Pirata, punto

Capisco la ratio, ma sicuramente esistono soluzioni meno drammatiche. Sarei escluso pure io, probabilmente, da una modifica allo statuto così pesante.

E’ l’equivalente di “ed avendo scelto”

Sono a favore della doppia tessera, ma contrario alla possibilità dei medici di lavorare per il pubblico e per il privato, per cui non trovo così strano che qualcuno sia per la tessera singola.

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beh quando entri in un associazione e a maggior ragione in un partito hai già delle regole da seguire, o sbaglio?

Mi contesti che non sia libertaria e liberale perchè? hai libera scelta di fare quello che vuoi, sia rimanere sia andartene. Cosa ci vieta di collaborare con altre persone di altri partiti, dove abbiamo punti in comune (vedi con i radicali) senza che queste debbano necessariamente essere presenti alle votazioni di un altro partito. Mi parli anche di partito esclusivo, spingevi per chiedere 200 euro di quota annuale, con 10 euro eravamo tutto tranne che esclusivi.

Nessuno è obbligato a partecipare alla vita politica di un partito e la tematica delle diversità sia lo spazio dove parlare e confrontarti la puoi trovare benissimo qui (sempre se con la tua issue non viene chiuso anche il forum, o spostato chissà dove).

Come ti ho detto in privato non è la tessera del supermercato che puoi averne quante ne vuoi, la tessera di un partito indica la tua appartenenza a quella forza politica, se ne hai due/tre/cinque significa semplicemente che vuoi tenere il piede in due scarpe (sto generalizzando)

Pongo una domanda a tutti quelli che hanno una doppia tessera, anzi due.

  1. la vostra motivazione nel possedere le tessere di due partiti
  2. di fronte ad un eventuale scelta dove vi collochereste?
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Seguendo questa discussione mi domando: l’avere una doppia tessera deve essere pubblico?
L’identità dell’altro partito può essere pubblica o farebbe parte dei dati sensibili?

diciamo che ci sono due casi, il primo se sei un esponente di rilievo e quindi già conosciuto deve necessariamente essere pubblica. nell’altro caso, si rientra tra i dati sensibili e portebbe in una situazione geopolitica differente a problematiche di varia natura

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Ma il fatto che la propria esperienza politica possa essere completa proprio non lo concepite? Il Partito Radicale Non Violento Transpartito Transnazionale è contraddistinto da 1. non partecipare a nessuna turnazione elettorale perché il suo obiettivo prioritario non riguarda solo l’italia ma riguarda il mondo e l’europa. 2. porta avanti le battaglie degli ultimi della terra che in Italia ha individuato nei detenuti e nel mancato accesso ad un’esistenza e morte dignitosa 3.ha un enorme impegno politico sul riconoscimento dei diritti umani in ogni nazione della terra.
Questo che capperi c’entra con il Partito Pirata Italiano che ha obbiettivi politici italiani o europei?

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gli esponenti di punta del PR, a memoria, hanno sempre partecipato alle elezioni, magari mai come PR ma i voti da chi li prendevano?

Non ho mai parlato di dissidenti, non ho mai detto voglio i radicali fuori dal PP. Se scegli di uscire, questo non vieta di poter collaborare anche tra gruppi diversi.

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Te lo scordi: io non scelgo di uscire da Partito Pirata. Se non ti va bene che sono tesserata anche radicale ti prendi la briga di chiedere la mia espulsione (per evitare fraintendimenti considerando che hanno già segnalato un mio post sopra dove spiegavo senza alcuna aggressività che non c’era incompatibilità ma solo completezza politica tra queste due tessere - ma qualcuno ha ben pensato che fosse un post da segnalare, chissà come mai… - questa mia è una battuta IRONICA. Poi se volete segnalare anche questo, ciccia :wink: )

@Lanta siamo in due. Il fatto che poi io abbia trasformato costruttivamente questo stop, perché io sono fatta così, perché sono molto motivata, perché sono una Pirata anche alla faccia di chi non è d’accordo, perché gli ostacoli li abbatto a craniate ecc ecc. non significa che quello che è successo non poteva essere uno STOP, un’altra persona vi avrebbe mandati a quel paese ed avrebbe continuato lasciandovi nella vostra illusione di potentato appena confermato. Non mi va di riaprire il discorso di quello che è successo, ma ribadisco il fatto che quello che è successo NON aveva nessuna motivazione politica.

