Tanti anni orsono che chi di noi si è cimentato contro la pratica dei brevetti software. Mi è venuto il dubbio che il modo come è difficile ottenere un brevetto su una pratica digitale abbia danneggiato l’open source e portato ad un eccessivo impiego di tecnologie proprietarie.
Il modo come la stramaggioranza di strumenti digitali (computer, smartphone, tablet, persino televisori ed ascensori) sia controllata da codice proprietario (nonostante il 99% di open source in uso, basta un 1% di codice proprietario attorno per toglierci tutte le libertà), grazie alla particolarità specifica del digitale — quella della necessità di convertire il codice sorgente in codice eseguibile — li ha resi un elemento fondamentale dell’infrastruttura di sorveglianza e ci ha portato ad una condizione di fascismo tecnologico.
Mi domando se per ragioni di costituzionalità vietiamo i driver e sistemi operativi proprietari, se di conseguenza bisognerebbe dare all’industria maggiore possibilità di brevettare temporaneamente le idee alla base di certi sviluppi software.