Assolutamente contrario, bisogna fermare al più presto l’estrazione di carbonio dal sottosuolo.
Qualche nazione deve dare l’esempio ed iniziare ad andare nella direzione giusta.
Oltre tutto mi pare iniziativa poco più che simbolica ed ampiamente insufficiente in quanto limitata alle acque territoriali, e si potrà continuare ad estrarre “in acque internazionali di competenza economica italiana”
6 - Quali effetti negativi da un “sì” al referendum?
Una vittoria dei “sì” potrebbe produrre ricadute negative su un “made
in Italy” avanzatissimo e altamente tecnologico nel mondo: il polo di
Ravenna, con decine di imprese italiane e migliaia di persone, è leader
nel mondo nelle perforazioni sia per tecnologia sia per qualità
ambientale. Oltre a quelle che hanno già chiuso, lasciando senza lavoro
centinaia di persone, il nuovo stop potrebbe far perdere all’Italia questa leadership di qualità e di tecnologia.
Ma che cazzo stai a diiiiii!!! Certo, se la perderanno sarà perché non possono scavarsi i pozzi davanti a casa!!!
8 - Quali le posizioni politiche?
Gran parte dei politici (anche quelli che in cuor loro non sono
contrari all’uso dei giacimenti nazionali) hanno fiutato il vento e per
non perdere il consenso cavalcano le posizioni conservatrici.
Ah, è una posizione conservatrice… ma chi l’ha sponsorizzato questo articolo?!
La logica di fondo mi pare riprendere la stessa posizione tenuta dal governo sull’ILVA, ovvero sticazzi delle ricadute sulla collettività, tuteliamo i lavori “sporchi”.
Essendo incapaci di stimolare una vera innovazione si aggrappano al carbonio.
Tanto i problemi vengono trasferiti su chi verrà dopo.