Soft skill

Tutto giusto però voglio farvi notare una cosa, che forse sfugge a questa dissertazione: l’animo umano è indulgente, fallace, caduco. A volte la competizione è sana, anzi fa proprio piacere dimostrare a se stessi e soprattutto agli altri di essere il primo della classe (farebbe piacere anche agli ultimi, sono che non ci riescono).

Avete mai giocato a bridge? Vincere non è solo vincere: è annichilire, è la dimostrazione che tu sei intellettualmente superiore ai tuoi avversari, che hanno perso.

Ecco, con ciò non voglio dire che sia sempre auspicabile, ma perlomeno tollerabile una certa dose di egocentrismo e narcisismo. Just keep it in mind (lo dico da peccatore).

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che brutta roba catalogare le persone per alcune caratteristiche “socialmente accettabili”…brrrr non mi piace per nulla. Sarà che lavorativamente sono abituata a trovare energie e risorse anche dove, secondo il pensiero predominante, non ci dovrebbero essere ne energie ne risorse ne spunti evolutivi…

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Si adeguano già ora, (esci il cane, …) ma solo per quanto riguarda la lingua parlata.

Non so, in certe riunioni me ne hanno dette di tutti i colori.

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In tutta onestà, penso che questi meccanismi esprimano geni scimmieschi sopravvissuti alla selezione.

E’ solo la collaborazione che ci ha permesso di sopravvivere ed evolverci.

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Da cui deduco che non eri il capo. :wink:

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se qualcuno è interessato dopo i miei esemi di maturita, voglio azzardare la creazione di un gruppo di lavoro per la creazione di materiale didattico pionieristico per formare tali facilitatori, cosi potremmo FARE DEL CONCRETO in merito

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Assolutamente no, sottolinearlo delinea un preconcetto: la tal teoria é sbagliata perché l’hanno inventata gli USA che sono cattivi. Non si puó ridare respiro ad una cultura con argomenti fallaci solo per questioni di tifo. Quindi se il ragionamento era nato in Europa era giusto?

Peró ne sei ossessionato.

Immagino che siano state perfezionate da tutte le enterprise, ti faccio notare che la GM ha fallito dal punto di vista capitalista, dagli anni 80 in poi sono stati sotterrati dai giapponesi, forse dovresti cercare qualche capitalista migliore da criticare. Ma la mia intenzione non é assolutamente di ragionare sul recruiting, il mio ragionamento era in quale modo dobbiamo lavorare su noi stessi per essere un team affiatato che lavora bene. Mi sembrava fosse chiaro, ma se non lo era prima spero lo sia adesso.

Il tuo ragionamento sugli informatici é sbagliato, sono tra i lavori meglio pagati del pianeta. La gara di solito é ad alzargli lo stipendio per tenerli. E’ degli altri che ci dobbiamo preoccupare.

Concordo.

Mai omologato in vita mia, anzi, probabilmente sono il meno omologato in questo forum e metto gli occhiali da sole solo se il sole mi da fastidio.

Grazie di avermi spiegato il termine ipocrisia, sono certo che nessuno qui ne conosceva il significato. Se leggi meglio, vedrai che ci ho messo le virgolette, quelle virgolette erano lí perché parafrasavo il modo in cui @lynX aveva usato il termine, in opposizione all’essere “rude” (termine inglese: maleducato), quindi riassumevo brutalmente il concetto per il quale i modi educati degli inglesi siano una forma di ipocrisia.

Mi permetta, esimio collega, al solo scopo di dimostrare la maggior estensione del mio apparato copulatorio, di contestare tale sua ardita affermazione.

L’espressione riportata non è “soft skill” pluralizzata in “soft skills”, ma è proprio “soft skills” nella lingua e nel contesto originale.

Sarebbe un po’ come se un inglese, qualora analoga regola venisse introdotta nella loro barbara lingua, parlasse di “fuoco artificiale”.ad intendere quelle esplosioni di luci e colori che tanto rallegrano molte delle nostre feste.

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Mi rallegro con te per l’apparato copulatorio, ma dissento dalla tua interpretazione, però mi fa piacere dibatterne. Hai fonti attendibili che suffragano la tua tesi o altri esempi provanti?

Farò volentieri ammenda se il caso di specie non fosse corretto.

ADDENDA: io ho trovato questo http://www.accademiadellacrusca.it/it/lingua-italiana/consulenza-linguistica/domande-risposte/plurale-forestierismi-adattati

Facendo una ricerca su Google (un tanto al chilo, I know) si trovano esempi di utilizzo in entrambe le versioni, su siti sempre autorevoli, quindi direi che anche la sua, al pari della mia, è da considerarsi quantomeno un’ardita interpretazione.

