Mi spiegheresti lo “Ius culturae” mai sentito prima? Cosa non ti piace dello ius soli? Io penso che chi vive e lavora in un luogo, che quindi occupa fisicamente quel posto, sia quello piu indicato per la sua gestione/pianificazione.
Non conosco bene il funzionamento CE, ma ammettendo una nuova convenzione di Dublino forse si potrebbe fare che i paesi che non la rispetteranno pagheranno X per ogni individuo rifiutato alla CE? Anziche’ farti lamentazioni, il gruppo, si trattiene parte dei soldi che comunque il gruppo ti deve passare spesso.
[quote="sarabiemme, post:19, topic:3337"]
Urca @Diossina dilungati pure quanto vuoi, il tuo intervento è ricchissimo d’informazioni importanti che, personalmente, non solo mi ha chiarito le idee ma mi ha dato anche molti spunti da approfondire. [/quote] Thanks. Chiaramente da prendere con le pinzette in quanto sempre opinioni personali…
Si, penso anch’io che per contrastare il terrorismo internazioale su territorio europe, non bisogna far chiudere a riccio i singoli stati, ma ampliare la colloborazione, per quanto difficile possa essere, e condividere informazioni di sicurezza internazionale non può solo che giovare. Gli strumenti attuali non funzionanao bene. Vedi ad esempio i casi di terrorismo islamico accaduti in europa, dove molte volte gli attentatori coinvolti erano già stati schedati in altri stati. Una comunicazione veloce potrebbe aiutare a, non dico magari evitare, ma comunque a contenere questi eventi.
Il ricongiungimento familiare, così come tutta la burocrazia italiana è lunga, sfiancante, contraddittoria e soprattutto senza quasi nessuno che sia in grado di aiutarti. Semplificare questo processo renderebbe più facili le vite di coloro che sono già integrati e sono parte attiva della società, portando ad un inclusione e soddisfazione di queste persone. Il problema degli affitti è cmq un problema che esiste in tutti gli stati del mondo ahimè.
Possibile. Ma così non funziona. E noi, in quanto paese prevalentemente vessato da questa convenzione, abbiamo il diritto e il dovere di rimetterci al tavolo per rivederla e pianificare una nuova soluzione compatibile. Lo dobbiamo alle migliaia di persone che vengono trattati come pacchi postali, ma in primis lo dobbiamo ai nostri concittadini incapaci di capire la drammatica situazione che sta scuotendo il mondo intero. Il contesto shockante c’è già. Centinaia di persone muoiono ogni anno nel tentativo di raggiungere l’UE attraverso viaggi della speranza, e le cifre come fai notare sono in aumento. Se non riusciamo a creare coesione nella gestione di questi numeri, per quanto elevati, ancora contenuti, come reagiremo quando gli incrementi inizieranno a diventare esponenziali?
sono già boe. Ora dobbiamo trasformarle in cavalli di troia che ci permettano di iniziare il processo di integrazione già nei paesi d’origine, attraverso eventi di scambio culturale, competizioni studentesche, borse di studio. In questo modo diventiamo parte attiva in quello che è il processo di creazione di una nuova classe dirigente, necessaria a portare dei cambiamenti nei prossimi decenni. Le classi dirigenti africane si formano negli states, nei paesi del commonwealth. Perchè noi non possiamo proporci come partner attivo e collaborativo nello sviluppo socio-economico di questi paesi? Non possiamo pensare a 2/3 anni. Questo è il tempo in cui possiamo pensare di vedere i benefici di un buon piano di assorbimento e redistribuzione dei flussi migratori attuali, ma urge la preparazione di un piano di contenimento decennale che porrà le basi per implementarlo nei decenni successivi.
Allora, ad oggi le normative sulla cittadinanza italiana sono delineate dalla LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91
Per la definizione ti ricopio direttamente il testo dal dossier depositato in senato:
Una fattispecie nuova di acquisto della cittadinanza italiana, a seguito di percorso formativo (ius culturae)
Essa è oggetto dall'articolo 1, comma 1, lettera d) del disegno di legge.
Si introduce una modalità di acquisto della cittadinanza, inedita per l'ordinamento italiano.
Beneficiario è il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età.
Egli acquista di diritto la cittadinanza, qualora abbia frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale.
Tale formazione consiste in: uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione; o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali, idonei al conseguimento di una qualifica professionale.
Nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva di tale corso.
Sulla falsariga della legge n. 91 del 1992, la cittadinanza si acquista - anche per tale nuova fattispecie - mediante dichiarazione di volontà.
Essa è espressa (all'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore) da un genitore legalmente residente in Italia o da chi eserciti la responsabilità genitoriale, entro il compimento della maggiore età dell'interessato.
Ai fini della presentazione della dichiarazione da parte del genitore, è dunque richiesta la sua residenza legale, la quale presuppone la regolarità del relativo soggiorno.
