Manifesto adottato a maggio 2015

Ciao a tutti. Kikinki, Briganzia ed io abbiamo pubblicato in Liquid Feedback una bozza con la nostra proposta per un nuovo Manifesto per il Partito Pirata Italiano: https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6079.html

Gli strumenti che abbiamo a disposizione per parlarne sono molteplici:

Contribuite alla discussione in modo costruttivo/propositivo e rammentate che è molto più facile criticare qualcosa che farla. :wink:

PROPOSTA MUMBLE Per quel che riguarda Mumble, direi di provare a stabilire un appuntamento fisso dalle 21 alle 22 tutte le sere. Che ci troviate noi o qualcun altro non ha importanza: parlatene insieme ed elaborate osservazioni/suggerimenti/dubbi/critiche e poi cercate/cerchiamo di riportare i risultati in questo thread. Se non trovate nessuno online rimanete in attesa per un po’, altrimenti non vi incrocerete mai.

Testo della bozza:

PREAMBOLO

In un contesto in cui rispondere alle sfide sociali ed ambientali e combattere le diseguaglianze diventa sempre più urgente, è necessario organizzarsi e stabilire una linea d’azione condivisa.

Prima che le nuove forme di economia e produzione distribuite vengano assorbite e distorte, generando solamente nuove forme di sfruttamento.

Prima che le emergenze ambientali vengano sfruttate da pochi invece che essere affrontate nell’interesse comune.

Vogliamo gestire collettivamente le risorse, senza che questo significhi rinunciare alla libera iniziativa e senza continuare a sperare che vivere in competizione gli uni contro gli altri possa portare beneficio anche all’intera società.

Vogliamo dare spazio all’individualità ed alla creatività, senza che questo significhi egoismo miope.

Vogliamo liberare la conoscenza, condividerla, elaborarla e poi nuovamente condividerla per una continua evoluzione verso un mondo migliore.

CONOSCENZA

Distribuiamo liberamente il sapere!

Scegliere di agire in modo informato ed in trasparenza consentirà alla collettività di raggiungere risultati superiori a quanto non sia possibile fare agendo secondo una logica di egoismo ed individualismo. Per questa ragione liberare la conoscenza è un obiettivo centrale, da perseguire tramite l’istruzione, la libertà di informazione e la trasparenza dei meccanismi decisionali della collettività.

L’istruzione, l’informazione e più in generale la conoscenza non possono essere ingabbiati o privatizzati, pena la creazione di diseguaglianza ed ingiustizia.

La creazione di conoscenza dev’essere coltivata e tutelata, in quanto indispensabile per l’innovazione e la libertà.

CONDIVISIONE

Intendiamo perseguire e realizzare strutture aperte e paritarie che formino una rete distribuita per la gestione della società e dell’economia.

Viviamo una realtà in cui tutti siamo al tempo stesso creatori e fruitori, vogliamo che ci sia riconosciuta nei fatti questa condizione, uscendo dalle logiche dello sfruttamento e del consumismo.

Ricerchiamo il superamento del dualismo tra pubblico e privato, rafforzando la strada della gestione partecipata delle risorse come beni comuni.

Riteniamo che solamente in una società inclusiva, cooperativa e solidale, che consenta di emanciparsi dalla preoccupazione per i bisogni primari, possa svilupparsi e realizzarsi appieno l’individuo.

Le ricchezze non sono sparite: sono mal distribuite e mal gestite. Tocca a noi perseguire una radicale riforma dell’economia che attui una redistribuzione più equa, penalizzando le rendite parassitarie ed immeritate ed i monopòli.

LIBERTA’

Le libertà individuali non devono essere limitate se non dalla tutela degli altrui diritti e dei beni comuni.

La teoria dei giochi insegna come si possano ottenere risultati complessivamente migliori collaborando invece di perseguire obiettivi egoistici. Ci si educa pertanto all’autolimitazione della libertà individuale ed alla collaborazione e solidarietà, in una società che si ricostruisce in una democrazia partecipativa. Gli individui e la comunità generano in questo modo anticorpi contro diseguaglianze ed ingiustizie.

La diversità è una risorsa preziosa. La contaminazione genera confronto, conoscenza, idee, innovazione. Le differenze sono il motore del mondo, e senza differenze non esiste libertà.

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Ad una rapida lettura mattutina mi sembra un ottimo lavoro, sintetico e chiaro. Grazie al gruppo di lavoro! Lo riesaminerò con calma per proporre eventuali costruttivi emendamenti e sostenerlo. Vista l’importanza di questa iniziativa proporrei di inviare l’invito di cui sopra anche a ‘infopirata’.

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Stra-stra-stra quoto.

