No, fermo, io per mia esperienza diretta, affitto anche a futuri cittadini. Io faccio una distinzione in base a contratto di lavoro e bustapaga.
si si, la mia era un’affermazione per ricollegarsi al caso sollevato sopra che non rende poi più di tanto OT il collegamento.
Entro a gamba tesa nell’argomento per fare un appunto riguardo questo. In Italia già esiste la cedolare secca (https://www.informazionefiscale.it/cedolare-secca-affitti-2019-come-funziona-calcolo-tassazione-scadenza) che è un regime alternativo fiscale per la tassazione degli affitti che, come si può leggere meglio nell’articolo, si sostanzia di un’imposta sostitutiva del 21% (10% in alcuni casi, come l’affitto con canone concordato ex art. 2 comma 3 L 431/98 https://www.altalex.com/documents/codici-altalex/2014/07/30/legge-sulle-locazioni-abitative-edizione-luglio-2014). Si chiama imposta sostitutiva perchè l’importo delle rate di affitto non viene conteggiato nel reddito complessivo ma subisce una tassazione, appunto, sostitutiva (così come succede per gli strumenti finanziari, per chiarirsi).
@Atlas82 ti consiglio inoltre di leggere questo, se già non lo sapessi (https://www.money.it/sfratto-per-morosita-credito-imposta-affitti-non-pagati-modello-730-2019). Puoi richiedere un credito di imposta di pari importo per le imposte pagate sugli affitti non percepiti.
Ciò detto, le imposte sulle case sfitte sarebbero “punitive” della proprietà privata. Ognuno può decidere di avere casa sfitta o affittarla e, a prescindere dalla decisione, deve pagare le stesse imposte. Già esiste l’IMU che, per le seconde case, è una imposta bella alta, tassare ulteriormente case sfitte non la vedo una soluzione al problema. Magari si può pensare al ridurre la cedolare secca al 5% -> si avrà meno case in affitto in nero -> la misura si ripaga da sola, in linea tendenziale.
si, @Mark8 ne avevamo riflettuto…in realtà non c’interessa punire i piccoli proprietari perché, come ha ben spiegato @Atlas82 parlando della sua esperienza, su quelli funziona, e deve funzionare, il dialogo.
Ci sta che una famiglia passa un periodo di crisi economica e questo influisca sui pagamenti (affitto, bollette ecc) ma se attraverso una maggiorazione dell’affitto riesce a rientrare del debito siamo tutti soddisfatti. Il problema nasce quando non si sta parlando di chi possiede due o tre case ma di chi possiede due o più palazzi con migliaia di appartamenti lasciati totalmente sfitti.
A Roma ci sono interi quartieri così a fronte di un’emergenza casa estremamente elevata. Secondo me occorre arrivare ad una tassazione che rispetta l’art.53 della Costituzione almeno sulla lesione di diritti essenziali come quello del diritto ad avere un tetto adeguato sulla testa, che è a tutti gli effetti undiritto umano sancito da convenzioni internazionali.
E mi sembra perfino controproducente alimentare ulteriormente l’edilizia pubblica quando non mancano certo le case, ma mancano gli affitti…
Ma ti scontri con l’articolo 42 della Costituzione che prevede la proprietà privata. Sempre in quell’articolo, al comma 3, si prevede l’esproprio per “motivi di interesse generale”. Ecco, se finora non è mai stato fatto, ciò significa che questa emergenza casa non è un “motivo di interesse generale”, checchessia si dica.
Lo Stato può farlo, è nel suo pieno diritto espropriare case. Lo vogliono fare? Forse è questa la domanda da farsi
mica sto parlando di esproprio!! Sto parlando di tassazione disincentivante!
