Perché mantenere il nostro Manifesto?

Assolutamente no!

Perché è questa la ragione per cui state cercando di abrogarlo a costo di apparire incoerenti dopo meno di un anno da quando l’avete approvato?

La mia opposizione è dovuta a diversi fattori:

  • anzitutto l’evidente tentativo di manipolare l’assemblea permanente, fingendo che dalla sostituzione del nostro manifesto dipenda la nostra permanenza nel PP-EU. Se la questione fosse stata posta in modo più onesto intellettualmente, non avrebbe danneggiato la credibilità dei proponenti
  • si esprime una sudditanza nei confronti del PP-EU che è in diretto contrasto con la Costituzione. Si arriva addirittura a scartare un emendamento di @sarabiemme assolutamente condivisibile solo per rendere esplicita questa sudditanza
  • tale sudditanza a sua volta viene usata per ridurre l’autonomia dell’assemblea permanente delegittimandola (assemblea permanente che da Statuto è sovrana nel PP)
  • infine si sceglie un Manifesto che non tratta temi fondamentali per i Pirati, come il contrasto alla Sorveglianza o l’impegno a tutela dell’ambiente.

Tutto questo meno di 12 mesi dopo l’approvazione del nostro Manifesto, con il quale ci siamo presentati durante le elezioni europee e che è persino più simile al CEEP19 del manifesto con cui ci si propone di sostituirlo.

Quando @erdexe sosteneva l’abrogazione del programma pre-CEEP il suo argomento principale era che il CEEP fosse il programma con cui ci siamo presentati agli italiani.
Bene, il nostro Manifesto è lì da ancora prima, è stato lì per tutte le elezioni europee e molti (me incluso) hanno aderito a questo partito dopo averlo letto e sottoscritto come parte del contratto associativo.

È per questo che sono contrario alla sua abrogazione.

Perché non è necessario.
Non è vantaggioso.
Non è opportuno.

Né coerente.

Da parte mia non è quello: in passato avevo proposto insieme ad altri manifesti simili a quello attuale.

Per me il manifesto dovrebbe essere un discorso che spieghi perché in questo mondo oggi ci sia bisogno di un Partito Pirata.

Invece il Manifesto del PP-EU ha l’aspetto di un programma anche graficamente (simile in questo al nostro programma precedente)

Riporto qui l’iniziativa i1232 di Dodeska (ah, le grandi femmine …)
I contenuti di molte proposte relative alla scrittura del manifesto sono più adatte al programma. Il manifesto dovrebbe essere un testo ad ampio respiro, aperto e poetico, deve dare un’idea di cosa è il movimento pirata, di quali sono i suoi ideali e deve rappresentare la molteplicità e le differenze interne che ci caratterizzano. Il programma invece deve essere un testo ragionato e dettagliato, deve affrontare le varie tematiche e indicare le nostre posizioni nello specifico, che saranno il risultato delle discussioni interne. Detto altrimenti, il manifesto fa capire chi siamo e perchè siamo qui, non è un elenco di ciò che vogliamo proporre concretamente. Nel manifesto possiamo scrivere davvero quello che vogliamo, andare oltre il pragmatismo che richiede un programma. Deve rappresentarci.

Approvata con 33 SI 2 NO 13 astensioni.

Riporto anche l’ultima proposta di manifesto presentata insieme a Silvan:

L’avvento di Internet ha rappresentato una grande rivoluzione tecnologica, che ha aperto opportunità straordinarie in campo socio-culturale e politico. Contemporaneamente, però, a causa della sua potente efficacia come mezzo di comunicazione, ha ingigantito la possibilità, da sempre presente nei mezzi di comunicazione di massa, di manipolare la personalità e la volontà della gente. È il mezzo ideale per realizzare la società alienata descritta da Orwell nel suo romanzo “1984”.

La possibilità di invadere la sfera privata dei cittadini, per conoscerne opinioni, timori, aspettative, risentimenti, unita alle moderne tecniche di psicologia delle masse, permette di manipolare il consenso pubblico al fine di dirigerlo nella direzione voluta con costi estremamente contenuti. Lo spostamento dell’informazione sulla Rete facilita la diffusione di notizie mirate – strumentalizzate o distorte – relative a fatti così lontani dalla realtà locale da non permetterne una verifica o intenzionalmente pianificati sulla base di questi dati, potendo così esaltarne gli effetti emotivi ben oltre la loro ragionevole portata con forte potere persuasivo.

I partiti politici sono fortemente in ritardo nel comprendere i pericoli e le opportunità della Rete oppure sono direttamente asserviti a chi manovra i fili dai veri centri di potere. È quindi quanto mai urgente che diventiamo consapevoli di questi pericoli, spesso messi in ombra dalle opportunità, e ci mobilitiamo per evitare di essere soggiogati psicologicamente diventando così burattini di interessi altrui anziché attori dei nostri interessi collettivi.

