Penserei di ottenere un enforcement “sociale” e gamificato sulla contribuzione: tu non solo vedi quanto pagano gli altri, puoi anche assumere bragging rights su quanto paghi. La stessa cosa forse si può fare lasciando obbligatorie le tasse ma pubblicando lo stesso.
Oddio, non conosco questa parola, mi è nuova, spiega
Puoi fondamentalmente usare quel valore come trofeo di cui vantarti. Mi rendo conto adesso che qualcuno potrebbe vantarsene al contrario, però, vantandosi di pagare zero mentre i suoi vicini lo guardano con disapprovazione. Resterà comunque un parassita, però.
Non so. Io sono abituato a usare differenze relative, userei più una formula tipo 10% * incassato/accertato secca. (Ok, ma è la stessa…)
Che sarebbe praticamente ciò che intendevo per “vittoria morale”. Si, siamo in Italia, la gente si vanterebbe di non pagarle. Resta un parassita, però ha più soldi in tasca.
Si, però con l’aggiunta del moltiplicativo relativo a quanto è stato incassato. Se un’AdE riesce ad incassare 1 milione di euro ed un’altra 100.000€, a parità di rapporto incassato/accertato è giusto che la prima prenda 10 volte di più della seconda.
Ok, imho è da indagare quanto e quanti pagherebbero davvero. Io tendo a credere che comunque i “parassiti” sarebbero abbastanza pochi. Dove non arriva la morale arriva il giudizio altrui, in Italia
La tasse, entro un certo limite sono giuste, sono il pagamento per il riconoscimento giuridico da parte dello Stato, dei diritti di proprietà, renderle volontarie metterebbe in crisi questo sistema, a meno che non si passi ad un’altra struttura che riesca a garantire la proprietà, ci ha provato Fabio Massimo Nicosia con la teoria del common trust e dell’utile universale, molto affascinante, libertaria e a mio avviso molto pirata.
Bene signori, dopo 145 messaggi direi che è arrivato il momento di tentare un’ulteriore sintesi, tenendo conto delle osservazioni fin qui avanzate.
Credo che una chiave di svolta possa consistere nel distinguere gli obiettivi in breve e lungo termine. Segnatamente:
Obiettivi di breve termine
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FEDERALISMO: intanto fiscale. (Aggiungo: nel mentre, sostenere le richieste di autonomia regionale avanzate da Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, in linea con la Costituzione)
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Semplificazione delle tasse, sia a livello nazionale (accorpamento IRAP-IRPEF) sia a livello locale (reintroduzione IMU che ingloba la TASI).
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Rimodulazione aliquote fiscali (vd. sopra) e degli oneri e spese detraibili
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PENSIONI: abolizione Quota 100 e sopra al doppio della pensione minima (1.100€), tutte le pensioni (nonché i vitalizi ancora presenti) saranno ricalcolate con il sistema contributivo.
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RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI: unificare le varie forme di sostegno al reddito oggi presenti (compreso il RdC e la CIG) per arrivare a un Reddito Minimo Garantito, cioè se si stabilisce che la soglia di povertà è 700€ e tu ne guadagni 300, lo Stato ti dà i rimanenti 400. Questa è una “tappa di avvicinamento progressivo” all’UBI vero e proprio (vd. sotto).
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Liberalizzazioni varie (prostituzione, droghe, alcune professioni)
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Riforma delle (leggi: eliminazione di molte) agevolazioni fiscali, che sono un’anomalia tutta italiana. Usare i risparmi per ridurre il cuneo fiscale.
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Commons: gestirli come tali (faccio notare che gli economisti definiscono “commons” dei beni che abbiano 2 caratteristiche:
- l’impossibilità di escludere qualcuno dal suo godimento gratuito
- l’irrilevanza di quante persone utilizzano quel bene.
Ora, uno spettacolo pirotecnico o un software soddisfano entrambi questi requisiti, ma cose come i fiumi, i laghi e i terreni no: un conto è se hai 10 bovini che si abbeverano a un lago, un altro conto è se ne hai 1000.
Obiettivi di lungo termine
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Federalismo completo (riforma della Costituzione)
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Attuazione dell’UBI vero e proprio (prevedendo, per chi è disabile, forme di sostegno in aggiunta all’UBI)
Ma perché non iniziare invece PROPRIO dagli ammortizzatori sociali delle persone in condizione di svantaggio?
Ho già scritto che, per le persone con disabilità, si è già attuata una forma assistenziale del genere che ha funzionato moltissimo, ovvero l’assistenza indiretta. Perché non proporre, invece di ostacolarla come si stanno facendo gli ultimi Governi, d’ incentivare forme di Assistenza Autogestita dallo stesso cittadino anche in campo sanitario fino ad arrivare ad un reddito di base garantito anche a chi non è in condizioni di maggiore svantaggio?
Questo permetterebbe anche di recuperare le somme necessarie a tutti, proprio perché si eviterebbero gli sprechi e le indebite sottrazioni che ci sono attualmente.
Poi nei punti riassuntivi manca totalmente la lotta all’evasione con l’eliminazione della burocrazia. Perché “semplificare le tasse” accorpandole in Italia non solo non elimina la burocrazia ma la raddoppia.
vorrei leggere anche io la sentenza… E comunque la vicenda di questo signore, @Mark8 dimostra che “premiare” i Dirigenti di Equitalia per il recupero delle somme rischia di creare distorsioni del diritto di chi è in condizione di minor potere.
