LQFB e amministrazioni comunali

Salve, non so se questa è la sezione adatta ma spero lo sia almeno il topic.

Parto subito con una domanda, esistono in Italia amministrazioni comunali che operano in collaborazione con i cittadini attraverso un sistema di democrazia liquida, tipo LQFB?

In caso di risposta negativa, non sarebbe un modo di pubblicizzarsi e farsi notare, oltre a far in modo che la democrazia liquida parta veramente dal basso per poi arrivare nelle vere stanze del potere, quella di aiutare un comune nella creazione di un sistema LQFB per ciò che concerne le decisioni comunitarie e le varie problematiche cittadine.

L’accesso verrebbe garantito a tutta la cittadinanza residente nel comune, e potrebbe far si che in piccoli comuni le logiche di clientelismo vengano almeno limitate.

Si ok tutto bello, ma come PPI che torna a noi? Sono speranzoso che una cosa del genere possa allargarsi a macchia d’olio nei comuni limitrofi al comune 0, con il quale potremmo in un secondo momento tenere conferenze sul tema e far conoscere sempre più il nome del PPI

Spero che quello che abbia detto possa avere un minimo di senso :slight_smile:

P.s. Se mai dovesse succedere, l’idea potrebbe essere quella di partire da una lista civica, i big partiti magari poi se va bene vogliono prendersene il merito

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A Roma con le assemblee di Contaci si è scritta una Carta della partecipazione, che però servirà per il futuro, ora non ha avuto applicazione. La proposta principale mi sembra quella di usare un liquid feedback per avanzare delibere di iniziativa popolare (invece di raccogliere migliaia di firme con banchetti e cancellieri da 25€ l’ora e senza un vero dibattito nell’elaborazione dei dettagli). Poi comunque il consiglio municipale deve discuterla ed approvarla. Il consiglio di Roma, con Marino, non discusse nemmeno le proposte di “DeLiberiamo Roma”, che raccolse migliaia di firme in piazza.

Il problema quindi è rendere anche più partecipati e democratici i partiti che fanno da intermediari tra consiglio comunale e cittadini.

Ho spostato 6 messaggi in un nuovo argomento: Cloniamo il fenomeno pirata: Partito + Associazione

Si certo, il consiglio comunale deve decidere ed approvarla.

Però l’idea non era solo quella di avanzare delle delibere di iniziativa popolare, ma discutere con la cittadinanza le varie delibere comunali.

Esempio: Consiglio Comunale X, ha 3 progetti che vuole realizzare, impianto sportivo, turismo, viabilità. Premettendo che vi siano fondi per tutte le cose. Attraverso una piattaforma LQFB discute con la popolazione quali cose e come farle. i e Impianto sportivo, quali funzioni deve avere, che tipo di strutture etc. Per quanto potrebbe riguardare il turismo invece proposte idee e quant’altro può venire fuori da un dibattito che raccolga l’intero comune, evitando cosi di favorire alcune zone a scapito di altre. Per la viabilità ascoltare chi abita in determinate zone, ascoltarne le richieste (rifacimento manto stradale etc) senza dover far attendere mesi per raccogliere informazioni

Poi certo le iniziative popolari avranno il loro peso, ma in comuni piccoli (sotto i 20k abitanti) non credo che queste iniziative riscuotono la stessa attenzione che in grandi comuni o in aree metropolitane, diciamo che spesso e volentieri non sono usate (almeno per quello che ne so io)