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aridaje. Dove ho scritto che i radicali debbano uscire o essere espulsi? Ho aperto un thread dove chiedevo cosa ne pensano i pirati della doppia tessera, ho espresso le mie motivazioni e dopo aver letto dei commenti ho capito che quelle che portavo erano sbagliate.

Poi se leggete quello che vi pare è un altro discorso.

Perchè sei nel partito pirata? dato che non ne vuoi uscire avrai anche motivazioni per questo :slightly_smiling_face:

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direi che basta leggere tutti i miei interventi per capire come mai sono nel Partito Pirata :wink:

preferisco leggerle e non dedurle da altri post :wink:

Ho avuto una fase in cui mi ero allontanato dal Partito Pirata, per motivi non poi così diversi da quel che sta accadendo oggi.

Iniziai a guardare più alla politica europea che a quella italiana. Eccezion fatta per l’ambito copyright e per altre piccolezze, mi sono sempre ritenuto un europeista ed un liberale: non a caso mi avvicinai al gruppo del Parlamento Europeo ALDE (da sempre casa dei Radicali Italiani - non del Partito Radicale, premessa necessaria altrimenti metà partito mi viene a cercare -, e quindi in cascata di Più Europa) ed all’ALDE Party italiano.

Ho scelto di aderire a quest’ultimo. Ho conosciuto persone assai interessanti, ma ho constatato una totale mancanza di organizzazione (molto peggio della nostra). L’ALDE Party non ha mai avuto come obiettivo quella di essere un vero e proprio partito politico, eravamo membri individuali a supporto di un gruppo europeo di fatto, ma è casa di liberali che oggi spesso militano in Più Europa.

Dovessi scegliere, sceglierei Pirata (anche perché ALDE non c’è più, sono curioso di seguirne gli sviluppi). Ma non vedo perché dovrei essere costretto ad una scelta, sinceramente.

Ragazzi, io (come tutti) ho la tessera elettorale per votare in Italia… Ho la tessera elettorale per votare le decisioni, i candidati, eccetera, nel mio comune/regione/stato.

Non decido le cose per gli altri comuni/regioni/stati…

Nel PP si entra in possesso di una tessera elettorale di partito, tu diventi praticamente un residente del PP, e per votare nel PP devi essere residente nel PP, non nel PD, M5S, LEGA eccetera.

La tessera di partito nel PP è totalmente diversa da qualsiasi altro partito.

Come non si può votare in un altro comune/regione/stato in cui non si è iscritti, non si può votare in un altro partito in cui non si è iscritti.

Questo esempio vi è più chiaro?

È difficile fare meglio, spero che ora possiate capire il perché della tessera unica.

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Certo e nessuno le mette in dubbio. Nel partito pirata non esiste una regola che pretende di importi chi tu debba essere o non essere. Punto. Quando sarai riuscito ad introdurla ne riparleremo.

Qui non si tratta dove mi colloco io, ma dove ti collochi tu. Io sono in un partito che, per ora, non mi impone cosa devo pensare e chi devo essere, o chi devo votare o chi devo sostenere. Tu vuoi cambiare questa cosa. Puoi farlo? Certamente. Allora fallo.

