Punti della posiz comune su immigrazione

Ti consiglio vivamente i libri di Philippe Van Parijs, uno su tutti:“Real Freedom for all” e “il reddito di base, una proposta radicale”

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Ti spiego meglio, per quanto mi sia possibile farlo.
Devi prendere abbastanza alla lettera le parole in “Reddito di Esistenza”.
Tu esisti ed in quanto esisti DEVI avere un reddito.

E’ un reddito che vede in particolare al futuro, quando praticamente i lavori saranno totalmente automatizzati, e quindi la sostenibilità di ogni individuo non potrà dipendere dal lavoro (dato che non ce ne sarà) ma lo/gli stato/i dovranno provvedere a questo sostentamento.

Quindi è soprattutto questo il “saggio motivo” che forse non riuscivi a comprendere.

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mi intriga la tua risposta, dimmi qualcosa di piu. Io tenevo questa posizione pensando alle tasche della comunita’ da convincere, ma questo non deve limitare la nostra riflessione. Le proposte devono essere condivisibili, ma le idee hanno piena liberta’

Vedo chew per accedere ad agora serve login e password: posso iscrivermici o e’ un area privata a cui si arriva chiedendo a qualcuno? Grazie

Su consiglio di @lucaaah provo a dare una mano su questo thread.

Allora pensavo di partire innanzitutto partendo dalle varie tipologia di migranti. Più che altro perché avendoli sott’occhio è più facile collegare i vari punti e delineare meglio le lacune delle normative e convenzioni attualmente in essere. Qui vi posto il link della fonte https://www.openpolis.it/parole/che-cosa-sintende-per-migranti-irregolari-richiedenti-asilo-o-rifugiati/ Poi mi sono permesso di rispondere ai punti principali passo passo.

• porte aperte, chi faccia richiesta viene accettato come cittadino italiano se ha lo status di profugo, o se rientra nell art 10 della Costituzione. Se si fa identificare in modo certo e non ha reati a proprio carico (sono ben accetti se ha violato SOLO leggi che da noi sarebbero incostituzionali) Dibattito in corso, ci sono problemi economici e di “capacita’ di ospitare”

Porte aperte mi da molto l’idea di svendita promozionale, perdonami XD Importante il punto sollevato da @sarabiemme sulla difficoltà di identificare i “bravi” e i “cattivi” nei processi di accoglienza e di aiuto. Anche le collaborazioni coi governi, se sono persone non volute nel loro paese, difficilmente collaboreranno per rimpatriarli. Per quanto riguarda accoglienza si potrebbero richiedere maggiori fondi europei da destinare alla ristrutturazione e riconversione degli immobili sequestrati alla mafia. Aumento posti di lavoro e si riattivano cantieri.

• diritto di asilo (paesi da cui la gente e’ costretta a fuggire) vedi articolo 10 della Costituzione e convenzioni internazionali In Italia il diritto di asilo è garantito dall’art.10 comma 3 della Costituzione: “Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge”

• emigranti senza diritto di asilo (no guerre, no diritti umani negati, no persecuzione personale) stipulare trattati bilaterali tra UE e altri stati che garantiscano da una parte la libera circolazione delle persone e dall’altra il rimpatrio degli irregolari provenienti da quel paese.

Questo è il fulcro del dibattito attuale. Che fare? Parliamoci chiaro. Nessuno vuole fare il migrante, nessuno vede di buon occhio il migrante, ma soprattutto, nessuno vuole il migrante. In nessuna parte del mondo. Non li vogliono i paesi africani, non li vogliamo noi europei. Ma ci sono, e si chiamano clandestini, migranti economici, migranti forzati, migranti irregolari. Per clandestini e migranti irregolari, la soluzione è quella da ogni parte del mondo: se non puoi entrare in Italia non puoi entrare in Europa. Se non puoi entrare in Europa rientri in patria. Come rientri in patria? A spese tue o del tuo governo. Il vero problema lo abbiamo sulla gestione dei migranti economici e dei migranti forzati. E qui non vi è ancora nessun paese al mondo che abbia politiche ben delineate.

