Doppio livello di iscrizione, modifica articolo 5 dello statuto,

Non vrrei essere OT, forse andrebbe meglio in Organizzazione, ma penso spetti a chi ha aperto la discussione segnalarlo o meno.

Premesso che è un discorso sull’organizzazione, quindi non tagliato sull’organizzazione di un partito ed ancor meno sul PP-IT.

Prendi un’azienda padronale, di 10 persone che produce motoseghe. Le fabbrica così bene che ha successo e e dalle 1000 che produceva oggi ne vende 100.000 ed ha un numero di operai 8 volte tanto. Per questo entra in crisi, perché il padrone non riesce a seguire tutto. Incominciano i reclami, tornano indietro le motoseghe che non funzionano …
Ci sono due alternative: il padrone continua a voler fare tutto lui e allora l’azienda piano piano tornerà a fabbricare 1000 motoseghe o fallirà oppure adeguerà l’organizzazione istituendo il controllo qualità ed assumendo un responsabile vendite. Se la scelta è quella giusta passerà a vendere dalle 100.000 alle 500.000 motoseghe.

Facendo un esempio che secondo me potrebbe essere adatto al PP-IT se raggiungeremo un migliaio di iscritti, l’azienda incomincia a vendere in paesi lontani e quindi deve prendere la decisione se aprire delle succursali all’estero o rimanere centralizzata.

Nel paesino di Valdilana un gruppo di amici vorrebbe partecipare alle elezioni comunali come Valdilana Pirata. Se l’organizzazione rimane centralizzata a Roma, per cui ti danno loro l’autorizzazione a partecipare, ti danno loro programma e manifesto è molto probabile che il gruppo di amici che voleva entrare nel PP-IT decida di aprire una lista locale.
In un caso come questo sarà stata l’òrganizzazioe a scoraggiare l’adesione.

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Nessuno però ha mai parlato di un padrone, né di una struttura centralizzata, anzi quella c’è già adesso, per ogni cosa devo passare dall’assemblea, cosa assurda quando, se io e gli altri pisani concordiamo sul da farsi, e siamo in linea con il CEEP19 e con il manifesto perché dovremmo passare per l’ap? Un gruppo dirigente invece snellisce assolutamente la procedura in questo caso.

Non è Roma che ti dà il manifesto ed il programma, quello è! Punto. Se non ti vanno bene programma e manifesto non entrare nel PP.

Non è che io entro nel PCI e poi dico, però non mi va bene che siete sovranisti, che siete centralizzati, che siete contro la proprietà privata, semplicemente non entro nel PCI.

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Sta diventando un battibecco, ma recuperale, sono curioso: purtroppo l’età mi porta a dimenticarmene.

In realtà non è così (io voto a Valdilana) ma non cambia il discorso.

Ti ho già spiegato che per me il patrimonio di un partito non sono i voti ma gli iscritti e che quelli sarebbero venuti per il semplice fatto di partecipare alle europee indipendentemente dai voti ricevuti.
Di fronte allo scontro di civiltà un pirata non può rifugiarsi nella coltivazione del suo orticello ma deve partecipare alla lotta.

@solibo
Nello statuto ci sono vari punti riguardanti il rapporto fra il manifesto del PP-EU e quelli dei PP-XX e tutti insieme fanno confusione.
Però definisceche cosa è il Manifesto del PP-EU (allegato C di Statutes)
The Pirate Manifesto combines the identified common policies of the member parties in a document representing the common policies of the Association and is an integral part of these Statutes.

Questo sembrerebbe affermare che rispetto ai singoli statuti è riduttivo. Tenere un proprio statuto quindi non sarebbe relegare lo statuto del PP-EU come secondo statuto, ma semplicemente ampliarlo con le considerazioni caratteristiche del paese XX.

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Si può fare, purché si modifichi lo Statuto, stabilendo che siamo parte (non soci) del PP-EU, che continueremo a pagare la quota ab aeternum e che adottiamo di conseguenza il manifesto del PP-EU.

Questo risolverebbe diverse questioni aperte.

Per esempio i delegati internazionali diventerebbero gli unici veri dirigenti del partito, essendo gli unici a partecipare alle decisioni strategiche (prese fuori della AP).

Ma significherebbe anche non poter concorrere ad elezioni politiche in Italia, perché i candidati sarebbero espressione di un organizzazione internazionale, non del popolo italiano.

È la differenza fra essere un partito europeista o europeo.

Detto questo: quale parte del nostro Manifesto non ti piace?

