Posizione comune del PP sulla immigrazione

Io trovo la posizione del CEEP assai ragionevole. Punti di vista. Ma considerando che il vecchio programma è ufficialmente carta straccia, ha poco senso riesumarlo. Spunteranno sempre fuori le solite proposte da punkabbestia dei centri sociali, che stanno bene dove stanno: nel dimenticatoio.

Certo, il CEEP poteva sbilanciarsi di più. Ma vai a mettere d’accordo pirati di N nazioni sullo stesso tema.

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Mi sembra che si faccia una confusione non sana tra diritto di asilo e regolarizzazione dei flussi migratori. Si tratta di una confusione imperdonabile tra due istituti completamente diversi che crea più problemi che soluzioni.

E soprattutto è troppo simile alla

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Beh, le due cose sono ampiamente collegabili. Entri se il tuo diritto all’asilo viene certificato tale, se non ci sono i presupposti trovi le barriere chiuse. Voilà la regolarizzazione, suona molto salviniana ma è pirata.

Non proprio. È solo molto qualunquista. E semplicistica. E anche un po’ stupida…

  1. Regolarizzazione dei flussi migratori.

  2. Gestione del diritto di asilo.

  3. Soccorso in mare.

Tre cose diverse e distinte.

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Io non capisco perché dite che è una posizione di destra:

Una proposta di destra le cose in grassetto non le includerebbe mai:

  • Il riconoscimento semplificato di titoli di studio (edit: attestati e qualifiche professionali) rilasciati da scuole extraeuropee?

  • Un riferimento esplicito al rispetto della dignità dei migranti?

  • Un’altrettanto esplicita offerta d’aiuto per raggiungere l’Europa?

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La mia posizione sul tema è chiara e semplice e l’ho già espressa in passato su questo forum:

Non è una provocazione, ma consapevolezza che le barriere richiedono morti per essere mantenute e per me, come uomo e come hacker, il PIL del pianeta non vale una singola vita umana.

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Non sono sufficientemente preparata sull’argomento, nel senso che la mia opinione si è formata soprattutto sulla stampa italiana (che ritengo estremamente parziale ) e su troppo pochi approfondimenti per permettermi di avere le idee chiare…infatti ammetto di essere molto confusa.

C’è un grosso problema di diritti umani calpestati, e su quello non transigo. Quindi sui salvataggi in mare (anche nel caso siano simulati) ritengo che vadano fatti senza se e senza ma.

E la gente non può essere tenuta in ostaggio su una barca, va curata, nutrita ed occorre riconoscergli la dignità di persona.

Poi però c’è il problema più grosso che riguarda l’identificazione e la possibile accoglienza. E su questo ammetto la mia ignoranza. Molti molti anni fa, quando facevo ancora i concorsi, ne feci uno al Ministero dell’Interno sui territori di frontiera e ricordo che studiai con fatica una marea di legislazione e di procedure per l’accoglienza…non lo superai ma bastò per farmi comprendere come tutto questo percorso non poteva affrontarsi con il volemosebbene ma occorreva parecchia competenza.

Concordo con @macfranc sull’assurdità di confondere l’immigrazione con i richiedenti asilo, la ritengo una manovra brutale della narrazione politica: ci sono persone che subiscono torture gravissime e scappano da condizioni inumane perchè non hanno scelta. Nessuna.

Non si possono confondere con chi, legittimamente, sta cercando una vita migliore ma delle scelte le ha.

Sull’immigrazione lavorativa ho la confusione più totale…

certo l’Europa è composta da una maggioranza di persone adulte e longeve ed una natalità quasi inesistente. Sarebbe idiota e poco lungimirante rifiutare l’unico reale rinnovamento generazionale rappresentato dall’immigrazione. Ma è altrettanto stupido negare i problemi di convivenza, la tendenza alla creazione di ghetti che sono il problema principale di ogni mancata integrazione.

