Sistemi distribuiti per voti segreti e/o lotterie casuali affidabili?

I voti online - generalmente parlando - sono a rischio di manomissione, sia per la registrazione del voto, sia per la comunicazione dei risultati. In ogni caso, c’è una forte percezione di sfiducia nella gente (così dicevano gli sviluppatori di Parelon che hanno optato per il voto palese). Quindi non di rado (e ho appena menzionato un caso) si rinuncia al voto segreto e si sceglie quello palese.

Blockchain potrebbe introdurre un elemento di novità per il voto. Potendo garantire un database non modificabile con dati di votazione criptati ed un algoritmo basilare e semplice - a sua volta non corruttibile (si crea una corrispondenza necessaria tra codice sorgente pubblico e binari compilati in uso) - possiamo fare conteggi automatizzati e permettere a ciascun cittadino di ricontrollare il suo voto, che resta segreto.

L’importanza della segretezza del voto è la libertà di votare come uno vuole, in ogni circostanza, senza che datori di lavoro, partiti in cui si è iscritti, colleghi, ecc., possano vincolarci in un qualche modo. Però, c’è anche da dire che il voto di scambio è molto diffuso in Italia ed è ideologicamente sostenuto da chi ritiene che il partito che vota gli porti dei vantaggi. Inoltre, alcuni personaggi famosi si “vendono” per fare campagna verso una direzione o un’altra… Quindi forse il voto segreto non è poi così risolutivo…

Il voto segreto serve quasi solamente per l’elezione a tempo (perso) nella democrazia rappresentativa… grazie alle strutture liquide ci serve solo per eleggere certi ruoli strutturali e sotto elezioni per costituire le liste– elezioni che perciò dovremmo tenere esclusivamente alle AO, usando urne, carta e penna– se avessimo uno statuto tradizionale in tale riguardo.

@solibo invece, nell’attuale statuto ci ha messo il lancio dei dadi – idea anche buona dal punto di vista teorico in quanto i principi di meritocrazia e fiducia non si sono dimostrati molti validi mentre l’assenza di determinismo ha un potenziale anti-corruzione da non sottostimare. Il regime dell’estrazione a caso ha un ruolo nelle democrazie che risale all’antichità e sono usciti libri interi sull’idea di riorganizzare la società democratica col random.

Il problema è la messa in pratica: non abbiamo metodo trasparente e credibile di lanciare i dadi. Utilizzando tecnologie distribuite si può implementare “dadi partecipati” (dove ogni computer contribuisce all’entropia dell’algoritmo) e magari forse in GNUnet ne abbiamo già uno – crittograficamente quelli sono affidabili, ma ci vuole una maggioranza nel partito che crede alla scienza della crittografia. L’esito sarebbe che per tutte le elezioni alle quali ci sta bene la casualità, non abbiamo più l’onere di celebrare una AO.

Tutte le tecnologie distribuite possono provvedere a metodi del genere. Per esempio Florian Dold ha sviluppato un sistema di voto utilizzando GNUnet. Robert Riemann ha presentato un metodo che funziona con Bittorrent– ma alla fine della presentazione lo abbiamo convinto che sarebbe più resistente agli attacchi informatici se utilizzasse la DHT di GNUnet invece di quella di Bittorrent…

La resistenza alla corruzione e perciò la trasparenza ha un peso politico più grave… mentre la democrazia se lo può permettere se una percentuale si astiene per non avere grane col proprio capo. Inoltre, la democrazia liquida permette di smarcare il controllo del capo, spostando la delega dell’area, non quella per la tematica in corso, strategicamente prima del voto…

Perciò, anche se un giorno si avrà un liquid distribuito, continuerei ad utilizzare il voto segreto solo dove democraticamente svolge un ruolo effettivamente utile, senza avvantaggiare corruzioni e lobbismi– cioè quasi mai.

Siamo troppo pochi e sparsi per lo stivale. Quest’anno non siamo nemmeno riusciti ad organizzare una AO.

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Riprova. Sarai più fortunato.

In realtà, oggi lo statuto prevede che si abbinino dei numeri ai candidati tramite algoritmo pubblico, e poi si considera l’estrazione del lotto sulla ruota di Roma, estrazione successiva al termine della presentazione delle domande. Quindi quello che ci manca è l’algoritmo pubblico per abbinare i numeri.

Intanto correggo quanto ho scritto… il Regolamento contiene queste cose, per fortuna non lo statuto. Ah, mancava la parte riguardo all’estrazione del lotto… beh in tal caso “l’algoritmo” più divertente sarebbe se ogni persona si candida col numero a scelta… ma dato che dobbiamo in qualche modo definire vittoriosi gli eletti col numero più vicino all’estrazione, la libera scelta offrirebbe la possibilità a fare dei “sybil attacks” – ciò di chiedere a due fedeli di occupare i numeri adiacenti alla persona che si vuole eliminare… in pratica ci vuole una soluzione che garantisca una distribuzione equiparata… tipo 90 diviso per il numero di candidati in ordine cronologico?

Mentre discutiamo aggiungo una proposta che tiene conto di questa possibilità…