Piattaforme sicure per il lavoro nel partito

Ogni tot anni bisogna aggiornarsi e motivare le scelte tecnologiche del software accettabile all’uso per il partito, e quale non.

Motivi per non usare Facebook/Whatsapp/Instragram e Google (Docs/*) ecc. per scopi del partito:

  • Permettiamo ad altri (con o senza AI) di sorvegliare e prevenire le nostre attività strategiche (in campagna elettorale o nell’organizzazione di manifestazioni o campagne mediatiche)
  • Invitiamo allo scambio tra pirati su piattaforme offensive, uno scambio che tratterà anche questioni personali (gli amori, matrimoni e divorzi, i problemi al lavoro o in famiglia…). Noi pirati non vogliamo costringere nuovi pirati ad esporre la propria privacy a terzi che ci lucrano sopra, solo per potere partecipare alle attività del partito.

Per questo forse è il momento di esprimere un divieto nel regolamento, che i Pirati non devono scambiarsi in questi ambienti nocivi, bensì utilizzare ambienti esterni all’economia della sorveglianza come questo forum (accessibile anche via Tor), piattaforme chat indipendenti come per esempio il mio chat server (utilizzabile via web, via Tor, via IRC, via IRC via Tor, XMPP e addirittura telnet). Esso ha il vantaggio che il server è fisicamente in luogo sicuro, non residente in forma virtualizzata in qualche cloud o centro di calcolo sorvegliato. Il software è AGPL e può essere installato anche altrove.

Abbiamo preso la brutta abitudine di scambiarci in chat Telegram che purtroppo non utilizziamo in modalità sicura, perciò ci sta una ditta russa che potrebbe archiviare tutti i nostri scambi ed utilizzarli contro di noi in qualche futuro ignoto. Inoltre non c’è trasparenza sul modo come usiamo Telegram: ogni volta che qualcuno non deve sapere delle cose, gli altri vanno a farsi una stanza chat con una persona in meno.

Per la redazione collaborativa di testi abbiamo un cryptpad che risponde al https://pad.partito-pirata.it . Per la pianificazione ed organizzazione un sito inufficiale chiamato https://project.partito-pirata.it . Magari esiste ancora il wiki.

In passato abbiamo usato il server Mumble dei pirati tedeschi per le conferenze virtuali, recentemente siamo passati a meet.jit.si, che però ci sorveglia.

È questo che intendevi, @mutek?

Riguardo alla presenza sui social…

  • Le cose che pubblichiamo su Twitter e Facebook dovrebbero essere reperibili anche in modalità libera. L’ideale sarebbe via e-mail, dato che non richiede alcun uso di tecnologie strane. Altre opzioni sono le chat e Mastodon.
  • Quando le pubblichiamo vogliamo evitare che le persone espongano troppo i loro interessi politici sui social stessi, perciò piuttosto di linkare un articolo o un video dovremmo linkare un thread in questo forum che discute tale articolo e video ed in questo modo invitare i potenziali elettori ad iscriversi in questo forum dove non saranno più soggetti a sorveglianza commerciale.
  • Ovviamente non usiamo “gruppi Facebook” o altri strumenti di socializzazione in campo minato.
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scusa ma non proprio cosi. Intendo una cosa meno dettagliata più semplice. Massimizzare l’uso di software libero negli strumenti dei pirati, utiizzare piattaforme di controllo proprio che utilizzi software libero. Se necessario utilizzare piattaforme terze gestite da collettivi che usano software libero e che dichiarano di proteggere la nostra privacy (vedi A/I o Riseup) e che esplicitamente non usano noi come prodotto (vedi Google, FB, …). Eventualmente introdurre pesantemente strumenti di lavoro decentralizzati (server a casa propria connessi via tor per praticita di NAT) ed eventualmente un nodo su IP pubblico per chi non puo installare a casa. Per l’anonimato è un altro discorso.

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autistici/inventati va sempre bene… riguardo a riseup risulta il solito problema della giurisprudenza americana.

Intendo una cosa meno dettagliata più semplice.

Non saprei come evitare di entrare nei dettagli. Le ragioni per le quali certe tecnologie non sono sicure sono complesse. Per il regolamento mi pare si possa riformulare i due punti in capo al thread - Motivi per non usare… - e declinarli poi in un vademecum pratico qui in forum come ho fatto in alto.

