Linee Guida per Responsabili della Convivenza

mi dispiace vedere tanta superficialità su un tema così importante… :pensive:

per gli utenti basterebbe una sola regola:

Usa la buona educazione.

Tanto gli utenti puoi sempre sospenderli, non possono creare problemi.

Il vero problema sono i controllori, quelli sì che possono creare problemi gravi e far fallire un intero progetto! Perchè per i controllori non esiste rimedio, almeno non così semplice come per gli utenti. I controllori sono pirati di lungo corso, quindi nella diatriba tra un utente, magari nuovo, e un controllore, è probabile che vinca il secondo, pur avendo torto, se la questione viene sollevata di fronte ad altri pirati. E poi possono sempre sospendere togliendo possibilità di replica.

Due anni fa, quando frequentavo i pirati, e queste questioni finivano in AP, questo succedeva regolarmente! anche se @lynX negherà in ogni modo… :wink:

Allora…

  • per gli utenti basta la buona educazione
  • per i controllori ci vogliono regole stringenti e facilmente rintracciabili agli utenti
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Mi scusi, cosa dovrei negare? L’inesistenza di alcune misure comportamentali con la conseguenza che la prepotenza politica veniva premiata? Il fatto che ci sei stato non significa inevitabilmente che siano chiari i meccanismi che si sono verificati…

Ah si? E allora con quale criterio il controllore decide quando si è manifestata cattiva educazione (per esempio l’uso di una parolaccia)?

In pratica sono i controllori allora che necessitano un codice di condotta preciso per potere giudicare gli utenti… di conseguenza alcuni utenti dovranno interessarsi a ciò se protendono a non esibire buona educazione…

In pratica si torna a quello che dissi in Linee Guida per Responsabili della Convivenza

no, non serve nessun codice per poter giudicare gli utenti, per questo basta la buona educazione. serve al contrario un codice comportamentale per i controllori. ad esempio, la gradualità della sanzione già di per sè tutela l’utente. sarebbe assurdo discutere se una parolaccia o no è maleducazione, o in genere cosa non si deve fare. infatti se la sanzione è graduale è ininfluente: l’utente può cmq riflettere e rientrare senza problemi se la sanzione è minima, anche se è convinto di stare nel giusto.

bisogna ridurre il danno potenziale dei controllori. è questo il vero problema.

un conflitto tra utenti lo blocchi facilmente, un controllore no.

Secondo me il tuo approccio non funzionerebbe… il modo come entrambe le parti sono convinte di avere l’interpretazione giusta della “buona educazione” significa che non ci sarà un accordo.

Cito questi due punti perché fanno capire una cosa fondamentale, ovvero il fortissimo impatto distruttivo che hanno sui tutti i sistemi i detentori del “potere” (in questo caso il RdC, ma più in generale Collegio Arbitrale, amministratori delle piattaforme eccetera eccetera).

Se - a prescindere da quali siano i valori e le regole condivise - chi è incaricato di farle rispettare viene percepito come un despota tirannico che fa il bello e il cattivo tempo, il profondo senso di impotenza e ingiustizia scaverà a fossa a tutte le menti, specialmente quelle a più deboli. E tutto l’ecosistema crollerà dall’interno.

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Per questo deve formarsi una cultura di consultare il ramo giudiziario spesso e senza implicazioni sociali. Se io consulto il CA sui comportamenti di pirata X non significa che voglio creare zizzania, significa che voglio assicurarmi che siamo in rotta verso la giustizia. Il CA deve essere flessibile e veloce, non stradibattuto e burocratico.

L’alternativa alla giustizia istituzionalizzata è l’assenza di giustizia in un sistema di poteri di fatto che si creano nel vano tentativo di operare senza strutture – un fenomeno documentato da Jo Freeman.

Se hai una terza alternativa alla struttura istituzionalizzata e alla tirannia dell’assenza di struttura, sono tutt’orecchi… e migliaia di filosofi della democrazia pure.

