Pensionati all'estero: confine tra l'accettabile e l'anomalo

Vi offro un tuffo nella realtà:

Ah beh, con me sfondi una porta aperta. Se mai avrò una pensione, andrò a godermela in Costa Rica (ammesso e non concesso che ci sia ancora, il Costa Rica, quando arriverò alla pensione).

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Questo non va bene, c’è bisogno di spendere soldi in Italia. Così finiamo di far morire le piccole e medie imprese. Se uno percepisce una pensione italiana deve risiedere in Italia, ovvero abitarci per la maggior parte del tempo, e solo vacanze limitate si possono fare all’estero. Altrimenti si possono fare accordi tra Stati affinché lo Stato ospitante paghi la pensione al “pensionato turista permanente”, però commisurata agli standard dello Stato ospitante (quindi 800 € potrebbero diventare 300 € - non so - che vengono sempre ricevuti direttamente nella valuta estera). Chi paga questi soldi? Lo Stato Italiano finanzia lo Stato ospitante, risparmiando molti soldi, e lo Stato ospitante non viene caricato di costi o problemi. Naturalmente nessun pensionato vorrebbe andare più in quei “paradisi”, non gli conviene più.

Purtroppo, queste situazioni si creano perché i governi pensano a quel che avviene nella propria nazione. Il mercato e le persone guardano invece a tutto il mondo e ci sono tante possibilità che non sono regolamentate. Proprio il mercato globale ha fatto innumerevoli scorrettezze sfruttando questa situazione. Internet, le telecomunicazioni, i mezzi di trasporto sempre più veloci ed economici, hanno permesso questa trasformazione. Le leggi degli Stati sono indietro decenni o quasi un secolo rispetto alla realtà.

Tenuto conto di ciò, serve un governo mondiale (o molti accordi internazionali che tutti rispettano) oppure si comincia facendo un passo indietro rispetto alla globalizzazione (rafforzare i confini nazionali in tutti i sensi: geograficamente, finanziariamente, commercialmente, ecc.). Questo post illustra meglio tale dilemma: Sussidiarietà e Federalismo in rapporto al libero mercato

Sylvan come fai ad impedire ad una persona di andare dove vuole per tutto il tempo che vuole? Se quei soldi sono suoi e gli spettano perché non dovrebbe spenderseli come meglio crede? Lo stesso principio dovrebbe valere anche per l’acquisto di beni e servizi?

:scream: No, questa roba non la posso accettare. I soldi della pensione non sono “regali” da parte dello Stato, sono quattrini del contribuente, messi da parte per quando non potrà più lavorare (ora c’è il contributivo obbligatorio per tutti). E se permettete, io coi miei soldi devo poter essere libero di farci quel che mi pare, compreso emigrare verso Paesi dove il costo della vita è più basso (per inciso: ma non volevamo la famosa “redistribuzione della ricchezza”? Beh, se i vecchi ricchi portano i soldi verso i Paesi più poveri la stiamo ottenendo).

Ah, non c’è dubbio. Ma impedire ai propri cittadini di emigrare è una soluzione alla Fidel Castro. E ricordiamoci anche che la libera circolazione delle persone è uno dei pilastri su cui si fonda l’Unione Europea.

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Ok, sarebbe una misura troppo dura / ingiusta.

Bisogna dunque lavorare sulle cause che possano far desiderare ai pensionati di rimanere in Italia. Dato che al momento i giovani hanno meno soldi di tutti e scarse prospettive di pensione, la retribuzione complessivamente si è ridotta rispetto al numero di ore di lavoro, se i pensionati se ne vanno pure via… l’economia interna non saprà a chi vendere prodotti e servizi.

Comunque, le discussioni servono apposta per ragionare, sarebbe una misura troppo dura. Occorre rendere l’Italia desiderabile, non un posto da cui fuggire.

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Occorre rendere il mondo desiderabile, un posto in cui vale la pena vivere.

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