L’idea del mumble perenne dalle 21 alle 22 sul canale pirata italiano di NRW è ottima. Facciamo come al bar: uno se ha tempo, passa e guarda chi c’è e di cosa si parla. Ci si scambia due chiacchiere, si beve una birra o un caffé e ci si saluta.

toglierei i riferimenti matematici, c’è ancora tanta confusione in merito e richiede uno sforzo cognitivo notevole per “la giovane casalinga di Voghera con la terza media”. Pare che la collettivizzazione del comportamento egoistico ha come effetto un effetto collettivo di equilibrio minimante (anche nel far west non raggiungevano l’autoestinzione)

Ci si educa VS … (l’autoeducazione? c’è troppa attivita idealistica)

Autolimitazione della liberta individuale VS rispetto dei diritti altrui (od equivalente,piu semplice ed implica l’automoderazione)

Rivendichiamo il diritto di autodeterminazione?

La teoria dei giochi non può essere rimossa, è uno degli elementi fondamentali.

Se uno è interessato approfondisce, se non è interessato prende direttamente la conclusione della seconda parte della frase: “si possano ottenere risultati complessivamente migliori collaborando invece di perseguire obiettivi egoistici.” Scrivere direttamente la conclusione del ragionamento la farebbe apparire come un’opinione qualsiasi.

Per il resto spiegati meglio, o Ermetik :smiley: In particolare sul diritto all’autodeterminazione. Non ho inoltre capito come stai proponendo di riformulare la questione libertà, puoi scriverlo per esteso?

Pur avendo partecipato alla stesura dei punti non sento ancora il linguaggio adatto ad un manifesto politico. Personalmente non suscita in me emozione, non mi infiamma, non mi fa venire la voglia di aderire al progetto politico, pur intuendone le buone intenzioni. Lancio anche una provocazione, prima però leggetevi l’articolo su brokep che è uscito oggi sul Manifesto: sareste pronti a scatenare un incendio? Non avete voglia di lasciarvi alle spalle le paure e tirare fuori un po’ di radicalità?

http://ilmanifesto.info/pete-sunde-pirati-dobbiamo-craccare-la-sinistra/#

Premesso che condivido tutte le considerazioni e le perplessità di Briganzia sulle implicazioni emotive, vorrei spezzare (in senso stretto) una lancia sull’articolo spazzatura su @brokep. Ne ho le palle piene del “cialtronismo” di sinistra (la destra è inattacabile da questo punto di vista, in quanto eticamente inguardabile). Basta! Possibile che non ci si renda conto che ormai quei territori sono aridi come il Deserto dei Tartari?

Per il resto, rimettiamo mano alla forma: il Manifesto deve incendiare.

Aspetta, argomenta meglio il ragionamento. Felynx ha aperto apposito thread nel forum.

Sarebbe bello. Ma forse ho troppa autoironia per scrivere un manifesto incendiario che non siamo ancora in grado di supportare appieno con i fatti! :smile:

Battute a parte (ma neanche troppo), sai che sarebbe piaciuto a tutti e tre riuscire a trovare una chiave più passionale, ma in attesa dell’ispirazione giusta gettiamo le basi per le azioni. Sono dell’idea che siamo talmente imbottiti di fuffa e retorica, che ad essere rivoluzionarie dovrebbero essere soprattutto le azioni che seguono la strada delineata dal manifesto, non le parole del manifesto stesso.

Con le idee più chiare ora iniziamo a FARE, e che siano le azioni ad essere d’ispirazione!

Inoltre nulla vieta che il manifesto funga da base ideologica per pamphlets più “incendiari”.

Continua la discussione da Proposta nuovo manifesto:

quello che ho osservato delle comunita libere digitali è che i progetti di grandissimo successo sono composti da insiemi misti che cooperano in regime di concorrenza. E’ una cosa strana dove per definizione si utilizza un modello cooperativo ma poi internamente si sviluppano meccanismi di concorrenza relativa per tutta una serie di ragioni legate a caratteristiche esclusivamente umane e non legate a necessita tecnologiche o di processo. Sostanzialmente mi riesce piu facile dire che i risultati migliori li ho visti li dove impostando un sistema collaborativo, cooperativo poi internamente lasciare la liberta di concorrenza (egoismo). Quindi la frase “si possano ottenere risultati complessivamente migliori collaborando invece di perseguire obiettivi egoistici.” implica una mutua esclusione tra un sistema cooperativo ed uno concorrente. Secondo quello che vedo non è cosi.