Con la tua proposta una persona non sarebbe libera di rimanere avendo una tessera di un altro partito. Una libertà che oggi c’è e dopo non ci sarebbe. Quindi in effetti una “libera scelta” in meno. Uno strano concetto di libertà quindi, una sottrazione e le sottrazioni proprio non mi si addicono…

E a me cosa interessa tu con chi vuoi collaborare. Io non sono il partito radicale, sono una persona. Tu non vuoi escludere il partito radicale dal partito pirata, tu vuoi escludere singole persone con le proprie storie. Storie di pirati quanto o più di te, puoi dire che l’avere una tessera renda la vita e la storia di qualcuno meno pirata? Non possono esistere pirati radicali o pirati comunisti? L’avere una tessera, una qualsiasi tessera, rende non pirata una persona? Perché? Di che tendenza politica è giusto che sia un pirata?

Le storie che vuoi escludere, se permetti, alla luce di ciò che è è il partito pirata oggi forse qualche valore ce l’hanno, forse anche più di quelli che non hanno nessuna altra tessera che tu terresti solo perché… già perché li terresti? Cosa ti garantisce uno che non ha una tessera?

Sostieni che uno senza una tessera, e senza una storia, sia necessariamente più valido nel partito di una con una storia riconoscibile e semmai una tessera? Perché? In cosa? Nella balorda idea dell’intelligenza collettiva? Come scimmia che batte a caso sulla tastiera per ottenere la Divina Commedia della democrazia liquida? Bé sì, da questo punto potresti avere ragione. Infatti ce ne stiamo allontanando. Questo partito ha finito di essere il partito delle scimmie che battono a caso sulla tastiera. Proprio le storie e le scelte di ciascuno sono importanti e fanno la ricchezza di questo partito, e speriamo lo facciano sempre di più. Perché escludere qualcuno? Non sono bastati i “cittadini” a cinque stelle (e rigidamente senza tessere) a nuclearizzare definitivamente questa pericolosa illusione? Vogliamo adesso importarla pure nel partito pirata? Non vogliamo imparare dall’esperienza?

Questo, se permetti, è falso e credo che tu sappia che è falso. Non ero favorevole all’aumento della quota a 200 euro per il Partito Pirata, non dovrebbe esserci alcuna mia dichiarazione in merito. Al limite posso aver detto che chi non pensa di destinare al proprio partito nemmeno un caffé al giorno forse non ha una poi una così grande motivazione a fare veramente politica con il suo partito. Anzi forse meno di mezzo caffé al giorno! Non ho proposto l’aumento della quota a 60 €, non l’ho votato, anzi nemmeno c’ero quando è stato votato. Mi sono limitato a votare contro a chi intendeva sconfessare in AP, l’assemblea fisica, avrei votato così qualunque cosa avesse proposto contro l’AO. Sono contento che qualcuno abbia fatto la proposta di aumentare la quota ad un valore un po’ meno simbolico di quella precedente, nell’ottica di aumentare l’impegno necessario per stare nel partito. Effettivamente non mi stanno particolarmente simpatici quelli che, investendo meno di un paio di birre l’anno, pretendono di essere “dirigenti di partito” e sono al più “dirigibili” tanto sono gonfi di se stessi.

Certo, nessuno è obbligato a partecipare, ma la tua idea è piuttosto che a qualcuno debba essere impedito di partecipare. Il che è una piccola, ma consistente, differenza.

Oppure… significa che la tua visione del mondo è limitata. Ma con una differenza: io non voglio imporre la mia visione a te, mentre tu vuoi espellere me per imporre la tua visione. No scusa è vero non mi vuoi “espellere”, vuoi mettermi nella condizione di “scegliere liberamente” di espellermi da me.

È simpatico che nell’arco della mia vita, avendo avuto molte “doppie tessere” e ti stupirà anche triple tessere, quando mi feci convincere a prendere quella di un partito libertario americano (però se rimaniamo in Italia tecnicamente non è veramente così, in quanto il problema almeno dall’anno 1989 non si pone più in questi termini, ma è un discorso troppo lungo da fare adesso) mai nessuno, mai di nessun partito, mi ha imposto questa patetica sceneggiata di dovermi “auto-denunciare” alla fraterna correzione del partito. Ho peccato, molto peccato. Ahimé… dovevo venire proprio nel Partito Pirata (sappiate che nemmeno il PD è arrivato a tanto, signora mia) per esservi sottoposto, ma appunto perché è politicamente una questione rilevante non mi tiro certo indietro.

