Si deve “conquistare” un comune per attirare l’attenzione
A quando la Marcia su Roma? (scusa ma me l’hai proprio servita su un piatto d’argento!)
Non è di attenzione che abbiamo bisogno, ma di Conoscenza. Dobbiamo diffondere Conoscenza, in modo che le persone comprendano l’importanza del nostro lavoro. Dobbiamo innescare un circolo virtuoso. Mal che vada, avremo fatto qualcosa di buono.
siamo praticamente il penultimo partito, ma almeno non siamo l’ultimo, e per i mezzi e la visibilità che avevamo è un buon risultato, va aggiunto poi che questa elezione è stata un voto di fiducia per i primi 3 partiti, catalizzando la quasi totalità dei voti su di loro, in eu dovrebbero andarci 1 tedesco/a + 3 cechi, anche li mi pare un ottimo risultato, non mi faccio illusioni, di quei 60000 voti una buona parte è gente che ha votato a caso o gli piaceva il nome, per quello che ho visto in questo mese di attività politica in centro a bologna, tra studenti, regaz e giovani di una volta, a occhio solo un 2% sapeva della nostra esistenza
Si capisco che vuoi, ma alla maggior parte delle persone non interessa conoscere, gli interessa essere trascinata, le persone hanno bisogno di trascinatori che hanno conoscenza… Per farsi conoscere si devono raggiungere “luoghi di potere”, altrimenti nessuno ti caga, si possono fare tutti i corsi per far conoscere, per istruire su qualsiasi cosa, ma questo dovrebbe arrivare quando si raggiunge “il potere”, arrivando al potere puoi diffondere la conoscenza, e soprattutto non si può fare molto solo online, le coscienze si cambiano in prima persona non da dietro un device…
No, piuttosto credo che ci hanno votato solo informatici che già da prima sanno quanto è importante la questione del copyright e della conoscenza. Per tutti gli altri è come se ti presenti in tv con la priorità di regolamentare gli asparagi. Penso che avremmo potuto ottenere di più se ci fossimo concentrati su temi più sentiti ed immediatamente comprensibili come i telefonini che ascoltano le conversazioni a pranzo e l’assenza di regolamentazione tecnologica che permette la manipolazione psicologica di massa come evidentemente molto efficace in Italia. Non sto dicendo di disperdersi per temi non-core, ma di non andare in fissa col tema fondante del 2006 se continua ad essere farraginoso da spiegare. Con la storia che troppe persone sono manipolate via Facebook ed una legge potrebbe fermare questo eccesso avremmo magari potuto attirare molti che osservano questo fenomeno e ne sono terrorizzati.
Questa è un’assunzione che contesto. E’ l’idea che il popolo non sia ignorante perché manipolato per decenni, ma perché inevitabilmente ed inesorabilmente ignorante. E’ un’idea elitista ed intrinsecamente autoritaria. L’idea della meritocrazia.
L’evoluzione umana non è terminata. Sta a noi decidere come vogliamo dirigerla.
Io voglio un mondo in cui l’etica hacker e la Curiosità sono patrimonio condiviso. Un mondo in cui tutti sanno programmare il software che usano e comprendono la realtà informatica che li circonda come comprendono un articolo di giornale, una legge o un romanzo.
Non è un utopia. E’ persino inevitabile, nel lungo periodo. Ma è l’unico vero scopo che un Partito Pirata può avere.
Per votare qualcuno che dice cose normali, votano persone normali.
Il problema è che non puoi pensare di far comprendere le basi dell’informatica durante spot elettorali.
Lo devi fare spiegandola nei dieci anni precedenti, scuola per scuola, paese per paese.
Concentriamoci sul futuro. Lavoriamo per la prossima generazione di pirati.
Continuare a parlare di politica sui vari social, creare iniziative, schierarsi in qualche manifestazione (se ovviamente si condivide le tematiche) portando la bandiera del partito. Dare la sensazione e l’idea che il Partito Pirata segue attivamente la politica in Italia e può rappresentare una scelta futura. Promuovere questo forum per poter discutere di politica, insomma andare avanti e farsi pubblicità e prendere posizione. Fare opposizione al governo anche da fuori proponendo le tematiche del PP. Se si riesce creare punti di connessione con i vari territori ed essere anche presenti sui territori in qualche modo, per poi tentare di presentarsi alle varie amministrative o regionali. Questo secondo me si dovrebbe fare. 0,23% per essere la prima volta va bene ora il partito pirata deve essere attivo e presente il resto secondo me arriverà. Bisogna fare capire che è una forza politica completa, il programma non è solo informatica, si dice tanto altro nel programma dei pirati. Parlare di altro non vuol dire dimenticarsi i valori fondanti, altrove hanno aumentato i consensi perchè si sono aperti ad altre tematiche che hanno nel programma i pirati.