Ecco, un’altra cosa che ho molto chiara è che il ghetto va a tutti i costi combattuto. Purtroppo c’è una naturale tendenza sia da parte della persona immigrata che della popolazione accogliente a creare il ghetto. Ed ogni raggruppamento più o meno coatto centrato sulla diversità potenzia le caratteristiche negative del noi e loro che facilmente diventa il noi contro loro rafforzando l’esclusione. Quindi l’accoglienza dovrebbe essere il più sparpagliata possibile.

ecco io però su questo punto ho delle enormi perplessità.

Ma enormi proprio!

Forse voi non avete mai sperimentato cosa significa farsi curare da personale sanitario che ha fatto l’iter formativo in Italia e personale sanitario che ha fatto l’iter formativo in altre nazioni, comprese alcune nazioni comunitarie, come la Romania.

Io si. E vi assicuro che la differenza è pericolosamente sostanziale. Comprendo il significato politico che c’è dietro a questa affermazione di principio ma, mi spiace, ritengo che non sia sufficientemente ponderato nella salvaguardia dei diritti umani di altre persone in condizioni di estrema fragilità come i malati, che hanno diritto alla garanzia della migliore competenza possibile. Senza contare che semplificare la parificazione di un titolo di studio specialistico preso in certe nazioni è ingiusto anche verso chi affronta un percorso di studio molto più faticoso ed articolato per poi ritrovarsi ad avere allo stesso livello persone che hanno una formazione di gran lunga inferiore alla propria.

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Immagino sia da bilanciare fra riconoscimento dei titoli esteri, valore legale, esami di stato e abilitazioni…

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come viene già fatto, appunto, per la formazione sanitaria Rumena…e se anche “formalmente” i due percorsi possono essere equiparabili, no, mi spiace (e non è un opinione solo mia) sostanzialmente non c’è proprio paragone…ma proprio alla base…

Io perché ancora si parla di categorie ottocentesche, quando noi dovremmo essere oltre. Come se poi, destra e sinistra non avessero entrambi colpe per i disastri che abbiamo intorno. Mi chiese uno su Fb tempo fa:

Ma sei di destra o di sinistra? Gli risposi:sono un pirata.

La posizione del ceep a me piace, e non vedo neanche il senso del thread, dato che la posizione appunto è spiegata nel ceep.

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No che non viene già fatto, se i titoli sono legalmente equiparati. Se il valore legale lo aboliamo, “legalmente equiparati” non significa più niente e sta tutto all’esame di stato (e i concorsi/procedure di assunzione.)

Prima quando si tratta di convincere tutti ad abolire il passato dite che si potrà fare riferimento ai testi passati, riesumarli e rivederli e tutto… ed ora che siete riusciti con un miserabile hack a formalmente rimuovere quel programma, nonostante eravate il 50% del 40% dei partecipanti al partito, cioè circa 20%, ci state a dire di non farci riferimento perché voi take-overisti autodichiarati lo avete stracciato senza un briciolo di legittimità politica. Vedi che avete profonda disonestà intellettuale nel cuore?

@Silvan è informatico e pirata come te. A differenza però ha un cuore.

Certo, il CEEP poteva sbilanciarsi di più. Ma vai a mettere d’accordo pirati di N nazioni sullo stesso tema.

Tranquillo che 98% dei pirati europei a quel testo non ha contribuito, ha solo avuto la scelta tra ratificarlo o non avere in mano nulla.

Dato che lasciare l’Africa nella merda significa avviarsi verso grandi guerre intercontinentali, sarebbe da Pirati offrire soluzioni migliori e funzionali per il pianeta: il reddito d’esistenza.

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ok. Non conosco bene tutto il processo ma…per un occhio allenato basta vedere come viene effettuato un qualsiasi approccio sanitario di base per capire immediatamente (anche se non viene detto) dove è stato fatto il percorso formativo. E’ un argomento che non ho ancora avuto occasione di approfondire bene, ma ho intenzione di farlo perché non funziona e forse, come succede troppo spesso in Italia, non funziona per eccessivo lassismo o non coerente applicazione della legge e non perché è sbagliata la legge.