Il punto è che è il potere del burocrate che va verificato in modo che non ne abusi, non dargli ancora più potere di quello che ha, fino al punto di interpretare la legge per violare meglio i diritti del cittadino. Ne stiamo denunciando in merito all’INPS che, pur di mostrare dei risparmi, si è accanito sui bambini ricoverati in ospedale. E questi fenomeni nascono proprio perché non c’è nessuno che controlla e verifica i controllori e l’abuso del potere che gli viene dato sulla cittadinanza.
Per me ci siamo… Ci manca un bel diritto di pubblico accesso in stile finlandese e ci siamo…
In realtà già ora hanno diritto a bonus per le somme accertate, con ciò che ho inserito si avrebbe una parametrizzazione dei bonus per quanto riguarda l’emissione dei soli avvisi di accertamento più “certi” invece di avvisi di accertamento palesemente infondati. Ciò garantirebbe, inoltre, una maggiore responsabilizzazione da parte dell’AdE nella loro emissione
Specifica meglio? Potrebbe essere interessante, nell’altro mio post avevo inserito un metodo similare, però non so quanto potesse essere corretto o meno
In linea con una riforma della Costituzione che fa piangere sangue. Not in my fuckin’ name.
Ma manco morto. Obiettivo di lungo termine: dissoluzione degli stati europei a favore di uno Stato Europeo con un Parlamento che legiferi. Allora (ma solo allora) avrà un senso parlare di regioni d’Europa, ognuna con la propria inevitabile diversità (ma che NON legifera su esercito, istruzione, sanità, economia eccetera: in pratica, gestisce il traffico).
Nel CEEP si parla, proprio nella premessa, del principio di sussidiarietà. Questo ben declina il concetto espresso da @Exekias quando parla di autonomie regionali (breve termine) e federalismo completo (lungo termine):
Nello specifico, pure io mal digerisco le richieste avanzate da 3 singole regioni. Ma la concessione di autonomia su determinate tematiche è preambolo necessario per una più ampia riforma dell’art. 117 della Costituzione e conseguenti: le regioni a statuto speciale non hanno più alcun caspita di senso, soprattutto in un contesto auspicabile in cui ogni regione abbia il dovuto margine e la dovuta autonomia decisionale.
Europeisti indubbiamente. Ma siamo anche e soprattutto federalisti, in senso nazionale e comunitario, tanto che io ed altri candidati durante le europee abbiamo scelto di sottoscrivere - a titolo individuale, sia chiaro - il documento del MFE (Movimento Federalista Europeo).
Ti ho spiegato nell’altro thread che una riconfigurazione equilibrata degli stipendi non apporta alcuno da te inventato “appiattimento”.
Mi suona carina questa cosa.
Ma perché? Affinché le regioni si facciano concorrenza a vicenda e lo stato non riesca più a tassare le aziende?
Semplificazione delle tasse, sia a livello nazionale (accorpamento IRAP-IRPEF) sia a livello locale (reintroduzione IMU che ingloba la TASI).
Altro punto nuovo che i pirati non hanno mai sostenuto. Da dove proviene? Cui bono? Chi sono gli autori?
RIFORMA DEGLI AMMORTIZZATORI SOCIALI
Si certo, di colpo siamo a favore di questi sistemi disfunzionali.
Riforma delle (leggi: eliminazione di molte) agevolazioni fiscali, che sono un’anomalia tutta italiana. Usare i risparmi per ridurre il cuneo fiscale.
È populismo generalizzare in questo modo. O hai qualcosa di concreto da dire, oppure dipingi una visione per un economia migliore. Questa via di mezzo di dire delle cose che suonano facili di applicare ma non hanno nulla di concreto è dannosa. Sa molto di cinque stelle.
Suona interessante, d’altro canto non posso seguire tutto.
E questi fenomeni nascono proprio perché non c’è nessuno che controlla e verifica i controllori e l’abuso del potere che gli viene dato sulla cittadinanza.
Ecco un problema politico ed economico serio da affrontare.
Un evergreen ideologico che si perpetua nonostante le prove di quanto sia disfunzionale.
Le decisioni non dovrebbero essere prese a livello comunitario se possono essere risolte meglio a livello nazionale, regionale o locale.
Infatti non possono essere risolte meglio. Anzi, proprio per niente.
Sembra tu non abbia idea della genesi di questo thread. Tutto parte dalle proposte economiche di @Mark8 che stiamo ampiamente discutendo da settimane (e che spero presto si concretizzeranno, su integrazione di tutte le rilevazioni sensate da lui ricevute qui nel forum, in una proposta politica votata dall’AP). Buona lettura, poi ne riparliamo.
Tuo parere soggettivo.
Penso avrai da spiegarlo a tutti i pirati veneti, dopo la riunione regionale di ieri posso confermarti senza ombra di dubbio che l’autonomia regionale è perfettamente in linea con il CEEP e molto sentita come tematica/problema.
Ah, penso non recepiranno così facilmente le tue spiegazioni.
Avete esempi concreti per i quali la CE ha preso decisioni sbagliate che la regione avrebbe deciso meglio? Altrimenti stiamo al populismo e demagogia.
No, ma tanti esempi pratici in cui lo Stato Italiano ha preso decisioni sbagliate che la regione avrebbe deciso meglio.
(anche perché, parliamoci chiaro, la CE non legifera direttamente… usa le direttive, che poi dovranno essere recepite dagli stati membri)
Se vuoi farti un giro nelle nostre città sei ufficialmente invitato. Anche se ti sarà difficile realizzare i cambiamenti economici degli ultimi anni, non avendo una visione storica della realtà locale.
In attesa che qualcuno produca uno straccio di argomentazione decente contro l’autonomia e al federalismo, segnalo giusto questo articolo su Lavoce.info che spiega l’impatto che potrebbe avere l’autonomia differenziata su una quisquilia chiamata ambiente.