Forse dovremmo definiore BENE la profilazione, fatta come, a che scopo ed a chi sono accessibili i dati. Si puo fare sia a scopo di scambio/inserimento sia per scopi chiaramente malevoli. Ovviamente bisogna stronacare sul nascere quell uso. Anche qui serve parere di esperti
@lynx @shammar @cal Mi e’ stato suggerito, per arricchirere la lista, con ramificazioni ed approfondimenti, di farla in formato “mindmap” che dovrebbe renderla piu ricca, voi che ne dite? esiste un formato usato da piu programmi? Io ho usato Semantik, esistono anche FreePlane, FreeMind, Heimer Voi cosa preferireste?
[quote=“lucaaah, post:140, topic:3289”] Perche’ consideri solo Lampedusa? [/quote]Credo forse per questo?
Una mappa deve essere molto sintetica: se diventa troppo grande risulta inutile e più difficile da usare rispetto ad una sintesi testuale.
Però se riesci a stare sotto i 50 nodi, secondo me si può fare, quanto meno come immagine da associare ad un testo che esprima in modo sintetico ma più esteso i contenuti emersi.
Non che io sappia ma non sono un esperto in materia.
Dipende.
Se hai già fatto con Semantik va benissimo.
Gli unici che conoscevo sono FreeMind e FreePlane. Se non ricordo male un anno fa avevo parlato con lo sviluppatore di FreePlane e mi era sembrato in gamba. A occhio mi sembra il più potente dei quattro che hai citato, ma probabilmente è anche il più complesso da usare.
Dunque se dovessi consigliarti su cosa investire tempo, direi FreePlane.
Ma se conosci già bene Semantik e riesci ad esprimere ciò che hai in mente, io continuerei con lui.
quelle persone vogliono i documenti, darglieli costituirebbe un gran vantaggio per loro
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Ciao, Ti copio qui quello che dice il gruppo “no ai CPR” che mi pare completamente condivisibile, io lo incorporerei MOLTO VOLENTIERI nel riassunto delle posizioni del PP sulla immigrazione. ATTENDO COMMENTI DA TUTTI
Richieste e sollecitazioni ad istituzioni e società civile (versione estesa)
Mai più lager - NO ai CPR·Thursday, January 17, 2019·Reading time: 9 minutes
La rete MAI PIU’ LAGER! – NO AI CPR oggi vuole crescere e relazionarsi con tutte le forme di mobilitazione e aggregazione che in questo paese stanno crescendo, intersecandosi con altri soggetti aventi gli stessi obiettivi. Propone azioni e rivendicazioni attraverso le quali ciascuno può impostare la propria attività di mobilitazione sul proprio territorio e nei propri ambiti di azione.
È tempo di decidere da che parte stare. Noi non stiamo dalla parte della legalità a tutti i costi: quando la legge diventa ingiusta, i costi - in termini di umanità e di affievolimento dei diritti - diventano insostenibili. Noi scegliamo di stare dalla parte dei diritti.
Scegli da che parte stare: per adesioni alla rete scrivi a noaicpr@gmail.com
Per l’appello integrale: https://www.facebook.com/notes/mai-più-lager-no-ai-cpr/verso-una-resistenza-civile-quotidiana-e-diffusa-a-difesa-dei-diritti-di-persone/408302743074571/
Richieste e sollecitazioni ad istituzioni e società civile
A) Rivendicazioni dirette ai Comuni
- Iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo, e non cancellazione delle iscrizioni già esistenti allo scadere del titolo di soggiorno (sia questo connesso ad una richiesta di asilo o ad altro diverso titolo).
Riconoscimento della residenza a tutte le persone (cittadini e stranieri, indipendentemente dalla regolarità del loro titolo di soggiorno) aventi dimora abituale nel territorio comunale, considerando a tal fine sufficiente l’indicazione a mezzo raccomandata o pec alla Questura di un recapito.
