Cosa c'è da dire sulla BREXIT?

Questo è ciò che si leggeva sul blog di Grillo qualche giorno fa (GUARDARE IL PUNTO 10) Invece questo è ciò che è stato scritto dopo (notare i commenti che invocano il ripristino della vecchia formulazione).

Per inciso: personalmente ritengo questo un cambio positivo, ma sembra davvero la scena del romanzo 1984, quando l’oratore sul palco cambia nemico durante un comizio.

P.S. Chissà se ora lo cambieranno di nuovo

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E noi? Lo facciamo un comunicato? (personalmente sono felice, l’Europa si è tolta la serpe dal seno) Proporrei: L’uscita della GB dalla Unione Europea è l’occasione per pensare a come vogliamo che l’Europa si rapporti con il resto del mondo. Il PP-IT vuole un’Europa che sappia dialogare e non ad un’Europa che vuole compattere e ritiene per questo necessario il riavvicinamento della UE alla Russia ed auspichiamo quindi che le sanzioni nei suoi confronti non vengano rinnovate.

Mi sembra che adesso le due versioni coincidano. Sbaglio? E’ stato fatto qualcosa?

Semplicemente la cache di google si è aggiornata con quello che c’è scritto oggi, quindi ora mostra la pagina visibile oggi.

Più che altro come si rapporti al suo interno. Penso che l’Europa possa crescere tanto quanto riesce a dare a tutti le stesse possibilità e non concedere privilegi a seconda della convenienza di una nazione piuttosto che un’altra, servirebbe una costituzione che renda l’Europa uno spazio comune dove le possibilità sono uguali per tutti.

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Il post vecchio recitava

"In Italia non si tiene un referendum sull’Europa dal 1989, ed i cittadini dovrebbero poter esprimere la loro opinione, senza dover sempre subire decisioni calate dall’alto. In ogni caso il Governo italiano dovrebbe negoziare con Bruxelles condizioni favorevoli alla sua permanenza in UE su una molteplicità di fattori che attualmente premiano solo ed esclusivamente i Paesi del Nord Europa. Ovviamente questo sarà possibile una volta che il nostro Paese si sarà liberato dal cappio della moneta unica che, in quanto Paese debitore, lo mette in condizioni svantaggiare in un processo di negoziazione. Il rischio di fare la fine di Tsipras sarebbe altissimo.

Quanto al merito, io non sono per niente felice. Primo, perché il rischio emulazione c’è; i vari Salvini/LePen e simili sparsi per l’Europa già scalpitano, e a meno che nelle prossime settimane in GB non si sfiori la bancarotta sarà dura persuaderli del contrario. E, quand’anche le cose cominciassero ad andare male, ma veramente male per gli inglesi (aumento delle tasse, crollo della borsa, calo dell’export etc.) non scordatevi che viviamo nell’era delle filter bubble e della gente che -avendo smesso di informarsi esclusivamente tramite Emilio Fede- crede ciecamente a InformarePerResistere e IlfattoquotidAino.it). Dovessi fare un comunicato, mi concentrerei sulla questione demografica del voto -come ha giustamente fatto l’Espresso-, giusto per ribadire che -dati alla mano- a votare per la Brexit sono stati perlopiù gli anziani e la gente meno istruita. E qui da noi sarebbe anche peggio, se venisse fatto un referendum simile.

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Io credo che ci siano anche altre questioni in ballo. Continuo a sentire da più part analisi sul grado di istruzione o di senilità di chi ha votato per la brexit, su come la xenofobia sia dietro a tutto questo, ma io credo che questo abbia giocato un ruolo solo parziale.

L’Unione Europea è affidabile? Io dico di no.

