Breve presentazione

Salve a tutti, mi chiamo Lorenzo, ho 24 anni e sono uno studente della magistrale di matematica.

Sono qua principalmente perchè questo è l’unica forza politica che ha fatto campagna elettorale sul trattamento dei dati personali. Siccome sono intenzionato a costruirmi una carriera nel campo della data science, i big data (e di conseguenza come e da chi questi possano essere ottenuti) credo che siano la chiave del prossimo futuro.

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Quando parli del diavolo, spuntano le corna ahahaha; vabbe apparte gli scherzi, si parlava nei topic del sperato avvento di universitari/neolaureati grazie a questa compagna, che studiano precisamente queste determinate tematiche, con tutta sincerità penso che voi sarete la futura spina dorsale del partito. Quindi benvenutissimo!

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Ma benvenuto! Ottime competenze :slight_smile:

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Grazie ad entrambi ^^

In realtà credo che questa sia la vera debolezza dei pirati. Tutto il programma è basato su cose di cui l’italiano medio ignora l’importanza

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E da una vita che noi informatici costruiamo livelli di astrazioni sempre piu alti per garentire tramite UI e UX funzioni complicatissime ai comuni mortali col minimo sforzo; facendo un po di contaminazione orrizontale delle competenze da informatici a quelle da politici e potremmo condurre grandi innovazioni.

No, è la sua grande forza. Poi in un altro thread ti spiego perché. Intanto benvenuto.

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Debolezza nel senso che non potrà mai diventare un partito di massa

Quella che tu chiami debolezza io la chiamo forza

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Deve diventare più simile a un partito di quadri, che a un partito di massa per me.

Anzitutto alcuni Pariti esistono per fare opposizione. Un tempo erano l’estrema destra e l’estrema sinistra. Avevano un ruolo fondamentale nel contenere gli estremisti.

Oggi il Centro Sinistra e il Centro Destra. Hanno il ruolo fondamentale di contenere le élite.

I Pirati però sono sostanzialmente diversi. Esprimono valori diversi: Curiosità, Comunione, Libertà, Onestà Intellettuale.

Noi possiamo cambiare il mondo anche senza governarlo.

Cambiarlo in modo che i Pirati di domani possano governarlo meglio di come lo governeremmo noi.

Le nostre armi sono Curiosità, Comunione, Libertà e Onestà Intellettuale. Quella che ci renderà maggioranza assoluta ma estremamente eterogenea ed aperta, è la Comunione che si esprime nella Educazione.

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immagino intendevi di pi quadri

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Bisogna fare una selezione, quali temi si riesce a comunicare entro tot secondi vs. quali, come la filosofia della conoscenza, necessitano un’ora minimo…

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Non essere pessimista: gli esseri umani sono molto più interessati alle cose che ignorano o credono di ignorare rispetto a quelle che conoscono o credono di conoscere… E se gliele spieghi come non gliele ha mai spiegate nessuno, sono disposti a dedicarti attenzione o, addirittura, un po’ di tempo! :slight_smile: E, comunque, benvenuto!

Sarei d’accordo se parlassimo di cose serie, ma per quanto riguarda internet (e l’informatica in generale) c’è sempre un odio latente di sottofondo

Francamente questo non corrisponde affatto alla mia esperienza.

Ho tenuto alcune lezioni di Informatica nella 5a elementare di mia figlia (6 ore poi diventate 8 su insistenza dei bambini). I genitori mi fermavano per strada per ringraziarmi e per chiedermi se intendessi tenere anche dei corsi per adulti.

Ho spiegato concetti astratti e teorici (Informazione, Dato, Algoritmo, Programma, Bug, Input, Output, Protocollo…) e pratici (Byte, Encoding, FileSystem, Pacchetti IP, DHCP, DNS, Routing…) facendoli simulare con carta e penna. Abbiamo parlato di Crittografia, Crittoanalisi e provato un One Time Pad (leggermente modificato, per evitare lo XOR, ma equivalente da un punto di vista di sicurezza). E abbiamo parlato di bullismo cibernetico, di geopolitica, di intelligenza artificiale, di automatismi e autonomia, e di sorveglianza.