In ogni caso, e nelle more, per i richiedenti asilo, attuazione delle condizioni per garantire l’effettivo accesso - sulla base del solo criterio del domicilio o della dimora abituale di cui sopra - a tutti i servizi erogati sul territorio, loro spettanti (ad es.: iscrizione al SSN, assegnazione medico di base e esenzioni ticket; rilascio della carta di identità e delle certificazioni anagrafiche; accesso all’assistenza sociale e a sussidi anche di invalidità, e alle agevolazioni basate sull’ISEE; partecipazione a bandi per alloggi di edilizia residenziale pubblica e sussidi per i canoni di locazione; iscrizione ai centri per l’impiego) nonché per garantire l’accesso alle facoltà e alle agevolazioni ed ai diritti tutti che comunque presuppongono di norma o di fatto la titolarità di una residenza anagrafica (ad es.; rilascio patente di guida o conversione patente estera; apertura conto corrente bancario; apertura partita IVA; richiesta di cittadinanza).
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Istituzione di progetti di accoglienza diffusa (ex “SPRAR”) anche per tutti i richiedenti asilo e per titolari di permesso umanitario, oltre che di permesso per casi speciali e protezione speciale, con conseguente integrale superamento del sistema di accoglienza in CAS e CARA.
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Istituzione di corsi di lingua italiana e di formazione professionale per i richiedenti asilo.
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Rinuncia all’utilizzo del daspo urbano (per lo più fin qui adottato, direttamente o indirettamente, a danno di persone per lo più migranti e/o fragili e indigenti).
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Rinuncia alla dotazione di taser della polizia municipale.
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Rafforzamento dei centri di assegnazione di luoghi idonei per il pernottamento dei senza tetto, cittadini e non, in misura tale da consentire un’adeguata loro sistemazione, soprattutto nel periodo invernale, con espressa prescrizione che l’accesso al servizio debba prescindere dalla titolarità di un permesso di soggiorno e/o di una residenza o di un domicilio nel comune in questione. Adozione, a tal fine, anche di piani di alloggi di emergenza abitativa, anche con recupero di immobili comunali inutilizzati.
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Espressa abolizione del requisito, anche di fatto, nella prassi, della titolarità della residenza nel comune di riferimento per l ’accesso ai nidi d’infanzia e scuole comunali, rendendo a tal fine sufficiente il criterio precitato della dimora abituale di cui al punto 1.
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Riconoscimento del diritto di voto attivo e passivo alle elezioni amministrative comunali e di accesso ai referendum comunali ai titolari di permesso di soggiorno residenti, o comunque domiciliati, sul territorio comunale da almeno 5 anni.
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Sostegno, avanzamento e concreto supporto - da parte dei singoli Comuni per quanto di competenza e dell’ANCI - delle rivendicazioni di cui ai paragrafi che precedono e che seguono nei rispettivi ambiti di rappresentanza e nelle rispettive funzioni consultive, anche di livello nazionale [1].
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Presa di posizione dei Sindaci, Consiglieri, Consiglio e Garante dei Detenuti dei Comuni nei quali sorge (o è programmato sorga) un CPR, in netta ed espressa contrarietà all’esistenza della struttura, ed attivazione di iniziative concrete, al di là di mere mozioni formali, volte a favorire e procurare la chiusura o la mancata apertura delle stesse (e nel frattempo garantire quanto al punto 4 del paragrafo “C”), attivando ogni possibile canale utile a tal fine e a comunicare la propria posizione.
B) Rivendicazioni dirette alle Regioni e Province
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Adozione di ogni provvedimento utile e necessario all’attuazione di una piena assistenza sanitaria delle persone migranti presenti sul territorio, anche irregolari, rimuovendo ogni ostacolo, anche burocratico e di fatto, al libero accesso alle cure previste dalla legge (in primis per la tutela della maternità, della salute dei minori, per le campagne di vaccinazione e gli interventi di profilassi internazionale e ogni prestazione urgente ed essenziale ex art. 35 TUI), anche per le cittadine e i cittadini neocomunitari i cui Stati non forniscono copertura sanitaria (Romania e Bulgaria).
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Adozione di sistemi regionali integrati di accoglienza, attraverso i quali sostenere azioni indirizzate all’inserimento socio-lavorativo di richiedenti e titolari di protezione internazionale, sussidiaria, umanitaria e casi speciali.
