Mi sembra una idea OTTIMA, come posso farlo in modo che tutti vi possano accedere? Grazie
Comunque consiglio questo documentario fantastico (bellissima fotografia oltre che contenuto), che è più che inerente al discorso.
Forse molto più esplicativo di tante parole: https://it.wikipedia.org/wiki/Fuocoammare ------------ TRAILER
Chi se lo è perso, ed è interessato al tema, non se ne pentirà.
L’articolo 10 non ce l’hanno tutti. però
In base a questo dovremmo praticamente accogliere tutti gli omosessuali dei paesi islamici e i cristiani che vivono in una buona metà di essi
Fondamentale
Questo già dovrebbe essere così
Ottimo
Problema spinoso
Problema spinosissimo
Ottomo
Assolutamente necessario
Eh…
Battaglia molto coraggiosa. Quasi suicida…
Qui basterebbe solo rispettare la legge. E non scrivere decreti legge illegali
@lucaaah solo una precisazione: la mia proposta consiste nel garantire la cittadinanza italiana a chiunque ne faccia richiesta (eventualmente anche presso una nostra ambasciata) e si faccia identificare in modo certo e non abbia reati a proprio carico.
Questa proposta complementa il diritto di asilo di cui all’articolo 10 della Costituzione: chi commette reati nel paese di origine violando solo leggi che da noi sarebbero incostituzionali otterrebbe diritto d’asilo, chi no piena cittadinanza (se la richiede).
La proposta pp nel CEEP salva vite umane regolando e facilitando i flussi. Tu invece di populista sei come quei bravi statisti europei che hanno fatto entrare in Europa stati che come minimo entrano solo per averne vantaggi economici, senza poi contribuire, oppure per orientare le politiche europee. La democrazia ed i diritti umani cosa c’entrano con la tua visione.
Aumentano il loro peso nel Parlamento europeo. Come fai a considerarli cittadini italiani ed europei immediatamente piuttosto vuoi eliminare completamente il concetto di cittadinanza e tutto quello che ne deriva. Sei molto anarchico però vorresti che l’Italia avesse più peso nel Parlamento europeo. Sono confuso cosa intendi per nostro?
Non sono più anarchico da quasi 20 anni: grazie per avermi ricordato la mia gioventù!
Vi sono diverse ragioni per cui la mia proposta non è folle come sembra. E derivano tutte dalle risposte alle domande che ho posto in precedenza ed a cui nessuno ha avuto il coraggio di rispondere.
L’Europa è straordinariamente variegata sia geneticamente che culturalmente.
Questa varietà è la nostra vera ricchezza, perché ci costringe al dialogo.
Accogliere popoli diversi e distanti non può che accrescere questa ricchezza.
E non è un caso che tutti i regimi totalitari tentino di ridurla. Non è odio del diverso, è paura della conoscenza.
Lo puoi vedere nella storia del 900 dall’Italia fascista alla Germania nazista, in Russia con in Tibet.
La nostra cultura, aperta ed accogliente, democratica e pluralista, figlia di migliaia di anni di guerre ridicole e di migrazioni da e verso tutto il mondo è l’unico scudo che ci possa difendere dall’annessione ad una delle distopie che si fronteggiano in questo momento storico: il socialismo cinese ed il capitalismo statunitense.
dunque dico la mia su un paio di cose: secondo me è opportuno imparare dagli errori.
faccio un parallelo molto pratico: con le persone con disabilità si è percorsa una strada molto bella ideologicamente ma che ha fruttato poco, a volte pochissimo, proprio alle persone con disabilità.
Ovvero si sono fatte leggi e trattati internazionali perfetti che enunciavano indirizzi condivisibili ma che, di fatto, restando in gran parte inapplicati, non hanno modificato quasi nulla della loro condizione. Lo sforzo che avrebbe rappresentato, invece, la differenza sarebbe dovuto essere degli “aggiustamenti” anche piccoli ma inderogabili in modo da arrivare con sicurezza al rispetto globale della pari dignità sociale.
Mi spiego meglio: affermare che ci sia un diritto alla libera circolazione di tutti è un principio importantissimo, ed in linea teorica condivisibile da ogni nazione democratica. Epperò quando poi si scontra con la realtà locale rimane inapplicato.
