Criticità e potenziale nello statuto provvisorio di Progetto X

No. Io lo dico da quando sono entrato, ed è per questo che mi sono sbattuto per piazzare il programma in Home Page (o almeno i princìpi ispiratori, vd. anche la Pirate Wheel). C’è da dire che però in questo caso la situazione mi pare diversa, non credo che Progetto X confluiranno fascisti o complottisti. La loro visione del mondo mi pare chiara.

OK, a questo punto non mi resta che approfondire la questione magari con alcuni appartenenti al progetto, se me ne daranno l’opportunità

Io non concordo con questa analisi. Se LQFB - così come è (o probabilmente come era) impostato - non tira fuori proposte di qualità, fattibili, va incontro a delle stasi, od altri problemi, significa che vanno migliorate ulteriormente le procedure. Non rimosse del tutto… né si deve diventare un classico partito, dopo come li metti insieme tanti pirati diversi? facendo 10 partiti? È chiaro che la democrazia liquida è un elemento chiave per gestire la diversità.

Se ci sono problemi (e al momento non mi risulta) con tesi infondate, semplicemente abbiamo bisogno di un Comitato scientifico. Potrebbe avere l’incarico di stilare fatti e fonti (mano a mano che tocchiamo i relativi argomenti) che il PP riterrà corretti fino a prova contraria ed il Gruppo di integrità non può accettare iniziative che non siano compatibili con i fatti avvallati dal Comitato scientifico. Credo che questo ulteriore ingrediente ci porti ad una democrazia liquida razionale, meglio di così non penso si possa concepire un partito…

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Non mi ricordo chi l’ha detto ma concordo con la frase “la democrazia liquida funziona soprattutto dove non ce n’è bisogno”. Vale a dire che è un buon metodo decisionale su gruppi omogenei ma per gruppi eterogenei diventa ne più ne meno come la democrazia tradizionale ed è esattamente quello che abbiamo sperimentato in questi anni. Ma, ripeto, questa non è una critica in assoluto verso la democrazia liquida che è anche una parte fondante del nostro pensiero ma verso un Partito che non ha saputo rispondere con chiarezza alla domanda “chi siete e cosa volete”, cosa che invece stiamo proprio cercando di fare ora. Ed è anche per questo che rimango ottimista sul futuro del partito. Apprezzo lo sforzo di rendere il più razionale possibile il processo e probabilmente avere un “comitato scientifico” in grado per lo meno di impedire proposte assurde sarebbe un primo passo ma non nascondiamoci i pericoli annessi a questa soluzione. Sul fronte storico ad esempio ci sono fatti incontestabili ma anche episodi di non facile interpretazione, pensate al periodo della strategia della tensione e delle verità “storiche” e giudiziare talvolta assurde emerse relative a quel periodo. Confido però sulla saggezza dei pirati qui presenti per evitare derive anti democratiche. Sarebbe ad esempio interessante simulare questo comitato sfidandolo con proposte e argomenti al limite per testarne l’effettiva efficacia.

Ciao a tutti. Vi invio il discorso/lettera che non sono riuscito a presentare alla riunione dei comitati del No al referendum.

Il mio messaggio va a coloro che desiderano costruire una rete politica e programmatica efficiente e regolata che, oltre alla propria autonomia locale e regionale, si possa muovere unitariamente, civicamente e democraticamente dal basso nel momenti di consultazione elettorale, portando nelle istituzioni il mondo culturale, civico e associativo, ma garantendone il contatto ed il confronto con i cittadini, da sempre assente. Un FRONTE CIVICO, pensato anche per i partiti che, seppur autonomi, ne rispettano regole e statuto. Si tratta di un grandissimo lavoro, nato da una grandissima delusione. (Io) Sono il referente nazionale protempore di PROGETTO X progettox.it, un progetto federativo-unificante (protempore ripeto, ma esauriente e completo dal punto organizzativo) rivolto ad associazioni, liste, comitati sia politici che sociali e culturali. che si ispirano ai principi iniziali M5S (pre-2014), al PARTITO PIRATA (uso della rete) e a PODEMOS (approccio democratico e sociale, uso misto assemblee-web, piattaforme avanzate e approccio politico costruttivo, sebbene critico). La prima portavoce sostenitrice del nostro progetto è mia moglie, Laura Bignami, Senatrice al gruppo Misto (MOVIMENTO X), presso il Senato (espulsa da M5S senza votazione e illegittimamente, per questioni di assenza democratica). Io invece sono stato consigliere comunale a Busto Arsizio e mi sono dimesso. Mia moglie è stata firmataria al Senato per il Comitato del NO e la nostra associazione locale lo è stata sul territorio. Il suo mandato si sta concludendo ed è disposta ad appoggiare e a lasciare in eredità, la nostra iniziativa, a chi la condividerà, se e solo se nascerà realmente una rete di cittadini e di comitati, numerosa, reale e presente, dove vale realmente il principio di “una testa, un voto”, dentro e fuori l’organizzazione.