Però questo non toglie che

[quote=“Cal, post:15, topic:3289”] Il riconoscimento semplificato di titoli di studio rilasciati da scuole extraeuropee? [/quote] è un affermazione che contiene un rischio elevato di equiparazione di percorsi formativi che non devono, e non solo non possono, essere equiparati.

Per la salvaguardia dei diritti dei soggetti in condizioni di maggiore fragilità.

Sì, ma forse i titoli di studio li ho messi in mezzo perché non ero troppo sveglio, il programma in effetti parla di attestati e qualifiche professionali.

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Io ho già risposto a questa domanda pubblicamente, in un’intervista a Telenova, che sicuramente conosci già a memoria :smile:

In pratica a Telenova hai esposto opinione personale piuttosto che un consenso pirata.

Come ho scritto anche altrove, a me convince molto la posizione di Gabriele Del Grande, espressa qui. In sintesi, quello che si dovrebbe sostenere è che:

  1. Il problema principale è il fatto che, per gli africani (e quasi solo per loro) arrivare legalmente in Europa è ormai quasi impossibile, perché le ambasciate europee non rilasciano i visti necessari. Nessun individuo sano di mente spenderebbe migliaia di euro in un viaggio in cui rischia la vita, se con molti meno soldi potrebbe comprarsi un biglietto aereo.
  2. Dare a tutti la possibilità di arrivare legalmente stroncherebbe davvero il business dei trafficanti di uomini

Ovvio che una politica del genere comporta dei problemi. Come fanno spesso notare a Salvini, la maggioranza dei clandestini attualmente presenti in Italia è arrivata con regolare visto turistico, salvo poi rimanere qui anche dopo la scadenza. Rendere più facile ottenere un visto potrebbe davvero ingigantire il fenomeno. Occorrerebbe quindi stringere contestualmente degli accordi bilaterali con i Paesi d’origine: da questo punto di vista, però, io credo che le possibilità ci sarebbero. Io Paese europeo garantisco a te Paese africano una via sicura e legale per entrare nel mio territorio, e tu accetti di riprenderti gli irregolari. In teoria potrebbe funzionare.

Questa è follia. Da che mondo è mondo, esistono dei modi per entrare regolarmente in un Paese. Non puoi dare la cittadinanza a chiunque arrivi qui, in qualsiasi modo.

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No, è un hack.

Naturalmente non intendo imporre la cittadinanza a chiunque arrivi: deve chiederla ed accettare di farsi identificare e non avere reati a suo carico nel paese d’origine.

Ma per il resto, chiunque vuole diventare italiano, chi è disposto ad accettare la nostra Costituzione e le nostre leggi, dovrebbe essere il benvenuto.

Abbiamo una storia millenaria di migrazioni e fantastiche contaminazioni genetiche e culturali.

Dobbiamo solo riscoprire le nostre radici, la nostra vera cultura, per comprendere come ogni paura sia ridicola ed ogni barriera controproducente.

“Prima gli italiani?” BENE! ! !
Siamo sempre stati migranti, dunque rendiamoli tutti italiani.

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Ti faccio presente che in alcuni Paesi é reato criticare il governo o guidare un’automobile (se sei donna). Negheresti la cittadinanza a costoro?

E come fai a sapere che uno é disposto a ciò? Glielo chiedi? E pensi sia così stupido da dirti di no, visti i vantaggi che la cittadinanza implica?

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Per loro, la nostra splendida Costituzione prevede, all’articolo 10:

Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.

In un’Italia degli italiani cui l’Italia concede generosamente cittadinanza, le leggi sul diritto d’asilo sarebbero molto più efficaci ed efficienti, perché gioverebbero dell’esperienza e del voto di chi in quei paesi ha vissuto.

Non è necessario chiederglielo. Come non è necessario per tutti gli altri italiani.

Se decidono di vivere ed operare nel nostro territorio si sottomettono alle nostre leggi ed alla nostra Costituzione.