E se si fosse iniziato da precisi diritti inderogabili, ma limitati ad un solo campo ed agganciati a precise sanzioni se non applicati, per arrivare esattamente alla finalità globale della libera circolazione?
Invece di concedere la cittadinanza agli stranieri (concetto molto bello ma, praticamente inapplicabile @Shamar…allora a sto punto è meglio restare con quello che si ha, che almeno si può pretendere in misura limitata) obbligare ogni Stato che accoglie uno straniero a rispettare un percorso d’inclusione che permette l’istruzione obbligatoria alla lingua ed alla legislazione vigente e le premesse per un accoglienza lavorativa in quella Nazione (imparare la lingua, apprendere i diritti ed i doveri del lavoratore, riconoscere le competenze ed adattarle al mercato del lavoro, agevolazioni all’assunzione in alcuni campi dove possono goderne anche gli italiani - come le riduzioni delle tasse sul lavoro- ecc). A quel punto il diritto all’accoglienza collima con il dovere di vivere in quella nazione restituendo in produttività. Ovviamente parlo di migrazione economica, non mi riferisco ai migranti per ragioni umanitarie che hanno necessità di cure e protezione adeguata alla loro condizione di fuggiaschi.
Diverse nazioni hanno provato a fare questo discorso ma con percorsi di potere, come l’Italia che ammette l’immigrazione lavorativa a “chiamata”, quindi prima devi avere un lavoro e poi puoi venire in Italia. Questa è una presa in giro.
Come in Australia dove puoi entrare a lavorare solo se hai un cospicuo conto in banca.
Insomma questo modo di ragionare, di fatto, impedisce ai POVERI di muoversi liberamente…al solito.
Invece, secondo me, occorrerebbe dare strumenti ai poveri per poter pretendere l’accoglienza lavorativa in tutte le altre nazioni dove vogliono andare a lavorare…ed in Europa, che che si voglia narrare politicamente, c’è solo l’imbarazzo della scelta visto che si ha un bisogno estremo di certi tipi di lavoratori che una popolazione in gran parte tendente all’anziano non è più in grado di fare. Certo rimane il problema che in questa maniera si offrono soprattutto lavori “poveri” ovvero con uno basso costo orario e questo da diritto di accesso ai sostegni sociali destinati ai poveri di quella nazione.
Questo è, secondo me, il punto più spinoso. Soprattutto in Italia, che è agli ultimi posti delle nazioni UE per sostegni sociali, malgrado il tanto decantato rdc. Questo è il nodo che va sciolto ed è qua che risiede la maggiore rabbia della cittadinanza. Non nei porti aperti, non nel diritto al lavoro, non nel diritto all’istruzione ma nel diritto paritario ad accedere agli scarnissimi supporti sociali, dalla casa all’assistenza economica.
Il potere ci sguazza sulla guerra tra poveri, ed anzi in questa maniera rinforza il proprio potere.
Quindi occorrerebbe capire come permettere di aumentare il livello economico dei lavori offerti agli stranieri, e forse in questo si potrebbe creare un unione d’investimento dell’europa…
Se invece di limitarci ad enunciare i principi ideali cominciassimo a chiarire uno o due nodi d’inclusione concreta, con proposte immediatamente attuabili ed esigibili…forse riusciamo a superare anche la guerra tra i poveri e mettiamo le basi per un integrazione naturale e spontanea che non parte dall’alto ma si crea dal basso.
Mi permetto di ricordare che stiamo parlando dell’immigrazione dei POVERI, perché i ricchi non danno problemi, anzi.
Ma veramente i super-ricchi a Londra creano problemi seri…
i poveri danno sempre problemi ma non perché sono problematici in se, ma perché non hanno potere e l’impotenza autorizza chiunque di violare diritti umani senza conseguenze.
Senza conseguenze.
Questo è il punto.
“Quella parola” esisteva prima di Salvini e continuerà ad esistere ed essere usata anche dopo di lui. Il dizionario definisce clandestino
Che si trova od opera oppure si svolge in una situazione irregolare, senza l’approvazione dell’autorità o contro il divieto delle leggi vigenti
Il file sharing tra privati attualmente è un atto clandestino. Come vuoi chiamarli? “Irregolari”? Amen. Gli altri però continueranno a chiamarli clandestini, e usare un termine diverso non farà altro che farti sembrare agli occhi dei più un radical chic ossessionato dal politicamente corretto.
