Reboot Pirati: troviamo un vettore mediatico per il partito pirata

Ed è qui che non hai capito niente. Un addetto stampa è una cosa. Una figura di riferimento mediatica è un’altra. Se ti dico Movimento 5 Stelle:

  • all’inizio pensavi a Grillo e Casaleggio
  • oggi pensi a Dibba, a Di Maio, e compagnia bella Poche figure, ma che si possano facilmente identificare dal pubblico. E che, in un certo senso, determinano il successo o l’insuccesso del Partito, visto che portano con sé il messaggio ideologico e si fanno carico dell’onore ma anche dell’onere che questo comporta.

No, non si tratta di sputtanamento… si tratta di… moralità flessibile.

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D’accordo. È da tanto che mi disturba che non abbiamo codificato obblighi e privilegi di candidati ed eletti… conosco il quadro costituzionale, ma nulla ci impedisce di escludere un “avatar” che non si attiene alle decisioni che abbiamo preso insieme.

Questo non è il partito democristiano.

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beh, come vi pare. ma non credo abbiate la panza necessaria per essere dirigenza di partito.

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Non è così che funziona. In breve:

  • l’avatar chi decide chi è? chi seleziona l’avatar, aspettiamo che darwin scenda dal cielo ed elimini gli stupidi e gli incompetenti? si auto-seleziona dal basso? PLS
  • non possiamo rischiare che l’avatar sputtani il partito e poi punirlo con la semplice esclusione, chiunque potrebbe rovinare tutto in qualsiasi momento Il candidato, il vettore mediatico, l’avatar o come vogliamo definirlo deve essere opportunamente selezionato e ci va fatta una campagna pubblicitaria sopra. L’ideologia pirata deve essere l’avatar e l’avatar stesso deve essere ideologia pirata allo stato puro.
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Bene, come pensiamo di parlarne? Perché ne parliamo vero, non è che adesso piazzi giù una proposta su liquid e buona notte al secchio? Se decidiamo di farlo sul forum avremo bisogno di molto metodo per non partire per la tangente ogni tre per due e mandarla velocemente in caciara. Altri suggerimenti? Hai qualcosa di scritto da far girare per ragionarci su per benino e con la dovuta calma?

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Doodle + Skype + Pad?

:kissing_heart:

No, ma inizio a lavorarci. Appena partorirò qualcosa di comprensibile per i comuni mortali, sarete i primi a saperlo.

PS: IscriviCi non mi consente di re-iscrivermi, essendo io già nel database. Chiedo qui: come procedo al rinnovo ed alla riattivazione, visto che devo anche cambiare email?

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Marx per definire il Materialismo Dialettico prese a piene mani dal Materialismo Storico di Machiavelli, per dire…

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Ma anche no, grazie, in Italia abbiamo avuto già troppe persone mandate dalla Divina Provvidenza. Personalmente voterò no a qualsiasi proposta di questo tipo. Che per inciso è destinata a infrangersi con lo scoglio M5S: se diciamo che uno vale uno e poi abbiamo un leader, allora un partito moOolto più grande del PP-IT e con queste caratteristiche c’è già, non vedo perché qualcuno debba votare per un partito degli “eccetera” quando ci sono già loro che sono già in parlamento. Infine, inseguire e immettersi nel filone del populismo è decisamente contrario alla mia (nostra?) etica, tanto varrebbe smetterla quì e andare a fare gli attivisti in un qualche altro partito.

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Il populismo domina la politica italiana dalla seconda repubblica a questa parte. L’Italia è un caso abbastanza curioso, politicamente parlando, rispetto al resto dell’europa… in questo siamo stati precursori, con il solito primato poco invidiabile. Ma non si può ignorare la cosa e andare avanti con i partiti vecchia scuola nella speranza vana di avere un successo futuro che mai ci sarà: bisogna adeguarsi al presente.

:joy:

Non sono sicuro che ci si stia intendendo sul significato del termine populismo. Credo che Lanta non voglia dire che dobbiamo sparare cazzate pur di racimolare voti o fare leva sulla pancia dell’elettorato. Cito da wikipedia

Il populismo (dall’inglese populism, traduzione del russo народничество narodničestvo)[1] è un atteggiamento culturale e politico che esalta il popolo, sulla base di principi e programmi ispirati al socialismo, anche se il suo significato viene spesso confuso con quello di demagogia. Il populismo può essere sia democratico e costituzionale, sia autoritario. Nella sua variante conservatrice è spesso detto populismo di destra.

