Stai paragonando un bambino di 6 anni ad un adulto di 40 ingnorante? Ma quale elitismo, un ragazzino di 16 anni sveglio e curioso sarebbe più avanti di un individuo di 40 anni che si informa su Facebook.
Sto paragonando persone che non conoscono e non conoscendo non possono comprendere il valore della conoscenza.
La Conoscenza è Potere solo perché l’Ignoranza è debolezza.
In una società materialista e consumista infatti è vincente la strategia del premio in denaro.
In una società del genere, la Politica è subordinata al denaro.
Quello che ti sfugge è che già in questa società la politica è subordinata al denaro ed alle lobby. Ma qui andiamo OT, il punto centrale è che un test aperto a tutti non è elitismo, o meglio lo potrebbe creare, ma su base volontaristica chi non è parte di questo elitismo si è auto-escluso e qundi vittima di sé stesso, delle proprie scelte.
Bisognerebbe prima fidarsi degli elettori
Beh, il premio in denaro serve proprio a incentivare conoscenza senza restringere il diritto di voto. Ma potrebbe essere solo l’ennesimo trasferimento di denaro da poveri a ricchi.
Ricito alcune parti del mio post di 30 giorni fa, ed il discorso è stato re-intavolato da @Atlas82… Lo faccio dato che vedo che ci si sta ripetendo, e perchè non ebbi nessuna risposta al mio intervento…
Queste cose non si risolvono con una mossa, ma servono più mosse contemporaneamente… Appunto accennai ad un Grande Sistema per poter risolvere questo problema…
Come già detto, la patente di voto potrebbe essere solo un tassello ad incentivare l’acculturamento, ma non risolverebbe proprio nulla.
Non aggiungo altro altrimenti mi ripeterei…
E questo è un problema da risolvere, non un fondamento su cui costruire ulteriore violenza.
Lo è sotto diversi punti di vista.
Élite è il gruppo che redige il test.
Élite è il gruppo che il test seleziona.
Ed è un’élite molto miope, perché assume di conoscere la Verità.
Io so di non sapere.
Non potrei mai far parte di quella élite.
Pur potendo passare il test (spesso meglio di chi lo redige), la sola idea di associarmi con persone così miopi ed arroganti mi farebbe diventare… antipatico.
Potremmo usare il sorteggio e il ricambio ad ogni elezione, garantendo così un alternanza sicura. [quote=“Shamar, post:108, topic:2124”] Élite è il gruppo che il test seleziona [/quote]
Essendo un élite ad accesso volontario non vedo dove sia il problema.
Nel fatto che, se non dai a tutti esattamente gli stessi strumenti culturali prima di proporre il test, condizioni la volontà di chi non li possiede.
Tutti frequentano come minimo due cicli di studi ed hanno accesso gratuito a biblioteche ed alla rete. Quindi gli strumenti sono identici, io per altro da studente DSA ti dico ho avuto anche strumenti compensativi e nonostante la mia difficoltà nella lettura e nella scrittura (sono anche disgrafico) riesco a leggere e ad informarmi.
Ragazzi delle due l’una: o la scuola non è sufficiente a formare coscienza politica o è sufficiente.
Se è sufficiente, allora Salvini e Di Maio sono il meglio che si possa avere e ciò che otterremmo in qualsiasi altro sistema politico.
Se non è sufficiente, allora state proponendo un sistema che esclude i più deboli e avvantaggia i più forti.
No, non è sufficiente ma unità alla rete, non è la carenza di strumenti il problema ma la carenza di volontà
La volontà è libera solo in presenza di conoscenza.
Se la scuola non è sufficiente a fornire una coscienza politica, la disponibilità della rete non può supplire.
La rete permette ai curiosi di approfondire. Ma non permette di sviluppare la curiosità per un tema.
La rete senza scuole capaci di creare un popolo di cittadini curiosi è come l’acqua del mare per un naufrago disperso nell’oceano: ha tutta l’acqua che può desiderare, ma non lo potrà mai dissetare.
Non condivido per niente questa idea di voler creare un popolo di curiosi, un popolo di votanti ad ogni costo, c’è anche chi vuole rimanere ignorante, chi preferisce per scelta passare una serata a guardare un film di Jerry Cala piuttosto che leggersi un libro, chi preferisce l’ozio allo studio,ed è un suo sacrosanto diritto.
Tu descrivi una società in cui sia impossibile arrivare alla conoscenza, ma sei smentito dai fatti, tantissime persone vogliono informarsi, studiano e si documentano prima di aprire bocca,se fosse come dici tu oggi noi non saremo qua e ci siamo perché siamo curioisi, perché volgiamo imparare e continuare a progredire e viviamo nello stesso paese di chi è convito che Salvini abbia salvato la patria,eccetto rari casi di deficit dell’intelligenza, le persone non hanno voglia di studiare, non hanno voglia di informarsi, ed è un loro diritto, quello che non è un loro diritto è di fare danni alla collettività con la loro ignoranza.
Il mondo è mosso da élite, lo è sempre stato, noi stessi lo siamo rispetto a chi non è parte del PP o di un altra formazione, solo per il fatto di voler fare politica.
Il dramma sarebbe solo se questo accesso fosse limitato.
Alt! Non impossibile, difficile, elitario… non impossibile.
E questo è un problema da risolvere, non qualcosa su cui edificare.