• rispetto della dignita’ umana di tutti migranti e richiedenti asilo al richiedente sono riconosciuti i diritti, come ai cittadini, tutela della dignita’, lavoro

Articolo 2 della Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo:

  1. Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
  2. Nessuna distinzione sarà inoltre stabilita sulla base dello statuto politico, giuridico o internazionale del Paese o del territorio cui una persona appartiene, sia che tale Paese o territorio sia indipendente, o sottoposto ad amministrazione fiduciaria o non autonomo, o soggetto a qualsiasi altra limitazione di sovranità.

• le richieste si possono fare anche in remoto, via internet o simili, anche tramite ONG

Quanto detto da @sarabiemme è in parte vero. Ma questo punto va visto nel lungo periodo, in modo da iniziare a sviluppare un sistema che, quando la digitalizzazione prenderà il sopravvento anche in questo campo, sarà già sufficientemente potente e sviluppato. Inoltre quando si parla di immigrazione, non focalizziamoci unicamente sui governi africani. Il mondo è grande. Vi sono dissidenti politici perseguitati ovunque. Cina, nord korea, il mese scorso a Zanzibar ho conosciuto un georgiano rifugiato a San pietroburgo in seguito all’invasione dell’Ossezia negli anni 90.

Come vision potrebbe essere quella di sviluppare una piattaforma a livello europeo, incrociando i database dei vari governi. In questo modo sarebbe anche facile gestire la redistribuzione a livello europeo, in quanto fissi un algoritmo e fa tutto il sistema. Per non parlare poi della semplicità di scambio informazioni di intelligence e la possibilità di poter monitorare qualunque minaccia sospetta entrata all’interno dell’unione europea. Ad esempio, le informazioni che ha la Francia sui dissidenti politici, criminali e terroristi nella fascia del Nord Africa e Africa Occidentale, devono essere informazioni che vanno condivise all’interno di un programma europeo comune sulla sicurezza (chiedo venia se esiste già qualcosa di simile).

Per quanto riguarda le richieste anche da NGO, sarebbe un punto da approfondire. Si rischierebbe di far nascere un business assurdo. Piuttosto si selezionano ONG con determinate caratteristiche, che sono ben radicate e conosciute. Tipo SAVE THE CHILDREN o EMERGENCY, ma purtroppo le NGO sono fatte di persone, e le persone sono corruttibili. Valuterei invece di implementare le funzioni dei consolati e delle ambasciate italiane nel mondo. Dargli maggiori indicazioni e maggiori controlli sul loro operato. Questo gli dedico un punto dedicato alla fine perché secondo me è un punto molto importante sul tema immigrazione da sviluppare.

• diritto di ricongiungimento familiare

Trovo che la normativa in essere funzioni. Semplificarne la burocrazia magari implementando un bel database e un sistema gestionale e implementare la possibilità di richiesta on line anche su questo.

• applicazione del reddito di esistenza

Su questo punto preferisco soprassedere. Non ho ancora ben chiara la posizione dei Pirati e non ho sufficienti informazioni in merito, al momento.

• raccolta dati sui titoli di studio, esperienze di lavoro. Valorizzazione delle relative competenze (+ lingua)

Penso che sviluppando le giuste collaborazioni con un sistema di scambi culturali e aperture universitarie si possa raggiungere un buon livello.

• pianificazione dei flussi migratori, i nuovi arrivi possono compensare le scarse nascite

Messa così è un suicidio mediatico XD Piano kalergi!!! SOROS!”111! Indinniato!!11!! Non bisogna comunque sottovalutare il problema del basso tasso di natalità. Non capisco però cosa intendi con: “Pianificazione dei flussi migratori”. Se parliamo di redistribuzione, il mio pensiero è quello di rivedere la Convenzione di Dublino con un nuovo piano di redistribuzione all’interno dell’unione europea, implementando i centri di accoglienza attuali e intensificando i controlli sugli svolgimenti delle attività.

• accordi con alcuni paesi io prendo i tuoi cittadini che fanno domanda ma tu riprendi i tuoi che sono gia qui irregolari

Un po’ complicato da spiegare. Questo punto si potrebbe costruire attorno allo sviluppo di un sistema mondiale di scambi studio. Potenziare l’Erasmus a livello mondiale. Noi ti apriamo un canale che permette ai tuoi studenti migliori di studiare in Europa, di ritorno ci sediamo a un tavolo e pianifichiamo insieme un modo per contrastare la tua diaspora interna e rimpatriare chi viene respinto in Europa.