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Credo che mi avete interpretato male. Il mio punto é che, chiunque, se lo vuole riesce a lavorare correttamente in un gruppo. Bisogna solo creare l’ambiente giusto e piacevole perché ció avvenga. Il pensiero predominante c’entra come i cavoli a merenda.

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Sono anch’io in dubbio. A essere sincero all’inizio ho messo soft skills solo perché mi suonava meglio nella testa. Ad ogni modo, in word reference il termine esiste solo al plurale:

https://www.wordreference.com/enit/soft%20skills

Quasi quasi lo traduco in italiano cosí il dilemma scompare. :joy:

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La questione è questa: se tu avessi voluto parlare di skill, non avresti mai scritto skills giusto? Quindi la domanda è: perché aggiungendo un aggettivo (e dunque riportando una locuzione in luogo di una parola) lasci la “S”?

Se tu avessi messo tutta la locuzione tra virgolette “soft skills” non avrei dubbi sul lasciare la S, ma senza francamente secondo me la teoria di @storno non regge.

Laddove è possibile senza snaturare il significato originario è sempre preferibile.

La potete smettere con questo dibattito OT per favore?

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Forse potete dirimere la questione sfruttando il mio primo commento, dove uso skill sia con la s sia senza. In un primo caso, cito l’argomento usando il termine originale - Questo dei soft skills - mentre più in là uso un anglicismo - la mancanza di altri skill - senza la s.

Anglicismo: senza la s Titolo: versione originale

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Allora, non ho certezza di avere ragione, peró secondo me siamo di fronte ad una parola composta che non ha singolare. Le parole composte in inglese possono avere il trattino, essere attaccate o essere separate da uno spazio. Per esempio, software é una parola composta che non ha plurale, é sempre singolare. La sua etimologia iniziale é “soft ware”, diventando sempre piú comune é diventata software, senza spazio. Il termine “soft skills” invece é meno comune e conserva lo spazio.

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Se ci interessa ancora dibatterlo per questioni di divertimento posso creare un altro thread…

Inviato quesito all’Accademia della Crusca: siamo gente seria qui!

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Dai crealo, mi sembra che un tempo ci fosse “Taverna Pirata” dove, fra l’altro, c’era pure libertà di insulto.

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Probabilmente non sono stato chiaro.

I soft skill sono un concetto che appartiene al Capitalismo Manageriale che è nato negli USA (credo il primo esempio della categoria sia appunto la GM, ma vado a memoria, sono ricordi vecchi di 10 anni).

Il Capitalismo contemporaneo ne deriva direttamente, seppure la sua capacità di reinventarsi continuamente lo faccia apparire diverso ad una visione superficiale.

Collocare un concetto o una pratica nel suo contesto storico culturale è fondamentale per comprenderne la sua applicabilità, i suoi punti di forza e i suoi limiti. Permette identificarne i prerequisiti e di prevederne gli effetti qualora venga applicato in contesti culturali diversi.

Infine sottolineare quanto i concetti, i valori e la forma mentis del capitalismo statunitense abbiano attecchito in Europa è importante a livello politico: serve per identificare eventuali punti di intervento.

Ehm no… è l’egemonia culturale statunitense che è veramente ovunque. E come tutte le egemonie si è in qualche modo integrata nella identità della popolazione egemonizzata. In altri termini, il Piano Marshall non è stato un generoso piano di ricostruzione ma un acuto progetto di colonizzazione dell’Europa.

L’integrazione non è mai perfetta per cui a volte ci scopriamo a riconoscere la banalità un po’ ridicola delle grandi scoperte del management americano, come sottolineava @daviderix. Ma per la maggioranza delle persone, certe cose sono semplicemente “naturali” ed “inevitabili”, mentre non lo sono affatto. Se ci fai caso però, è ancora possibile osservare queste crepe.

Non è così semplice. :wink: Ma il mercato del lavoro informatico è un’altro tema enorme, trattiamolo magari in un’altro thread.

Sono d’accordo, il passaggio che ho citato era parte di una risposta all’articolo sugli soft skill dei programmatori. Ma anche per gli altri lavoratori, parlare di soft skill significa cercare un appiglio per abbassare il loro potere contrattuale basato sulle competenze più solide e più rilevanti.

Se stiamo parlando di una maestra elementare, i soft skill sono in realtà core business. Se invece parliamo di un muratore, un operaio o un ingegnere, sono fumo negli occhi.

Scusa, avevo frainteso le tue parole. Non le avevo intese come una risposta a @lynX nel contesto della cultura anglosassone.

Le avevo interpretate come una difesa dell’ipocrisia quale esigenza sociale. La definizione serviva a sottolineare che l’ipocrisia non esprime comunione, amore per il prossimo (come fa la compassione), ma egoismo. L’ipocrita rinuncia all’onestà intellettuale per un beneficio privato, non collettivo.

Comunque hai ragione, non volevo annoiarvi con un ragionamento così ovvio e scontato. Scusate.