http://laurabignami.blogspot.it/

http://www.progettox.it/

Il nostro forum per tutti:

http

Si tratta del risultato di un grande lavoro di analisi delle esperienze politiche e civiche che partono dal basso. Un Modello di struttura organizzativa politica federale di “Democrazia Integrale” (cit. Bobbio) cioè della rappresentatività interna sia con “delegati” che con “assemblee permanenti in rete”, rivolta ad accorpare anche tutte le forze associative disperse sul territorio, per creare MASSA CRITICA POLITICA. Una struttura unitaria ma federativa che può essere considerata una fusione tra PODEMOS e COALIZIONE SOCIALE, tanto per capirci, quindi con regole e partecipazione mista web-elettive, di supporto e controllo. Internet da solo non basta, ma senza internet questo non sarebbe possibile. Siamo partiti dai PRINCIPI e dalle regole, anzichè dai programmi (che comunque sono pressochè quelli che tutti abbiamo sempre perseguito). Ma come molti hanno detto, il primo programma è la costituzione, e quindi non vi sono problemi in tal senso, sebbene riconosciamo tutti la necessità di rispetto (e quindi di aumento) della sovranità popolare. Progetto X vuole andare, con il suo codice etico, uno statuto e delle regole, verso un congresso fondativo, dove è disposto a cambiare il proprio nome, aggiustare metodi e contenuti, ma sempre democraticamente, utilizzando gli strumenti che ancora valutando e testando, sia in rete che fisicamente. Servono alcune ore per poterlo spiegare dettagliatamente o una lettura approfondita. Ma tutti in questa mailing avranno sicuramente “perso” centinaia di ore a difesa della Costituzione che non vedo difficoltà. Vi allego un piccolo libretto che racchiude il nostro progetto e l’esperienza maturata. Vi invito fin da ora ad un evento nazionale di presentazione che volgiamo tenere a fine febbraio-inizio marzo a FIRENZE (raccoglieremo adesioni e sceglieremo la data insieme). Posso riassumere brevemente la parte tecnica (mentre per i nostri principi di partenza vi rimando al sito e al volumetto allegato): Per semplificare e dotarvi di uno schema mnemonico vi invio un schema allegato. La nostra proposta non è verticale in quanto (anche per semplicità ed efficienza, ma soprattutto per amore della democrazia diretta e le possibilità offerte dalla rete) costruisce DUE tipologie di assemblea: regionale e nazionale, per la base (su web - assemblee permanenti) e per i rappresentanti (rappresentanti regionali e allo stesso tempo nazionali, con i relativi coordinamenti). La Assemblea Nazionale è costituita dall’insieme delle assemblee regionali, che ne sono i sottoinsiemi. Cioè sottoinsiemi regionali del nazionale, sia dei rappresentanti che della piattaforma web. Le persone si iscrivono singolarmente, sempre. Cioè i circoli territoriali (organizzati in associazioni) e le associazioni si federano e i loro iscritti si iscrivono singolarmente, contando singolarmente. Sta proprio in questa modalità il punto forte e la novità. Le associazioni federate, i circoli (o i comitati - aggiugno io -) portano il peso delle loro idee con il peso del numero dei loro iscritti che si iscrivono anche al progetto (doppia tessera in pratica). Non c’è nessuna piramide (non servono faraoni, ma solo leader confermati dal basso, sempre in discussione), si tratta di rappresentanti eletti al primo livello, sempre. I Coordinamenti (l’unica struttura nominata) sono dei piccoli governi operativi di nominati, ma soggetti a verifica. Coalizioni, elezioni e attività fondamentali particolari, importanti o non definite dai programmi, sono sottoposte alla base o vengono dalla base. La normale attività operativa degli eletti nelle istituzioni è controllata dalla assemblea dei rappresentanti.