Questo articolo è interessante per approfondire il tema https://www.avvenire.it/attualita/pagine/stop-ai-visti-per-i-giovani-dafrica

Anche perché ghana e togo sono 2 paesi che hanno una posizione di rilievo nell’attuale diaspora africana.

• “ius soli”

Non ne sono un fan. Piuttosto metterei mano allo Ius Culturae, ne colmerei le lacune e renderlo più veloce.

• “soccorso in mare” la gente che rischia di naufragare va trattata secondo la “legge del mare” e secondo le vigenti convenzioni internazionali, per essere chiari hanno diritto di essere salvati e portati al primo porto SICURO dalla nave piu vicina a loro

Il diritto marittimo parla chiaro. Eventuali interpretazioni e manipolazioni vanno condannate.

• Ambasciate e consolati italiani nel mondo

Le ambasciate e i consolati italiani nel mondo sono le nostre teste di ponte da poter utilizzare per prevenire e contrastare il fenomeno dell’immigrazione. A mio parere attualmente non sono utilizzati a dovere e a piena forza (anche perchè lavorano poche ore a settimana). Dove le ambasciate lavorano bene, i problemi di gestione dei flussi migratori sono minori, ad esempio senegal, mentre in altri paesi come ghana, The gambia, nigeria, mali, gli sforzi non sono evidentemente sufficienti e la situazione la possiamo vedere tutti i giorni. Bisogna sviluppare maggiormente le collaborazioni esistenti, e affiancare le ambasciate e i consolati che non riescono a sviluppare nuovi trattati per capire dove sono i problemi. Creare un fondo europeo destinato a sovvenzionare espatriati africani in europa, che vogliono rientrare ed aprire un’attività in patria (stesso sistema di erogazione dei fondi europei). Ad esempio uno zanzibarino che conosco con passaporto inglese, ha richiesto i fondi europei per finaziarsi il suo centro diving a zanzibar, ma gli sono stati negati. Se ci fosse un fondo europeo dedicato, potremmo “scaricarci” di coloro che sono arrivati e si sono già “realizzati” in Europa, per dar spazio ai nuovi, creando così un sistema che col tempo andrà a diventare indipendente.

Scusate se mi sono dilungato

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Urca @Diossina dilungati pure quanto vuoi, il tuo intervento è ricchissimo d’informazioni importanti che, personalmente, non solo mi ha chiarito le idee ma mi ha dato anche molti spunti da approfondire.

Personalmente ritengo che questa sia un’ottima proposta politica che coincide con l’idea che ho io di utilizzare in positivo gli strumenti digitali di profilazione.

E qua si apre un grosso tema, perché purtroppo è proprio a causa del rischio terrorismo che si è concesso troppo potere di controllo agli Stati.

E quando c’è troppo potere aumenta anche il rischio di abuso e si rischia di cadere dalla padella del terrorismo alla brace di uno Stato eccessivamente invasivo.

Personalmente l’unico modo che ritengo valido per gli abusi di potere è quello di distribuirlo. No, lo dico chiaramente, non mi fido di un potere ulteriore di controllo, che può esserci ma non basta. A mio giudizio occorrerebbe restituire un po’ di potere alla popolazione sottoposta al controllo…non so ancora come, ma credo che occorra concentrarsi molto su questo aspetto trovando degli strumenti efficaci che permettano a qualsiasi cittadino che si senta troppo controllato di porre dei limiti invalicabili.

[quote=“Diossina, post:18, topic:3337”] diritto di ricongiungimento familiare

Trovo che la normativa in essere funzioni. Semplificarne la burocrazia magari implementando un bel database e un sistema gestionale e implementare la possibilità di richiesta on line anche su questo. [/quote] ecco, sto vivendo di riflesso questa problematica con un’assistente di mio figlio che sono due anni che sta cercando di attuare il ricongiungimento familiare con la sua bambina.

