Doppio livello di iscrizione, modifica articolo 5 dello statuto,

Semplice:
A) Chiusura della valvola d’ingresso tramite i 90 gg. Puoi controllare il rapporto fra quanti hanno chiesto l’iscrizione e quanti hanno avuto la pazienza di attendere senza essere coinvolti.

B) Si è formato un clan che ha portato all’immobilismo, facendo sì che le persone se ne andassero.

La composizione del clan? Ovviamente quelli che sono rimasti meno (quolc?)uno.

Dopo di che quelle stesse persone hanno creato l’opportunità che il partito potesse rinascere.

Personalmente ritengo che l’aumento della quota d’iscrizione + la modifica organizzativa che alcuni propongono + l’atteggiamento di disprezzo/arroganza che tu (come dimostra il tuo ultimo post) ed altri tengono possa stroncare questa possibilità.

E’ normale che le persone che hanno organizzato la partecipazione alle europee sentano il partito come loro, ma debbono rendersi conto che sono i depositari di un marchio ed il fatto di avere oggi l’esclusiva di quel marchio carica di responsabilità-

1 Mi Piace

Non sono per niente d’accordo, le persone aderiscono ai partiti per un progetto politico, tu stai però attribuendo lo stessa "cifra"allo strumento, a tuo dire la DL è lo strumento più adatto ai nostri fini e quindi attirerebbe più persone rispetto ad un assetto diverso, io su questo dissento.

Io credo che le perosne aderiscano ad un partito per una serie di fattori, tra questi forse in minima parte concorre anche lo strumento,ma in larga parte quelli che contano sono altri fattori e variabili.

Ora, io non credo che la, DL sia migliore o peggiore di altri strumenti al fine di attirare persone nel partito.

1 Mi Piace

Abbiamo partecipato alle europee, questo non mi pare immobilismo, semmai quello viene creato da chi, invece di andare in strada a fare attività o fare proposte, continua a ripeterci il santo rosario sulla nostra presunta non identità.

Probabilmente non vogliono veder sprecato il lavoro che hanno fatto,puoi darli torto?

1 Mi Piace

mi spiace che si arrivi a questo punto, non vorrei andare a recuperare su facebook e negli altri canali di comunicazione tutte le cose che hai sentenziato con disprezzo sui pirati, mentre noi cercavamo di dare il meglio per ottenere il massimo risultato possibile. Poi a alla fine tutti di nuovo qui a pontificare su quanto siamo stronzi.

2 Mi Piace

Anche io!

Con ho spiegato altrove il nostro Manifesto e quello del PP-EU sono abbastanza complementari e perfettamente compatibili.
Si completano a vicenda.

E nel Marzo 2014 l’AP ha sottoscritto il manifesto del PP-EU, adottandolo come secondo Manifesto.

Non fa parte del contratto associativo del nostro partito, lo Statuto, perché la nostra adesione alla federazione PP-EU richiede una conferma annuale, per esplicita scelta del PP-EU stesso: l’adesione dei soci alla federazione è sancita dal pagamento di 300€ ogni anno.

1 Mi Piace

Adottiamolo come manifesto principale, ed iniziamo a vedere quello che siamo realmente, un partito transnazionale.

3 Mi Piace

Anche perché poi, in tutta onestà, t’immagini: questo è il nostro Manifesto Principale, questo invece quello di Scorta. Suvvia.

2 Mi Piace

Ti ricordo @storno che per tua ammissione tu alle scorse europee, nel NOSTRO seggio (nel senso proprio, non circoscrizione elettorale), hai votato il PD… Ho detto tutto.

:face_with_raised_eyebrow:

Ecco, queste sono le cose che scoraggiano chi vorrebbe entrare, queste cose non danno un immagine seria di partito e non il fatto che una persona appena entra non sia automaticamente dirigente, oppure che si usi un modello alternativo alla DL.

1 Mi Piace

Non vrrei essere OT, forse andrebbe meglio in Organizzazione, ma penso spetti a chi ha aperto la discussione segnalarlo o meno.

Premesso che è un discorso sull’organizzazione, quindi non tagliato sull’organizzazione di un partito ed ancor meno sul PP-IT.

