Criticità e potenziale nello statuto provvisorio di Progetto X

Chiedo conferma se questo è il link dell’attuale statuto di ProgettoX: http://www.progettox.it/wordpress/wp-content/uploads/2015/01/Libro-STATUTO-e-REGOLAMENTI-PROGETTO-X-Rel-3.0-py-20161227-totale-senza-atto-costitutivo-E-INDICE-e-codice-etico-e-associazione.pdf

L’ho preso dal sito se @Apsirtydes metti “mi piace” al post allora lo ritengo corretto :smile:

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Si. Ma contiene anche altre cose. Es. FAQ, Lettera di Intenti (Manifesto), Principi di condivisione, Moduli di adesione e alcuni grafici esemplificativi (in fondo), E’ un libro che vorrei pubblicare e stampare. Ovviamente, e comunque, è Creative Commons. Come tutto Progetto X. :grinning:

Sarebbe bene scorporare i vari documenti, c’è anche molta storia vedo. Bisognerebbe concepire il lavoro il più possibile per moduli, così da renderlo più maneggevole.

La prima considerazione logica che mi viene in mente è che se accettiamo di far parte di Progetto X, allora accettiamo il 100% del suo statuto. Se lo accettiamo significa che il nostro statuto arriva ad incorporare al 100% lo statuto sotto cui ci federiamo. Potremmo includerlo all’80% ed il resto essere compatibile, ma se di fatto dobbiamo rispettarlo, tanto vale includerlo al 100% e se c’è resistenza nel fare questo significa che di fatto non lo accettiamo. Per questo vedo una necessità da parte di chi si vuole federare ad adottare lo statuto di Progetto X.

Infatti, ci sono già stati molti incontri e molte discussioni per creare uno statuto che vada bene a Rete dei Cittadini, ex del M5S, ecc. Praticamente se c’è la necessità di una fusione - e credo ci sia - è a livello di statuto. Poi le identità e dunque i relativi programmi che possono nascere dato il medesimo statuto, quelli possono cambiare e non vanno fusi.

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Interessante, una federazione con uno statuto non semplicemente organizzativo è di fatto un partito?

Penso che tecnicamente sia una associazione politica, quindi non può che costituzionalmente configurarsi come partito, al momento della partecipazione elettorale. Si accetta lo statuto ma si va verso un congresso fondativo. La scelta delle piattaforme e delle modalità è importante.

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Si parla di convergenza dei dissidenti… ma non di Progetto X e nemmeno dei Pirati…

Siamo dunque troppo piccoli per rappresentare un “qualcosa che esiste” ad occhi esterni?

a occhio suona piu’ di censura :wink:

Se questo andrà in porto sarà di fatto la fine del PP in Italia. Abbiamo avuto enormi possibilità ma le abbiamo sprecate tutte, ultima l’Islanda. Non riusciremo mai a sfondare da “bravi ragazzi” (vedi tutto, manifesto, programma, …): siamo Pirati!

L’Islanda non ha creato granché di possibilità. Ci saranno novità dalla Cechia e dall’Olanda… Le formazioni alternative possono allearsi tutte le volte che vogliono– se non trovano una risposta democratica ai problemi strutturali di oggi (cioè uno statuto d’avanguardia) si sfasceranno una ad una come tutte le coalizioni elettorali del passato. In pratica, o si inventano uno statuto geniale che mantiene la gente affiatata, o lo facciamo noi.

Si. Ma sono grandi le nostre idee. Comunque se vogliono fare quello che dicono avranno bisogno di regole e piattaforme. Anche se sono 3 anni che cerco di farglielo capire…

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Ho letto una prima parte dello Statuto di Progetto X

1 - Costituzione e sede: OK

2 - Scopo e finalità:

  1. Le iniziative imprenditoriali in elenco sono compatibilità con l’assenza di scopo di lucro?
  2. Resta essenziale leggere la Carta dei Principi che lo farò dopo lo Statuto.

3 - Attività:

C’è un fitto elenco. Se qualcosa non è in elenco non si può fare? ovvero serve proprio un dettagliato elenco? Credo di no, in tal caso, si può diminuire la verbosità.

