Non trasmissione eventi sportivi ecc

tanto per proporre qualcosa che magari ci dia anche un ritorno in visibilità

potremmo fare una proposta abbastanza semplice: di obbligare chi detiene i diritti in esclusiava di un evento sportivo o altro e non sia intenzionato a trasmetterlo, a cedere il diritto di trasmissione, dietro compenso proporzionato, a chi ne fosse interessato, garantendo la trasmissione in chiaro e con copertura nazionale almeno su internet, che si presenti come singolo broadcasting o come insieme di broadcasting.

classico esempio: la RAI ha spesso i diritti di vari eventi sportivi che per questioni loro non trasmettono, magari per molti di questi eventi ci sono una serie di canali tv locali che sarebbero lieti di trasmetterli, pagando un prezzo non proibitivo e che sebbene abbiano una copertura di segnale ridotta possono (e verrebbero obbligati in questo caso) ad avere uno streaming che copra il territorio nazionale.

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Per molti di questi eventi immagino la Rai non mandi neanche suo personale a seguire l’evento… La cosa sarebbe costosa. Mi sa che finirebbe che nessuno si compra i diritti e tanti saluti.

Indaga la questione, che forse esce qualcosa di interessante.

immagino non tutti gli avvenimenti verrano registrati, ma un canale televisivo anche locale, se è serio, ha comunque i mezzi per fare una diretta accettabile, i mezzi sono diventati accessibili, ad ogni modo i prinicipali eventi vengono filmati, ad esempio, mi è venuta in mente questa proposta, quando mi ero illuso che “è-tv bologna” trasmettesse pisa-bologna di coppa italia, cosa che ha potuto fare solo il giorno dopo, appunto perchè i diritti appartenevano alla rai, la quale però non ha trasmesso la partita, poi se nessuno comprerà questi diritti e ne dubito, non cambierà nulla, però almeno ci sarà la possibilità di farlo senza dover pagare eccessivi interessi

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In effetti questa è una proposta in linea con la curiosità Pirata: stiamo dicendo che chi acquisisce un’esclusiva sulla creazione o sullo sfruttamento economico di un’informazione (l’evento sportivo), non può esimersi dal crearla e sfruttarla (causando di fatto una censura).

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Secondo te è possibile estendere questo approccio ad altri contenuti?

mah, mi è venuto in mente con una partita, ma secondo me vale anche per un concerto o una conferenza, però io ero meno estremista, se uno ha i diritti tv/streaming e vuole mandarlo a pagamento, ne ha tutto il diritto, alla stessa maniera, se non ha intenzione di trasmettere l’evento, nessuno lo obbliga a trasmettere, anche se non c’è nessun altro che si offra di trasmetterlo

bisogna vedere che dicono le leggi attuali, io non ci ho guardato e probabilmente ci capirei anche poco, per quanto mi riguarda per ora è solo una idea da sviluppare

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È una questione di priorità.
L’interesse dei cittadini all’accesso alla conoscenza prevale sull’interesse aziendale ad impedirne l’accesso.
Possiamo tollerare una esclusiva nello sfruttamento economico al fine di incentivare la creazione di contenuti, ma questa esclusiva non può diventare un impedimento totale alla creazione e diffuzione di quel contenuto. Altrimenti diventa censura.

L’idea è buona, però avrei qualche appunto da fare

E’ necessario capire quale possa essere questo “compenso proporzionato”, una percentuale sul valore di acquisto di tale diritto di esclusiva? Se sì, quale?

Se “in chiaro” significa “a titolo gratuito”, non sono d’accordo. Se una società acquista dei diritti di esclusiva per la visione di un evento, possono tranquillamente chiederne un equo compenso (vedi tutte le partite in pay per view).

Non si tratta di “tollerare” o meno, si tratta di libero mercato.

Esatto. Acquistare un evento in esclusiva e per poi non trasmetterlo (sia in chiaro che in pay per view) potrebbe avvicinarsi alla definizione di censura.

Non è libero se lo Stato impone per legge un monopolio che esclude la maggior parte dei cittadini dal concorrere nella trasmissione dello streaming.

Dunque come Pirati possiamo tollerare questa limitazione nella diffusione della conoscenza (per un breve periodo) solo se comporta la creazione di nuova conoscenza.

Altrimenti non siamo Pirati, ma liberisti per cui l’unica libertà non negoziabile è quella di massimizzare il profitto privato.

Toglierei “con copertura nazionale”
Metterei "proporzionato e comunque inferiore al 50% dei diritti pagati.

P.S. Penso che la RAI acquisisca diritti senza pazio sufficiente sui suoi canali.

50%?

5%! piuttosto…

Tenetevi forte, dirò una cosa liberista: se sprecano i soldi, che almeno se ne avvantaggi la concorrenza!
(intesa come tutta la concorrenza, non come poche aziende concorrenti)

Non deve essere una cosa punitiva.
Faccio un esempio:
La Lega pallacanestro ti vende le finali di A2, molte delle quali sono contemporanee e quindi tu fai andare le più interessanti.

Ho capito, ma se la Rai (o un altro colosso) può permettersi di pagare 100 è probabile che la rete privata regionale possa permettersi di pagare al massimo 5.

Ora si tratta di scegliere se non distribuire o rendere appetibile la distribuzione di ciò che la Rai decide di non distribuire. A me sembra che noi dovremmo puntare alla seconda.

E non è affatto una soluzione punitiva: la cessione per il 5% del costo non deve essere esclusiva.
Per cui la partita X sarebbe visibile su più canali e la Rai otterrebbe il 5% del costo sostenuto da ogni canale (invece di niente).

boh per il compenso proporzionato la immaginavo così, se si presenta solo 1 interessato, a discrezione del proprietario, il prezzo può oscillare da 0 al costo effettivo del’evento più le spese accessorie con un rincaro massimo di 5-10%, dopotutto chi ritrasmetterebbe lo farebbe per fini commerciali e ne avrebbe comunque un guadagno, i costi rimarrebbero non eccessivi, perchè gli eventi importanti (e costosi) vengono sempre trasmessi, quelli non trasmessi sono cheap. Invece in caso ci fossero più interessati a ritrasmettere, uguale come sopra e cifra ripartita sulla base della copertura di territorio di ogniuno

il vincolo di trasmettere in chiaro lo avrebbero solo quelli a cui viene ceduto l’evento non trasmesso da chi ne ha diritto, i quali possono inserire contenuti pubblicitari e guadagnare da quelli, perchè il diritto di disporre come vuole dell’evento (ppview ecc) ce l’ha solo il soggetto che ha acquistato i diritti in esclusiva, se si permettesse anche agli altri si entrerebbe in un giro losco di subappalti e rivendite sottobanco

questa mia proposta non deve essere intesa come punitiva nei confronti di chi non trasmette, perchè le motivazioni della non trasmissione possono essere tante e lecite

perchè?

Perché magari è interessata una RV locale.
Metti che giochino due squadre di sfigati, ad esempio Bologna - Pisa: che bisogno c’è di una copertura nazionale?

la copertura nazionale era riferita solo per lo streaming internet, i motivi possono essere tanti, da chi è in vacanza a chi è nella zona ma non gli arriva il segnale tv, a chi non c’entra niente ma ha scommesso 20 euro, uno streaming internet non costa nulla e se proprio sei un canale tv sfigato puoi strimmare da fb o yt

Affermazione forte. La banda costa…

SACRILEGIO ! ! ! :joy:
(scherzi a parte, sarebbe meglio di no…)