Casomai la “battaglia” dovrebbe consistere nel ribaltare la falsa equazione “clandestino=criminale” (implicita nel messaggio di Salvini), visto che, tecnicamente, uno può diventare irregolare anche dall’oggi al domani perché gli è scaduto un documento (o perché il Governo ti ha proclamato tale, con un decreto improvviso), e di per sé avere un documento scaduto non ti trasforma certo in uno stupratore o uno spacciatore. Questi sono i concetti che andrebbero comunicati. Non certo smettere di usare un vocabolo solo perché lo usa qualcun altro. Anche perché, sai cosa succede quando pensi di aver risolto un problemone usando una parola al posto di un’altra? Ve lo faccio spiegare dallo zio Doug.
Appunto cosa c’entra la nostra cultura con la loro cultura tanto da considerarli automaticamente uguali.
Almeno togliamo di mezzo il problema cultura e restiamo sul piano delle necessità economiche, ma a quanto pare sopratutto necessità politiche usando queste masse come peso politico di cittadini europei.
132 commenti.
Inviterei @lucaaah ad aprire un’altra discussione che abbia come primo commento il riassunto che ha fatto qui sopra e gli altri a presentare la propria opinione senza commentare quelle altrui…
Questo perché alla fine è impossibile, nonstante gli sforzi di @lucaaah capire quali sono le posizioni di ognuno, se non un generico “pro” o “contro”
Apro una “ramificazione” dedicata all approfondimento dei singoli punti. Propongo di continuare qui il dibattito generale ed oguno che vuole migliorare o approfondire i singoli punti riassuma la sua posizione li. Intanto ho fatto un pad con l’elenco dei punti che si trova qui https://pad.partito-pirata.it/file/#/2/file/SNFAmE-8DWhplTERl8uHK4aS/p/ qui ognuno credo possa prendere il file, modificarlo e rimettercelo, ho chiesto aiuto per trovare un modo piu comodo per andare avanti in un modo piu comodo. Grazie a tutti, mi fa bene vedere tanta partecipazione
Pardon, ho interpretato tutto ciò dalla tua inclusione della frase “razza purissima ariana” che pareva fuori luogo dato che nessuno ha tirato in ballo le razze.
Long term, quanto può essere efficace questa soluzione? Qual’è il numero massimo o il numero “accettabile” di migranti accolti? Non sarebbe meglio perseguire una soluzione EUROPEA al problema di queste nazioni fallite? Le popolazioni di quegli stati non hanno un diritto ad una vita dignitosa senza doversi mettere alla mercè di aguzzini e sfruttatori?
I criminali vengono arrestati, processati e poi gli viene consegnato un foglio di via con obbligo di lasciare il territorio italiano: risultato? Ignorano il foglio di via e si trasformano in repeat offenders. A quel punto cosa può fare lo stato? Le carceri sono tutte in stati pietosi e già sovraffollate.
PS. Alcuni di questi personaggi vengono pure rifiutati dai loro stati di origine perchè è impossibile provare effettivamente da dove vengano.
La giusta retribuzione? Il mercato stabilisce gli stipendi, e con una abbondanza di manodopera a basso costo e facilmente sfruttabile questa somma si abbassa sempre di più, a detrimento dei migranti in cerca di fortuna e delle fasce più deboli dei cittadini italiani, che dovranno “competere” sul mercato del lavoro e in quello immobiliare con i nuovi arrivi.
Grazie Dr. Lombroso
Foreign fighters di ISIS possono cambiare? Molto confortante per le loro vittime (come ho messo nell’esempio del messaggio precedente, l’hai visto?).
Non saprei, la faccenda migratoria è un dibattito continuo da parte delle menti più brillanti nel panorama politico/accademico e non penso che la soluzione easy possa comparire nel forum di un partito (al momento) minuscolo del Bel Paese
Andare di solo “cuore” senza usare la testa porterà solo tragedie.