  • Non è possibile essere parte della struttura una volta eletto a cariche istituzionali.
  • Dopo 2 mandati dello stesso tipo è necessaria una pausa (salti un turno) o un cambio di tipologia.
  • Riduzione di tutti gli emolumenti del 20% e donazione libera, ovunque, ma rendicontata.
  • Primarie sempre (INTERNE ed ESTERNE), TUTTE le candidature e le alleanze accettate/votate da base
  • Rimborso elettorali nazionali o regionali accettati/votati da base
  • Cariche enti e altro con scelta meritocratica e ratifica base.
  • Votazioni di tipo ordinale o preferenza doppio turno alla francese (come principi base). La fase transitoria comincia con i primi iscritti, firmatari del Codice etico, che si fanno coordinatori protempore per la regione di appartenenza fino al momento della assemblea fondativa o al raggiungimento numerico.

Grazie dell’attenzione. Giampaolo Sablich

PS. In Progetto X - Movimento X siamo 4 gatti e non abbiamo risorse (eccetto una sola rappresentante istituzionale a fine mandato, che può significare molto per chi vorrà proseguire) . Però abbiamo buone idee in cerca di gambe per camminare costruendo un pò tutto quello che vi ho raccontato. E, soprattutto, vorremmo costruire qualcosa che resti di tutti, senza Guruzia, oltre a poter votare qualcuno alle prossime elezioni, scelto da noi e NON NOMINATO DA NESSUNO. PS2. Nel volumetto trovate anche delle note esplicative del percoso fatto da Progetto X.

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Scusa se ti rimando al documento che tratta questo tema. Se abbiamo metodi per risolvere le incongruenze d’opinione, non importa molto se il grado di dissonanza è basso o alto. Abbiamo in passato notato che qualsiasi tema si può approfondire abbastanza da arrivare al punto che tutti sono in disaccordo con tutti. Altrettanto un partito con una chiara idea di cosa è giusto per l’umanità non verrà dirottato da alcuni estremisti, se le strutture lo garantiscono, ma semplicemente ne trarrà l’abilità di valutare punti di critica avversarie che altrimenti si presenterebbero in piazza o nel talk show sotto elezioni – cioè in quella situazione dove è di importanza strategica fondamentale di avere le risposte già pronte alle critiche più atipiche. Un partito che non ha avversari nel suo seno non è capace di decostruire tali critiche in anticipo e di conseguenza di maturare proposte veramente buone da tutti i punti di vista. Alla convivenza ci devono pensare invece le strutture. Ed è a causa dell’assenza di strutture di convivenza che non ha funzionato nel 2012, non per la presenza di persone avverse. Se poi tali persone si comportano in modo distruttivo contro il partito può presentarsi il momento della moderazione, sospensione od espulsione. Tutte cose che con le nuove regole di convivenza possiamo attuare meglio.

Gestire la diversità è un enorme potenziale, ridursi ai quattro gatti che sono d’accordo significa perdere non solo in potere politico, ma anche in capacità di comprendere anche le sfaccettature politiche scomode ed avverse.

Mi pare che nel discorso sulla Filosofia della Democrazia Razionale Collettiva abbiamo decentralizzato tale comitato: chiunque può portare avanti una asserzione scientifica in LQFB dopodiché il Gruppo Integrità avrebbe l’obbligo di fare rispettare tale premessa scientifica.

Vorrei ribadire che anche nei gruppi omogenei è importante diventare coscienti della propria opinione comune ed omogeneità. Quando nel 2010 abbiamo stilato il programma elettorale di Berlino, i risultati ci hanno colpiti come un fulmine e mai e poi mai saremmo arrivati alla stessa qualità dei contenuti senza LQFB. Direi anche che l’omogeneità di quel momento non era nei contenuti bensì nelle buone intenzioni dei pirati di allora.

Dipende da come la impostiamo. Secondo me il regolamento fa male a configurarla con la maggioranza semplice. Se ci sono dei contenuti che spaccano il partito a metà, bisogna avere pazienza e continuare il dibattito. La minoranza degli estremisti comunque non è il problema in questo scenario. Quelli lo diventano IMHO solo se non hai strutture solide - e le strutture solide non ce le ha avute nessuno finora.

Io ritengo il programma nel suo insieme una risposta impressionante. Sono favorevole a buoni riassunti di ciò, ma non ad un mettere in dubbio quanto è abbastanza palese.

Penso che il metodo dell’intersoggettività discusso nel thread filosofico è l’elemento differenziante dal creare un’autorità sub-democratica che decida cosa è giusto o vero.

Benissimo, se introducessimo la apposita policy basta aprire una proposta in AP, tipo “Le sigarette non nuocono alla salute” e vedere che fine fa.

