Marco, nemmeno così pochi: pochi in assoluto, ma tanti sotto tutti i punti di vista (che conosciamo). Sei d’accordo?
A vantaggio degli individui, portatori di diritti digitali che ormai non riescono, nella maggior parte dei casi, nemmeno a comprendere.
Sono iscritto, e sono diventato operativo da poco prime delle elezioni.
Eh ma sia gli individui che usano la tecnologia per violare i diritti civili altrui, sia quelli che cercano usano la stessa tecnologia per difendersi, sia quelli che non la comprendono portano gli stessi diritti.
Tu a quali individui fai riferimento?
Mi sono dedicato a progetti “formativi” di educazione informatica sulla privacy ed i diritti digitali fin dallo scorso millennio. Il PWS fa esattamente questo.Ritengo la condivisione della conoscenza un bene primario. Tu come pensi che risponderei, se le risposte fossero lunghe un bit?
A tutti; i diritti ce li hanno sia buoni che i cattivi, senno si chiamerebbero in un altro modo.
In un modo comprensibile, chiaro ed inequivocabile per gli esseri umani che, fortunatamente, usano un linguaggio più ricco ed espressivo del formato binario, ma capace di veicolare messaggi altrettanto precisi.
Pochi in assoluto, i punti di vista non ti portano in parlamento. Il 90% delle persone che entravano nel mio seggio non avevano mai sentito parlare del PP. Hai esperienze diverse? Intendevo solo questo, non certo disprezzare i nostri sforzi ed i relativi risultati.
Il Garante ha poteri generali di sorveglianza, indagine e sanzionatori, oltre a quelli propositivi e di controllo nei confronti dei legislatori.
Può eseguire di iniziativa perquisizioni e comminare direttamente sanzioni. E’ l’unica autorità che può’ agire senza passare per la magistratura (e per questo in passato ha vinto un BBA!).
Poteri, che io sappia, mai usati contro nessun big player.
Certo che potrebbe!
Quanto più informazioni ci sono in una domanda (ben posta), tanto più essa diventa retorica, quindi tanto più breve diventa la relativa risposta.
1, 1, 1 e 1
Ho letto solo ora tutto il thread e vorrei fare i complimenti a @calamarim perché, se è già un piacere leggerlo su Cassandra Crossing, in questa sede mi è piaciuto ancora di più.
Naturalmente la Mozione di @erdexe mi trova totalmente d’accordo e spero che venga approvata quanto prima (o magari già lo è stata… ma non ho visibilità: aggiornateci!).
Secondo me, però, avrei ancora una curiosità; vengo quindi alla domanda per @calamarim e passo al tu: è chiaro che la tua storia e il tuo CV sono già significativi dell’influenza che hai avuto nel mondo culturale della privacy e dell’impatto provocato su di essa dal digitale. Vorrei però sapere da te quali sono gli obiettivi da te conseguiti (non necessariamente da solo, ovviamente) nel promuovere o abrogare o bloccare leggi/regolamenti/normative/prassi e, se esistenti, di quali tra queste iniziative vai più fiero. Sia chiaro che se la risposta fosse “nessun obiettivo”, nulla toglierebbe alla tua storia, dal momento che questo tipo di obiettivi possono essere conseguiti più facilmente da parlamentari o da chi viene nominato ai vertici di un ente o di un’autority; ma se non fosse così, sarebbe sicuramente un valore aggiunto di cui tenere conto.
La mozione è stata sostenuta con oltre i 90% degli aventi diritto. È attualmente nella fase di votazione. Fase che scadrà domani mattina circa alle ore 9.
All’interno della mozione è stata introdotta anche una bozza della lettera da spedire ai parlamentari per il supporto dell’Assemblea che qui vi riporto:
Bozza della Lettera da spedire ai parlamentari
Gentile XY (nome del parlamentare),
Tra qualche giorno sarà chiamato ad eleggere i membri del Garante per la Protezione dei Dati Personali. Questa è una nomina che ha un valore molto grande perché quest’ufficio avrà il compito, certamente difficile e gravoso, di analizzare e porre argini a pratiche e comportamenti che stanno giorno dopo giorno modellando in senso negativo la nostra società.
La società che noi ancora chiamiamo dell’informazione si è silenziosamente ma decisamente avviata ad essere piuttosto una società della profilazione e del controllo di massa, ma questi rischi di cui anche la letteratura ci aveva messo in guardia (si pensi a 1984 di George Orwell) non si stanno realizzando attraverso la cappa asfissiante di un controllo pubblico su base poliziesca, quanto attraverso la profilazione privata su base tecnologica che ormai ha di gran lunga spiazzato le capacità di regolamentazione e verifica dei governi nazionali.
Le tecnologie con aspetti invasivi nella vita dei cittadini si susseguono a ritmo incessante e i grandi operatori multinazionali non si pongono limiti, neppure reverenziali, nei confronti del potere pubblico, esprimendo quello che a prima vista può sembrare solo un ottimismo innovativo ma in realtà è una grande insofferenza per i principi basilari della convivenza civile.
Se Orwell ci aveva messi in guardia dalla crisi di valori nella gestione del potere delle nazioni che con mezzi apparentemente democratici si avviano al totalitarismo, è forse ancora più attuale la manipolazione della fiducia popolare che porta a forme di soggezione umana e schiavitù, come in Huxley, dove non è ciò che temiamo a soggiogarci ma ciò che siamo indotti ad amare.