  • Ha cercato di risolvere una crisi economica prendendo per buone delle contromisure rinnegate dalla stessa sorgente che le aveva proposte (FMI).
  • Ha, di fatto, scatenato un putiferio in Ucraina, non riuscendo a gestire le spaccature politiche prodotte.
  • Sul discorso Grecia, non inizio neppure a parlare, ma direi che il trattamento riservato a questo stato non ha bisogno di essere commentato. Il fatto che nessuno si sia preoccupato dell’impatto di questo sull’euroscetticismo mi stupisce.
  • La situazione delle istituzioni europee è penosa: corruzione, clientelismo, mancanza di trasparenza. Le istituzioni di questa Unione dovevano essere il coronamento della storia millenaria di questo continente, e invece sono diventate… cosa? Un punto di approdo per lobbisti, politici falliti in patria, teatrino per le manovre più losche che i governi nazionali non hanno la faccia di firmare col proprio nome.

O si capisce che è ora di riformare l’Unione Europea seriamente, oppure altri se ne andranno.

Detto questo, ricordatevi che ci siamo liberati del più formidabile lobbista che gli Stati Uniti avessero per controllare l’Unione Europea, cosa riconosciuta in tutta trasparenza da Obama nel suo appello. Il che potrebbe non essere un male, per ragioni tattiche, nel breve periodo.

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Ci terrei che venisse fatto un comunicato, ma un piccolo partito ha senso lo faccia se dice qualcosa che altri non hanno detto, ad esempio anche questo non lo sta dicendo quasi nessuno.: ci siamo liberati del più formidabile lobbista che gli Stati Uniti avessero per controllare l’Unione Europea, cosa riconosciuta in tutta trasparenza da Obama nel suo appello. Aggiungendo che magari a questo punto il discorso sulla Russia è possibile.

P.S.Quando qualcosa cambia, in qualunque senso, arriva la speculazione finanziaria: in un sol giorno la sterlina si è svalutata del 10% circa rispetto al dollaro e chissà cosa le è costato in termini di riserve monetarie.

P.P.S. Mentre fino ad i Salvini, i Grillo, le Le Pen, … potevano raccontare che uscire dall’euro era il paradiso,e tutti ci credevano, perché pensavano che fosse impossibile, ora … Già Grillo ha virato di 180°

Inadeguati - Fratoianni:

Siamo di fronte alla disgregazione dell’Europa, è certo. Ma non per la Brexit. Avremmo avuto la disgregazione anche con il “Remain” visto che le condizioni poste dalla Gran Bretagna all’UE per la permanenza erano tutte in senso anti-UE. Siamo di fronte alla disintegrazione, ma non da oggi. Questo è il punto. È accaduto e le conseguenze non possiamo prevederle perché non era ancora accaduto. Invece che esercitarsi su previsioni esoteriche occorre comprenderne le ragioni, nominare le responsabilità e agire di conseguenza. La responsabilità è delle oligarchie tecnocratiche e finanziarie. Il voto di ieri è il risultato della separazione crescente e conflittuale tra oligarchie e democrazia, tra sviluppo del capitalismo finanziario e democrazia. Più banalmente, tra poveri e ricchi di questa Europa, in cui i poveri sono sempre di più e i ricchi sempre di meno e sempre più ricchi.

Soluzioni?

L’unica via di uscita è la democrazia: fare carta straccia degli attuali trattati su cui si è fondato un patto sbagliato e anti-popolare e subito costruire un patto nuovo. Al posto del pareggio di bilancio, la nuova Europa tuteli i diritti dei cittadini, il potere d’acquisto dei loro salari, o la possibilità di avere un reddito e una casa, a prescindere dal paese in cui nasci e vivi. Serve un processo costituente dal basso vero, che consenta agli europei (oggi categoria mitica) di scegliere anche il governo europeo, sulla base di proposte politiche chiare e nette.

Si può anche fare, ma a patto di essere d’accordo sui contenuti. Io, francamente, di esultare per la Brexit non me la sento. Non perché ci sia qualcosa di sbagliato o di falso in ciò che dice @f00l o nell’articolo di Fratoianni, ma semplicemente perché per “cambiarla da dentro” (come ripetono tutti come un mantra) bisogna prima di tutto rimanerci dentro, a quest’Europa. Che fa indubbiamente cacare oggi , visti i capi di governo che si ritrova (tutti più o meno allineati sulle ricette del FMI), ma un domani si sarebbe potuto avere una situazione diversa; magari un Iglesias e un Corbyn ad affiancare il malcapitato Tsipras. Invece al momento la prospettiva è buia. Quanto al riavvicinamento alla Russia…mah. Le sanzioni sarei per toglierle perché sono completamente inutili e anzi danneggiano chi non c’entra nulla, ma non credo ci faccia bene iscriversi al fan club di Putin.