Più che sottrarre braccia e menti dal territorio africano (che ne ha assolutamente bisogno) io sarei tutto per un programma di emancipazione del continente a noi vicino: tutte quelle persone bloccate lì hanno il diritto ad una esistenza dignitosa, libere da dittature corrotte e la perniciosa presenza di multinazionali che non si curano delle popolazioni locali, anzi, che le sfruttano a più non posso. Accoglierli semplicemente è cosa buona e giusta per la percentuale MINIMA che riesce a fare questo viaggio. Gli altri invece? Oltretutto, se anche potessimo accogliere l’intero continente africano, come migliorerebbe la situazione globale per tutti? L’africa rimarebbe un incidente stradale e l’europa si ritroverebbe in difficoltà logistica per accogliere l’enorme numero di migranti, con le dovute conseguenze del caso.
Di nuovo scusa per la risposta tardiva.
La SOLUZIONE al problema delle forti migrazioni non la troviamo chattando la sera, penso pero’ che un buon programma possa aiutare tutti quanti ad arrivarci…
premessa: non ho il tempo di leggere tutti i commenti purtroppo. Giuro che lo farò con calma durante il fine settimana
Rilasciare i VISTI e permessi di soggiorno nei paesi africani sarebbe una chiave per risolvere la maggior parte dei problemi. Peccato che non tutti i paesi africani rilascino ai propri cittadini i documenti. Un esempio piuttosto esemplificativo è l’Eritrea che non è in guerra ma è governata da un dittatore. Ebbene gli eritrei sono considerati militari fino a 60 anni e lo stato rilascia i passaporti dopo i 60 anni, provate ad indovinare a quanti anni muore un eritreo in media? Sì esatto a 60 anni. In quest’ottica non basta dire agli africani di fare il visto o di chiedere il permesso di soggiorno da casa, bisognerebbe iniziare a pensare a modalità differenti e qui entra in ballo il PPIT. Si fa un gran parlare di profilazione e dati personali e quindi mi chiedo: perché non considerare questi aspetti in un’ottica utilitaristica? se un consolato non riesce ad identificare una persona, perché non profilarla in altri modi? Penso ad una vera frontiera europea a Lampedusa in cui tutti i paesi europei collaborino per dare a chi ne ha il diritto la possibilità di entrare legalmente in Europa. Parlo di Lampedusa e non del nord Africa perché non vedo molte possibilità di collaborazione con Tunisia, Algeria, Egitto (la Libia non la nomino neanche) le relazioni diplomatiche potrebbero portare a delle soluzioni ma la cosa temo sia al di fuori della nostra portata.
Un giorno mi ero svegliato con in mente un’idea simile. Spagna, Italia, Malta e Grecia, o anche altri (ossia, comunque, i porti dove vi sono maggiori sbarchi) dovrebbero creare delle “ambasciate europee” dove (con lo stesso spirito delle ambasciate italiane in territorio estero), chi mette piede lì dentro, mette piede in Europa e non in Spagna/Italia/Malta/Grecia/etc etc. Con fondi europei, poi, vengono identificati i migranti e mandati in tutta Europa, oppure vengono rimandati a casa se non hanno diritto a restare in Europa. Questo solo come inizio.
Il passo successivo, più efficace ed efficiente ma più difficile da realizzare, sarà fare delle “ambasciate europee” direttamente in Marocco/Libia/Tunisia o comunque nei posti di maggior partenza degli sbarchi proprio per evitare la partenza in mare. A quel punto, solo a quel punto, chi arriva tramite barconi potrà esser visto come possibile migrante da rispedire indietro perchè sprovvisto di titolo a venire in Europa. Questa fase è più difficile proprio perchè vi è da parlare, non solo tra stati europei, ma anche tra stati africani.
sai che questa soluzione mi lascia un po’ così… @Tresa…non è tanto l’utilizzo della profilazione in maniera utile (io credo che ogni strumento, compresa la profilazione, possa essere usato bene o male a seconda della finalità) ma è l’imporlo a persone che sono in una condizione di svantaggio in cambio di un beneficio…quindi facciamolo anche con i poveri per verificare se sono veramente poveri, o con i malati o disabili…non comincia a suonarti dentro un campanello d’allarme anche a te?
Perche’ consideri solo Lampedusa? Forse Asmara, Adis abeba, Karthoum,Lhasa, Rabat, Dakar, Monrovia, Kinshasa, Luanda, Lagos ecc… Forse ci sarebbe da mandare qualche rinforzo alle ambasciate-consolati, ma ne varrebbe la pena (magari si addestrano al lavoro anche alcuni locali). Anche la proposta di un “Erasmus extraeuropeo” potrebbe aiutare le popolazioni a collaborare