Anche io! ! ! :smiley:

Il punto è proprio questo: per il progetto politico che propongo, a vocazione maggioritaria e costruito dal basso e sul territorio, la democrazia liquida ed il partito di pari sono gli strumenti migliori che conosca.

Per questo io li difendo.
E per questo altri li attaccano avendo un progetto politico diverso (che però si rifiutano di descrivere in modo chiaro e falsificabile, tanto da sollevare dubbi sulla sua reale esistenza).

Nel “paesino” di Pioltello (37.000 abitanti), non molti anni fa ci fu un candidato Sindaco con lista propria (non oso dire Pirata ma dovrei, ad onor di cronaca) che nel suo “programma” elettorale voleva riempire la città di migliaia di telecamere, per renderla più sicura e proteggerla dai “neri”.

Non so rendo l’idea… In confronto a Valdilana possono aprire un migliaio di liste civiche, i quattro amici al bar.

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Assolutamente irrilevante: possiamo adottare il Pirate Manifesto anche senza essere parte del PPEU, né soci. Possiamo adottare il Pirate Manifesto anche se domani non saremo più parte del PPEU.

Ecco, noi siamo entrambi. (E no, non siamo a vocazione maggioritaria: forse la Lega, il PD o i 5S sono a vocazione maggioritaria. I Pirati no.)

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A me sembra di essere chiaro.
Se non è così ditemi come debbo esprimermi.

Attenzione possiamo, non dobbiamo.

Il punto è: perché dovremmo volerlo adottare come parte del contratto associativo se l’abbiamo già sottoscritto per decisione assembleare a latere del nostro?

sei chiaro, però non capisco perché stai mettendo a confronto un modello centralizzato con uno distribuito.

ma tutto questo accanimento per la difesa del vecchio manifesto è dovuto al fatto che c’è una dichiarata presa di posizione verso la democrazia liquida? E’ quello il problema?

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Si! Non ci sono altre ragioni evidenti.

Lo scopo è quello di spiegare con un esempio (conscio dell’affermazione di Adriana che i miei esempi fanno c…e) perché l’organizzazione in base ai suoi parametri, di cui il principale è la dimensione e la complessità debba cambiare la sua organizzazione.

Uno dei cambiamenti è il passaggio da un modello centralizzato a uno distribuito quando l’azienda si espande geograficamente.
Potrebbe darsi che qualora il PP-IT si sviluppasse (ad esempio raggiungesse qualche migliaio di iscritti) sia conveniente utilizzare un modello distribuito, semplicemente perché ci sarebbe una forte presenza in alcune aree del paese.

Ho spostato un messaggio in un nuovo argomento: Perché mantenere il nostro Manifesto?

Ho spostato un messaggio in un argomento esistente: Perché mantenere il nostro Manifesto?

Infatti anche se fossimo 490 non cambierebbe nulla.

Se in futuro, 4900 o 49000 iscritti, l’AP diventasse una assemblea di delegati la democrazia liquida permetterebbe di non avere una “direzione”.
Gli iscritti potrebbero votare tra i delegati un Capitano con le stesse regole che di solito vengono usate per un capo di stato ma noi abbiamo Schulze. A questo proposito userei la regola svizzera: mandato di un anno non ripetibile (e per l’anno successivo potrebbe essere un ottimo ufficiale in seconda).
Resterebbe comunque la democrazia assembleare perché in ogni caso la sovranità è della assemblea degli iscritti e l’AP sarebbe composta da rappresentanti delegati dagli iscritti.

Questa è una possibile visione futura ed è importante perché l’orizzonte temporale di un partito serio deve essere scandito dai decenni e non dalle elezioni.

49000 iscritti con questa modalità produrranno nè più ne meno quella stessa pluralità che oggi nella società viene già rappresentata in parlamento. Che razza di partito sarebbe?

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L’ennesimo partito qualunqu…

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Credere nella massa, in una fantomatica intelligenza Collettiva, anziché in una intelligenza individuale, ci ha portato a Salvini, a Trump al PD… Tanti auguri.

sempre perchè secondo voi questi 49000 dovrebbero essere per forza dei coglioni…

avete questo pregiudizio nei confronti di possibili futuri iscritti che non capisco…

@Atlas82 più che altro “l’intelligenza collettiva” in Italia non si è praticamente quasi mai vista, soprattutto durante le elezioni.
Abbiamo sempre assistito ad una collettività, ma non guidata dall’intelligenza, e soprattutto una collettività quasi mai unita.

io non ho parlato di coglioni ma di persone che la pensano in modo diametralmente opposto al nostro. Secondo voi questo non è un problema.

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