Forse dei buoni studi? Forse dei buoni risultati politici? In pratica direi… tutti. Tutti quelli che decidono di starci perché è la politica meno peggio che hanno mai visto? Tutti perché sono soddisfatti e non più litigiosi? Se se ne vanno, allora non ci siamo.
Perché a leggerti si direbbe che solo tu in Italia abbia le competenze adeguate!
A causa di certe casualità sono in un ruolo unico e particolare, ma basta fare un LQFB con minimo mille persone per sviluppare tale competenze a larga scala anche qui.
O magari anni di studi sociologici, psicologici, giuridici, e informatici?
No, i veri esperti quando arrivano qua sono una minoranza. È il dibattito e la strutturazione sociale della democrazia liquida che gli apporterà un potere superiore ad altri negli ambiti nei quali sono più competenti.
Assumere che i nuovi arrivati siano vittime di “balle propagandistiche” rappresenta…
Ci sono vari bias nel discorso pubblico dei quali ci si rende solo conto una volta approfonditi i temi, per esempio negli appositi thread di questo forum. Prima di diventare pirata avevo idee piuttosto grossolane sulle droghe, sul femminismo, sul copyright, sul funzionamento dell’economia, sulla globalizzazione, sull’idea di elargire una somma tot ad ogni cittadino vivente ecc. Prima di diventare pirata ero uno di quelli che ad un evento politico se ne sta nel pubblico perché i comizi che ascolta li sente per la prima volta. Adesso posso intervenire in ogni tavola rotonda riguardo a questi temi perché quasi tutti gli argomenti li ho già sentiti e nell’ambito pirata abbiamo sfornato risposte migliori a quelle degli altri partiti. Diventare pirata significa imparare un mazzo di cose che ti accompagnano per il resto della vita ed arricchiscono ogni tua conversazione — perché la maggior parte degli interlocutori che ti capiteranno hanno un’idea piuttosto naif e semplificante delle cose a confronto con lo stato del knowledge nel movimento pirata.
No, perché tutti i thread in questo forum sono aperti— tutte le piattaforme di dibattito del movimento pirata nel mondo hanno le orecchie ancora aperte. Se tu hai un pensiero da contribuire che in 13 anni ancora non abbiamo sentito da nessuna parte, sarai ascoltato e potrai iniziare a promuovere un cambiamento del modo di vedere le cose… ma scusa se per esperienza dico che non capita spesso.
A quanto ho potuto leggere, questo è esattamente quello che la democrazia liquida tenta di evitare.
Si, hai descritto uno scenario per niente pirata, e la dem. liq. è una di quelle tecnologie che non promuove la gessificazione del pensiero pirata, rendendolo ideologia piuttosto che conoscenza viva. Avviene in altri partiti, perché non hanno strutture di confronto e correzione sufficientemente vive. Noi in questo stiamo messi piuttosto bene.
Non sono mai riuscito a trovare un modo veramente non-dispersivo di organizzare tutto. Faccio del mio meglio ad evitare ripetizioni linkando sempre discussioni passate quando ci scappa di riaprire un topic già esistente…
Ma se a te te ne viene in mente un modo per rendere tutta la conoscenza pirata facile da navigare, ci sto e t’aiuto. Magari è il caso di cominciare dal programma di partito, e se poi ci sono domande cerchi un thread che contenga una parola chiave e ci aggiungi la domanda se non trovi già la risposta lì.
Credo di avere approfondito questo dilemma in https://youtu.be/IdAhLt-65-A
La costituzione non difende contro la prese di potere totalitaria da parte di un potere digitale esterno alla propria nazione (sia un governo, una corporation od un individuo). È assurdo aspettarselo, ma è un limite che ora è reale.
E anzi, la Costituzione, se applicata correttamente, potrebbe costituire un ottimo antidoto.
La puoi applicare solo se estendi la sua interpretazione anche alle aziende e ai governi esterni al proprio. L’attuale definizione legale della costituzione è rivolta solo al proprio apparato statale, e non è da li che sta provenendo il pericolo alla democrazia.
Non sta fallendo la Costituzione, stanno fallendo i partiti politici che hanno rifiutato di applicarla.
La costituzione non è applicabile al problema vigente.
Primo perché gli italiani hanno mostrato a più riprese di non voler modificare la Costituzione
Un po’ per conservatismo, credendo che non fare nulla possa riportare ai vecchi tempi… ma anche perché chi ha proposto modifiche ne ha proposte anche alcune inadeguate… ed intanto viviamo in una realtà manipolabile.
Se non vogliamo fare della lotta una professione ma vogliamo effettivamente vincere, dobbiamo cercare spiegazioni più complesse, faticose… e forse dolorose.
Esatto. Affidarsi alla costituzione dove non è applicabile significa ficcare la testa nella sabbia.
La Costituzione non può imporre ai partiti di garantire democraticità interna, perché ciò limiterebbe la democraticità esterna.
Mi stai dicendo che la Germania allora non è una democrazia?
I partiti carismatici e populisti hanno il diritto di esistere (vedi articolo 49) come fondamentale antagonista che spinga i partiti democratici a restare tali.
E poi gli italiani sono sorpresi di vivere in una banana republic… perché si mettono in testa che sia importante dare spazio alla disinformazione e alla manipolazione… le nazioni che limitano il raggio d’azione di queste porcherie stanno benissimo! O almeno non stanno messe peggio…
Il problema è che nei fatti per tutta una serie di ragioni storiche e sociali, i partiti che attualmente si dichiarano “democratici” sono in realtà elitisti.
Si, è un difetto naturale della democrazia rappresentativa, la legge ferrea dell’oligarchia. Ma i partiti strutturati in forma totalitaria sono peggio.
La cosa divertente è che le élite non possono vincere in democrazia, perché escludono la maggioranza che finisce per rivolgersi altrove. Ma per quanto sia un fatto completamente ovvio, si continua ad insistere che il popolo è ignorante e dunque va estromesso dalla gestione del potere.
Ed il brutto è che funziona. Senza democrazia liquida, il popolo rimane troppo facile da manipolare, nonostante tutta l’informazione, la conoscenza, le tonnellate di documentari che ti spiegano come (non) funziona il mondo…
SE anche il popolo fosse ignorante, rimane Sovrano. La soluzione non è escluderlo, ma educarlo.
Ma guarda se ti fai due chiacchiere nei bar troverai non so quale percentuale di persone che ti fa proposte politiche migliori riguardo alla gestione del pianeta dei governi al potere… individualmente noi essere umani siamo delle bestie d’intelligenza. Il problema è la capacità di organizzare questa intelligenza, di formare un collettivo. Non è un problema di educazione. Vivo in Germania dove il livello di educazione è altissimo e la qualità del giornalismo assai superiore a quello italiano— eppure abbiamo una pensionaria al potere che opera a svantaggio della maggioranza dei cittadini— e non si riesce a smontarla dal trono.