La mozione è stata sostenuta con oltre i 90% degli aventi diritto. È attualmente nella fase di votazione. Fase che scadrà domani mattina circa alle ore 9.
All’interno della mozione è stata introdotta anche una bozza della lettera da spedire ai parlamentari per il supporto dell’Assemblea che qui vi riporto:
Bozza della Lettera da spedire ai parlamentari
Gentile XY (nome del parlamentare),
Tra qualche giorno sarà chiamato ad eleggere i membri del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Questa è una nomina che ha un valore molto grande perché quest’ufficio avrà il compito, certamente difficile e gravoso, di analizzare e porre argini a pratiche e comportamenti che stanno giorno dopo giorno modellando in senso negativo la nostra società.
La società che noi ancora chiamiamo dell’informazione si è silenziosamente ma decisamente avviata ad essere piuttosto una società della profilazione e del controllo di massa, ma questi rischi di cui anche la letteratura ci aveva messo in guardia (si pensi a 1984 di George Orwell) non si stanno realizzando attraverso la cappa asfissiante di un controllo pubblico su base poliziesca, quanto attraverso la profilazione privata su base tecnologica che ormai ha di gran lunga spiazzato le capacità di regolamentazione e verifica dei governi nazionali.
Le tecnologie con aspetti invasivi nella vita dei cittadini si susseguono a ritmo incessante e i grandi operatori multinazionali non si pongono limiti, neppure reverenziali, nei confronti del potere pubblico, esprimendo quello che a prima vista può sembrare solo un ottimismo innovativo ma in realtà è una grande insofferenza per i principi basilari della convivenza civile.
Se Orwell ci aveva messi in guardia dalla crisi di valori nella gestione del potere delle nazioni che con mezzi apparentemente democratici si avviano al totalitarismo, è forse ancora più attuale la manipolazione della fiducia popolare che porta a forme di soggezione umana e schiavitù, come in Huxley, dove non è ciò che temiamo a soggiogarci ma ciò che siamo indotti ad amare.
Lo smartphone che lei sicuramente usa, i social network su cui pubblica le sue azioni o idee, sono potenti e amabili mezzi di comunicazione ma sono diventati una gabbia da cui il suo profilo e ormai la sua stessa persona non può praticamente più evadere. Una gabbia le cui chiavi stiamo consegnando, forse senza neppure consapevolezza, a poche grandi aziende multinazionali senza controllo.
Giorno dopo giorno diventa sempre più ampia la distanza tra quello che la tecnologia realizza e ciò che il potere pubblico è in grado anche solo di conoscere e comprendere.
Persone di indubbia autorevolezza figurano negli elenchi di candidature pubblicati per il ruolo di membro del Garante Privacy, anche professionisti noti che da molti anni hanno efficacemente analizzato i guasti della società della profilazione.
La stampa italiana non manca di retroscena circa le possibile intese sull’elezione di questi membri in relazione agli interessi dei vari gruppi politici che, è chiaro, sul terreno dello scontro partitico possono trovare in un Garante debole e assoggettato una sponda utile.
Il Partito Pirata fa credito alla sua personale indipendenza di rappresentante della Nazione e non dei partiti, in vigore degli art. 67 e 68 della nostra Costituzione, per chiederle di mostrarsi, anche senza necessariamente dimostrarlo oltre la sua coscienza, veramente «rappresentante della Nazione», di lavorare per il bene collettivo e per la giustizia e non solo per il tornaconto del suo partito, come sappiamo che lei possa, sappia e voglia fare. Le chiediamo di cogliere le possibilità che il D. Lgs. 101/2018 che permettono per la prima volta di scegliere almeno un tecnologo competente per quest’incarico.
L’ing. Marco Calamari, che ha presentato la sua candidatura come membro del Garante sia alla Camera che al Senato, è da oltre 30 anni un riferimento senza pari nella comunità della e-privacy italiana. Oltre ad avere le qualifiche necessarie e avendo senza dubbio mostrato nell’arco di tutta la sua carriera indipendenza e autonomia, ha avuto la capacità di creare, letteralmente, questa comunità fin da quando questo tema non era neppure rintracciabile nel panorama italiano e mondiale, con la fondazione del Progetto Winston Smith e la realizzazione del Convegno E-Privacy il primo e più longevo convegno indipendente, senza fine di lucro e senza schieramenti politici che ha celebrato in Italia ben 26 edizioni in quasi 18 anni.
Marco Calamari è la scelta di prestigio, autorevolezza ed indipendenza di cui l’ufficio del Garante Privacy ha bisogno per i prossimi anni e ha il pieno sostegno di questo Partito Pirata che ha messo al centro della propria azione proprio i diritti umani digitali, la privacy e la conoscenza e, ne siamo certi, dell’intero movimento, seppur embrionale, che per la prima volta in Italia si è espresso per nostro tramite alle ultime elezioni in modo finalmente non più elitario ma popolare.
Nel ringraziarla dell’attenzione,
Le porgiamo i più rispettosi saluti e auguri di buona scelta
l’Assemblea Permanente del Partito Pirata
Approvata con Mozione urgente #3138 i6646 il giorno XXX