Lo smartphone che lei sicuramente usa, i social network su cui pubblica le sue azioni o idee, sono potenti e amabili mezzi di comunicazione ma sono diventati una gabbia da cui il suo profilo e ormai la sua stessa persona non può praticamente più evadere. Una gabbia le cui chiavi stiamo consegnando, forse senza neppure consapevolezza, a poche grandi aziende multinazionali senza controllo.
Giorno dopo giorno diventa sempre più ampia la distanza tra quello che la tecnologia realizza e ciò che il potere pubblico è in grado anche solo di conoscere e comprendere.
Persone di indubbia autorevolezza figurano negli elenchi di candidature pubblicati per il ruolo di membro del Garante Privacy, anche professionisti noti che da molti anni hanno efficacemente analizzato i guasti della società della profilazione.
La stampa italiana non manca di retroscena circa le possibile intese sull’elezione di questi membri in relazione agli interessi dei vari gruppi politici che, è chiaro, sul terreno dello scontro partitico possono trovare in un Garante debole e assoggettato una sponda utile.
Il Partito Pirata fa credito alla sua personale indipendenza di rappresentante della Nazione e non dei partiti, in vigore degli art. 67 e 68 della nostra Costituzione, per chiederle di mostrarsi, anche senza necessariamente dimostrarlo oltre la sua coscienza, veramente «rappresentante della Nazione», di lavorare per il bene collettivo e per la giustizia e non solo per il tornaconto del suo partito, come sappiamo che lei possa, sappia e voglia fare. Le chiediamo di cogliere le possibilità che il D. Lgs. 101/2018 che permettono per la prima volta di scegliere almeno un tecnologo competente per quest’incarico.
L’ing. Marco Calamari, che ha presentato la sua candidatura come membro del Garante sia alla Camera che al Senato, è da oltre 30 anni un riferimento senza pari nella comunità della e-privacy italiana. Oltre ad avere le qualifiche necessarie e avendo senza dubbio mostrato nell’arco di tutta la sua carriera indipendenza e autonomia, ha avuto la capacità di creare, letteralmente, questa comunità fin da quando questo tema non era neppure rintracciabile nel panorama italiano e mondiale, con la fondazione del Progetto Winston Smith e la realizzazione del Convegno E-Privacy il primo e più longevo convegno indipendente, senza fine di lucro e senza schieramenti politici che ha celebrato in Italia ben 26 edizioni in quasi 18 anni.
Marco Calamari è la scelta di prestigio, autorevolezza ed indipendenza di cui l’ufficio del Garante Privacy ha bisogno per i prossimi anni e ha il pieno sostegno di questo Partito Pirata che ha messo al centro della propria azione proprio i diritti umani digitali, la privacy e la conoscenza e, ne siamo certi, dell’intero movimento, seppur embrionale, che per la prima volta in Italia si è espresso per nostro tramite alle ultime elezioni in modo finalmente non più elitario ma popolare.
Nel ringraziarla dell’attenzione,
Le porgiamo i più rispettosi saluti e auguri di buona scelta
l’Assemblea Permanente del Partito Pirata Approvata con Mozione urgente #3138 i6646 il giorno XXX
Nessun obbiettivo di questo tipo su cui io abbia agito direttamente.
Nasco come tecnologo, poi come attivista dei diritti civili, ed in questo mondo ho lasciato buone tracce di me; poi sono approdato in tarda eta’ al mondo delle leggi e dei regolamenti.
Nel 2005 realizzai e feci arrivare in commissione, prima alla Camera e poi al Senato, una proposta di legge contro la data retention, in forma di emendamento “plug-in” per la 196/2003, che era il testo unico sulla privacy dell’epoca.
“Norme in materia di raccolta, uso, conservazione e cancellazione di dati georeferenziati o cronoreferenziati, contenenti Identificatori Univoci di Utente, effettuata per mezzo di apparecchiature automatiche”
http://www.winstonsmith.org/proposta_di_legge_rdp_v6.rtf
La presentai come paper insieme ad altri ad un convegno nel Regno Unito. Non è stata mai discussa, ma mi piace pensare che possa aver influenzato qualcuno positivamente
Ho anche lavorato nell’intergruppo che ha partorito la legge Stanca sulla sicurezza del lavoro in ambito IT; non è stata un’esperienza sconvolgente, anche se qualche parte del testo finale credo sia mia.
Grazie mille per la risposta! Rinnovo tutta la mia stima e ti faccio un grande in bocca al lupo per le insidiose e “viscosissime” selezioni parlamentari
NON mi piace: troppo lunga la spiegazione sull’importanza del ruolo del garante, come se loro non lo sapessero. Metterei qualcosa del tipo: consapevoli come lei dell’importanza del ruolo,ci permettiamo di intervenire …
A noi pirati date le conoscenze e la nostra esperienza sull’argomento riconosciute anche aa livello europeo come dimostrano gli incarichi assegnati al vicepresidente del Parlamento Europeo, Marcel Kolaja l’argomento sta particolarmente a cuore desideriamo invitarla a sostenere … in quanto le sue competenze … lo rendono particolarmente adatto a raccogliere il testimone di Rodotà che tanto ha contribuito
@calamarim un’ultima domanda (credo ): quali sono i diritti civili a favore dei quali ti sei battuto di più nella tua vita?
Sicuramente la privacy in Rete ed i diritti digitali, anche se ho anni sufficienti per aver partecipato alle campagne pro divorzio ed aborto.
E’ stato fatto qualcosa di concreto? Spero non ci si sia limitati alla mozione in AP. GdL Coordinamento vigili.