Probabilmente non sono stato chiaro.
I soft skill sono un concetto che appartiene al Capitalismo Manageriale che è nato negli USA (credo il primo esempio della categoria sia appunto la GM, ma vado a memoria, sono ricordi vecchi di 10 anni).
Il Capitalismo contemporaneo ne deriva direttamente, seppure la sua capacità di reinventarsi continuamente lo faccia apparire diverso ad una visione superficiale.
Collocare un concetto o una pratica nel suo contesto storico culturale è fondamentale per comprenderne la sua applicabilità, i suoi punti di forza e i suoi limiti. Permette identificarne i prerequisiti e di prevederne gli effetti qualora venga applicato in contesti culturali diversi.
Infine sottolineare quanto i concetti, i valori e la forma mentis del capitalismo statunitense abbiano attecchito in Europa è importante a livello politico: serve per identificare eventuali punti di intervento.
Ehm no… è l’egemonia culturale statunitense che è veramente ovunque.
E come tutte le egemonie si è in qualche modo integrata nella identità della popolazione egemonizzata.
In altri termini, il Piano Marshall non è stato un generoso piano di ricostruzione ma un acuto progetto di colonizzazione dell’Europa.
L’integrazione non è mai perfetta per cui a volte ci scopriamo a riconoscere la banalità un po’ ridicola delle grandi scoperte del management americano, come sottolineava @daviderix.
Ma per la maggioranza delle persone, certe cose sono semplicemente “naturali” ed “inevitabili”, mentre non lo sono affatto.
Se ci fai caso però, è ancora possibile osservare queste crepe.
Non è così semplice.
Ma il mercato del lavoro informatico è un’altro tema enorme, trattiamolo magari in un’altro thread.
Sono d’accordo, il passaggio che ho citato era parte di una risposta all’articolo sugli soft skill dei programmatori.
Ma anche per gli altri lavoratori, parlare di soft skill significa cercare un appiglio per abbassare il loro potere contrattuale basato sulle competenze più solide e più rilevanti.
Se stiamo parlando di una maestra elementare, i soft skill sono in realtà core business.
Se invece parliamo di un muratore, un operaio o un ingegnere, sono fumo negli occhi.
Scusa, avevo frainteso le tue parole.
Non le avevo intese come una risposta a @lynX nel contesto della cultura anglosassone.
Le avevo interpretate come una difesa dell’ipocrisia quale esigenza sociale.
La definizione serviva a sottolineare che l’ipocrisia non esprime comunione, amore per il prossimo (come fa la compassione), ma egoismo. L’ipocrita rinuncia all’onestà intellettuale per un beneficio privato, non collettivo.
Comunque hai ragione, non volevo annoiarvi con un ragionamento così ovvio e scontato.
Scusate.