Perché vedi: se accetti il sistema e lo interiorizzi con l’illusione di poterne trarre vantaggio, ne diventi un ingranaggio anche se continui a credere di essere libero.
Solo una cocente curiosità può permetterti di vedere il sistema di oppressione per quello che è.
E può permetterti di individuare il punto debole su cui far leva per distruggerlo.
Ma se lo accetti e lo interiorizzi, non lo cambierai mai.
Guarda attualmente il modo migliore per assaltare il sistema è proprio quello di dare meno potere ad una maggioranza di capre,convinte che gli immigrati siano il 30% della popolazione, che viviamo in austerità,che se spengi l’acqua mentre ti insaponi salverai il pianeta, che negano la crisi ambientale e climatica,perché attualmente la maggior parte degli italiani pensa queste cose se non peggio, arrivando a razzismo e a deliri anti-razionali, e così più o meno va nel resto d’Europa.
Fosse per me darei mandato pieno a Bruxelles, preferisco l’Europa all’italia.
Ma non vedo come tu pensi di invertire la tendenza, a parte i proclami, vorrei una proposta reale, razionale e concreta, perché non è creando un ipotetica curiosità al fans club di Salvini che invertirai la rotta.
Siamo in mano a personaggi pericolosi che vogliono limitare le nostre libertà civili ed i nostri diritti e sono dove sono, grazie ad una massa di ignoranti manipolabili che rifiutano dati e razionalismo, limitare a questa gente il voto al fine di mantenere le altre libertà non mi pare un errore. Si tratta di mandare avanti chi preferisce i dati ai venditori di pentole, di mandare avanti chi ha idee progressiste, come dice @Exekias
Purtroppo, non solo gli elettori non sono in grado di riconoscere la competenza degli eletti, Ma si può dire che la maggior parte delle volte non conoscano neanche gli eletti.
Però, potrebbero riconoscere delle informazioni trasparenti e accessibili liberamente che potrebbero facilmente divenire parte della dialettica politica.
Mi spiego meglio, a me piacerebbe vedere istituzionalizzate un paio di giornate di “Educazione civica for dummies” per i parlamentari, con tanto di esamino finale.
Da ripetere ogni sei mesi oppure (più pratico) ogni due anni.
Certo, la politica si occupa di “decisioni generali” e “non è competente a niente” quindi il test non è mirato a dimostrare una competenza specifica da esercitare come nel caso delle professioni.
Ma sarebbe interessante sottoporre i parlamentari a dei test simili a quelli dell’invalsi per le elementari o a una specie di Invalsi di educazione civica.
Senza valore abilitante, naturalmente. Ma con risultati pubblicati e liberamente consultabili perché un approccio del genere non sarebbe democratico se costituisse un sistema bloccante, bocciante.
Perciò io preferirei un sistema diverso. Senza bocciature ma basato su responsabilità e reputazione:
Vieni eletto parlamentare? Ok. Ora vieni formato dai migliori docenti in circolazione, studi e sostieni esami OBBLIGATORÎ ogni sei mesi/due anni.
Se non li sostieni, DECÀDI. Sì, qui è bloccante ma lo sarebbe per dolo.
Se li sostieni, sia che li superi o che non li superi, tu continui a fare il parlamentare naturalmente MA i risultati che hai conseguito saranno pubblici.
E gli elettori vedranno se il tuo livello culturale è quello che avevano percepito all’inizio Oppure si potranno anche rendere conto che il tuo livello culturale di senatore o di deputato è migliorato durante la legislatura e di quanto. Oppure, se sei entrato ignorante e ignorante sei uscito.
E si assumeranno la responsabilità morale di rieleggerti ancora.
La chiamerei non epistocrazia ma “Monitoraggio sulla qualità della rappresentanza”
Se ti piacciono le soluzioni semplicistiche che non funzionano (e che puoi imporre solo attraverso una guerra, dunque sono soluzioni solo nella fantasia di chi è troppo disperato per guardare alla realtà), l’epistocrazia o l’aristocrazia sono un ottimo intrattenimento (dal latino intra tenere).
Se invece vuoi fare Politica e non ti piace come vengono manipolati i tuoi concittadini, l’unica soluzione che può funzionare consiste nell’insegnare ai tuoi concittadini a non farsi manipolare.
E non è un lavoro facile.
Anzi è faticoso e ci vorranno anni.
Ma non c’è un’alternativa reale.
I governi hanno limitato la libertà di movimento attraverso i passaporti e non c’è stata nessuna guerra,hanno tassato ed espropriato e non c’è stata nessuna guerra, hanno limitato la libertà di commercio tramite licenze e protezionismo e non abbiano avuto guerre,insomma vorrei sapere su quali basi mi tiri fuori una guerra, per favore dammi qualche citazione o studio da leggermi. Che poi qui si tratterebbe di una limitazione “relativa” studia, fai il test e magari prendi pure dei soldi,nessuno ti vieta di votare tout court, ma solo di essere consapevole e capace di farlo.
Non mi pare abbiano ancora testato l’epsitocrazia.
Ecco questa è una grande fantasia, io lavoro a contatto con il pubblico, e ti assicuro che è più facile convincere il mio cane di essere un cavallo. Ok, non per tutti, ma buona parte delle persone è manipolabile, perché vuole essere manipolata, perché preferisce non pensare, credere all’uomo della provvidenza, specie in questo dannato paese. Ma capisco la tua visione otitmistica della salvezza per tutti.