Su consiglio di @lucaaah provo a dare una mano su questo thread.
Allora pensavo di partire innanzitutto partendo dalle varie tipologia di migranti. Più che altro perché avendoli sott’occhio è più facile collegare i vari punti e delineare meglio le lacune delle normative e convenzioni attualmente in essere. Qui vi posto il link della fonte https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sintende-per-migranti-irregolari-richiedenti-asilo-o-rifugiati/
Poi mi sono permesso di rispondere ai punti principali passo passo.
• porte aperte, chi faccia richiesta viene accettato come cittadino italiano se ha lo status di profugo, o se rientra nell art 10 della Costituzione. Se si fa identificare in modo certo e non ha reati a proprio carico (sono ben accetti se ha violato SOLO leggi che da noi sarebbero incostituzionali) Dibattito in corso, ci sono problemi economici e di “capacita’ di ospitare”
Porte aperte mi da molto l’idea di svendita promozionale, perdonami XD
Importante il punto sollevato da @sarabiemme sulla difficoltà di identificare i “bravi” e i “cattivi” nei processi di accoglienza e di aiuto. Anche le collaborazioni coi governi, se sono persone non volute nel loro paese, difficilmente collaboreranno per rimpatriarli. Per quanto riguarda accoglienza si potrebbero richiedere maggiori fondi europei da destinare alla ristrutturazione e riconversione degli immobili sequestrati alla mafia. Aumento posti di lavoro e si riattivano cantieri.
• diritto di asilo (paesi da cui la gente e’ costretta a fuggire) vedi articolo 10 della Costituzione e convenzioni internazionali
In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”
• emigranti senza diritto di asilo (no guerre, no diritti umani negati, no persecuzione personale) stipulare trattati bilaterali tra UE e altri stati che garantiscano da una parte la libera circolazione delle persone e dall’altra il rimpatrio degli irregolari provenienti da quel paese.
Questo è il fulcro del dibattito attuale. Che fare? Parliamoci chiaro. Nessuno vuole fare il migrante, nessuno vede di buon occhio il migrante, ma soprattutto, nessuno vuole il migrante. In nessuna parte del mondo. Non li vogliono i paesi africani, non li vogliamo noi europei. Ma ci sono, e si chiamano clandestini, migranti economici, migranti forzati, migranti irregolari. Per clandestini e migranti irregolari, la soluzione è quella da ogni parte del mondo: se non puoi entrare in Italia non puoi entrare in Europa. Se non puoi entrare in Europa rientri in patria. Come rientri in patria? A spese tue o del tuo governo. Il vero problema lo abbiamo sulla gestione dei migranti economici e dei migranti forzati. E qui non vi è ancora nessun paese al mondo che abbia politiche ben delineate.
• rispetto della dignita’ umana di tutti migranti e richiedenti asilo al richiedente sono riconosciuti i diritti, come ai cittadini, tutela della dignita’, lavoro
Articolo 2 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo:
- Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertĂ enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
- Nessuna distinzione sarĂ inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranitĂ .
• le richieste si possono fare anche in remoto, via internet o simili, anche tramite ONG
Quanto detto da @sarabiemme è in parte vero. Ma questo punto va visto nel lungo periodo, in modo da iniziare a sviluppare un sistema che, quando la digitalizzazione prenderà il sopravvento anche in questo campo, sarà già sufficientemente potente e sviluppato. Inoltre quando si parla di immigrazione, non focalizziamoci unicamente sui governi africani. Il mondo è grande. Vi sono dissidenti politici perseguitati ovunque. Cina, nord korea, il mese scorso a Zanzibar ho conosciuto un georgiano rifugiato a San pietroburgo in seguito all’invasione dell’Ossezia negli anni 90.
Come vision potrebbe essere quella di sviluppare una piattaforma a livello europeo, incrociando i database dei vari governi. In questo modo sarebbe anche facile gestire la redistribuzione a livello europeo, in quanto fissi un algoritmo e fa tutto il sistema. Per non parlare poi della semplicità di scambio informazioni di intelligence e la possibilità di poter monitorare qualunque minaccia sospetta entrata all’interno dell’unione europea. Ad esempio, le informazioni che ha la Francia sui dissidenti politici, criminali e terroristi nella fascia del Nord Africa e Africa Occidentale, devono essere informazioni che vanno condivise all’interno di un programma europeo comune sulla sicurezza (chiedo venia se esiste già qualcosa di simile).