Come ho già detto altrove, pur frequentando i radicali almeno da dieci anni prima, ovvero dall’età di circa 15 anni, ho la tessera del Partito Radicale “solo” da 25 anni, fatta il primo anno in cui ho potuto guadagnare abbastanza per potermela permettere pagandomela con i miei soldi (la tessera radicale non è a buon mercato specie alla quota consigliata, per un neolaureato poi, anzi al tempo lavoravo ancor prima della laurea), e poi ogni anno ho trovato la mia ragione per sostenere e pagare un partito che non dava a me praticamente alcun diritto nel partito, eppure ha lottato strenuamente per dare a me e chiunque altro, in quanto cittadino e uomo, diritto e leggi, libertà e speranza. Permettendomi, permettendo a me personalmente cioè, nelle carceri, tra i malati terminali, negli ospedali psichiatrici o immerso in altri luoghi dell’umiliazione (che a dispetto di quello che si crede, sono ancora tanti in italia), di diventare, fino a questi ultimi, la speranza che avrei voluto vedere tra di loro, mi ha permesso di essere, di trasformare me stesso, in speranza per chi era al limite della disperazione. Questo per me valeva il prezzo della miseria che mi veniva chiesto per mantenerli in vita e anche molto più di quello che mi veniva chiesto (e tante volte mi cruccio di non aver potuto fare di più). Sia che fossi d’accordo o contrario con i vari personaggi che si sono avvicendati nel partito (e abbiamo avuto certi fenomeni pure là eh) ho sempre trovato anno dopo anno quella ragione per essere parte, e per rimanere parte, di questa speranza. Spes contra spem, si dice. Per questo ho lottato, pagato, mi sono impegnato, senza nulla chiedere, nulla sperare, nulla immaginare e nulla avere in cambio. Quando ho potuto mi sono messo al servizio del partito, sono stato usato, e ne ho felicemente tratto esperienza, anche di chi frequentare, e chi evitare come la peste. Non mi ha mai dato un “posto”, uno scranno, uno strapuntino, un qualsiasi “qualcosa” da nessuna parte ma, in cambio, cosa per me più importante di qualsiasi “posto”, ho avuto la possibilità di fare, di essere la politica del mio partito, per un quarto di secolo e nessuno mi ha mai detto cosa dovevo volere o pensare, nessuno mi ha imposto di avere un certo modo di essere o di adattarmi ad una identità, nessuno ha tentato di impedirmi di parlare, anzi tutti mi hanno ascoltato senza interrompermi, e a nessuno, nemmeno per l’anticamera del cervello, è venuto in mente, come a te, di espellere me o nessun altro dei miei compagni, di qualsiasi estrazione essi fossero. Il che non vuol dire un regime di pace e armonia, tutt’altro. Ammetto però che mi sono sentito coccolato dal rispetto personale e dal metodo (e in effetti, se la rivoluzione non è un pranzo di gala, il radicalismo è proprio, ahimé letteralmente, fare la fame). Ho allegramente lavorato con persone di tutti i generi, di qualsiasi classe sociale, di ogni nazionalità e di ogni orientamento politico e anche, non manchi mai, taluni condannati per alcuni dei fatti più duri e noti della storia recente e meno recente di questo paese (tanto di estrema destra, quanto di estrema sinistra allo stesso tavolo). Persone. Una ricchezza che non ho trovato in nessun altro partito, specie quelli dove le espulsioni erano all’ordine del giorno (che pure ho frequentato eh, e spesso me ne sono pentito). Pago quindi volentieri il mio obolo perché possano andare avanti. Partecipo, per quel che è possibile. Godo dei miei, pochi ma per me importanti, diritti di iscritto. Vuoi sindacare? Vuoi che il Partito Pirata si metta a sindacare? Sono pronto a far sindacare il mio impegno di iscritto radicale senza alcun problema.