4 - Durata e scioglimento: OK

5 - Iscrizione e adesione:

Diventa fondamentale leggere i Regolamenti, cosa che cercherò di fare…

Il punto 5.5 mi sembra problematico “tutti gli iscritti hanno il dovere di” contribuire al Progetto politico, sostenerlo economicamente, favorire la partecipazione. Non sono cose sbagliate, ma che tutti abbiamo il dovere credo sia eccessivo. Se uno vuole solo delegare a qualcun altro, come è possibile nella democrazia liquida, e non se la sente di contribuire alle discussioni o alle proposte? perde l’iscrizione? - Sostenere economicamente, cioè pagare la quota o cosa altro? Se è così vago non va messo per niente… - Anche favorire l’altrui adesione può essere visto come un obbligo di propaganda, ma non metterei come obbligatorio un tale impegno. Se è inteso solo come “non ostacolare”, non serve nemmeno scriverlo…

6 - Organi:

Riguardo l’Assemblea Nazionale dei Rappresentanti (ANR), questa si pone come congiunzione tra la classica politica rappresentativa e l’assemblea permanente dei cittadini che acquisisce valore principalmente consultivo.

Questo punto è incompatibile, al momento, con il PP, però ho la sensazione che la maggioranza dei cittadini preferirebbe un collegamento più classico che audace come quello pirata. Quindi, c’è da riflettere su cosa sia realmente meglio… Anche ammesso che sia meglio come il PP vuol impostare le cose, resta il fatto che potrebbe rimanere un aspetto non in grado di acquisire consensi e quindi di fatto impraticabile, persino se (ipoteticamente) migliore.

Riguardo le elezioni in generale, specificherei che è obbligatorio creare uno spazio per i candidati, dove si ospitano brevi video di presentazione, curriculum auto dichiarati (se viene fuori che ci sono cose non vere, poi si può sempre intervenire: verificare tutto è impossibile), altrimenti può verificarsi l’imbarazzante situazione del M5S dove gente che è stata molto presente sul territorio era sconosciuta alla Rete o viceversa e sono state elette persone all’ultimo che magari non avevano fatto nulla; sono stati posti sullo stesso piano profili con video e senza, con cv e senza, serve più omogeneità (nei limiti del possibile) per offrire un confronto equo. Il video può essere preteso, perché in un incarico pubblico non è accettabile che ci siano problemi tali per cui uno non è in grado di mostrarsi pubblicamente e raccontare qualcosa. Aggiungerei qualche richiesta di questo tipo.

Punto 6.6.4: si capisce che l’assemblea regionale viene eletta con un ordinamento, dato che il secondo degli eletti può diventare primo, se il primo passa ad altro incarico (per esempio, diventa presidente nazionale), c’è scritto che tale secondo eletto “integra la vacanza con il primo dei non eletti”. Vacanza? Non capisco…

Inoltre, più che primo e secondo, io parlerei del “successivo”, magari c’è un doppio scorrimento per qualche motivo ed il terzo diventa primo. Sarebbe imbarazzante avere un banale contrasto formale tra lo scritto e la logica che di fatto si voleva applicare.

6.8 - Agorà

È necessario accompagnare le agorà a moderatori che ne garantiscano la convivenza, sia fisicamente che online, soprattutto in politica la degenerazione è sempre “dietro l’angolo”, lo dico per vissuto personale, oltre che in riferimento all’ottimo documento prodotto principalmente da lynX che ha portato alle linee guida per i responsabili della convivenza sul PP.

Se tutti i partiti che aderiscono a Progetto X devono condividere gli spazi di discussione che sono le agorà ed i regolamenti di Progetto X, in cosa consistono i partiti? Mi sembra che diventino solo (che potrebbe non essere male) un gruppo di persone con cui c’è affinità politica e quindi un senso di “compagnia” psicologica per le minoranze. Del resto è già adesso così: esistono piccoli partiti che stanno insieme perché ci si sente vicini nelle idee, anche se la maggioranza è un’altra. Mi pare che il partito classico diventi giusto un conforto psicologico o una questione sociale, rispetto all’impegno politico che sfocia nel Programma di un meta-partito di cui tutti condividono strumenti e regole.

Ribadisco, che l’unione non è solo nello Statuto, ma anche nei Principi (o Carta etica o altro nome), nei Regolamenti e negli Strumenti di norma dichiarati nei Regolamenti, insomma è di fatto una fusione strutturale completa. E non può essere altrimenti.

6.11 intanto sono arrivato qui… poi vedrò.

Per esempio il PP potrebbe ospitare Progetto X in LF. Pensando ad una armonizzazione non ridondante ma dai confini definiti. Lo avevo chiesto a PLP che non ne hanno compreso lo spirito, secondo me.