Anche per tale fattispecie l'interessato può rinunciare alla cittadinanza acquisita, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, purché in possesso di altra cittadinanza, e, viceversa, fare richiesta di acquisto della cittadinanza (del pari entro due anni dal raggiungimento della maggiore età), ove il genitore non abbia reso la dichiarazione di volontà.
Concordo. Per questo esiste la residenza. Se tu vivi e lavori in un luogo, ti do la possibilità di prendere la residenza in quel posto. Residenza che dopo tot anni puoi trasformare in richiesta di cittadinanza. Lo ius soli darebbe la possibilità che un bambino nato in italia, da genitori residenti in italia da più di 5 anni, è automaticamente cittadino italiano. Essendo l’unico paese europeo (se non sbaglio), poi, ad adottare una politica simile, questo potrebbe portare ad abusi di questa normativa. Non ci servono cittadini, ci servono immigrati regolari integrati e da integrare nel tessuto sociale. Nel momento in cui un individio diventa parte attiva della società, allora automaticamente ci deve essere un iter che lo porterà a diventare cittadino italiano. Ma questo a posteriori. La cittadinanza la vedo un pò come una sorta di premio diciamo. Semplificando gli iter, velocizzando e modificando le attuali norme, ad esempio inserirendo un percorso di studi tra le opzioni che ti possono portare a richiedere, secondo me si dovrebbe raggiungere il giusto equilibrio.
Non puoi. Avresti una lama a doppio taglio come già è. Vedi turchia che viene pagata per chiudere i corridoi di immigrazione. Piuttosto fare un ragionamento del tipo: ogni tot migranti che prendi, ti faccio lo 0.1% di sconto sulla tua quota da versare all’EU. In questo modo ogni paese si prende i fondi per la gestione, e ha una, seppur piccola, percentuale del prorpio PIL da reinvestire al suo interno.
Visto che stiamo mettendo giu una proposta concreta, chiedo a @sarabiemme per quale specifico motivo (o serie di motivi) la mamma che conosci deve attendere cosi tanto tempo per il ricongiungimento. Il problema dell’ affitto, e delle condizioni-capestro sarebbe da approfondire. Spero riusciamo, assieme, a trovare una soluzione, o almeno a segnalare il problema.
Ho messo giu una BOZZA del programma, in formato mind-map la si dovrebbe trovare (fatta con freeplane) qui: https://pad.partito-pirata.it/file/#/2/file/CCWLqHybo2v2Nqa0DGt6hl2p/p/ fatemi sapere se ci sono problemi, se volete caricarci una versione migliorata penso si possa, ma io non conosco bene quel mezzo.
non riesco a visualizzarla. Mi chiede una password di accesso. Penso di non avere ancora gli accessi, data la recente iscrizione. Al massimo riusciresti a girarmela in mp?
Non so cosa sia “mp”, se mi dai la mail te la mando li. Al momento ci sono 3 versioni (non allineate) una in HTML (la piu aggiornata) una in mindmap (freeplane)ed una in testo, te le mando tutte e 3. Sto cercando di organizzare un incontro (anche in remoto) con i tecnici del NAGA che seguono i problemi di immigrazione da molti anni, se ti va di partecipare dimmelo. Si fara’ dopo il 7, quindi per ora non c’e’ fretta
messaggio privato. Ti scrivo comunque la mia mail via messaggio, grazie mille Si, sarebbe interessante. Io fino ad ottobre sono anche in Italia
Se sei in zona Milano dunque potresti venirci personalmente… Altrimenti dovremo fare una teleconferenza, a proposito della quale cerco un sistema con meno interruzioni di quello usato alla ultima riunione a MI, cerco consigli!
Nessun problema, su milano mi riesco a muovere senza problemi. Grazie mille per l’invito!
Scusami @lucaaah ho letto solo adesso. Il motivo riguarda il contratto d’affitto non ad uso transitorio in un abitazione adeguata ad ospitare due minori oltre lei e l’ostacolo è semplice: non le fanno il contratto.
Prima di tutto perché è straniera e, quindi, agli stranieri non fanno un contratto d’affitto. Non solo agli stranieri, ovviamente. Problemi del genere li affrontano anche le famiglie con bambini, persone con disabilità…insomma nel mercato degli affitti la discriminazione di certe categorie è molto evidente.
non riesco a visionarla, magari ci confrontiamo in privato.
Quello che hai detto e’ un bel problema. Non ho nessuna proposta pratica per liberarsene… Per la bozza, che non riesci a vedere… Io stanotte andro’ via per una settimana. Provo a mandertela via email…
La butto li, anche se non ho esperienza coi contratti di affitto. Potrebbe essere che le normative attualmente in vigore su quanto concerne la tutela di chi affitta, sono piene di lacune? Invece di focalizzarsi sul problema a valle, potrebbe essere che il problema reale sia a monte?
Cerco di spiegarmi meglio. Potrebbe essere che colui che affitta ha mille remore, timori e riserve, perchè in caso di problemi ben definiti non ha tutele?