Allora, per me l’ignoranza è la madre della conoscenza… Non penso assolutamente quello che hai detto, mi baso sulla conoscenza che ho della società e soprattutto della povertà… Le persone le puoi portare alla conoscenza quando hai il potere di poter far conoscere… Con le tue idee sono d’accordissimo, discuto solo sugli step che si devono fare, la formazione dei futuri pirati si potrebbe fare arrivando in qualche modo a “controllare” l’istruzione, e per controllare l’istruzione anche di piccole sedi, ci vuole potere, ce voglion e sord
Pienamente d’accordo su tutto, questo è un sunto quasi perfetto di ciò che serve, il resto sono solo cose che si potranno fare quando si saranno raggiunti questi obiettivi… Attivismo
Bisogna essere attivi e fare capire che il partito pirata ha un programma che vuole cambiare tutto in generale intanto alcuni dati, Napoli sono arrivati 2.105 voti, Roma 3.374 e Milano 3.560 nella mia città Taranto, città molto difficile (dove vi ho fatto pubblicità con volantini) 366 voti
Su questo sono d’accordo da tempo.
No, basta voglia di fare.
Basta presentarsi in una scuola e dichiararsi disponibili a tenere lezioni di informatica gratuitamente. La felpa/maglia del Partito Pirata la metti solo durante la lezione e non ne parli per nulla, a meno che i bambini e i ragazzi non ti chiedano che cosa sia. Oppure non metti nemmeno la maglietta/felpa e te ne metti una con scritto HACKER sopra, tanto è lo stesso. Naturalmente, per essere credibile, devi essere più in gamba del più in gamba di loro. Un po’ come su una nave, se il mozzo ti bagna il naso, non puoi fare il capitano.
Non voglio essere noioso e pesante e non voglio mortificare il vostro entusiasmo, ma sono sempre scettico nei confronti dell’attivismo, perché se non degenera in protesta sterile, diventa spesso un fuoco di paglia.
Non dobbiamo farci notare, dobbiamo lasciare che notino il lavoro che facciamo per la società. Perché tanto quello che non facciamo, lo noterebbero comunque, anche se fossimo sempre in piazza.
Io credo che con i piccoli gesti però non si va molto lontano. Dobbiamo sempre ricordarci di alcune dinamiche della politica. Restare indipendenti ma se si vuole crescere bisogna attivarsi. Ci sono tanti partiti che lo fanno e fanno tanta fatica, voi ne avete la possibiltà perchè indipendenti con idea innovative io sfrutterei subito questi punti di forza. Ma poi che ci sta a fare un programma che parla di tantissime cose importanti e interessanti per un rinnovamento, se le teniamo per noi e non le diciamo a nessuno? Poi non so, ma purtroppo in politica serve anche sgomitare purtroppo. Spero possiate prendere la strada giusta, perchè io vedo tanta possibilità di crescita. I partiti saranno questi i 5 stelle (anche se ora sono in calo per altri motivi) altri ancora o proprio i pirati appunto e altri che stanno nascendo.
Dillo a Gandhi!
Il respiro di un partito politico come questo non deve essere le prossime elezioni, ma le prossime generazioni.
Costruiamo pian piano. Cuciniamoli a fuoco lento. Non abbiamo fretta.
Non siamo nessuno. Non abbiamo nulla da perdere. Abbiamo tutto da guadagnare.
Progettiamo la nostra attività chiedendoci: se nessuno ci vedesse, cosa ci guadagnerà la società? Se la risposta è “niente” o peggio, usiamo meglio la nostra intelligenza e la nostra energia.
Ok se non c’è come orizzonte provare a competere per cambiare l’Italia o l’Europa e portare le proprie idee è un discorso diverso. Ci sono probabilmente strade diverse che potrebbero portare un giorno ad avere un successo. Dipende sempre a cosa si vuole arrivare
Perché competere quando puoi iniziare a cambiarla oggi stesso?
Un partito che esiste per competere è un partito che non può permettersi di vincere.
Che sfida stimola di più la tua Curiosità: collocare un membro influente di questo partito in un Parlamento o trasformare la prossima generazione di italiani in hacker?
Il Potere, esattamente come il denaro che lo sublima in un aurea aritmetica facile da massimizzare, è lo scopo di ogni partito politico mainstream.