Io trovo straziante questa situazione: è una donna che lavora con una professionalità e competenza rare, ha un rispetto non solo della legge ma anche delle nostre usanze e riti (non li metto sotto la generica parola “cultura” perché a mio giudizio non ci sono differenze culturali tra me e lei…ma proprio nessuna, se non alcuni riti di contorno che non influiscono in nulla nella vita di tutti i giorni)…insomma è assurdo che debba aspettare tanto per riabbracciare la sua bimba! Eppure le pretese per il ricongiungimento sono così elevate che io stessa a volte temo non ce la farà…

L’ostacolo più grosso è rappresentato dalla casa. Per uno straniero trovare un affitto in regola a Roma è impossibile…ed è impossibile, e mi prendo tutta la responsabilità di ciò che sto per scrivere, a causa degli italiani che affittano che chiedono (e su questo truffano tranquillamente e liberamente) delle clausole capestro che non oserebbero chiedere a nessun italiano.

Niente contratto d’affitto niente bambina. Assurdo e disgustoso.

(a meno che non corrompi o non truffi…e qua si riapre il discorso della burocrazia creata per facilitare la corruzione e le truffe)

Hummm io ho il sospetto che, anche qual ora si arrivasse ad un accordo sulla Convenzione di Dublino avremmo ancora elevati problemi nel farla rispettare…

Ho idea che sulla redistribuzione occorra proprio cambiare politica anche arrivando ad un contesto di shock che scuota l’intera Europa fin dalle fondamenta, perché le immigrazioni non si fermeranno ma aumenteranno come giustamente rilevato nel link he hai segnalato:

200 milioni i migranti climatici entro il 2050, secondo alcune stime

e qua so c@@@i, altro che redistribuzione!

[quote=“Diossina, post:18, topic:3337”] Le ambasciate e i consolati italiani nel mondo sono le nostre teste di ponte da poter utilizzare per prevenire e contrastare il fenomeno dell’immigrazione [/quote] ecco a me sembrano delle boe da mettere durante il mare in tempesta…non sono assolutamente sufficienti.

Secondo me non possiamo limitarci a pensare da qua a 2 o 3 anni. Secondo me dobbiamo cominciare a pensare a come sarà l’Europa fra 10 anni…con una popolazione europea fatta soprattutto da adulti/longevi ed un capitale umano da includere nel nostro tessuto culturale il meglio possibile per evitare una guerra civile che distruggerà entrambi.

Il punto è questo, secondo me, che se non si comincia a pensare totalmente fuori dagli schemi ed in grande tutte le soluzioni finiranno per essere dei miseri cerottini su una profonda ferita.

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Ci arriverai al termine della tua novantena, in quando iscritto al PP e già certificato (da me in AO), acquisendo lo status di socio e con esso il diritto di voto.

Mi spiegheresti lo “Ius culturae” mai sentito prima? Cosa non ti piace dello ius soli? Io penso che chi vive e lavora in un luogo, che quindi occupa fisicamente quel posto, sia quello piu indicato per la sua gestione/pianificazione.

Non conosco bene il funzionamento CE, ma ammettendo una nuova convenzione di Dublino forse si potrebbe fare che i paesi che non la rispetteranno pagheranno X per ogni individuo rifiutato alla CE? Anziche’ farti lamentazioni, il gruppo, si trattiene parte dei soldi che comunque il gruppo ti deve passare spesso.

[quote="sarabiemme, post:19, topic:3337"]

Urca @Diossina dilungati pure quanto vuoi, il tuo intervento è ricchissimo d’informazioni importanti che, personalmente, non solo mi ha chiarito le idee ma mi ha dato anche molti spunti da approfondire. [/quote] Thanks. Chiaramente da prendere con le pinzette in quanto sempre opinioni personali…

Si, penso anch’io che per contrastare il terrorismo internazioale su territorio europe, non bisogna far chiudere a riccio i singoli stati, ma ampliare la colloborazione, per quanto difficile possa essere, e condividere informazioni di sicurezza internazionale non può solo che giovare. Gli strumenti attuali non funzionanao bene. Vedi ad esempio i casi di terrorismo islamico accaduti in europa, dove molte volte gli attentatori coinvolti erano già stati schedati in altri stati. Una comunicazione veloce potrebbe aiutare a, non dico magari evitare, ma comunque a contenere questi eventi.