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Quoto. Le opinioni di Pete Sunde sono rispettabili come quelle di chiunque, ma a me pare che la sua teoria che il “movimento Pirata” è morto è parecchio in contrasto con altri dati che provengono dal mondo, a cominciare dai sondaggi che vedono il PP in testa in Islanda. Ad essere morta mi pare più che altro la “idea svedese” del PP, inteso come (quasi) single-issue-movement dèdito a riformare il copyright e legalizzare il file-sharing. La “bigger vision” di cui parla si sta pian piano formando, e l’opposizione al TTIP è un segnale forte in questo senso. Personalmente quando penso a un modello di riferimento per l’attivismo politico pirata penso più ad Aaron Swartz che non a un Sunde o addirittura a un Falkvinge. E non solo perché appunto “faceva” cose, ma perché aveva una visione coerente ed organica del mondo.

La teoria dei giochi DEVE essere rimossa, perché quanto scritto è errato. Innanzitutto la teoria dei giochi si basa sull’egoismo (massimizzazione dei proprio guadagno), semmai non si basa sempre sulla competizione. Basta leggere wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Teoria_dei_giochi E basta leggere wikipedia per capire che la frase “Se uno è interessato approfondisce” … L’impressione è che neanche chi ha scritto la frase abbia approfondito. Innamorarsi di qualcosa (di qualcuno, poi, …) è sempre bello ma è pericoloso.

Comunque invito sempre a far leggere i manifesti proposti alle persone che secondo voi potrebbero essere “pirati nell’anima” e chiedere il loro parere.

On Tue, May 05, 2015 at 10:35:33AM +0000, storno wrote:

Comunque invito sempre a far leggere i manifesti proposti alle persone che secondo voi potrebbero essere “pirati nell’anima” e chiedere il loro parere.

Bravo storno, in questo sono d’accordo!

P.S. Reply via e-mail pare non funzioni bene… ho dovuto fare il login per correggere questo contributino. :-/

Concordo, gli manca qualcosa… da questo punto di vista preferisco la nuova iniziativa inserita da Solibo… anche se sarebbe ottimale riuscire a fondere le due (tipo la proposta di Solibo ma con qualche riga di dettaglio in più, riprendendo questa proposta)…

Personalmente inserirei un punto che era presente nel vecchio manifesto:

CIVILTÀ: I Pirati si riconoscono nei valori fondanti della Costituzione antifascista e repubblicana e condannano chiunque neghi tali valori o propugni tesi contrarie all’evidenza storica degli eventi che hanno reso necessaria la battaglia per la civiltà e la libertà da cui la Costituzione è scaturita.

Sono assolutamente contrario perché:

  • il 95% dei manifesti/statuti riporta la stessa frase
  • Il 95% dergli italiani non si è informato di cosa fu il fascismo, ha solo il concetto fascismo = male, ricavato dall’educazione impartita da chi lo ha sconfitto (USA)
  • la costituzione non è antifascista ma “provvisoriamente” antifascista
  • le norme contro il fascismo furono utilizzate contro gli operai in lotta
  • ogni volta che sento che siamo liberi (circa 100 basi USA, gladio, Moro, …) mi viene l’orticaria.
  • quale civiltà?
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Mi dispiace ma se dobbiamo scegliere l’iniziativa di Solibo tanto vale tenersi il Codex. Con due idee siamo usciti dall’AO:

  • beni comuni
  • un manifesto che dica qualcosa di politico e non sia solo una lista di bei principi e metodi con cui sia d’accordo il 95% delle persone

Ora, scusatemi, ma la proposta che leggo non indirizza nessuno dei due punti di cui sopra, né mi pare che in cambio dell’estrema semplificazione restituisca il pathos che si prefigge di infondere

E questo fatto rende la cosa sbagliata?

[quote=“storno, post:16, topic:163, full:true”] le norme contro il fascismo furono utilizzate contro gli operai in lotta [/quote] Non ha niente a che vedere con il dichiararsi contro il fascismo.

Non ricordavo ciò. Allora vediamo se riusciamo a migliorare questo testo…

Vabbe’… se devi andare su wikipedia vai dove ci sono maggiori contributi:

L’impressione è che neanche chi ha scritto la frase abbia approfondito

Delle tue impressioni mi interessa il giusto. Mi interessa di più chiederti: elencami i vari scenari in cui cooperare si rivela una scelta meno intelligente dell’“homo homini lupus”. Il concetto è proprio quello che in presenza di una strategia dominante la scelta più intelligente per il singolo è spesso quella egoistica, MA NON E’ il punto di equilibrio più auspicabile, quindi bisogna scambiarsi informazioni e cooperare proprio perché in assenza di collaborazione il punto di equilibrio migliore NON verrà raggiunto. Compris?

Mi astengo dal commentare ulteriormente perché rischierei di abboccare alla tua voglia di polemizzare in ogni dove.

Banale: negli scacchi. P.S. ho studiato teoria dei giochi all’università (anche se tanti anni fa) e poi vendono molti libri