OT: Parlando con gente di IRC riguardo ai comportamenti della gente in IRC, che dopo vent’anni sono altrettanto miserabili, mi è capitato tra le mani un documento che scrissi nel 1992: http://www.psyc.eu/synconf. Ragazzi… sono più di venti anni ormai che ragiono e scrivo del tema della convivenza nell’ambito digitale…! (anche se quel paper tratta anche tutti gli altri problemi di IRC… anch’essi quasi tutti ancora attuali… il paragrafo “Sociological and security aspects” non è molto lungo, ma già allora non mi stava bene di dare la colpa a chi usa la tecnologia in modo non conformante…)

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ma certo che esiste una terza via, ed è quella che migliaia di filosofi della democrazia predicano e praticano da anni, non so neanche come chiamarla tanti sono gli esempi applicativi.

ti rimando all’intervento di @solibo per le motivazioni. per l’applicazione ho già avanzato proposte due mesi fa (inascoltato…). ripeto, il problema non sono gli utenti, sono i controllori. e non servono a nulla regole di comportamento per gli utenti, al massimo serve ricordare la netiquette. quello che serve è porre severi limiti ai controllori e facilità nel rimuoverli.

Appunto abbiamo costruito un sistema di poteri che si controllano a vicenda affinché nessuno possa fare il bello e cattivo tempo. Tutto il testo non parla d’altro. Potete dirmi precisamente quale paragrafo o passaggio di pensiero non vi tornerebbe? A me il problema pare molto semplice: qualsiasi cosa alla quale non si ha partecipato nel processo di costituzione in un momento seguente gli può apparire “calato dall’alto”. A questo problema di percezione soluzione non ho altra che di raccomandare di studiarsi la documentazione del processo di creazione (appunto la ragione per la quale le linee guida sono così lunghe e approfondite), di comprendere il processo che abbiamo attraversato negli ultimi anni per arrivare alle conclusioni che vediamo oggi implementate. E se ci sono dubbi, di domandare riguardo a passaggi specifici del testo – non di mettere superficialmente in questione tutto. Un posizionamento pratico che però induce immobilismo dell’intero partito in quanto l’alternativa è di ripetere errori passati.

Inascoltato!? Da mesi sto spiegando come questo tipo di proposte non funzionano. Ma parlo cinese? Scusate se nella parte seguente mi ripeto, ma evidentemente quando parlo c’è chi crede che stia parlando d’altro…

Scusa se mi pare talmente ovvio… che mi sono scordato di indicare che la prima cosa è di prendere le persone difficili in disparte e parlarci 1:1 ? Non ci sta scritto nelle linee guida? Dovesse mancare allora devo mettercelo certamente.

Ma visto che non vogliamo che il RdC possa fare il buono e cattivo tempo il next step è per l’utente di rivolgersi al Collegio. E non deve essere un dramma o una burocrazia farlo. Fino ad oggi non abbiamo ancora visto un CA celere in questo PP, perciò questo nuovo meccanismo non è ancora oleato – ma sicuramente la critica di solibo non è applicabile allo status quo.

In un partito al governo non esistono persone esterne non coinvolte, e non mi pare utile costruire un sistema che funziona solo se non abbiamo successo. La proposta pratica qui mi pare che la ebbe solibo, quella di eleggere i nuovi iscritti in questi ruoli, prima ancora che si siano qualificati per l’AP. Anche ciò si può raccomandare in forma iscritta, ma non proprio nelle linee guida… bo. E cmq sarebbe una raccomandazione che in caso di un vero successo politico non sarebbe più ideale – in pratica queste sone cose che se inserite in un regolamento creano burocrazia e tolgono flessibilità. A noi non ci servono regole che non tengono conto degli imprevisti perciò burocratiche ma piuttosto di una garanzia del equilibrio dei poteri – ed è questo che lo statuto provvede, ed è per questo fondamentale che il Collegio si manifesti nella vita quotidiana, non solo nelle emergenze.