Il ricongiungimento familiare, così come tutta la burocrazia italiana è lunga, sfiancante, contraddittoria e soprattutto senza quasi nessuno che sia in grado di aiutarti. Semplificare questo processo renderebbe più facili le vite di coloro che sono già integrati e sono parte attiva della società, portando ad un inclusione e soddisfazione di queste persone. Il problema degli affitti è cmq un problema che esiste in tutti gli stati del mondo ahimè.

Possibile. Ma così non funziona. E noi, in quanto paese prevalentemente vessato da questa convenzione, abbiamo il diritto e il dovere di rimetterci al tavolo per rivederla e pianificare una nuova soluzione compatibile. Lo dobbiamo alle migliaia di persone che vengono trattati come pacchi postali, ma in primis lo dobbiamo ai nostri concittadini incapaci di capire la drammatica situazione che sta scuotendo il mondo intero. Il contesto shockante c’è già. Centinaia di persone muoiono ogni anno nel tentativo di raggiungere l’UE attraverso viaggi della speranza, e le cifre come fai notare sono in aumento. Se non riusciamo a creare coesione nella gestione di questi numeri, per quanto elevati, ancora contenuti, come reagiremo quando gli incrementi inizieranno a diventare esponenziali?

sono già boe. Ora dobbiamo trasformarle in cavalli di troia che ci permettano di iniziare il processo di integrazione già nei paesi d’origine, attraverso eventi di scambio culturale, competizioni studentesche, borse di studio. In questo modo diventiamo parte attiva in quello che è il processo di creazione di una nuova classe dirigente, necessaria a portare dei cambiamenti nei prossimi decenni. Le classi dirigenti africane si formano negli states, nei paesi del commonwealth. Perchè noi non possiamo proporci come partner attivo e collaborativo nello sviluppo socio-economico di questi paesi? Non possiamo pensare a 2/3 anni. Questo è il tempo in cui possiamo pensare di vedere i benefici di un buon piano di assorbimento e redistribuzione dei flussi migratori attuali, ma urge la preparazione di un piano di contenimento decennale che porrà le basi per implementarlo nei decenni successivi.

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Allora, ad oggi le normative sulla cittadinanza italiana sono delineate dalla LEGGE 5 febbraio 1992, n. 91

Per la definizione ti ricopio direttamente il testo dal dossier depositato in senato:

    Una fattispecie nuova di acquisto della cittadinanza italiana, a seguito di percorso formativo (ius culturae)
Essa è oggetto dall'articolo 1, comma 1, lettera d) del disegno di legge.

Si introduce una modalità di acquisto della cittadinanza, inedita per l'ordinamento italiano.

Beneficiario è il minore straniero, che sia nato in Italia o vi abbia fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età.

Egli acquista di diritto la cittadinanza, qualora abbia frequentato regolarmente (ai sensi della normativa vigente) un percorso formativo per almeno cinque anni nel territorio nazionale.

Tale formazione consiste in: uno o più cicli presso istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione; o percorsi di istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali, idonei al conseguimento di una qualifica professionale.

Nel caso in cui la frequenza riguardi il corso di istruzione primaria, è altresì necessaria la conclusione positiva di tale corso.

Sulla falsariga della legge n. 91 del 1992, la cittadinanza si acquista - anche per tale nuova fattispecie - mediante dichiarazione di volontà.

Essa è espressa (all'ufficiale dello stato civile del Comune di residenza del minore) da un genitore legalmente residente in Italia o da chi eserciti la responsabilità genitoriale, entro il compimento della maggiore età dell'interessato.

Ai fini della presentazione della dichiarazione da parte del genitore, è dunque richiesta la sua residenza legale, la quale presuppone la regolarità del relativo soggiorno.

    Anche per tale fattispecie l'interessato può rinunciare alla cittadinanza acquisita, entro due anni dal raggiungimento della maggiore età, purché in possesso di altra cittadinanza, e, viceversa, fare richiesta di acquisto della cittadinanza (del pari entro due anni dal raggiungimento della maggiore età), ove il genitore non abbia reso la dichiarazione di volontà.