Sono venuto nel Partito Pirata, perché qualcuno (non io) ha avuto l’idea si potesse fare qualcosa assieme (conoscendo il Partito Pirata e la sua povera storia, mi hanno dovuto convincere un bel po’ per farmi credere che qualcosa fosse cambiato), e invece ho veramente trovato compagni con cui condividere questa esperienza, che non mi hanno chiesto chi fossi e che volessi (ma io certamente non l’ho nascosto), a nessuno è venuto in mente di espellermi, nessuno s’è stranito perché fossi radicale, hanno accolto questa cosa (non sono solito dirlo, ma faccio un’eccezione) mostrando un vero spirito pirata. C’era del lavoro da fare ed è stato fatto, abbiamo avuto alti e bassi come in tutte le compagnie. Avrei potuto non iscrivermi, nessuno me l’ha chiesto o me lo ha imposto, né io l’ho chiesto o imposto ad alcuno. Ho deciso di farlo per essere, anche qui, la speranza che avrei voluto vedere in questo partito ed essere io stesso anche la speranza per i compagni che con noi hanno fatto le elezioni (e non hanno voluto credere a questo partito - non so dargli torto - ma ho sempre speranza di fargli cambiare idea) e a quei sessantamila che in quella lettura della transizione da società dell’informazione a società della conoscenza hanno voluto credere. Ho trovato un partito che voleva essere quello che diceva di essere e ho aperto una linea di credito, finora ben ripagata e che via via (tra passi falsi e qualche scivolone) è andata saldando l’azione alla volontà. E ci credo. Quando smetterò di crederci andrò via. Ma a giudicare dal mio passato, credo che mi ci vorrà un pochino. Non voglio ingenerare false illusioni. Ah… c’è sempre la possibilità che mi vogliate espellere… aspetterò con gioia questa decisione.

Se dovessi scegliere… è un problema che non si pone. Non si pone oggi, che non bisogna scegliere perché semplicemente questa regola non c’è.

E non si porrà quando gli intolleranti avranno portato questo partito ad essere uno strumento di intolleranza imponendo di escludere qualcuno solo in base alle sue idee, (e permettetemi se dubito che ciò possa succedere a quell’altro partito, sulla base della sua storia e delle sue prassi). Se l’intolleranza sarà alla base di questo partito allora non ci sarà proprio alcun dubbio nella scelta. Sceglierò di sfidare l’intolleranza e di fare ogni cosa per contrastare quel potere perché se l’intolleranza sarà la cifra distintiva di questo partito, allora non sarà più questo partito, sarà tornato ad essere il vecchio partito che è già stato. Un partito in cui le prassi totalitarie non saranno accordate alle regole, ma vivranno fuori di esse. Cioè… pane per i denti di un radicale. Oppure semplicemente avrò di meglio da fare perché lo spirito dell’intolleranza è solo distruttivo.

Ma ho veramente tanta fiducia che gli intolleranti non avranno mai più gioco nel Partito Pirata, piano piano ci libereremo delle ultime scorie contro-democratiche e genereremo forti gli anticorpi a questa (e a altre) intolleranze e quindi nessuno dovrà mai più porsi di fronte a questa scelta. Perché questa scelta di intolleranza nasconderebbe quella immediatamente successiva di altri sgraditi da espellere, e poi altri sgraditi da espellere e poi ancora sgraditi da espellere ancora e così via. Fino al punto di partenza: la nullità politica. Ma se la prima volta questo si presentò come tragedia, la prossima volta piuttosto che come farsa, questo diventerà il circo di un partito patetico in cui neppure i clown fanno ridere.