Per quanto riguarda le richieste anche da NGO, sarebbe un punto da approfondire. Si rischierebbe di far nascere un business assurdo. Piuttosto si selezionano ONG con determinate caratteristiche, che sono ben radicate e conosciute. Tipo SAVE THE CHILDREN o EMERGENCY, ma purtroppo le NGO sono fatte di persone, e le persone sono corruttibili.
Valuterei invece di implementare le funzioni dei consolati e delle ambasciate italiane nel mondo. Dargli maggiori indicazioni e maggiori controlli sul loro operato. Questo gli dedico un punto dedicato alla fine perché secondo me è un punto molto importante sul tema immigrazione da sviluppare.
• diritto di ricongiungimento familiare
Trovo che la normativa in essere funzioni. Semplificarne la burocrazia magari implementando un bel database e un sistema gestionale e implementare la possibilitĂ di richiesta on line anche su questo.
• applicazione del reddito di esistenza
Su questo punto preferisco soprassedere. Non ho ancora ben chiara la posizione dei Pirati e non ho sufficienti informazioni in merito, al momento.
• raccolta dati sui titoli di studio, esperienze di lavoro. Valorizzazione delle relative competenze (+ lingua)
Penso che sviluppando le giuste collaborazioni con un sistema di scambi culturali e aperture universitarie si possa raggiungere un buon livello.
• pianificazione dei flussi migratori, i nuovi arrivi possono compensare le scarse nascite
Messa così è un suicidio mediatico XD Piano kalergi!!! SOROS!”111! Indinniato!!11!!
Non bisogna comunque sottovalutare il problema del basso tasso di natalità . Non capisco però cosa intendi con: “Pianificazione dei flussi migratori”. Se parliamo di redistribuzione, il mio pensiero è quello di rivedere la Convenzione di Dublino con un nuovo piano di redistribuzione all’interno dell’unione europea, implementando i centri di accoglienza attuali e intensificando i controlli sugli svolgimenti delle attività .
• accordi con alcuni paesi io prendo i tuoi cittadini che fanno domanda ma tu riprendi i tuoi che sono gia qui irregolari
Un po’ complicato da spiegare. Questo punto si potrebbe costruire attorno allo sviluppo di un sistema mondiale di scambi studio. Potenziare l’Erasmus a livello mondiale. Noi ti apriamo un canale che permette ai tuoi studenti migliori di studiare in Europa, di ritorno ci sediamo a un tavolo e pianifichiamo insieme un modo per contrastare la tua diaspora interna e rimpatriare chi viene respinto in Europa.
Questo articolo è interessante per approfondire il tema https://www.avvenire.it/attualita/pagine/stop-ai-visti-per-i-giovani-dafrica
Anche perché ghana e togo sono 2 paesi che hanno una posizione di rilievo nell’attuale diaspora africana.
• “ius soli”
Non ne sono un fan. Piuttosto metterei mano allo Ius Culturae, ne colmerei le lacune e renderlo piĂą veloce.
• “soccorso in mare” la gente che rischia di naufragare va trattata secondo la “legge del mare” e secondo le vigenti convenzioni internazionali, per essere chiari hanno diritto di essere salvati e portati al primo porto SICURO dalla nave piu vicina a loro
Il diritto marittimo parla chiaro. Eventuali interpretazioni e manipolazioni vanno condannate.
• Ambasciate e consolati italiani nel mondo
Le ambasciate e i consolati italiani nel mondo sono le nostre teste di ponte da poter utilizzare per prevenire e contrastare il fenomeno dell’immigrazione. A mio parere attualmente non sono utilizzati a dovere e a piena forza (anche perchè lavorano poche ore a settimana). Dove le ambasciate lavorano bene, i problemi di gestione dei flussi migratori sono minori, ad esempio senegal, mentre in altri paesi come ghana, The gambia, nigeria, mali, gli sforzi non sono evidentemente sufficienti e la situazione la possiamo vedere tutti i giorni. Bisogna sviluppare maggiormente le collaborazioni esistenti, e affiancare le ambasciate e i consolati che non riescono a sviluppare nuovi trattati per capire dove sono i problemi. Creare un fondo europeo destinato a sovvenzionare espatriati africani in europa, che vogliono rientrare ed aprire un’attività in patria (stesso sistema di erogazione dei fondi europei). Ad esempio uno zanzibarino che conosco con passaporto inglese, ha richiesto i fondi europei per finaziarsi il suo centro diving a zanzibar, ma gli sono stati negati. Se ci fosse un fondo europeo dedicato, potremmo “scaricarci” di coloro che sono arrivati e si sono già “realizzati” in Europa, per dar spazio ai nuovi, creando così un sistema che col tempo andrà a diventare indipendente.
Scusate se mi sono dilungato