No, non sono affatto d’accordo: come scrissi a suo tempo, analisi collettiva ma sintesi individuale. La scrittura NON può e NON deve essere un processo collettivo, pena un risultato obbrobrioso.
Tutti i contributi sono ben accetti, anzi i feedback sia in termini di contenuti che di stile sono proprio quello che auspicavamo. Poi la sintesi necessariamente verrà fatta dagli autori, fermo restando che chiunque può elaborare una proposta alternativa partendo da qui e copiando quanto e come gli pare.
Ho qualche perplessità sul mettere al primo posto la libertà, trovo più “hacker” la conoscenza. Inoltre sarebbe una scelta un po’ trita. Ma è una mia opinione personale, discutiamone pure.
Posso rigirare le frasi dicendo che senza conoscenza non c’è libertà, quindi è bidirezionale.
È una questione di dramaturgia retorica… se come dici si riescono a connettere i concetti, la libertà può risultare il concetto più importante e splendente anche se arriva in conclusione del manifesto invece dell’apertura……
Penso che, visto che ancora non siamo arrivati ad una forma completa del manifesto, sarebbe opportuno forse parlarne ancora un po’, insieme cercando di arrivare ad una forma che ci piaccia di più, partendo dal lavoro effettuato finora, e riproporre l’iniziativa fra una decina di giorni…domani notte l’iniziativa andrà in votazione: non sono molto convinto che votare il testo così com’è, e adottare quindi questo testo come manifesto, sia la soluzione migliore…
Ribadisco quanto sopra. Se non vedete lacune nei contenuti, andiamo avanti così, non possiamo aspettare altri tre mesi (è il tempo di approvazione di una modifica al manifesto) prima di agire. Se dobbiamo solo riformularlo, possiamo usare tutte le parafrasi che ci pare nelle nostre campagne, man mano che ci vengono idee. Ci serve solo come base ideologica/politica su cui costruire tutto il resto, non è incendiario ma che lo siano gli scritti e le azioni che gli facciamo seguire!
Non mi è chiaro inoltre che cosa abbiate in mente di preciso come forma. Mica vorrete degli slogan. Di slogan potete elaborarne quanti ne volete, non devono per forza stare nel manifesto.
PS: io e Kikinki ci sentiamo su mumble dalle 21 alle 22 stasera (mercoledì) per parlarne, se volete partecipare siete i benvenuti.
Ultimora.
Ieri sera io c’ero con Ronin e Kikinki. Venti minuti serrati che mi hanno fatto capire diverse cose. Il risultato è che:
- appoggerò la nuova proposta di Manifesto perché comunque vada è un grande miglioramento del vecchio Manifesto
- al contrario di quanto pensassi all’inizio, non serve un Manifesto stile Codex Pirata internazionale, ovvero fatto di frasi corte, alla guisa degli slogan elettorali, ma piuttosto un Manifesto politico che sia al contempo chiaro dei nostri principi ispiratori e della direzione in cui vogliamo andare. Ogni tipo di elaborazione finalizzata a diffondere il Manifesto potrà (anzi dovrà) essere fatta dopo.
- se ci riesco, passerò agli autori una nuova bozza, diversa nella forma ma non nel contenuto. Se l’accetteranno la vedremo in votazione, altrimenti nisba.
Pirati avanti tutta.
Grazie, ho ripreso alcune delle tue modifiche.
Con Kikinki abbiamo cercato di riguardare uno ad uno tutti i suggerimenti che sono giunti da varie parti. Abbiamo (ap)preso qualcosa da tutti, magari un dettaglio o una sfumatura, ed anche le proposte che poi non abbiamo integrato sono state utili spunti di riflessione.
Anche stasera mi sono riletto tutto più volte e ho sfruttato fino all’ultimo minuto disponibile per le modifiche.
Grazie a tutti per i contributi!
Notate che “beni comuni” è una buzzword e basta.
Io, sinceramente, non capisco perché siate così insistenti sul volerla usare. Che poi è anche definita da altri, appartiene ad altri. In un contesto di condivisione per duplicazione illimitata, non ha senso inserirsi in quel paradigma (e comunque, come già dissi, è orto altrui).
Ho saputo che la versione piú aggiornata del manifesto è quella pubblicata sul sito. Un po’ per parole chiave e un po’ con brevi frasi riporto quanto effettivamente viene comunicato in quei quattro paragrafi:
Preambolo
Logoramento ambientale e disuguaglianze sociali –> linea d’azione condivisa Mercato: pericolo di sfruttamento di nuove emergenti scarsità –> cooperare per gestire le risorse, senza competizione Libera iniziativa, tutelare la creatività Condividere conoscenze: diritto umano, evoluzione
Conoscenza
Conoscenza libera (condivisa) e trasparenza (sottointeso pubblica) –> piú potenzialità, risultati migliori Tutelare l’istruzione, libera informazione e trasparenza decisionale –> previene disuguaglianza Tutelare nuove conoscenze e dunque l’innovazione
Condivisione
Democrazia liquida I fruitori sono anche creatori –> diritti di modifica e condivisione, oltre il mero consumismo Gestione partecipata dei beni comuni Società inclusiva e solidale –> garantire soddisfazione dei bisogni primari –> ridistribuire la ricchezza –> riformare la finanza
Libertà
Difendere libertà individuale –> limite: libertà altrui e beni comuni –> previene ingiustizia Tutelare diversità e scambio culturale –> presupposto della libertà
Non ritengo sia una priorità riformulare il manifesto (rispettando gli ingredienti essenziali), ma ci sono frasi un po’ contorte… Vedremo poi.
In origine il termine da usare era “commons” cui è stato preferito il termine “bene comune”. Sarà anche buzzword ma è un termine che aiuta a superare la distinzione storica tra “pubblico” e “privato”. Per gli autori del manifesto l’intenzione era quella di offrire una lettura unificante per un partito stritolato tra posizioni che andavano da uno statalismo post comunista ad un liberismo selvaggio.
La forma del manifesto può essere migliorata, lavoraci pure se vuoi ma armati di molta pazienza, i tempi per la revisione del manifesto sono (mi pare) di 90 giorni e ogni parola / termine / frase utilizzata può diventare un campo di battaglia
mah, il problema non è con il significato della parola. il problema è con il carico politico che si porta dietro.
perché ok, è chiaro che l’atmosfera, le foreste… ma anche le strade… sono “commons”, però questo non significa che ci si debba caricare addosso tutta quella retorica.
Dopo aver ricavato lo “scheletro” dell’attuale manifesto (4 post indietro), tenendo presente i passaggi concettuali che hanno portato i pirati dal file sharing alla politica, proverei a riformulare un manifesto, rispettando gli aspetti chiave, ma cercando di renderlo piú semplice e incisivo, e meglio ancorato alla sua storia (non cronologica ovviamente, ma concettuale). Porto avanti il lavoro in questa seconda discussione sul manifesto.
Fantastico.
Che fine hanno fatto questi pirati?
Non sono abbastanza radicali.
Silvan lo trovi nella chat Telegram della tua regione
Per la verità io facevo riferimento a voi.
Questa conversazione è un esempio di confronto civile e pacato pur fra persone con posizioni diverse.
3 messaggi sono stati uniti ad un Argomento esistente: Solibo Shamar Lynx
Fammi capire, hai spostato una discussione in un thread “ad hominem” al quale io non ho accesso?