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Ragazzi, io capisco quello che sta scritto, ma non essendo esperto come voi, non conosco tutti i software che nominate… Vi posso consigliare di dare delle proposte come appena fatto egregiamente da @lynx per poi andare a votare le soluzioni “migliori”… Una piccola campagna elettorale per far valere le proprie idee, anche perchè credo sia un tema che deve essere risolto velocemente, sono regole basali da risolvere. (parlo sempre da ignorante al vostro confronto)

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Non ci siamo. È necessaria un’importante distinzione fra le piattaforme del partito e le piattaforme che gruppi arbitrari di pirati decidono di usare per coordinarsi. Se un gruppo di pirati decide che per loro è più efficace usare un gruppo facebook, posso sconsigliarlo ma non ho intenzione di impedirlo.

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Non esistono gruppi arbitrari di pirati. Quando si incontrano pirati, parleranno di questioni pirata del partito — altrettanto quanto parleranno di questioni private proprie. Entrambi sono contenuti i quali siamo obbligati a salvaguardare dagli abusi digitali quotidiani. Non è un caso che il regolamento sui Responsabili di Convivenza non esclude i gruppi che si incontrano “al di fuori del partito”. Se ci sono tre pirati, uno deve avere la responsabilità della convivenza perché un comportamento dannoso per il partito può avvenire ovunque, in qualsiasi situazione. Altrettanto la questione tecnologica. Il pensiero libertario in questa situazione è sociologicamente sbagliato. Se vuoi usare Whatsapp, incontrati con la tua famiglia— non con i pirati.

Questo pensiero totalitario è incompatibile con i principi democratici dello statuto. Non puoi imporre a nessuno dove come e con chi parlare.

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Sbagli applicazione. Il partito non vieta a nessun cittadino di fare quello che vuole fare, ma chi si iscrive al partito pirata aderisce volontariamente a delle regole studiate per proteggere gli interessi collettivi ed individuali dei pirati— la privacy e le capacità strategiche del partito.

Se tu fai un gruppo pirata in Whatsapp, danneggi sia la privacy di chi si sente obbligato a seguirti (perché vuole fare politica, non perché fosse una sua scelta) che la sicurezza strategica del partito. Non è adeguato permettertelo.

  1. Ho apprezzato molto sia il testo di @lynX che le considerazioni di @mutek
  2. Credo che abbia ragione @Cal sul fatto che un Partito Pirata non può e non deve impedire alle persone di usare alcunché
  3. Credo che abbia ragione @lynX sul fatto che la collaborazione con i sistemi di sorveglianza sia una questione serissima e che sia importante non diffonderla e non legittimarla

Una sintesi fra 2 e 3 potrebbe essere

  1. permettere di fare quel che si vuole (per esempio qualcuno potrebbe scegliere di usare tecnologie più sicure di quelle proposte dal partito e non ci dovremmo preoccupare di questo)
  2. chiarire che gli strumenti di comunicazione ufficiali devono soddisfare alcuni requisiti
  3. fornire strumenti gratuiti e di facile accesso agli iscritti (come la chat di LynX o meglio)
  4. contattare gruppi che potrebbero aiutarci (autistici, bida etc…)
  5. rifiutare di riconoscere strumenti di sorveglianza come canali del Partito Pirata

Il 5 significa che puoi organizzare un gruppo pirata per il tuo condominio via Facebook, ma qualunque contenuto ivi presente (compresa l’esistenza del gruppo) non può essere linkato dal sito, dal forum etc… ovvero non sarà un gruppo “ufficiale” fintanto che usa tecnologie di sorveglianza.

Naturalmente, per legittimare il punto 5 bisogna agire su quelli precedenti prima.

Che ne dite?

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Sono d’accordo anche io un po con tutti, solamente dobbiamo assolutamente evitare di passare per “fanatici”… Intendo che come regola da comunicare a chi non conosce il partito, non ci sia il discorso “facebook ci sorveglia”, ma di più un discorso “non vogliamo regalare i nostri dati a facebook”… Per parecchi esterni sentire “facebook ci sorveglia” può “impaurire” (Sto facendo un discorso da responsabile della comunicazione :D)

Il problema è che “non vogliamo regalare i nostri dati a Facebook” è perfetto se sei il PD o FI.

Presuppone che le informazioni personali e collettive che i dati rappresentano possano essere una merce. È un buon messaggio se il tuo obbiettivo è tassarli per far cassa.

Noi non dobbiamo nè essere nè sembrare come loro.

Il nostro percorso spaventa chi ignora l’Informatica? Bene, dobbiamo insegnarla. Non piegare l’Etica Pirata alle esigenze della comunicazione di massa dei partiti esistenti.

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Sono d’accordo con il tuo discorso, però ci dobbiamo ricordare che ci sono persone che se ne strafottono di essere sorvegliate, a cui però può piacere tutto il resto delle idee del Partito Pirata… Questo è la mia perplessità, ma sono d’accordissimo col pensiero che non dobbiamo indorare la pillola, altrimenti poi va a finire che non è una pillola, ma una supposta…

P.s. ma poi non c’è una regola del PP europeo al riguardo?

