Ho letto una prima parte dello Statuto di Progetto X
1 - Costituzione e sede: OK
2 - Scopo e finalità:
- Le iniziative imprenditoriali in elenco sono compatibilità con l’assenza di scopo di lucro?
- Resta essenziale leggere la Carta dei Principi che lo farò dopo lo Statuto.
3 - Attività:
C’è un fitto elenco. Se qualcosa non è in elenco non si può fare? ovvero serve proprio un dettagliato elenco? Credo di no, in tal caso, si può diminuire la verbosità.
4 - Durata e scioglimento: OK
5 - Iscrizione e adesione:
Diventa fondamentale leggere i Regolamenti, cosa che cercherò di fare…
Il punto 5.5 mi sembra problematico “tutti gli iscritti hanno il dovere di” contribuire al Progetto politico, sostenerlo economicamente, favorire la partecipazione. Non sono cose sbagliate, ma che tutti abbiamo il dovere credo sia eccessivo. Se uno vuole solo delegare a qualcun altro, come è possibile nella democrazia liquida, e non se la sente di contribuire alle discussioni o alle proposte? perde l’iscrizione? - Sostenere economicamente, cioè pagare la quota o cosa altro? Se è così vago non va messo per niente… - Anche favorire l’altrui adesione può essere visto come un obbligo di propaganda, ma non metterei come obbligatorio un tale impegno. Se è inteso solo come “non ostacolare”, non serve nemmeno scriverlo…
6 - Organi:
Riguardo l’Assemblea Nazionale dei Rappresentanti (ANR), questa si pone come congiunzione tra la classica politica rappresentativa e l’assemblea permanente dei cittadini che acquisisce valore principalmente consultivo.
Questo punto è incompatibile, al momento, con il PP, però ho la sensazione che la maggioranza dei cittadini preferirebbe un collegamento più classico che audace come quello pirata. Quindi, c’è da riflettere su cosa sia realmente meglio… Anche ammesso che sia meglio come il PP vuol impostare le cose, resta il fatto che potrebbe rimanere un aspetto non in grado di acquisire consensi e quindi di fatto impraticabile, persino se (ipoteticamente) migliore.
Riguardo le elezioni in generale, specificherei che è obbligatorio creare uno spazio per i candidati, dove si ospitano brevi video di presentazione, curriculum auto dichiarati (se viene fuori che ci sono cose non vere, poi si può sempre intervenire: verificare tutto è impossibile), altrimenti può verificarsi l’imbarazzante situazione del M5S dove gente che è stata molto presente sul territorio era sconosciuta alla Rete o viceversa e sono state elette persone all’ultimo che magari non avevano fatto nulla; sono stati posti sullo stesso piano profili con video e senza, con cv e senza, serve più omogeneità (nei limiti del possibile) per offrire un confronto equo. Il video può essere preteso, perché in un incarico pubblico non è accettabile che ci siano problemi tali per cui uno non è in grado di mostrarsi pubblicamente e raccontare qualcosa. Aggiungerei qualche richiesta di questo tipo.
Punto 6.6.4: si capisce che l’assemblea regionale viene eletta con un ordinamento, dato che il secondo degli eletti può diventare primo, se il primo passa ad altro incarico (per esempio, diventa presidente nazionale), c’è scritto che tale secondo eletto “integra la vacanza con il primo dei non eletti”. Vacanza? Non capisco…
Inoltre, più che primo e secondo, io parlerei del “successivo”, magari c’è un doppio scorrimento per qualche motivo ed il terzo diventa primo. Sarebbe imbarazzante avere un banale contrasto formale tra lo scritto e la logica che di fatto si voleva applicare.
6.8 - Agorà
È necessario accompagnare le agorà a moderatori che ne garantiscano la convivenza, sia fisicamente che online, soprattutto in politica la degenerazione è sempre “dietro l’angolo”, lo dico per vissuto personale, oltre che in riferimento all’ottimo documento prodotto principalmente da lynX che ha portato alle linee guida per i responsabili della convivenza sul PP.
Se tutti i partiti che aderiscono a Progetto X devono condividere gli spazi di discussione che sono le agorà ed i regolamenti di Progetto X, in cosa consistono i partiti? Mi sembra che diventino solo (che potrebbe non essere male) un gruppo di persone con cui c’è affinità politica e quindi un senso di “compagnia” psicologica per le minoranze. Del resto è già adesso così: esistono piccoli partiti che stanno insieme perché ci si sente vicini nelle idee, anche se la maggioranza è un’altra. Mi pare che il partito classico diventi giusto un conforto psicologico o una questione sociale, rispetto all’impegno politico che sfocia nel Programma di un meta-partito di cui tutti condividono strumenti e regole.
Ribadisco, che l’unione non è solo nello Statuto, ma anche nei Principi (o Carta etica o altro nome), nei Regolamenti e negli Strumenti di norma dichiarati nei Regolamenti, insomma è di fatto una fusione strutturale completa. E non può essere altrimenti.
6.11 intanto sono arrivato qui… poi vedrò.