Ne abbiamo parlato. Non vedo perchè si debba presumere che i RdC che tutti hanno scelto di incaricare debbano portare questo tipo di museruola. Prevedo invece scenari catastrofici a causa di eccesso di regolamentazione burocratica della gradualità delle sanzioni. Si può pero indicare delle raccomandazioni di questo genere in queste linee guida, se ne hai da proporre.

Se non è indicato quali sono i comportamenti “maleducati” il CA non sa come applicare giustizia e gli utenti possono sentirsi trattati in modo imprevedibile ed ingiusto. La netiquette è una variante più burocratica del codice comportamentale… entra in dettagli di tecnologie che neanche più usiamo. Ne abbiamo parlato in anni passati in quale modo la netiquette non può essere presa alla lettera. Il nostro codice comportamentale è il frutto di uno sviluppo della netiquette verso principi di giustizia e buona educazione più generali. L’autore è stata la stessa persona che quattro anni fa propose la netiquette, se ben ricordo… cioè ci sono sviluppi intellettuali di pirati concreti in ballo.

Questo appunto perchè ad oggi manca: ci sono solo le regole di base di discourse, nelle faq…ma sono in inglese. Per questo ora si sta proponendo su LQFB di sostituire quelle faq con il codice di condotta pirata, che ad oggi vale solo per i pirati iscritti.

Art. 29. Preambolo Questo Codice di Condotta è specifico per gli ambiti di interazione tra i pirati di tipo uno-a-uno, uno-a-molti, molti-a-molti. Il Partito Pirata accoglie ed incoraggia la partecipazione di tutti. Non importa come ti identifichi o come gli altri ti percepiscono: sei il benvenuto. Diamo il benvenuto a tutti fintanto che interagiscono in modo costruttivo con i nostri obiettivi condivisi. Il nostro progetto è di natura politica ma apprezziamo e incoraggiamo i contributi di coloro che hanno esperienza in altri settori e li accogliamo nella nostra comunità. Art. 30. Sii rispettoso In un progetto delle dimensioni del Partito Pirata, inevitabilmente ci saranno persone con le quali potrai essere in disaccordo, o trovare difficoltà a cooperare. Accetta che sia cosi e rimani rispettoso. Il disaccordo non è una scusa valida tale da giustificare comportamenti poveri o attacchi personali e una comunità in cui le persone si sentono minacciate non è una comunità sana. Adotta un linguaggio di rispetto e di uguaglianza. Art. 31. Assumi la buona fede I Pirati hanno molti modi di raggiungere i propri obiettivi condivisi che possono differire dai tuoi. Parti dal presupposto che altre persone stiano lavorando in questa direzione. Ricorda che non tutti i Pirati sono di madrelingua italiana e possono avere background culturali diversi. Art. 32. Sii collaborativo Il movimento Pirata è un progetto grande e complesso; c’è sempre da imparare. E’ bene chiedere aiuto ogni qual volta se ne sente il bisogno. Allo stesso modo, offerte di aiuto dovrebbero essere viste nel contesto dell’obiettivo comune di migliorare il movimento. Quando fai qualcosa per il bene del progetto, sii disposto a spiegare agli altri come funziona, in modo che possano migliorare il lavoro. Art. 33. Sii conciso Tieni a mente che ciò che si scrive una volta potrà essere letto da centinaia di persone. Scrivere una breve email significa che le persone possono capire la conversazione nel modo più efficiente possibile. Quando è necessario produrre una lunga spiegazione prendi in considerazione l’ipotesi di aggiungere una sintesi. Cerca di portare nuovi argomenti a una conversazione in modo che ogni email aggiunga qualcosa di unico per mantenere il filo del discorso. Tieni presente che il resto del thread contiene i messaggi con gli argomenti che sono stati già affrontati. Cerca di rimanere in tema, soprattutto nelle discussioni che sono già abbastanza grandi. Art. 34. Sii aperto La maggior parte delle vie di comunicazione utilizzate dai Pirati comprende sia comunicazioni private che pubbliche. Prediligi metodi pubblici di comunicazione per i messaggi relativi al movimento Pirata, a meno di trattare qualcosa di particolarmente sensibile. Questo vale per i messaggi di aiuto, sostegno o i messaggi politici correlati al movimento Pirata. L’effetto immediato è di permettere di ricevere un sostegno pubblico agli argomenti e di risolvere molto piu velocemente gli errori. Art. 35. In caso di problemi Mentre questo codice di condotta dovrebbe essere rispettato dai Pirati, riconosciamo che a volte le persone possano avere avuto una brutta giornata o non essere a conoscenza di questo Codice di Condotta Pirata. Quando ciò accade, si può rispondere fornendo loro un riferimento a questo codice di condotta. Tali messaggi possono essere pubblici o privati, a seconda del livello di privacy che i contenuti richiedono. Tuttavia, indipendentemente dal fatto che il messaggio sia pubblico o meno, questo dovrebbe ancora essere attinente alle parti rilevanti di questo codice di condotta, In particolare:

