Qual è il rapporto fra PP-EU e PP-IT?
Siamo la rappresentanza italiana del PP-EU o siamo un partito che si riconosce nel PP-EU in Europa?
Siamo una succursale del PP-UE.
È evidente dalla prossima abrogazione nel nostro Manifesto per adottare quello del PP-UE in inglese (la cui traduzione italiana ha soli fini di comunicazione).
Non possiamo candidarci ad elezioni per l’ordinamento italiano, ma tant’è: almeno lasciamo fare ai Delegati Internazionali!
Possiamo tranquillamemte dismettere LQFB e la democrazia liquida.
Se parteciperai al prossimo Council Meeting del PP-EU, che tra l’altro si tiene nella stessa città in cui vivi, il 2-3 novembre p.v. potrai vederlo coi tuoi occhi.
Ho difficoltà con l’italiano parlato, figuriamoci con l’inglese.
P.S. Se vuoi delle magliette affrettati, il tempo corre
Certo che le voglio: sono già in contatto con @Nez Le voglio bellissime e non “italiane”, ma “europee”.
Avresti preferito vincere la W-W-2 e ascoltare le conferenze internazionali in tedesco? Io no.
Dovevo immaginare che mentre sul forum in modo condiviso si parlava delle magliette u privatamente facevi le tue scelte.
Primo: io non faccio le mie scelte, semmai le mie richieste Secondo: sono obbligato a stare sul forum h24 per seguire tutto? Terzo: fa tenerezza sentire sempre lo stesso disco rotto (uno dei tanti motivi per cui sto abbandonando anche il forum)
perchè non possiamo candidarci ad elezioni in italia?
Siamo una succursale di un partito politico estero: come si è visto bene con la reazione all’elezione della Lagarde e sulla reazione “zitti e ben allineati” della dirigenza de facto alle votazioni che non condivide, noi non abbiamo alcuna vera autonomia.
Stanti così le cose, permetterci di presentare candidature in Italia significherebbe sottrarre sovranità al popolo italiano e sarebbe in diretta contraddizione con l’articolo 1 della Costituzione.
Francamente, mi fa molta tenerezza vedere come all’improvviso in questo Partito si possa solo pensare, dopo non aver mai - e sottolineo mai - avuto alcuna voce in capitolo in seno al Partito Pirata Europeo, di essere diventati addirittura una “succursale” di un Partito Politico Estero.
Innanzitutto, significa proprio a mio avviso non aver compreso una delle caratteristiche fondanti del nostro movimento, ovvero l’essere assolutamente internazionale nel senso proprio del termine e quindi indubbiamente paneuropeo.
Siamo il primo vero esperimento politico che cerca non solo di superare i confini nazionali ma che si è presentato alle scorse elezioni europee con un programma unico, condiviso in 11 paesi dell’unione dove eravamo presenti col nostro vessillo pirata.
Siamo adesso nella condizione finalmente di essere accreditati di una certa autorevolezza, affidabilità, capacità di organizzazione e anche di elaborazione politica (siamo stati noi e non i tedeschi, non gli svedesi, all’ultima riunione del consiglio del PP-EU a rilanciare l’esigenza di una piattaforma sovranazionale quantomeno propositiva per unire le voci di tutti i Pirati europei).
Vedere certi grassetti, anche se dagli ultimi arrivati, mi fa sinceramente tristezza.
Quando il pirata Barbanera entrò nella ciurma di Hornigold era l’ultimo arrivato.