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Ah, se ho capito bene allora è equivalente al nostro metodo di avere sezioni in assemblea permanente con le stesse persone che partecipano anche all’assemblea nazionale. Non esistono delegati in senso rappresentativo, solamente in senso liquido.

Sono assolutamente necessari anche moderatori e collegi arbitrali eletti (vedi http://my.pages.de/convivenza.it per le lunghe e buone ragioni), e non devono essere combacianti con i coordinamenti– anzi, li devono controllare. Inoltre non ho più dubbi che ci vuole anche un Gruppo Integrità. Queste le lezioni imparate in anni passati che possiamo contribuire a Progetto X.

I seguenti punti invece indicano un discorso che da anni non abbiamo affrontato– ci siamo limitati a stilizzare un mitico avatar. Qui dobbiamo chiarirci le idee se le esperienze degli amici ex-M5S ci permettono di saltare un gradino evolutivo.

Ora ci vuole il tempo per studiarsi “il volumetto”.

Intanto, grazie per l’invito. Mi pare una offerta onesta.

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no Lynx, non è quello che intendevo. Non sto parlando del problema della litigiosità e della convivenza (sul quale inizio ad essere fortemente d’accordo con te) ma del problema politico. Puoi anche avere un bel gruppo di persone assolutamente civili nel confronto e in grado di convivere ma incapaci di esprimere un progetto o un’idea politica. La convivenza è condizione necessaria ma non sufficiente a determinare il progetto. Ed è qui che io mi faccio alcune domande.

Sembra che tu ti chieda se è meglio essere un partito classico o ricorrere alla democrazia liquida che di fatto comporta un’identità liquida. Un partito classico non potrà mai accogliere tutti i pirati, quindi - volendo un partito classico - tanto vale che i gruppi più coesi tra noi facciano ciascuno un proprio partito… ma non penso abbia molto senso. Quindi occorre accettare un’identità liquida, sperimentare metodi per avanzare pur nella divergenza. Quanto emerge nel programma è il progetto politico. Che problema resta?

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@briganzia, secondo me la convivenza era la radice del problema. Ti risulta che il PP abbia pubblicato contenuti sbilenchi nel periodo difficile? Pochi, raramente, quando ci è scappato di fare un favore a qualche autore… voti che avrebbero necessitato del “comitato scientifico”… ma per il resto, i contenuti pirata erano chiaramente definiti. Il problema erano i giochi di potere, le persone che agivano di nascosto senza informare nessuno, le paure sul chi avrebbe messo i candidati in lista elettorale e così via. Il “problema politico” che descrivi, l’ho solamente percepito in forma di attacchi ad hominem contro chi proponeva il reddito d’esistenza… o di chi riteneva inconcepibile che il PP si faccia pubblicità su Facebook, ed allo stesso tempo esibiva commenti sessisti di pessimo gusto contro le poche donne che partecipavano al PP… anche in tal caso il problema non era di direzione politica, ma di paranoie esaltate senza confini comportamentali…

Al giorno d’oggi dove il candidato della sinistra francese propina il reddito d’esistenza, non siamo neanche più fuori dal comune. Immagina se fossimo sommersi da ex di tutti i grandi partiti, di sinistra, di centrosinistra, di fuoricampo, di centroliberista… penso che alla fine il consenso sul quale sarebbero capaci di andare d’accordo sono proprio le idee progressiste e ragionevoli del partito pirata.

Sui contenuti non mi turbo proprio, non sono mai stati ne pochi ne deboli. Anzi, siamo proprio fuori dal comune, per una formazione del nostro limitato spessore e della nostra nulla rappresentanza politica, a sviluppare un catalogo di proposte di legge come il nostro.

@Apsirtydes Mi stavo chiedendo quali altre realtà avreste intenzione di provare a coinvolgere in Progetto X. In particolare, mi chiedevo se si potesse provare a coinvolgere i Radicali e i Verdi. Inoltre, secondo me sarebbe da tener d’occhio anche De Magistris

@Exekias Politicamente tutti coloro che citi potrebbero andare bene (e ne avrei anche altri come Possible e Altenativa Libera, ad esempio), nonchè una miriade di liste civiche. Il problema di fondo sono sempre i cerchi magici dirigenziali ed economici che rifiutano o dissimulano modelli elettivi di democrazia diretta nella gestione del “partito” e nella rappresentanza politica.

Il giorno 8 febbraio 2017 14:06, Exekias cto@lists.partito-pirata.it ha scritto:

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Ok, quello che mi interessava era appunto il “politicamente”. Anch’io pensavo ad AL e Possibile da tirar dentro. Io credo che un tentativo valga la pena farlo, dopodiché se appunto i capetti di turno rifiuteranno amen.

