A) La mia esperienza è che i militanti siano un sottoinsieme degli iscritti e non viceversa.
B) Devo dire che la tua visione del partito d’élite è un po’ strana: una moltitudine di attivisti che fanno il lavoro oscuro senza alcun diritto ed una “dirigenza” cui si accede per esercizio di pazienza della durata di 90 gg.
C) Al Partito-élite non è passato per la testa (giustamente) di partecipare alle amministrative di Milano, Roma od altro perché il Partito-élite non ha la forza necessaria, è solo in grado di giocare al “piccolo politico”.
D) Ha potuto partecipare alle Europee perché la partecipazione (coraggiosa, complessa, faticosa, …) ha richiesto solo una attività burocratica. Anche il programma è stato di provenienza esterna, altrimenti sarebbe stato difficile coniugare “Vogliamo l’Europa dei popoli” con “Andiamo in Europa a batterci per poter scaricare i file”
La partecipazione è stato uno sforzo grandissimo, ma solo perché l’ha fatto un partito-elite
E)
Scusa ma quel partito era comunque un partito-èlite, mediamente una trentina di persone, con una élite che pur di rimanerlo accettava che il partito si riducesse di mese in mese, perché invece di accettare la pluridimensionalità e farne eventualmente un punto di forza ha voluto ostinatamente difendere il suo punto di vista. Anziché cercare di capire quali fossero i elementi pochi (magari solo uno) elementi comuni ha voluto difendere la propria visione complessa senza rinunciare a nulla.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: il “partito dei 6”, incapace di fare la minima attività politica.
La partecipazione alle europee ha dato la possibilità di uscire dalla visione di "partito-élite che ha reso il PP-IT impotente, ma è necessario un cambio di mentalità.
Fra un paio d’anni ci saranno delle amministrative importanti: volete parteciparvi o volete attendere le prossime europee?