleghi potere, o imponi regole… devi deciderti quale via ci vuoi raccomandare.

Quando parlo di codice comportamentale intendo il codice di condotta. Nella mia fantasia non esiste questa assurdità che le regole siano più severe per gli iscritti che per i parvenuti. È una vostra interpretazione legale “algoritmica” mentre la giustizia non funziona come un algoritmo.

Il fatto che non sia documentato come ci si rivolge al collegio è grave. Scusa se esistono ancora cose nel PP delle quali non mi sono occupato di persona.

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