@Lanta: please, ci puoi spiegare bene cosa intendi?

Posso consigliarvi delle letture, riassumervi in poche righe 9CFU di corso universitario mi sembra riduttivo alquanto.

  • Roberto Biorcio, Il populismo in Italia
  • Fabio De Nardis, Sociologia Politica

Se per te arrivare a realizzare lo scopo per definizione di un partito politico, e ricordiamo che il Partito Pirata è un partito politico e non un’associazione di volontariato né un club in cui le casalinghe prendono il té, è “pericoloso e inaccettabile”. Beh, dubito tu sia nel posto giusto.

Da quanto i partiti vecchia scuola della seconda repubblica avevano qualcosa di etico? Avevano una matrice profondamente ideologica, e non nego che il Partito Pirata faccia di questo il suo punto di forza, ma purtroppo questo non ci consente di raggiungere lo scopo stesso del partito e non ci agevola di certo nella ricerca di consensi. La politica non è etica, non lo era in passato e non lo è oggi dopo l’avvento delle correnti populistiche: tantovale guardare al futuro invece di fossilizzarsi in un passato stagno nel quale siamo impantanati dal 2006 (anno di fondazione).

(messaggio eliminato dall’autore, verrà automaticamente cancellato in 24 ore se non segnalato)

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Non siamo un partito vecchia scuola e mi pare che avevamo chiarito il modo come possiamo essere leaderless ed avere presenza mediatica carismatica allo stesso tempo. Perchè ora il discorso sta iniziando a ruminarsi su se stesso?

Finora mi sono sempre espresso radicalmente contrario al populismo in quanto lo equiparavo a demagogia. Ora sarò più preciso parlando di demagogia. Il termine “populismo” è comunque assai negativo e tutti gli esempi di implementazione visti in Italia non sono degni di farci da modello. La democrazia liquida ha senza dubbio il miglior potenziale per portare i veri intressi della popolazione nei parlamenti, ma bisogna riuscire a farlo senza superficialismo, senza demagogia bensì sul fondamento dei dati. E allora è meglio non utilizzare quel termine. Dopotutto la democrazia liquida è ogni ideale politico… è democrazia, è socialismo, è libertarianismo, è volontà popolare, è umanesimo, è illuminismo. Perchè soffermarsi su un termine che quasi nessuno percepisce come un ideale politico? Importante fare una politica pirata in sintonia con l’elettorato.

Non generalizziamo le cose a caso. Fino al 2012 eravamo una piccola associazione con strutture di vecchio stampo. Dal 2012 fino al 2015 eravamo una struttura senza leader ma senza supporto legale per una convivenza civilizzata che ci ha impedito di crescere nonostante 500 persone si erano iscritte e avrebbero potuto essere il punto di partenza per un grande movimento. Dal 2015 abbiamo strutture quasi buone per farcela, ma non abbastanza: finchè non abbiamo una procedura di accoglienza consolidata la gente che viene continuerà a fare fatica ad integrarsi – anche se adesso finalmente non deve più avere paura del bullo di turno. Perciò il problema non è come descrivi tu. Ho l’impressione che il problema con tutta la politica è quello che le maggioranze inquadrano male i problemi e danno la colpa ai parametri sbagliati – come gli USA che nel 1979 preso una direzione sbagliata e da allora non si sono ripresi pensando che devono scendere ancora piu in basso alla fossa per risolvere il problema.

Diciamo che chi dice una cosa del genere ha detto una grande fesseria ma qui ce ne sono molti a dire delle fesserie perciò c’è molto da imparare per tutti. Io da un po’ dico il contrario: la legiferazione (politica) è uno degli ultimi vettori che l’assetto legale dell’umanità prevede per realizzare obiettivi etici. Le ditte possono essere etiche solo se non sono società per azioni, e comunque se lo possono permettere soltanto finchè si presenta sul mercato un concorrente che se ne frega dell’etica. Gli individui possono essere etici ma non hanno molto impatto e sono estremamente soggetti a manipolazione (PR, pubblicità…). Inoltre è comprovabile che la maggioranza degli individui smette di essere etico se nessuno li controlla e/o se percepisce che ci sono altri che allo stesso modo non sono etici (vedi il paper sul mercato etico delle vite dei topolini… non mi ricordo dove).