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/17/DOSSIER/0/941909/index.html?part=dossier_dossier1-sezione_sezione11-h2_h23

Concordo. Per questo esiste la residenza. Se tu vivi e lavori in un luogo, ti do la possibilità di prendere la residenza in quel posto. Residenza che dopo tot anni puoi trasformare in richiesta di cittadinanza. Lo ius soli darebbe la possibilità che un bambino nato in italia, da genitori residenti in italia da più di 5 anni, è automaticamente cittadino italiano. Essendo l’unico paese europeo (se non sbaglio), poi, ad adottare una politica simile, questo potrebbe portare ad abusi di questa normativa. Non ci servono cittadini, ci servono immigrati regolari integrati e da integrare nel tessuto sociale. Nel momento in cui un individio diventa parte attiva della società, allora automaticamente ci deve essere un iter che lo porterà a diventare cittadino italiano. Ma questo a posteriori. La cittadinanza la vedo un pò come una sorta di premio diciamo. Semplificando gli iter, velocizzando e modificando le attuali norme, ad esempio inserirendo un percorso di studi tra le opzioni che ti possono portare a richiedere, secondo me si dovrebbe raggiungere il giusto equilibrio.

Non puoi. Avresti una lama a doppio taglio come già è. Vedi turchia che viene pagata per chiudere i corridoi di immigrazione. Piuttosto fare un ragionamento del tipo: ogni tot migranti che prendi, ti faccio lo 0.1% di sconto sulla tua quota da versare all’EU. In questo modo ogni paese si prende i fondi per la gestione, e ha una, seppur piccola, percentuale del prorpio PIL da reinvestire al suo interno.

Visto che stiamo mettendo giu una proposta concreta, chiedo a @sarabiemme per quale specifico motivo (o serie di motivi) la mamma che conosci deve attendere cosi tanto tempo per il ricongiungimento. Il problema dell’ affitto, e delle condizioni-capestro sarebbe da approfondire. Spero riusciamo, assieme, a trovare una soluzione, o almeno a segnalare il problema.

Ho messo giu una BOZZA del programma, in formato mind-map la si dovrebbe trovare (fatta con freeplane) qui: https://pad.partito-pirata.it/file/#/2/file/CCWLqHybo2v2Nqa0DGt6hl2p/p/ fatemi sapere se ci sono problemi, se volete caricarci una versione migliorata penso si possa, ma io non conosco bene quel mezzo.

non riesco a visualizzarla. Mi chiede una password di accesso. Penso di non avere ancora gli accessi, data la recente iscrizione. Al massimo riusciresti a girarmela in mp?

Non so cosa sia “mp”, se mi dai la mail te la mando li. Al momento ci sono 3 versioni (non allineate) una in HTML (la piu aggiornata) una in mindmap (freeplane)ed una in testo, te le mando tutte e 3. Sto cercando di organizzare un incontro (anche in remoto) con i tecnici del NAGA che seguono i problemi di immigrazione da molti anni, se ti va di partecipare dimmelo. Si fara’ dopo il 7, quindi per ora non c’e’ fretta

messaggio privato. Ti scrivo comunque la mia mail via messaggio, grazie mille :slight_smile: Si, sarebbe interessante. Io fino ad ottobre sono anche in Italia

Se sei in zona Milano dunque potresti venirci personalmente… Altrimenti dovremo fare una teleconferenza, a proposito della quale cerco un sistema con meno interruzioni di quello usato alla ultima riunione a MI, cerco consigli!

Nessun problema, su milano mi riesco a muovere senza problemi. Grazie mille per l’invito!

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Scusami @lucaaah ho letto solo adesso. Il motivo riguarda il contratto d’affitto non ad uso transitorio in un abitazione adeguata ad ospitare due minori oltre lei e l’ostacolo è semplice: non le fanno il contratto.

Prima di tutto perché è straniera e, quindi, agli stranieri non fanno un contratto d’affitto. Non solo agli stranieri, ovviamente. Problemi del genere li affrontano anche le famiglie con bambini, persone con disabilità…insomma nel mercato degli affitti la discriminazione di certe categorie è molto evidente.

non riesco a visionarla, magari ci confrontiamo in privato.

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Quello che hai detto e’ un bel problema. Non ho nessuna proposta pratica per liberarsene… Per la bozza, che non riesci a vedere… Io stanotte andro’ via per una settimana. Provo a mandertela via email…

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