Internet ha rivelato potenzialità rivoluzionarie nel bene e nel male. Siamo preoccupati per la profilazione di massa, che insieme alle fake news, ai contenuti emotivi, soprattutto violenti, permette di applicare individualmente tecniche psicologiche e di marketing per influenzare l’esito delle votazioni, destabilizzare un governo, o suggestionare la popolazione affinché offra il consenso desiderato.
Si aggiunge il transito delle conversazioni dei cittadini su server di aziende che possono leggerne e processarne i contenuti. L’art. 15 della Costituzione, che richiede una corrispondenza libera e segreta, risulta facilmente violabile. Il rischio è l’avvento di nuove forme di totalitarismo, con grandi capacità predittive, persuasive e dunque manipolative. Partendo da programmi politici demagogici, sulla base dei dati di consenso raccolti, ed argomentando tesi o presentando eventi sui social, in modo anche distorto, ma efficace per ciascun profilo targettizzato.
Questa è la più grave minaccia per la democrazia nel mondo. La soluzione è un uso sano dello stesso Internet. Neutralità della Rete, obbligo di crittografia end-to-end e anonimizzazione delle comunicazioni private. Misure accompagnate dalla riforma del copyright e dei brevetti, attualmente sproporzionati nella durata e nei profitti, e spesso difesi con leggi liberticide e irrazionali.
Vogliamo difendere il giusto compenso per gli autori, sia dall’illegalità che in rapporto agli editori, ma anche tutelare la creazione di opere derivate e ridefinire le condizioni e i limiti oltre i quali le opere diventano di pubblico dominio.
Vogliamo garantire l’accesso libero alla conoscenza, poiché gli ostacoli economici non devono escludere nessuno dalla cultura e dalle informazioni scientifiche, combattendo così l’ignoranza e gli oscurantismi.
Solo ponendo le giuste basi potremo affrontare i nuovi problemi globali. In prospettiva mondiale, vogliamo realizzare un reddito di esistenza per mitigare povertà e migrazioni, e offrire sistemi scolastici e universitari gratuiti. Cerchiamo la collaborazione tra stati e l’Europa è una risorsa per regolamentare il mercato globale su un intero continente.
Gli stati, agendo solo entro i loro confini, subiscono gli effetti avversi della globalizzazione. Paradisi fiscali che sottraggono cifre enormi alla spesa pubblica. Competitività avvantaggiata da scelte non etiche, che obbliga la concorrenza a fare altrettanto, sfruttando governi deboli o corrotti a danno dei lavoratori
e dell’ambiente. Ovunque peggiora lo squilibrio della ricchezza.
L’assenza di una regolamentazione sulle risorse e sull’inquinamento, in una rincorsa ai profitti, sta causando gravissimi danni agli oceani, alle fonti potabili, agli ecosistemi, alla biodiversità, aggrava i cambiamenti climatici e i connessi fenomeni estremi: siccità, alluvioni, uragani.
Questa crisi epocale è il preludio di grandi cambiamenti. I partiti tradizionali sono troppo vulnerabili alla corruzione. Un capo di partito è facile bersaglio di chi desidera corromperlo, o di chi spiana la strada ai candidati favoriti, con pubblicità e mezzi che altri candidati non possono permettersi. Nuovamente Internet offre possibilità innovative.
Noi abbiamo scelto la democrazia liquida, in cui il potere viene distribuito, e volendo delegato a persone di fiducia e per temi specifici, costantemente controllato e revocabile. Pertanto, non abbiamo padroni o grandi leader, ma ci impegniamo a perfezionare i metodi, garantire la convivenza e dar valore alle argomentazioni con basi storiche e scientifiche.
Vogliamo anche piattaforme per la trasparenza del governo, per snellire la burocrazia, ridurne i costi e contrastare raccomandazioni e clientelismo. È sufficiente una piccola percentuale di cittadini per far funzionare la democrazia liquida. Mostriamo un nuovo modo di fare politica e saremo a metà dell’opera!
Sali a bordo, coraggio!