bello di stile questo documentario, ma come mai ci sono errori di ortografia e grammatica inglese?
premessa: gianroberto non aveva le idee chiare. gli sviluppatori di lqfb erano partecipi ad un gdl che aveva discusso la teoria dal 2007 ed avevano le idee chiarissime. le intenzioni degli sviluppatori era idealista per un partito pirata migliore. gianroberto invece proviene da una tradizione della manipolazione psicologica (influencer ecc).
6:00 accesso ai dati di votazione: poco drammatico nel caso di votazioni dal esito palese, ma assolutamente problematico per votazioni finte segrete. lqfb è stato sviluppato affinché l’amministratore non abbia grandi vantaggi strategici - mentre l’intenzione di rousseau era l’opposto.
segue varia legittima critica alla democrazia diretta, cose che i piraten avevano approfondito prima ancora di partire e per questo hanno scovato il concetto di democrazia liquida che i ricercatori della università di trier ben cinque anni dopo hanno confermato come effettivamente efficace a risolvere le criticità tra democrazia diretta e cosiddetta rappresentativa, arrivando alla conclusione che la democrazia liquida è più rappresentativa e diretta di entrambe.
19:30, si sostiene che la democrazia diretta è minata se il voto non è segreto. in effetti è brutto se si promette l’impossibile - il voto segreto digitale - e poi non ci si prova neanche ad eseguirlo. ma la democrazia diretta è minata solo nel senso di essere “falsata” come dice Puente. liquid feedback è un sistema palese nel quale falsare gli esiti è palese.
19:50, @erdexe sostiene che il voto debba essere segreto affinché il cittadino non abbia problemi a sostenere il voto. ne abbiamo parlato, la democrazia liquida non necessita della partecipazione di ogni cittadino per arrivare a risultati utili alla popolazione. colui che non può partecipare al voto, può farlo indirettamente con la co-autorazione delle proposte. @erdexe sostiene anche che il cittadino potrebbe vendere il proprio voto. mentre un voto tradizionale ogni tot anni può avere un certo valore d’acquisto, comprare voti ad ogni tematica in liquid feedback non sarebbe molto economico, passare gli accessi a terzi può essere tracciabile e se un numero di persone vota sempre allo stesso modo si inizia a notare.
al 21° minuto si suggerisce che il database contiene informazioni che vale la pena vendere. nel caso del lqfb il database effettivamente appartiene a tutti gli iscritti. ognuno di essi sarebbe capace di mettere il database in vendita sul darknet. in questo senso può essere saggio coltivare il principio del pseudonimo pirata come avevamo definito nel antico regolamento sul login pirata.
al 23:40 la rappresentante M5S sta supercazzolando sulla trasparenza di rousseau che ovviamente non c’è. e no, non sono aperti ai miglioramenti dato che lqfb c’era ma l’impossibilità di manipolarlo non andava bene.
24:50… rotfllol… “volevo testare l’affidabilità della piattaforma… ma chi ci crede”
32°… supercazzola sui controlli a rousseau, nonostante è tecnicamente impossibile proteggere un sito di voti “segreti” dalla falsificazione.
33:40 ulteriore supercazzola sul voto non alterato perché siamo in un paese democratico. ah ecco! ora ci credo! ah, colui che fa il voto falsabile come loro fanno verrebbe sanzionato? pare di no, perché ci sono i garanti della piattaforma che ci mettono la firma che nulla è successo, anche se tecnicamente è impossibile per loro saperlo.
segue un’osservazione sui rischi di demagogia e populismo della democrazia diretta se segue indiscriminatamente gli umori della popolazione. la democrazia liquida invece approfondisce e si orienta a scienza e fatti, specialmente se si permette di impedire premesse fallaci col metodo che abbiamo proposto.
al 46° @erdexe ci ricorda che Rousseau è il padre della democrazia a colpi di maggioranza semplice. di quello soffre anche la configurazione default di liquid feedback, ma per fortuna avete la possibilità di scegliere il metodo del consenso.