Premetto che io conosco solo la mia realtà, però mi chiedo perché gli conviene tenerli sfitti? Io se gli tengo sfitti ho una perdita, la manutenzione ha un costo, così come le tasse sulla proprietà, se gli affitto posso rientrare di quei costi e la manutenzione ordinaria non è più a carico mio.
perché evidentemente conviene tenerli come capitale creditizio e pagarci su una tassazione moderata piuttosto che organizzarsi per seguire i locatari che è comunque un investimento di tempo ed energia, come tu ben sai…
Almeno è questo che deduco io…a me fa impressione ogni tanto vedere quei quartieri fantasma con la consapevolezza che c’è gente non molto distante da casa mia che vive e dorme un roulotte…
Nono, io concordo, è che non me lo spiego. Seguire i locatari è un gran lavoro, specie se non te ne vuoi sbattere, vuoi che siano sereni ed instaurare un buon rapporto di convenienza reciproca porta ad evitare possibili attriti futuri. In realtà non so come faccia chi possiede centinaia di immobili ad avere un rapporto simile con i locatari, credo sia impossibile.
Per poter leggere il tuo link, che sicuramente contiene cose interessanti, dovrei avere accesso a LQFB, ma ancora non lo ho. Esiste un altro modo per vedere quel che e’ scritto la’?
mi è sorto un pensiero su quanto riguarda le problematiche degli affitti che potrebbe aiutare a contenere magari i problemi su entrambi i fronti.
Dato che gli istituti bancari sono saturi di immobili pignorati e in aste fallimentari, e questi immobili molte volte sono invendibili o restano abbandonati per anni e anni, subendo deterioramenti e forti svalutazioni di mercato, a discapito della necessità costantemente in crescita di locazioni, cosa ne pensate se lo Stato si facesse tipo da garante dove, se dopo tot anni l’immobile non viene venduto, se ne fa carico lo stato, acquistandolo ad un prezzo inferiore a quello di mercato, e lo mettesse a rendita, creando degli affitti agevolati? Un pò il sistema delle case popolari, ma perchè non farlo anche con villette, appartamenti, capannoni etc?
Es. hai un reddito troppo alto per accedere alle case popolari, ma il tuo reddito non è sufficiente a permetterti una vita dignitosa in una casa a misura per la tua famiglia (conosco un sacco di gente che vive in questa situazione)? Ok, ci sono appartamenti statali a condizioni agevolate per i quali puoi fare richiesta sulla base di x fattori…
Non so se sono riuscito a spiegarmi. Ora fucilatemi pure
ma sei sicuro che gli istituti bancari non mettono all’asta queste abitazioni? Perché a me risulta che è così che se ne liberano, svendendole. Penso piuttosto che sia possibile che dietro l’acquisto di queste abitazioni svendute all’asta ci sia un business di grandi capitali che le acquista lasciandole, al solito, sfitte. E, comunque, ancora una volta a mio giudizio occorrerebbe incentivare l’affitto proprio attraverso una tassazione aggiuntiva sui grandi proprietari di abitazioni lasciate sfitte.
no no, vengono messe all’asta, ma non tutte le proprietà che vengono messe all’asta vengono vendute. Molte rimangono invendute e finiscono in una sorta di limbo perchè, vuoi tempi lunghi di giustizia, cifre troppo alte richieste e altri fattori. Questo crea un capitale di immobili che va via via riducendosi e “pesa”.
Ovviamente non è una soluzione definitiva, ci va una concatenazione di azioni. Anche l’idea di sovratassare gli immobili sfitti, potrebbe essere tipo un ultimatum. Per assurdo, assumere una posizione secondo la quale per legge puoi tenere sfitto e senza residenza un’immobile per x anni. Superata quella soglia, o dimostri che tipo la stai ristrutturando o che ci sono delle motivazioni per cui non puoi affittarla o andarci a vivere, o paghi una sovrattassa.