  1. I messaggi non devono essere offensivi o irrispettosi
  2. Devono presumere la buona fede

Questo effettivamente è una grossa mancanza a cui bisogna rimediare… Nel codice comportamentale andrà scritto pure che "ogni decisione presa dall’incaricato alla convivenza è appellabile di fronte al collegio arbitrale, contattabile tramite mail all’indirizzo collegio@lists.partito-pirata.it

O la gradualità è una regola e di conseguenza una burocrazia, o la gradualità è una mera raccomandazione che possiamo aggiungere a queste linee guida che però il RdC non è costretto a corrispondere. O deleghi potere, o imponi regole… devi deciderti quale via ci vuoi raccomandare.

Quando parlo di codice comportamentale intendo il codice di condotta. Nella mia fantasia non esiste questa assurdità che le regole siano più severe per gli iscritti che per i parvenuti. È una vostra interpretazione legale “algoritmica” mentre la giustizia non funziona come un algoritmo.

Il fatto che non sia documentato come ci si rivolge al collegio è grave. Scusa se esistono ancora cose nel PP delle quali non mi sono occupato di persona.

Ho spostato 8 messaggi in un nuovo argomento: Raffinare il Codice di Condotta imparando da Wikipedia?

Nessuno l’ha capito, perché è una regola talmente ovvia che non può essere disattesa. E non solo: occorre fare sempre allo stesso modo. Questo è un altro principio cardine della giustezza:

Ripeto,per me questo può valere come principio generale,non come regola fissa obbligatoria.

Io, da incaricato alla convivenza in carica, al momento, finchè sarà l’unico responsabile, come detto in confero ho intenzione di agire così:

In linea generale cercherò di applicare il “don’t feed the troll”, finchè non ci sono attacchi personali diretti; in tal caso il messaggio verrà rimosso e l’utente contattato per consigliare un atteggiamento diverso; in caso di insistenze, dopo aver discusso con gli altri amministratori in apposita sezione staff, verrà valutata una sospensione. Nel frattempo il messaggio potrebbe venire “nascosto”. Da evitare anche risposte “al limite” dell’offensivo (tipo “non capisci un cazzo”, o “non me ne frega niente della tua opinione”: in caso di segnalazioni contatterò l’utente e se non viene modificato il messaggio come richiesto parte l’edit forzato.

Per quanto riguarda casi spinosi, mi consulterò con gli altri admin…

Io non sono dello stesso avviso: le regole di convivenza per gli utenti permettono praticamente tutto, tranne essere maleducati ed offensivi; gli utenti possono fare appello al CA. I controllori possono essere rimossi dall’incarico in brevissimo tempo tramite AP, se agiscono in un modo che non piace alla maggioranza degli altri pirati. Quindi sono sempre a rischio.

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Il punto 3. attualmente è previsto solo in caso in cui il CA ravvisi gli estremi del danno grave al PP-IT. La locuzione danno grave è piuttosto opinabile e la prassi attuale è molto, molto conservativa. Vero è che un cattivo amministratore della risorsa Forum può creare danni di immagine (e quindi poi non solo di immagine) enormi per il PP, però organo onnipotente è sempre l’AP, anche per le rimozioni.