Immagino che anche solo parlare ancora di questo, e vedere chi propone queste discussioni, e come arrivino nel discorso, e a seguito di quali eventi, abbia un chiaro valore politico, e spero di essere riuscito a dare un contributo di consapevolezza ai pirati su questo. E sono certo che questo avrà delle conseguenze stabili e durature.

@Nez spero quindi di averti risposto compiutamente.

Per @marcat90 non esiste alcuna regola, né nel nostro né in nessun altro partito, che ti impone di votare per il partito in cui sei iscritto, o ti obbliga a non votare se questo non si presenta - per il semplice motivo che sarebbe una regola di per sé incostituzionale, diamine il voto non può essere limitato (art. 48), è una violazione fondamentale dei diritti civili e politici di un cittadino, e ancora di più una cazzata perché il voto è libero e segreto quindi pure un tantinello difficile da mettere in pratica, quindi non diciamo idiozie per favore: ti assicuro al 100% che ti puoi tranquillamente iscrivere al Partito Pirata e poi votare quel che ti pare e piace, se le liste del Partito Pirata ti convinceranno ben venga il tuo voto, sennò sei libero di votare altrove.

Il concetto di residenza in un partito semplicemente non esiste. Però potrebbe esistere l’usu capione.

Se è immaginabile una regola che impedisca l’iscrizione ad un partito in presenza della tessera di un altro partito (e pure questa è per me ampiamente incostituzionale ex art. 49) quella del voto obbligatorio al partito d’iscrizione è veramente sinceramente troppo dai, non puoi fare sul serio.

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Sei un liberticida. Mai dubitato.

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non avevo vist[quote=“exedre, post:43, topic:3567”] Con la tua proposta [/quote]

la mia proposta? chiedere cosa ne pensano gli altri pirati è avanzare una proposta?

Io non voglio escludere nessuno, mi piacerebbe però che le persone che sono qui dentro lo vedano come il loro unico partito e ci si impegnino, non come un alternativa a qualcosa

Anche qui, mi rimetti in bocca parole che non ho mai pronunciato. Non ho mai detto che uno senza tessera e senza storia è più valido di altri.

Delle due, una. Senza tessere no, con due si, con una sola no. Deciditi.

1 partito senza tessere 1 partito che permette la doppia tessera tutti gli altri che permettono un unica tessera, l’esperienza di tutti gli altri invece non conta nulla?

impedito? non vieto nulla a nessuno. Se vuoi essere un membro del partito pirata sei un membro del partito pirata. Se sei del partito del piccione sei del partito del piccione.

se continui a dire che voglio espellere qualcuno, poi mi ci convinco eh. io non voglio imporre una beneamata fava, voglio imporre così tante cose che in seguito ad una critica, più o meno condivisibile, su un post da fare ti ho ascoltato e non l’ho pubblicato. ma si io voglio imporre, magari al posto di dire imporre vorrei parlare? cosa in

non ti è chiaro? Conoscere quella degli altri, non imporre la mia visione.

tranne nell’inserire cose che non corrispondono alla realtà dei fatti, ma alla tua visione di una domanda posta a tutti i Pirati. Da quando chiedere un opinione coincide con il voler ESPELLERE!11!"!!!11 qualcuno? Puoi rigirarla come ti pare, ma queste sono continue CALUNNIE verso di me. Probabilmente quello che verrà espulso alla fine della fiera sarò io :wink:

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Mi sembra che la risposta più logica (al di là che sia condivisibile o meno) l’abbia data @sarabiemme: i partiti radicale e pirata sono “partiti di scopo”. Non si pronunciano cioè su tutto lo spettro della politica, ma alcune frequenze ben precise. E allora perché non si possono avere un paio di scopi nella vita? [però allora, perché voi bitesserati sostenete il passaggio da un manifesto tipico di un partito di scopo ad un altro che spazia su tutto l’arco della politica?]

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Per quanto riguarda il Partito Pirata non sono assolutamente d’accordo.
(per quel che conta…)

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