Sarebbe da guardare in che modo le attuali normative tutelano il padrone di casa, e come e quando tutelano gli occupanti (possa dio aver pietà di me e del lessico approssimativo che sto usando). Es. affitto non pagato, impossibilità di rescindere contratti, etc…
Sempre parlando da ignorante in materia, ma cercando di cambiare il punto di vista…
Io e la mia famiglia siamo proprietari di 3 immobili locati.
La questione per noi che affittiamo è la seguente, le remore ci sono perché se un locatario non ha lagoro, non paga l’affitto, ed ha figli minori io non ho nessun rimborso sulle mie perdite e non posso rientrare in possesso della mia proprietà in tempi ragionevoli.
Ti racconto in breve due episodi che mi sono successi.
1)Noi avevamo dato in locazione un affitto ad una coppia con 3 bambini, il signore ha smesso di pagare il canone mensile,dopo 8 mesi di arretrati e dopo averci parlato siamo andati avanti per vie legali, essendo lui nullatenente ed avendo 3 bambini, è rimasto due anni nel nostro appartamento, per altro riducendolo in condizioni pietose, non facendo la manutenzione ordinaria che sarebbe settatata a lui.
1a)il problema qui è che se il signore avesse una soluzione di locazione alternativa “cablata” sulle sue reali risorse, probabilmente sarebbe andato via molto prima Ancora meglio, se avesse avuto un reddito di base non ci saremmo trovati in questa situazione.
Però il fatto rimane, noi abbiamo avuto una perdita economica.
2)Abbiamo affitto ad una coppia con 1 bambino piccolo, solito problema, hanno pagato solo per il primo anno, dopodiché hanno prima saltato alcuni affitti, ma parlandoci sono riusciti a rientrare pian piano.
Dopo hanno totalmente smesso di pagare per mesi, anche qui ci siamo rivolti ad un avvocato. La sorpresa era che non avevano mai pagato il condominio e qundi questa spesa è toccata a noi interamente oltre alla perdita degli affitti non potendo fare un pignoramento del quinto.
2a)vale la prima soluzione, ma anche il fatto che il signore in questione fosse un ludopatico.
Alla fine noi affittiamo solo dopo aver scannerizzato anche le mutande ai probabili locatari, facciamo contratti di massimo un anno e solo con chi ha un contratto di lavoro indeterminato e meglio se non hanno figli, ancora di più se sono pensionati.
Comunque siamo OT.
sai con @Tresa ci stiamo ragionando su questo aspetto, perché in realtà forse un tempo esisteva uno sbilanciamento tra le tutele tra il proprietario e l’affittuante (a favore di chi affittava percepito come soggetto più debole e quindi da tutelare maggiormente). Ed è questo il motivo per cui l’ultima legislazione in materia si è orientata nell’eliminare quelle tutele. Attualmente lo sfratto viene eseguito anche in presenza di minori, persone con disabilità ed anziani. Quindi no, il problema non è più questo.
il problema è nella convenienza: al proprietario conviene economicamente più tenere una casa sfitta che affittarla.
E questo avviene anche quando la casa la si usa per esempio con affitti transitori di studenti fuori sede. Percepire un affitto in regola aumenta il reddito, aumenta le tasse, e crea problemi con il fisco.
Infatti non sono diminuiti i subaffitti e gli affitti in nero, quelli ne trovi a volontà.
Secondo me la soluzione sarebbe proprio questa: aumentare le tasse sulle case sfitte ed annullarle sugli affitti in regola.
Scusa dove? Se mi dici come fare la prossima volta anziché 1 anno e mezzo senza casa, né rientro in possesso prima.
Questo mi piace.
a Roma è così da una decina di anni. Infatti non ci sono santi, nel giro di pochi mesi chi ha un affitto in regola ottiene sfratti esecutivi anche in presenza di famiglie con bambini e disabili (e ne conosco direttamente parecchie che si sono ritrovate per strada dall’oggi al domani con le nuove regole)…forse ti riferisci ad esperienze di qualche anno fa, ed a locazioni effettuate con le vecchie regole. Ma da diverso tempo non è più così.
Il primo esempio che ho fatto è di un nostro locatario di 4 anni fa in effetti.
Ma il secondo, in cui ci ho messo mesi per rientrare nell’appartamento, è di un anno e mezzo fa.
Devo aver trovato io un avvocato molliccio… Dovrò cambiarlo.
Grazie mille! Era quello che intendevo senza volermi troppo sbilanciare. Quindi il problema sollevato da @sarabiemme potrebbe essere ricondotto a questo?
non più di tanto secondo me. Se uno stato non tutela i suoi cittadini, che per autotutelarsi preferiscono non affittare a futuri cittadini italiani, il problema non è correlato?
non sono così sicuro. Se no non avrebbe preso piede airbnb. Avere una casa sfitta è costoso. Tutte le tasse sugli immobili le paghi comunque, e sulla seconda casa non sono basse.