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Ci stiamo perdendo. La questione ora non è il rapporto tra etica e politica ma circoscrivere meglio il termine populismo perché rischiamo di non capirci. Anch’io ho sempre considerato il termine populismo come sinonimo di “demagogia” ma forse non è quello che Lanta sostiene quando parla di populismo e possiamo interpretare la cosa in altri modi. Dire ad esempio che vogliamo una società in cui le persone possano decidere senza necessariamente delegare le scelte ad una rappresentanza di eletti è populista? E sostenere il passaggio ad una democrazia liquida e non più rappresentativa? Si, anche questo secondo me può essere populismo ma non necessariamente demagogico.

In realtà la differenza ci sarebbe: Grillo e il Direttorio son gente che decide a nome di altri, mentre questo ipotetico Avatar servirebbe solo a “incarnare” gli ideali del Partito, mentre il potere decisionale rimarrebbe all’AP, come sempre. Quanto al discorso sul populismo, resto dell’idea che la sfida più affascinante che abbiamo davanti consista nel rinunciarvi, almeno laddove con “populismo” intendo la pratica di costruire consenso cavalcando luoghi comuni e assecondando sempre e comunque le opinioni che “vanno per la maggiore”. Troppe leggi necessarie non son mai state fatte per paura dell’impopolarità, e al contrario troppe altre ne son state fatte perché foriere d’immediato consenso a breve termne, ancorché spesso dannose. Le mance elettorali di Renzi, tirate fuori all’approssimasi di ogni elezione e spacciate per “bonus” con le scuse più strampalate (l’Oscar va ai 500€ per i diciottenni, motivate dal fatto che “il terrorismo si combatte anche con la cultura”), sono solo l’ultimo esempio in ordine cronologico d’una tradizione che affonda le sue origini in epoca democristiana.

Detto tutto ciò, a ‘sto punto credo sarebbe anche giunta l’ora di fare qualche nome. Personalmente ribadisco che non vedo nessun altro “papabile” migliore di Pistono (che sarà anche “gonfiato”, ma diciamocelo: avessi metà del suo CV lo sarei anch’io. E comunque potrebbe essere un vantaggio: l’importante è che l’Avatar non sia timido). Teoricamente un altro “candidato” potrebbe forse essere Iaconesi, ma non mi pare il tipo che si entusiasma all’idea di far politica. Poi boh, immagino ci sia un nutritissimo “sottobosco” di individui competenti e onesti in Italia, ma l’ “X factor mediatico” ce l’hanno in pochissimi.

Leader mediatici non significa leader decisionali. Non non dobbiamo essere nè populisti nè il contrario: noi dobbiamo essere “giusti”. Il reddito di esistenza è populista? No, è giusto. Demolire gli edifici abusivi costruiti in aree a rischio idrogeologico è antipopulista e fa perdere voti? Chissene, è giusto.

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ma infatti, quando si parla di vettori mediatici non si intende parlare di leader, anzi credo che l’assenza di leader nei pirati sia anche mediaticamente un fattore di vantaggio. Ma che ci sia la necessità di bucare la comunicazione questo è ovvio. A me sarebbe piaciuto utilizzare un avatar stile max headroom https://it.wikipedia.org/wiki/Max_Headroom capace di raccontare sui meda le decisioni prese dall’AP o a stretto giro del gruppo che, con delega, si occupa di comunicaizione. Pensate che bello partecipare in un dibattito televisivo direttamente con il nostro max headroom :smile:

Ma un partito… non deve essere morale.

Deve soltanto soddisfare il moralismo dell’elettore. Questo non lo capite perché vi ostinate a fare un partito di elettori, non capendo che ruoli attivi e passivi, in politica, hanno funzioni diverse—ma è comprensibile che la pensiate così, volendo buttare via la democrazia rappresentativa; comprensibile ma, oggi e sempre, irreale.

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