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interessante

L’adesione a un progetto associativo usa solitamente uno schema di diritti-doveri, per rendere chiara la necessità di non lasciar morire per astenia il progetto. Nulla vieta di sostituire “dovere” con “è tenuto a” o di trovare delle formule più morbide (meno da partito classico). La Democrazia Liquida penso abbia comunque anch’essa un dovere partecipativo in sè. Il dovere principale potrebbe essere quello di iscriversi alla piattaforma, per esempio. Poi un altro è quello della delega e del suo mantenimento che, per certi aspetti è sia un dovere che un dirirtto. Anche l’esercizio della delega è una forma di partecipazione. I suoi effetti sono molto evidenti, grazie alla sua liquidità. Tutt’altro che statici no?

[quote=“Silvan, post:72, topic:1563”] Questo punto è incompatibile, al momento, con il PP, però ho la sensazione che la maggioranza dei cittadini preferirebbe un collegamento più classico che audace come quello pirata. Quindi, c’è da riflettere su cosa sia realmente meglio… Anche ammesso che sia meglio come il PP vuol impostare le cose, resta il fatto che potrebbe rimanere un aspetto non in grado di acquisire consensi e quindi di fatto impraticabile, persino se (ipoteticamente) migliore. [/quote]sfgase

Progetto X prevede un parallelismo tra due assemblee, quella fisica e quella digitale. Abbiamo pensato a questo proprio anche per via delle tue considerazioni. A regime si avranno quindi delle assemblee regionali e nazionale, sia web che fisiche. Ciò serve anche affinchè la gestione sul territorio e delle stesse assemblee fisiche si faccia carico anche delle assemblee web (come amministratori LF) e ne porti fisicamente le istanze, seguendo le procedure. A livello locale noi applichiamo per la nostra associazione il metodo di Podemos con qualche correttivo, che consiste nel prendere le decisioni in assemblea fisica e completare la votazione in rete o persino in piazza, oppure prenderla direttamente in rete su LOOMIO. Ma è un discorso molto complesso, sempre in discussione. Il modello operativo proposto nei regolamenti è invece fatto in particolar modo per le elezioni delle persone e tarato sul numero e sulla segretezza del voto in proporzione al numero dei partecipanti. Se hai grandi numeri il voto palese non crea le stesse tensioni che crea LF con pochi partecipanti.

Questo nel regolamento elettorale c’è. Ma non hai ancora letto fino a li… io sinceramente mi accontenterei di una presenza in rete per cui è possibile interfacciarsi con i candidati.

Giusto. Da modificare sicuramente. Potrebbe anche essere che uno degli eletti all’interno venga eletto a cariche amministrative(politiche e quindi dovrebbe lasciare l’incarico di coordinatore.

RDC è un bel regolamento da applicare alle Agorà ma può essere “esercitato” anche dai Coordinatori o dai Garanti Regionali e Nazionali (ancor meglio).

Non c’è nessun obbligo di condivisione degli spazi. Le Agorà (non abbiamo trovato nome migliore) servono anche per coinvolgere su tematiche specifiche le semplici associazioni e i cittadini, specializzate su monotematiche. Faccio un esempio pratico: Agorà Democrazia Digitale (!). Agorà LGBT. Agorà Difesa del Po. Agorà per la Costituzione. Agorà Beni Comuni. " ● Le decisioni assunte da un’Agorà territoriale sono frutto della votazione degli iscritti a PROGETTO X ed iscritti anche alla specifica Agorà territoriale, e la partecipazione alle decisioni da parte di organizzazioni federate avviene per il tramite dei rispettivi associati che pertanto dovranno avere una doppia associazione." Sono sostanzialmente simili ai Circoli Tematici di Podemos, ma sono aperti a tutti, diversamente da Podemos e dai partiti, purchè iscritti.

Mi piacerebbe ma può (purtroppo per come la penso io) essere diverso. Vedilo come un sistema Unitario Federativo. Una associazione può federarsi e restare autonoma ma dotarsi di un “bollino certificatore” che garantisce il rispetto di certi principi e certi regolamenti quando vuole concorrere a cause comuni o ad elezioni comuni. Agli inizi non vi erano principi e codice etico, ma una dimensione politica era necessaria, per non cadere nella trappola M5S. I principi quindi sono stati elaborati dai principi di molte liste e partiti che venivano condivisi in rete e che moltissimi di noi condividevano. La Democrazia Diretta e Digitale potranno stravolgerne il contenuto, come ben sapete, ma si parte da principi chiari e regole chiare. Il Codice Etico è la garanzia per restare o andarsene, perchè nessuno sposa nessuno in eterno, e se cambiasse tireremmo le nostre conclusioni.