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Allora, se sperate di fare campagna elettorale (che è permanente) senza essere presenti sui social dove la gente è (Facebook, Instagram, YouTube, Twitter, Snapchat…), io ho brutte notizie per voi.

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Per me i canali social “sorvegliati” vanno usati per cose che il partito non ha problemi a rendere pubbliche. Lo stesso per i gruppi regionali o locali: tutto ciò che può essere pubblico si può far conoscere tramite i suddetti canali. Per argomenti “sensibili” invece, come organizzazione, strategia, comunicazione interna ecc…ecc… seguirei la strada tracciata da @lynX.

Concordo con @Lord_Router e con @Cal: i canali social servono. Fare promozione (di qualsiasi tipo) nel 2019 vuol dire avere una strategia social. Ci sono attività che possono, anzi devono, essere promosse anche a livello social, altre attività invece no. Sarebbe poco utile e sicuramente non redditizio mettere in pubblico comunicazioni interne. Sarebbe tutto abbastanza semplice definendo delle linee guida sulla pubblicazione.

Spero, e mi aspetto, che nessun pirata prenda in considerazione Whatsapp o sistemi closed source come piattaforme utilizzabili per scopi di partito.

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Sono d’accordo con le ultime risposte, adesso che abbiamo più o meno una linea da seguire, invito i “più esperti” a creare una proposta di legge al riguardo. Dopo, le varie proposte, o la singola proposta creata da questa unione di idee, verranno votate dagli aventi diritto al voto. Quindi più che continuare a dibattere, passiamo alla scrittura della proposta, e poi casomai modificare e migliorare la suddetta proposta. Grazie P.S. Non sto dando ordini, sto solo dando una linea da seguire

Non mi sembra che siamo d’accordo. :wink:

Di conseguenza bisogna continuare a discutere.

Se pensate di fare una campagna elettorale permanente ho brutte notizie per voi:

  • siete uguali a chi volete rimpiazzare
  • non siete al Governo
  • non siete in Parlamento
  • non avete alcuna speranza contro il budget di un partito vero

E se pensate di farla persino sugli stessi social e con gli stessi metodi dei vostri rivali contraddicendo nella attività concreta ciò che predicate ho una seconda brutta notizia per voi: i vostri rivali potranno allegramente rigirare le vostre parole contro di voi.

Quindi o ci mettiamo a venerare i social anche noi (inclusi Google e Facebook) o dobbiamo comunicare in modo diverso. Non possiamo applicare le strategie di marketing. Non possiamo fare una campagna elettorale continua. Per questo, ripeto, non dobbiamo convincere, dobbiamo educare.

Il concetto mi piace ma se non arrivi dove c’è niente non avrai nessuno da educare. I social non sono un fine ma un mezzo con cui arrivare alla gente… altrimenti si torna a fare comizi in piazza?

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Una delle regole base della comunicazione è che se io parlo francese e TU vuoi metterti in relazione con me devi parlare francese.Se sono presente solo su FB è inutile che tu mi contatti altrove.

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non ho detto che siamo d’accordo, ho detto che sono d’accordo con gli ultimi post… proprio perchè so che non siamo e non saremo mai pienamente d’accordo, iniziamo con le proposte di legge (come più o meno hai fatto adesso), poi dibattiamo sulle proposte, almeno si evita il caos nella lettura di questo topic… Figurati, ovvio che possiamo continuare a dibattere “n modo caotico”, ma spero che fra una decina/ventina di post si inizi a fare almeno una proposta di legge… Comunque per me questo è un vecchio discorso, il problema non sono i social, sono l’uso che se ne fa. Qui nessuno credo voglia venerare i social Credo che nessuno vuole fare una campagna elettorale permanente, stare sui social non significa fare campagna elettorale permanente, significa semplicemente essere più raggiungibili, per me ha la stessa valenza di un volantino, coi social puoi fare volantinaggio. E dare alle persona informazioni generalizzate sull’idea del partito. Poi che non siamo al governo, non siamo in parlamento e che non abbiamo alcuna speranza contro i budget “avversari” è risaputo, le trovo delle inutili puntualizzazioni. Nessuno vuole convincere, vogliamo farci conoscere e dare la possibilità di aprire le menti educando… E RIPETO, PROPONIAMO DELLE PROPOSTE DI LEGGE, ALTRIMENTI SI FANNO SOLO ALTRI COMIZI spero che fra una ventina di post qualcuno abbia stilato una proposta. Grazie (shamar, credo vivamente che tu abbia tutte le capacità per creare una legge apposita, che poi verrà votata :wink: )