Noi siamo diversi. Siamo Curiosi. Il Potere deve essere come uno strumento affilato e pericoloso, da utilizzare con prudenza e per scopi più alti. Non dobbiamo temerlo, ma non deve diventare lo scopo della nostra attività.
Detto sinceramente non credo che tutti vogliono diventare per forza “hacker”, io non credo che l’idea fondamentale del partito sia creare la nuova generazione di hacker… Non lo vedo come un obiettivo così importante, si stai incentrando un discorso di partecipazione, in un discorso sul formare o non formare la nuova generazione di hacker
non lo è infatti. Qui siamo concentrati sulla politica “istituzionale” e sull’essere presenti il prima possibile nelle varie stanze dei bottoni istituzionali. Parallelamente molti pirati già da anni sono hacktivisti sul campo e fanno politica non istituzionale, ma mancava quella parte di andarsi a “sporcare le mani” in ambito politico-istituzionale, ecco questo è il Partito Pirata, hacktivisti che convinti che la politica invece è “nobile” vanno a “rinobilitarla” anche in ambito istituzionale (rappresentanza europea, nazionale, regionale, provinciale, comunale…)
Un partito senza idee non è un partito.
Cosa avevano DC e PCI che manca da decenni a PD, a M5S, a FI?
Un’identità forte chiaramente distinta dalle altre, solide fondamenta etiche, grandi obbiettivi politici. E la Guerra Fredda a scaldare gli animi… ma quella ce l’abbiamo anche noi, solo è invisibile ai più.
Il Partito Pirata italiano ha la possibilità di proporre un identità altrettanto nobile, ha la possibilità di crearsi fondamenta etiche altrettanto solide e di ideare e perseguire grandi obbiettivi politici in modo credibile.
Possiamo essere molto di più di un Partito della Conoscenza (definizione che puzza un po’ elitario, di topi da biblioteca alle prese con una conoscenza stabile e dunque passata, pregiudiziale). Possiamo essere il Partito della Curiosità. Curiosità che è dinamica, mai sazia, irriverente, generosa, libera, franca, aperta, inclusiva, solidale…
E si vedono i risultati!
Non puoi costruire una casa partendo dal tetto. Fin tanto che gli italiani non comprendono l’importanza fondamentale dell’informatica, questo partito non solo suona miope e monotematico, ma è miope e monotematico. Agli occhi della gente che lasciamo nell’ignoranza informatica, noi ci battiamo per il sesso degli angeli.
Ma non è “colpa del popolo”: è colpa nostra! Cosa abbiamo fatto per diffondere la nostra conoscenza tecnica? Per renderla accessibile e comprensibile? Per servire a qualcuno? Per aumentare la nostra base elettorale?
Noi dobbiamo anzitutto lavorare per educare alla Curiosità. Dobbiamo diffondere i nostri metodi, i nostri strumenti analitici. Dobbiamo costruire le nostre fondamenta. E devono essere solide, affinché ci si possa costruire sopra qualcosa.
I fatti, temo, mostrano che questi Pirati non vanno da nessuna parte. Non così. Non come sono andati avanti per anni.
La Politica è nobile.
Ma nell’idea che la Politica “istituzionale” possa prescindere dalla attività Politica e Culturale dentro la società è la radice della crisi di credibilità di Politica ed Istituzioni.
Non siamo nulla e resteremo inutili fintanto che non serviremo a qualcuno.
Non tutti vogliono imparare a leggere e scrivere.
Ciò purtroppo non significa che possano farne a meno.
Noi possiamo essere coloro che lo insegneranno. Oppure no.
Io la mia scelta l’ho già fatta, e prescinde da questo partito che, per me, è esso stesso uno strumento per un fine: diffondere la Curiosità, il Pensiero Critico, la Comunione, la Libertà e l’Onestà Intellettuale degli hacker.
penso di essermi spinto oltre con l’astrazione. Volevo intendere che è gia cosi, è gia in atto quello che chiedi ma fuori dal PP, serviva un PP per chiudere l’anello. Ma questo non esclude minimamente di impegnarci in tutti i fronti possibili e quindi anche nello sviluppo e promozione dell’insegnamento delle arti informatiche ai bambini, i quali, conoscendo meglio, in futuro potranno deliberare meglio.
Tu comunque non ti rendi conto di rispondere senza un senso logico… un partito senza idee, mi sembra che le idee ci siano in questo partito… La risposta che ha scritto mutek è perfetta… Tu poi ti dilunghi in discorsi che hanno come fondamento una immensa passione, per poi finalizzarli in risposte egocentriche esaltando la tua idea disdegnando le idee che gia ci sono…