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Sostegno ad eventi culturali di informazione e sensibilizzazione per una cultura dell’accoglienza.
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Sostegno, avanzamento e concreto supporto - da parte delle singole Regioni e Province per quanto di competenza e dell’UPI - delle rivendicazioni di cui ai paragrafi che precedono e che seguono nei rispettivi ambiti di rappresentanza e nelle rispettive funzioni consultive, anche di livello nazionale (v. nota 1).
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Presentazione di ricorsi alla Corte Costituzionale, da parte delle Regioni, aventi ad oggetto una o più disposizioni della L. 132/2018.
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Presa di posizione dei Governatori, Consiglieri, Consiglio e Garante dei Detenuti delle Province e delle Regioni nelle quali sorge (o è programmato sorga) un CPR, in netta ed espressa contrarietà all’esistenza della struttura, ed attivazione di iniziative concrete, al di là di mere mozioni formali, volte a favorire e procurare la chiusura o la mancata apertura delle stesse (e nel frattempo garantire quanto al punto 4 del paragrafo “C”), attivando ogni possibile canale utile a tal fine e a comunicare la propria posizione.
C) Rivendicazioni dirette alle istituzioni nazionali
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Liberalizzazione dei visti di ingresso e del soggiorno sul territorio italiano. Abrogazione della L. 132/2018.
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Sanatoria per gli irregolari presenti sul territorio al 31 dicembre 2018.
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Disposizione della espressa convertibilità del permesso di soggiorno per richiesta di protezione internazionale (o in attesa dell’esito del ricorso contro un provvedimento di rigetto delle Commissioni Territoriali), in permesso per lavoro o studio, oltre che per motivi familiari.
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Chiusura dei CPR esistenti e immediata interruzione dei progetti di apertura di nuovi.
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Nell’attesa della chiusura dei CPR esistenti:
4.1. estensione ai CPR delle garanzie minime riconosciute ai detenuti e alle detenute nel sistema penitenziario ordinario, ivi comprese e in primo luogo quelle che regolano i contatti con l’esterno e le visite con i familiari;
4.2. presidi sanitari permanenti 24 ore su 24 in ogni CPR;
4.3. presidio legale permanente in ogni CPR affidato ad associazioni non governative specializzate di livello nazionale al fine di garantire il diritto di difesa ed il rispetto del diritto di informativa sui motivi del trattenimento, sulla propria situazione personale e sulle possibilità di avere accesso a rimedi di natura giudiziaria e legale;
4.4. garanzia di libero accesso 24 ore su 24, senza preavviso, ad associazioni non governative di livello nazionale specializzate nella tutela di detenuti e migranti nonché ai Garanti dei detenuti;
4.5. libero accesso con preavviso di un giorno lavorativo a stampa e fotografi della stampa a diffusione nazionale.
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Applicazione di quanto ai punti 3 e 4 anche agli hotspot e altri luoghi, di detenzione amministrativa, anche temporanea, sull’intero territorio e in frontiera.
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Indicazioni uniformi ISEE che esonerino i cittadini e le cittadine extra UE dalla presentazione di documenti reperibili solo nel paese d’origine, nonché dal requisito della titolarità di una residenza, considerando sufficiente quello della dimora abituale sub A) punto 1 di cui sopra. Presunzione di appartenenza alla fascia minima ISEE dei nuclei familiari con genitori di cittadinanza extra UE privi di permesso di soggiorno.
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Reintroduzione del grado d’appello per i contenziosi in materia di protezione internazionale.
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Abolizione dell’imposizione sulle transazioni Moneytransfer verso paesi extra UE; re-istituzione di fondi vincolati all’assistenza sanitaria immigrati irregolari (almeno 30 mln come in precedenza); ripristino sconto IRES per enti no profit pre Finanziaria 2019.
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Rimozione degli ostacoli amministrativi e soprattutto di fatto che impediscono il soccorso in mare.
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Ius soli.
