Allora, cerco di fare chiarezza:
- da un lato c’è lo pseudo-anonimato garantito
- dall’altro c’è la conoscenza del proponente
Ho già spiegato i motivi per cui il proponente dovrebbe essere noto. Spiego ora i motivi per cui abbiamo scelto lo pseudo-anonimato: essere “costretti” a dichiarare la propria identità per aver diritto di voto potrebbe essere una grave limitazione della privacy e della propria espressione di un voto libero. Immaginate infatti cosa potrebbe accadere se ad esempio entrassero nella piattaforma datori di lavoro e dipendenti, o comunque figure che hanno uno stretto rapporto (anche ma non solo subordinato). Il subordinato non avrebbe mai la libertà di votare apertamente posizioni che anche ritiene giuste che però potrebbero ledere gli interessi dell’azienda in cui lavora, sapendo che il titolare lo osserva.
E inoltre, trovo personalmente irrilevante sapere chi fisicamente sia colui che ha votato a favore o contro: mi basta avere la possibilità di contattarlo.
Ricordo infine che per motivi legali il nostro Garante è tenuto a fornire le esatte generalità di tutti i soci (ad esempio in caso di cause giudiziarie), ma solo previa e motivata richiesta degli interessati.
PS: e comunque serve un archivio storico delle domande, perché non è possibile ripetere ciclicamente le stesse cose.