Il Partito Pirata intende agire in due direzioni che ritiene essenziali per la difesa dell’integrità degli individui e per cogliere le opportunità offerte dalla Rete:

DIFFONDERE LA CONOSCENZA per maturare una cultura sempre più consapevole e adatta alla nostra specie che permetta di prevenire le distorsioni della realtà e delle informazioni. Ciò richiede l’opposizione a forme eccessivamente limitanti di copyright, la trasparenza delle attività pubbliche e la libertà di parola.

PROMUOVERE LA PARTECIPAZIONE attraverso strumenti aperti e paritari per avanzare proposte, discuterle ed approvarle. Ciò comporta la distribuzione del potere politico ai cittadini, come anche la necessità di strategie difensive contro le ingenuità e gli errori. Questa novità culturale può funzionare anche se una piccola percentuale della popolazione si attiva in tal senso, risultando comunque più numerosa e di diversa estrazione sociale, rispetto alla tradizionale classe dirigente. Inoltre, richiede di privilegiare ciò che ci unisce rispetto a ciò che ci divide, continuando a collaborare, pur nella divergenza su altri temi, sempre nel rispetto reciproco.

Come vedi mi sembra di essere semplicemente coerente, indipendentemente da ogni forma di organizzazione, o di sovranismo.

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mi piace molto il Manifesto che hai riportato insieme a Silvan, @storno epperò è ottimo come una premessa ma non basta per convincere qualcuno a condividere un programma politico…soprattutto adesso che con i recenti e clamorosi voltafaccia a pochi mesi dalle elezioni gli elettori si sono fatti ancora più guardinghi ed appena gli parli di proposte ti chiedono “si, ma come intendete farlo?”.

Ed hanno ragione!

Inoltre non è giusto proporre un manifesto di nicchia, escludendo uno tra i maggiori interessi di tutte le popolazioni al mondo, ovvero il welfare e la salute.

A meno che non si vuole essere un’Associazione e non un Partito. L’Associazione, infatti, ha interessi limitati esclusivamente alla promozione di un determinato obiettivo “fulcro”. Un Partito politico dovrebbe rappresentare quante più esigenze possibili.

Io concordo con @Shamar quando afferma che non dovremmo proprio assumere il manifesto del PPEU come nostro, semplicemente perché in quel manifesto mancano totalmente i temi che interessano la maggioranza dei cittadini e questo da l’idea di avere a che fare con un Partito che, oltre gli interessi dichiarati, poi non ha alcun’altra idea su come affrontare tutte le altre criticità e disagi della popolazione appiattendosi alle decisioni di altri.

Insomma da l’idea di un Partito di nicchia, che ha alcun programma per governare.

Ora magari non ci arriveremo mai, ma partire già scornati mi sembra un ottimo modo per non partire per nulla!

Per questo ritengo che occorra modificare il nostro attuale Manifesto inserendo i diritti civili, la non discriminazione, sviluppando maggiormente i diritti legati alla salute, ed alla povertà.

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Infatti il Manifesto deve essere affiancato da un programma, che però per me non un programma, ma, come ho visto fare da molti partiti pirata, qualcosa del tipo: “programma per le elezioni nazionali 20xx” oppure programma per le amministrative del comune xy 20zz" per distinguerci anche come impostazione dagli altri.

Le modifiche che proponi per il manifesto le inserirei nel programma, in modo che non siano generiche, ma adattate al tipo di elezione.
Per le nazionali, ad esempio, puoi dire “accogliamo i migranti”.
Per un comune ad esempio è meglio (sempre secondo me "blocchiamo lo sgombero di XX) e così via.

no @storno io mi sono letta i manifesti che dei partiti pirati delle altre nazioni ed hanno tutti delle aggiunte alle caratteristiche comuni cose importanti proprio per quella nazione. Il programma è altro, è il dire appunto “come” e “cosa vogliamo fare”. Ma affermare che siamo contro la discriminazione e che vogliamo garantire la dignità del cittadino dotandolo di strumenti adatti a pretenderla direi che è un manifesto che caratterizzerebbe la politica pirata come unica nel suo genere.

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Sono d’accordo con @sarabiemme

Un manifesto di solito impegna i sottoscrittori ad agire secondo certi principi (tipicamente molto pratici) e ne spiega le ragioni, invitando altri ad adottarli.

Non ha senso limitarsi al massimo comun divisore dei partiti pirata europei: noi italiani viviamo in una società diversa dai tedeschi o dagli islandesi, non è serio nei confronti dei nostri cittadini rifiutarsi di esprimersi ed impegnarsi rispetto ai nostri problemi solo perché in Islanda non li hanno.

Un’altra lacuna importante di entrambi i programmi (e anche del CEEP se ricordo bene) è l’assenza di un impegno a contrastare la criminalità organizzata, problema che noi conosciamo meglio di altri popoli.