Non vorrei che questa misura venga usata dalle banche per guadagnarci a discapito della comunita’… Ci vorrebbe una misura del tipo "cara banca, hai fatto investimento errato, cavoli tuoi, ma noi ti possiamo fare da intermediari (come?) per contratti di affitto agevolati con persone che ne hanno bisogno o per la loro vendita. La comunita’ ci trarrebbe guadagno, non so pero’ in che modo lo stato potrebbe occuparsi di questioni cosi specialistiche…
no, la misura che immagino sarebbe: " cara banca, tu hai questo immobile pignorato da 10 anni. Da 5 anni è sbloccato e vendibile, ma tu non sei riuscita o non hai voluto piazzarlo. Il valore per cui tu lo hai ritirato è (ipotesi) 250.000€. Il valore di mercato nelle condizioni in cui si trova ora è di (ipotesi)150.000€. Hai tempo un anno per venderlo, oppure lo ritiro io a (ipotesi) 130.000€."
Penso però che sia incostituzionale o non fattibile
Al di la’ della fattibilita’ non vorrei che le banche lo usassero come ultima scappatoia per fare soldi facili a discapito della collettivita’. Preferisco la proposta di Sara, ti tasso, con tassazione eventualmente progressiva, se hai immobili non usati e non dati in affitto. Eventualmente una tassazione in base al totale degli immobili (o delle superfici) fatta in modo da disincentivare severamente il “sequestro” di molti appartamenti.
In realtà è previsto l’esproprio per “motivi di interesse generale”, ma ciò deve essere fatto con un equo compenso. Anni fa non era così e si prevedevano delle decurtazioni del 20% dal valore di mercato mentre ora non ci dovrebbe essere decurtazione.
Ci deve, però, essere l’ipotesi iniziale, ossia “motivi di interesse generale”. Definizione che è molto vaga e che è pane per gli avvocati che ci mangeranno sopra con cause su cause se questo viene fatto
è quasi impossibile che lo usino come scappatoia. Gli immobili che hanno in carico derivano da pignoramenti o altro, ma non penso derivino da speculazioni finanziarie (cosa che invece potrebbero gli immobili di privati tenuti sfitti).
hai centrato il punto! se io metto la normativa secondo la quale se dopo x anni è inutilizzabile, io te lo ritiro a un prezzo insindacabile che faccio io Stato, e lo metto a rendita affittandolo ai miei cittadini. Ovviamente ci saranno normative da creare ad hoc
non mi piace l’idea dell’esproprio: se lo vogliono tenere quel bene? Ok…chi glielo tocca?
Ma ci paghi una sovrattassa che viene utilizzata per formare un fondo di supporto per chi ha difficoltà ad accedere ad un affitto. Insomma mi piace più l’idea di far fronte alla responsabilità di bloccare il mercato degli affitti pagando un dazio piuttosto che attivare una sorta di “diritto di prelazione”…ho sempre molta paura quando chi ha il potere lo usa di “prepotenza”, anche verso gli stessi prepotenti…perché poi, dai e dai, ci va sempre di mezzo chi è più debole.
Non si può fare un prezzo “insindacabile” che fa lo Stato, ci sono tariffe di estimo per calcolare il valore di mercato di un determinato immobile alle quali è necessario riferirsi.
Questo potenzialmente è ancora più difficile perchè stai intaccando il pieno diritto di un cittadino di farci ciò che vuole con un proprio bene.
Visto che comunque è un costo per l’amministrazione locale avere da pagare le case da affittare a chi ha nulla o poco, tanto vale introdurre riduzioni sull’IMU più importanti (rispetto a quelle già esistenti) a chi fa contratti per la prima casa, magari anche riducendo la tassazione sugli immobili affittati ad abitazione principale (vedi discorso cedolare secca che ho fatto qualche giorno fa sull’altro thread per le riforme economiche).
Invece che disincentivare un comportamento “sbagliato”, è necessario incentivare un comportamento “corretto” anche perchè quel denaro che non ti entra dalla tassazione imu lo dovresti comunque pagare per concedere ad uso gratuito delle case che lo Stato/Comune avrebbe potuto affittare