Vedi, credo sia riassunto tutta in questa frase il nocciolo del problema. Io comincio a credere che, alla fin fine, nell’era moderna le vere grandi correnti di pensiero sono solo 2, e si distinguono in base alla risposta che hanno dato alla seguente domanda: la società si fonda sui singoli individui o sul popolo?
Se pensi che la risposta giusta sia la prima, allora sei un liberale, e, dal mio punto di vista, sei nel giusto; se pensi sia la seconda, sei nel torto.
Questa pur semplicissima distinzione mi deriva dalla mera osservazione della storia umana: le rivoluzioni ispirate dalla difesa dei diritti dell’individuo hanno portato progresso (a partire dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e del cittadino), mentre tutte quelle condotte sulla narrazione popolo vs. elite hanno portato dittatura, repressione, guerra e altre nefandezze.
Comunismo, fascismo e il populismo moderno nelle sue mille varianti (dall’Ungheria di Orbàn alla Russia di Putin, passando per le dittature arabe a quelle dell’estremo oriente etc.) si basano tutte sull’assunto che c’è un’elite malvagia/privilegiata/arraffona/ dedita a depredare un Popolo onesto, lavoratore e di animo puro, e che per porre fine a questa situazione occorre che il Popolo scelga un Leader carismatico pronto a guidare la riscossa. E il suddetto Leader dovrà disporre di poteri pressoché assoluti per compiere la sua missione e guidare il suo Popolo alla vittoria.
La cosa tragicomica, in tutto ciò, è la definizione stessa di “popolo”. Per il dittatore e la sua fan-base, il popolo è composto esclusivamente dai sostenitori del regime; chiunque vi si opponga non sarà considerato parte del popolo, fosse anche un povero cristaccio che si spacca la schiena come tutti gli altri.
Ogni volta che qualcuno ha cercato di “creare un popolo” (cioè di forgiarlo a propria immagine e somiglianza, tipicamente attraverso la scuola pubblica) son successi disastri. Non per nulla la riforma Gentile è passata alla storia come la più fascista di tutte.
Non si può “creare un popolo di curiosi”, così come in generale è una pessima idea inculcare un’etica di Stato negli individui. Si può (anzi si deve) fornire a tutti un’istruzione di base, ma dopodiché l’individuo dev’essere trattato come adulto e responsabile; se sceglie di informarsi e di partecipare attivamente alla vita politica bene, ma se sceglie di non farlo dobbiamo accettare la sua decisione (così come lui dovrà accettare che siano gli altri a decidere per lui, nonché il fatto che la comunità pretende che lui s’informi un minimo, se vuol partecipare alla vita politica della comunità).