Credo che questo punto sia importante e purtroppo poco chiaro.

Se si tratta solo di condividere alcuni valori etici ed alcune regole di fondo, allora tra partiti così affini si potrebbe creare una classica coalizione. Ma Progetto X non è una coalizione di partiti, io lo vedo (per come ho capito, forse non bene) una sorta di meta-partito dove tutti condividono delle dettagliate regole (il ché include statuto, rispetto degli organi previsti, regolamenti in tutte le loro parti, carta etica menzionata, strumenti scelti - insomma tutta la struttura). Quindi l’unica cosa che può distinguere un partito da un altro sono le persone che lo costituiscono ed il programma a cui tale persone danno forma. Tale programma sarà diverso da quello del meta-partito che riceve i contributi di tutti i partiti aderenti.

Proseguendo in tali considerazioni, i partiti che aderiscono a questo progetto credono fortemente nella democrazia liquida, così come dettagliatamente impostata dal meta-partito (altrimenti non aderirebbero). Inoltre, se tutti crediamo nella democrazia liquida viene logico pensare che tutti (o quasi) considereremmo il programma del meta-partito quello più affidabile. In un tale sistema veramente i partiti diventano solo dei gruppi basati su affinità di vedute, ma tutti propensi ad indicare il programma di meta-partito come quello più affidabile.

Se la vedono in maniera molto diversa, allora è facile che escano da tale sistema-struttura e diventino partiti classici o comunque autonomi (oppure che non entrino affatto).

Inoltre, se l’affinità di vedute è un vantaggio, allora non è necessario avere addirittura un partito solo per questo scopo, tanto vale avere un semplice gruppo “i cattolici”, “i razionalisti”, “i pirati”, “quelli per il no euro”, ecc., gruppi che tra l’altro si formano già spontaneamente nei dibattiti e nelle iniziative dalle piazze al Web. Inoltre, tali gruppi possono anche intersecarsi ed avere confini un po’ sfumati.

Il vero problema di fondo diventa: quali esatte regole (comprensive di strumenti, ecc.) vogliamo adottare per fare politica insieme?

Per esempio, c’è già una certa divergenza tra l’assemblea del PP e l’assemblea di rappresentanti che consulta la base secondo lo statuto di Progetto X. Forse si può fare una classica coalizione, ma più di questo è difficile… a meno che uno dei due non cambi idee sulla propria struttura. In tal caso, si va sempre di più verso una fusione.

L’epilogo di un tale meta-partito è che nasce di fatto un unico partito che crede nella democrazia liquida basata sulla precisa impostazione che ha adottato.

Potremmo avere un altro partito che crede nella democrazia liquida, ma sarà diverso, proprio perché è un altro partito, e riterrà che la democrazia liquida la si debba impostare diversamente. Altrimenti non sarebbe un altro partito, ma aderirebbe a quello che c’è già.

Sto maturando l’idea che un meta-partito di fatto non può esistere, perché porta ad un unico preciso partito.

In altre parole, potrei idealmente chiedere a chi fa parte di Progetto X, se desidera unirsi a noi o desidera cambiare qualche nostro aspetto. Il semplice nome “PP” o “ProgettoX” o altro è semplicemente uno dei tanti aspetti che è possibile cambiare e su cui si può discutere (non esiste un ‘noi’ definitivo in una realtà liquida).

@Apsyrtides tu cosa vorresti cambiare del PP?

Assolutamente no dato che si ritrovano quasi sempre in palese conflitto d’interessi… la maggioranza di conflitti di convivenza sono in relazione con coloro che detengono un qualsiasi potere eletto. Se non correggete questo aspetto, avrete i soliti problemi di abuso di potere oppure di accusa di abuso di potere… entrambi estremamente dannosi.

Il che non necessariamente significa che ci è stato il necessario approfondimento per non sbagliarsi collettivamente alla grande. Il documento di ricerca sul voto segreto dimostra come anche una intuizione collettiva può essere sbagliata nei fatti, e perciò non basta essere d’accordo per fare le scelte giuste. Raccomando di rivedere l’architettura di Progetto X da un punto di vista più scientifico-razionale che solamente per intuizione collettiva.

Già.

Già.

Se vogliamo fare un partito che funziona a meraviglia, dobbiamo ripulire gli statuti da pregiudizi dimostratisi sbagliati…