Io non estenderei comunque gli attuali poteri del CA: la sospensione è già un grosso potere (sospendere un amministratore per un anno in pratica significa estrometterlo totalmente).

Le tue proposte quindi sono assolutamente di buon senso e dal mio punto di vista - a parte l’obbligatorietà di rispondere alle obiezioni - già integrate nella nostra architettura.

Adesso occorre una buona prassi (quello che ho criticato della gestione @lynX). Lasciamo lavorare @Guybrush e poi valutiamo tra qualche mese.

Ho letto tutta la discussione: Linee Guida per Responsabili della Convivenza Nel primo post ci sono delle linee guida, ma non ho capito se sono sotto esame o accantonate.

Su LQFB c’è questa iniziativa: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6157.html che consiste nell’applicare il Regolamento agli ospiti del forum, oltre che ai Pirati. Però il regolamento http://www.partito-pirata.it/partito/regolamento/ contiene molte cose che ad un ospite non serve leggere (diventa pesante se propinato per intero).

Quindi, pur avendo letto TUTTO non capisco qual è il testo su cui si sta ragionando… Nel primo post: un po’ di introduzione, linkare o riportare il testo in oggetto (e tenerlo aggiornato), aiuterebbe chi arriva qui a non perdersi (secondo me).

Su che testo si sta ragionando? Grazie!

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Ritengo sbagliata questa asserzione fondamentale. Non è vero quanto dici.

Le linee guida servono esattamente a questo. Proponi un emendamento concreto a queste linee guida.

Ritengo questa asserzione fondamentalmente sbagliata in quanto non tiene conto della separazione dei poteri che vige nel PP. Se vuoi continuare con questo tipo di argomentazione provvedi a casi esemplari nei quali sarebbe avvenuta una cosa del genere.

A chi è indirizzato questo attacco frontale senza basi? Provvedi alle prove di quanto dici.

In questo sono d’accordo, secondo me è il compito del CA di rimuovere RdC inadatti, basandosi su fatti e prove.

Mi pare che lo Statuto lo prevede.

Perchè un anno?

Oggettivamente non c’era nulla da criticare, perciò hai dovuto fare giustizia da piazza come dice @lucatwiv .

A me pare che qui si stia facendo ruminazione senza entrare nel merito del discorso iniziale.

Non il regolamento, solo il Codice di Condotta.

Riguardo al suggerimento di @solibo, dove proponi che mettiamo questa proposta… può stare nel regolamento del PP o lo mettiamo nelle linee guida per i RdC?

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Io ho creato questa, per inserirlo nel regolamento del PP. https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6162.html Se approvata, si modifica la faq sul forum sostituendola con il codice di condotta. Inoltre,dovremo modificare/tradurre i termini di utilizzo del forum (che al momento sono in inglese),riportando che come termine di utilizzo rientra il rispetto del codice di condotta visibile nelle FAQ…

Ah! Il Codice di condotta è il Titolo IV, Sezione I del Regolamento, l’avevo anche letto, ma avevo dimenticato la sua collocazione. Sono pienamente d’accordo di metterlo nelle FAQ ed estenderlo agli ospiti del forum.

Nota formale OT: Dovresti proporlo in concorrenza a https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6157.html o, dato che ne sei co-autore, rimpiazzarne il testo. Altrimenti chiediamo al GdI se è permissibile di portare avanti due dibattiti tematicamente identici in issue diverse… in passato era regolato che non sarebbe stato permissibile e non so se il nuovo regolamento ne tiene conto.

Il problema è che la nuova iniziativa prevede una modifica diretta al regolamento, quindi è sotto la voce “revisione del regolamento”, la vecchia iniziativa è una mozione ordinaria sotto “priorità” (quindi se fosse prevista la modifica del regolamento sarebbe nella sezione errata…)

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