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Abrogazione e divieto di trattati con paesi esteri in materia di immigrazione che non siano preventivamente approvati in Parlamento e in generale di trattati ed accordi con paesi che non siano in grado di garantire il rispetto dei diritti umani per i migranti presenti nel loro territorio e/o dei propri cittadini e cittadine.
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Interruzione dei finanziamenti direttamente o indirettamente finalizzati alla costruzione e al mantenimento di luoghi di detenzione, anche diversamente denominati, in territorio africano.
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Ritiro dell’Italia da azioni militari e di polizia in territorio estero, volti nei fatti a limitare o regolare flussi migratori.
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Divieto di distrazione di fondi destinati alla cooperazione internazionale per fini diversi da quelli di solidarietà e istituzione di corridoi internazionali.
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Potenziamento dei finanziamenti per i rimpatri volontari e ripristino dei progetti che prevedevano referenti provinciali di supporto nella relativa procedura.
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Supporto e sostegno da parte dell’ONC - Organismo Nazionale di Coordinamento per le Politiche di Integrazione Sociale degli Stranieri, o di altri enti o istituzioni di livello nazionale, anche di natura consultiva, delle rivendicazioni esposte ai punti precedenti del presente paragrafo.
[17. Abrogazione del c.d. “Decreto Sicurezza Bis - Salvini” - Legge 77/2019 e delle norme anti-solidarietà e anti-protesta ivi contenute. 2019]
D) Rivendicazioni dirette alla UE
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Adozione di un permesso di soggiorno europeo con validità in tutta la UE.
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Introduzione di un visto umanitario europeo, finalizzato all’accesso al territorio allo scopo di presentare una domanda di protezione internazionale.
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Istituzione di standard comuni finalizzati all’innalzamento qualitativo del sistema di accoglienza per i richiedenti asilo.
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Divieto di esternalizzazione, diretta o indiretta, anche di fatto, della gestione o anche solo ricezione delle domande di asilo al di fuori della UE.
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Interruzione della collaborazione con regimi dittatoriali ai fini della gestione, controllo o anche solo monitoraggio dei flussi migratori (ad es.: con Libia e Turchia).
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Riforma del sistema europeo di gestione delle domande di asilo , volta alla condivisione di criteri comuni. Eliminazione del criterio della responsabilità del primo paese d’ingresso come paese competente per la decisione sulla richiesta di asilo, per privilegiare quello dei “legami significativi” (lingua, familiari, lavoro ecc.) con uno specifico Stato membro. In ogni caso: trasferimento immediato del richiedente nello Stato membro in cui sostiene di avere detti legami, salvo successiva verifica della veridicità di dette dichiarazioni.
Sollecitazioni alla società civile e associazioni, e realtà, di settore e non.
Invitiamo la società civile a contribuire al raggiungimento degli obiettivi predetti, attraverso:
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Mobilitazioni in ogni città in cui è presente, o in fase di apertura, un CPR, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica e indurre le istituzioni all’abolizione degli stessi.
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Attività varia di informazione e sensibilizzazione dell’opinione pubblica su tutti itemi qui affrontati.
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Sollecitazione delle istituzioni i cui sono rivolte le richieste avanzate.
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Raccolta di firme per l’indizione di un referendum abrogativo della L. 132/2018 e ogni altra iniziativa utile a contribuire alla abrogazione o alla declaratoria di incostituzionalità della stessa.
Note:
[1] Ad es. nell’ambito di: Consulta per i problemi degli stranieri immigrati presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri; Commissione per le politiche di integrazione presso la PCdMi; Comitato per la vigilanza sulle modalità di soggiorno dei minori stranieri presso la PCdM; documento programmatico triennale relativo alla politica dell’immigrazione del PdCdM. E ancora: progetti di finanziamento con risorse europee destinate al settore immigrazione e dell’asilo; programmi annuali o pluriennali relativi a proprie iniziative e attività concernenti l’immigrazione.
scrivo qui per segnalare che in agora’ la mozione per tutelare i profughi in arrivo verso la grecia e’ abbandonata a tuttora e rischia di rimanere sotto il quorum https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6819.html