E non abbiamo toccato un PC. E i genitori mi dicevano che i bambini tornavano a casa e gli spiegavano cose che loro stessi neanche immaginavano. E i bambini mi hanno chiesto ulteriore materiale per imparare da soli.

E’ tutta questione di metodo.

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Vorrei mettere questo post come striscione in alto al forum da fare leggere a tutti. :smiley:

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Effettivamente mi sono spiegato male, provo a riformulare tutto in maniera più articolata (e chiara).

Come prima cosa credo che si sia uno scoglio generazionale. Molto spesso le persone più anziane si rifiutano di usare tecnologie moderne, perchè loro hanno sempre vissuto bene senza usarle, e non vedono perchè ci sia bisogno di imparare nulla di nuovo. Penso che l’esempio più lampante di quello che intendo sia questo. Questo però può accadere sia in contesti più importanti come sul posto di lavoro. Io vedo mio padre che usa la stessa macchina da 25 anni e si rifiuta di aggiornare il sistema, e di conseguenza ogni tanto perde l’accesso a siti di cui necessita per lavorare.

Inoltre, da un punto di vista sociale, ora siamo un paese che cerca soluzioni semplici ed immediate ad ogni problema e le ultime europee ne sono una dimostrazione. Salvini ha vinto perchè ha proposto soluzioni semplcistiche a problemi inventati, e non è mai entrato nel merito di nessuna sua proposta. Il PP invece fa l’esatto contrario: parte da una visione di mondo che banale di certo non è, e va a toccare punti essenziali per lo sviluppo futuro, ignorati da tantissima gente.

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Mah… “odio” è un termine così… abusato! diciamo che spesso si potrebbe sostituire la parola odio con fastidio e migliorare quasi sempre la precisione connotativa e espressiva.

D’altra parte, malgrado il continuo tamburellamento da parte dei media sulla criminalità informatica, sulle destabilizzazioni dello Stato da parte dei sinorussi, sui pedosatanisti sorosiani che convincono i nostri figli a suicidarsi e a prostituirsi (rigorosamente in quest’ordine), mi sembra che l’approccio “pratico” della maggioranza nei confronti dell’informatica non esprima molto “odio”.

Il grande pubblico non condivide neanche la diffidenza degli intellettuali nei confronti delle IA, delle bolle, delle manipolazioni sui social, delle assuefazioni agli strumenti, anche perché l’incoerenza argomentativa degli intellettuali riguardo a quelle diffidenze è spesso evidente; l’ignavia allora, più che l’odio, è il problema…

Infine, forse, quello che tu interpreti negli altri come segnali di odio, sono soltanto i comportamenti scostanti e imbarazzati di chi non ha gli strumenti per capire e si vergogna di apparire stupido e inadeguato.

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Hai perfettamente ragione. Odio è un termine un po’ del cazzo, ma non me ne venivano di migliori.

Il punto è che da una parte abbiamo una società che è esattamente come dici te, e su cui bisogna puntare, e da un altra una società più arretrata che si rifiuta di campiare. Il problema è che statisticamente è molto più grande la seconda, proprio perchè in italia l’età media ha un influsso molto pesante in politica.

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Ok, ora ho capito… :smiley: -)

Purtroppo è così; tra chi rifiuta di cambiare c’è un insieme eterogeneo di persone e tra loro vi sono quelli che sembrano “inconsapevoli ingranaggi della macchina” ma che in realtà sanno tutelare molto bene i propri interessi. Costoro non sono un interlocutore, anzi saranno proprio gli avversari più determinati a combattere un approccio “pirata”; ma gli altri, quelli che non hanno compreso i termini del problema ma che probabilmente si rendono conto di vivere un qualche disagio nell’approccio con le nuove tecnologie, gli altri sono un interlocutore importantissimo a cui rivolgere una corretta comunicazione politica.

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