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Possiamo (rifarlo) insieme. Ma sappi che il modello di Artini e Civati (posso sentirli entrambe) è di 2o livello. Civati però è (a parole) aperto a una federazione. Vorrei prima vedere gli sviluppi della mia proposta su LF. Che ne pensi?

Che intendi per “2°livello”? Ad ogni modo, penso che questa gente sia abbastanza adulta da capire che da soli non vanno da nessuna parte. Si mettessero l’animo in pace.

Trovo interessante questo punto e mi chiedo se si possa affrontare con un intervento che inibisca “by design” la formazione di questi cerchi magici. Ad esempio si può chiedere come requisito per aderire alla federazione l’adozione di una piattaforma decisionale vera e propria? O cosa altro?

Progetto X ha messo a Statuto anche questa tipologia di gestione. Non indichiamo esplicitamente la Piattaforma ma stabiliamo le modalità che evitano questa cosa o intervengono con delle verifiche sul Coordinamento. I Coordinatori Regionali vengono eletti e nominano dei collaboratori ma sono sottoposti alla approvazione e al recall della base. Lo trovate nel regolamento degli organi. Di seguito uno stralcio:

  1. Coordinamento Nazionale, approvazione e revoca 6.1. Il Coordinamento Nazionale svolge funzioni esecutive. E’ proposto dal Presidente Coordinatore Nazionale, che ne fa parte, all’Assemblea Nazionale che ne approva l’entrata in carica. 6.2. Il Coordinamento Nazionale pone in atto le deliberazioni dell’Assemblea Nazionale, favorendo la partecipazione alle sue decisioni. 6.3. È composto dai membri indicati dal Presidente, oltre al Presidente stesso, e dal Tesoriere Nazionale. 6.4. I membri del Coordinamento indicati dal Presidente Coordinatore Nazionale vengono approvati unitariamente dall’Assemblea degli Iscritti con metodo referendario (SI, NO). 6.5. Dopo 6 mesi i membri del Coordinamento Nazionale possono essere confermati singolarmente tramite una votazione, qualora, per ognuno di essi venga richiesta la conferma dell’incarico da un quorum del 20% della Assemblea degli Iscritti. La sostituzione eventuale o l’interim è a carico del presidente, fino a termine del mandato. 6.6. ll Coordinamento Nazionale è convocato dal Presidente o, su richiesta di un terzo dei membri del Coordinamento. Un membro, eletto seduta stante con voto palese, presiede e funge da Segretario, provvedendo a redigere il verbale. 6.7. Ha competenza sulle decisioni strategiche prese dalla Assemblea Nazionale. 6.8. Ha competenza su tutte le questioni urgenti, che non modifichino l’indirizzo politico di PROGETTO X. 6.9. Rappresenta PROGETTO X verso l’esterno e conduce eventuali trattative con altri soggetti politici su mandato dell’Assemblea Nazionale e approvazione finale dell’Assemblea degli Iscritti nazionale. 6.10. Ove ricorrano gravi e certificati atti politici in base ai seguenti gravi motivi: 6.10.1. impossibilità di funzionamento; 6.10.2. irregolarità di carattere amministrativo; 6.10.3. attività in spregio dei principi e degli scopi di PROGETTO X; 6.10.4. mancato rispetto delle deliberazioni della Assemblea Nazionale, Regionale a validità generale o delle delibere delle Commissioni di Garanzia competenti può richiedere alla Commissione di Garanzia Nazionale il disconoscimento di un Circolo di PROGETTO X territoriale oppure può richiedere l’interruzione del rapporto di federazione con un soggetto terzo, quindi il divieto all’uso del simbolo e di ogni altro simbolo da esso derivato.

O mamma, manca giusto che il premier dia l’incarico al presidente di formare il governo… mi pare un approccio molto da vecchia politica questo… non ci siamo, mi pare che Progetto X ha prima bisogno di assolvere il Progetto Statuto X.

Si, hai ragione. Questo è vero. Però c’è la grossa differenza che si tratta di un governo operativo su programmi e mandati gestiti dalla base, con la possibilità di revoca del mandato. Il suo incarico è molto breve (un anno), quindi la rotazione veloce e il recall dei suoi “assessori” sono una garanzia. Ma queste cose sono trattate negli altri regolamenti (tutti da portare alla assemblea fondativa).

Per capire il tutto ti serve il “combinato disposto” :scream: dei veri regolamenti. In particolare quello operativo.