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Che ci debba essere accordo sui contenuti è scontato. ( come ripeto da sempre per me occorrerebbe riportare tutte le posizioni: fra noi c’è chi è amareggiato per questo e quest’altro e c’è chi esulta in quanto … e chi è indifferente …) Ma non riuscire a dire nulla anche in un avvenimento come questo mi sembra davvero assurdo, soprattutto per un partito che è internazionale, anche perché le idee ci sono. Quello che potrebbe ridurre all’impotenza è il tentare di avere 1 idea che va bene a tutti, Chiedo comunque a chi se ne occupa di avere un comunicato dai pirati britannici o dai pirati scozzesi, inglesi, …

In realtà i siti di informazione geopolitica lo dicono eccome…

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E’ vero, io parlavo dei partiti in Italia. ytMolti ddicono appunto via la serpe dal seno ma una portaerei USA ancorata al largo dell’Europa.

P.S. Si può contattare il PP-UK a press@pirateparty.org.uk

Ma io non esulto… la mia è una considerazione squisitamente tattica. Ma un’Unione che vuole essere davvero Europea, a lungo termine, ha senso senza il Regno Unito?

Non è escluso poi che qualche “pezzo” di Regno Unito faccia il figliol prodigo… tipo Scozia e Ulster…

A mio avviao senz’altro. il ruolo che l’Inghilterra ha avuto nella storia nei confronti dell’Europa è sempre stato quello di abbattere tutto ciò che stava crescendo perché rappresentava un pericolo per i suoi interessi. In Italia, ad esempio, ha pesantemente contribuito all’abbattimento del Regno delle due Sicilie e si è costantemente opposta ad ogni tentativo di unificazione. Come fra l’altro ho già detto altrove (nel senso che sono conscio che è una ripetizione) l’unico modo di evitare la terza guerra mondiale (che è comunque già iniziata sia pure, per il momento, in tono minore) è quello di unirci alla Russia/Cina per formare l’Eurasia di Orwell.

Quando vuoi cambiare argomento, per favore apri un argomento collegato. Questo thread trattava dei tentativi di offuscamento di posizionamento del M5S. Riorganizzarlo ora è un casino perché ci sono post che parlano di entrambi i temi… a questo punto ho cambiato il titolo…

Intanto, la versione originale del documento M5S è reperibile in Islanda (come al solito, fonte della trasparenza): http://archive.is/7eO5k

I ragionamenti tattici sono di non poca importanza. Io mi sono domandato che conseguenze può avere che il GCHQ non faccia più parte dell’unione europea. Un peggioramento nel subirne gli effetti non lo ritengo immaginabile, perciò resta solo la speranza che la politica europea potrebbe decidersi a difendersi contro la sorveglianza totalitaria.

Un pensiero sulla BREXIT e l’ irrazionalità della democrazia diretta al link citato.

http://www.policyreview.eu/pirate-party-uk-only-labour-running-shy-of-a-referendum-on-europe/

Commento dei pirati inglesi sul referendum brexit

Un link? Avrei bisogno di sapere di preciso cosa ha detto, quando e dove.

Comunque: il pad è qui

Non hanno molta democrazia liquida se c’è un tizio che scrive in loro nome…

Una possibile risposta da parte nostra potrebbe essere, analizzando i risultati per età anagrafica, proporre un passaporto EU per tutti i giovani inglesi, porte aperte per i cittadini EU, tali sono i giovani di tutta Europa e che l’Isola si isoli quanto vuole coi suoi vecchi parrucconi. Potrebbe essere possibile rinnovare l’EU coi giovani, coi vecchi no.