Prendi un’azienda padronale, di 10 persone che produce motoseghe. Le fabbrica così bene che ha successo e e dalle 1000 che produceva oggi ne vende 100.000 ed ha un numero di operai 8 volte tanto. Per questo entra in crisi, perché il padrone non riesce a seguire tutto. Incominciano i reclami, tornano indietro le motoseghe che non funzionano …
Ci sono due alternative: il padrone continua a voler fare tutto lui e allora l’azienda piano piano tornerà a fabbricare 1000 motoseghe o fallirà oppure adeguerà l’organizzazione istituendo il controllo qualità ed assumendo un responsabile vendite. Se la scelta è quella giusta passerà a vendere dalle 100.000 alle 500.000 motoseghe.

Facendo un esempio che secondo me potrebbe essere adatto al PP-IT se raggiungeremo un migliaio di iscritti, l’azienda incomincia a vendere in paesi lontani e quindi deve prendere la decisione se aprire delle succursali all’estero o rimanere centralizzata.

Nel paesino di Valdilana un gruppo di amici vorrebbe partecipare alle elezioni comunali come Valdilana Pirata. Se l’organizzazione rimane centralizzata a Roma, per cui ti danno loro l’autorizzazione a partecipare, ti danno loro programma e manifesto è molto probabile che il gruppo di amici che voleva entrare nel PP-IT decida di aprire una lista locale.
In un caso come questo sarà stata l’òrganizzazioe a scoraggiare l’adesione.

1 Mi Piace

Nessuno però ha mai parlato di un padrone, né di una struttura centralizzata, anzi quella c’è già adesso, per ogni cosa devo passare dall’assemblea, cosa assurda quando, se io e gli altri pisani concordiamo sul da farsi, e siamo in linea con il CEEP19 e con il manifesto perché dovremmo passare per l’ap? Un gruppo dirigente invece snellisce assolutamente la procedura in questo caso.

Non è Roma che ti dà il manifesto ed il programma, quello è! Punto. Se non ti vanno bene programma e manifesto non entrare nel PP.

Non è che io entro nel PCI e poi dico, però non mi va bene che siete sovranisti, che siete centralizzati, che siete contro la proprietà privata, semplicemente non entro nel PCI.

1 Mi Piace

Sta diventando un battibecco, ma recuperale, sono curioso: purtroppo l’età mi porta a dimenticarmene.

In realtà non è così (io voto a Valdilana) ma non cambia il discorso.

Ti ho già spiegato che per me il patrimonio di un partito non sono i voti ma gli iscritti e che quelli sarebbero venuti per il semplice fatto di partecipare alle europee indipendentemente dai voti ricevuti.
Di fronte allo scontro di civiltà un pirata non può rifugiarsi nella coltivazione del suo orticello ma deve partecipare alla lotta.

@solibo
Nello statuto ci sono vari punti riguardanti il rapporto fra il manifesto del PP-EU e quelli dei PP-XX e tutti insieme fanno confusione.
Però definisceche cosa è il Manifesto del PP-EU (allegato C di Statutes)
The Pirate Manifesto combines the identified common policies of the member parties in a document representing the common policies of the Association and is an integral part of these Statutes.

Questo sembrerebbe affermare che rispetto ai singoli statuti è riduttivo. Tenere un proprio statuto quindi non sarebbe relegare lo statuto del PP-EU come secondo statuto, ma semplicemente ampliarlo con le considerazioni caratteristiche del paese XX.

1 Mi Piace

Si può fare, purché si modifichi lo Statuto, stabilendo che siamo parte (non soci) del PP-EU, che continueremo a pagare la quota ab aeternum e che adottiamo di conseguenza il manifesto del PP-EU.

Questo risolverebbe diverse questioni aperte.

Per esempio i delegati internazionali diventerebbero gli unici veri dirigenti del partito, essendo gli unici a partecipare alle decisioni strategiche (prese fuori della AP).

Ma significherebbe anche non poter concorrere ad elezioni politiche in Italia, perché i candidati sarebbero espressione di un organizzazione internazionale, non del popolo italiano.

È la differenza fra essere un partito europeista o europeo.

Detto questo: quale parte del nostro Manifesto non ti piace?

Anche io! ! ! :smiley:

Il punto è proprio questo: per il progetto politico che propongo, a vocazione maggioritaria e costruito dal basso e sul territorio, la democrazia liquida ed il partito di pari sono gli strumenti migliori che conosca.

Per questo io li difendo.
E per questo altri li attaccano avendo un progetto politico diverso (che però si rifiutano di descrivere in modo chiaro e falsificabile, tanto da sollevare dubbi sulla sua reale esistenza).

Nel “paesino” di Pioltello (37.000 abitanti), non molti anni fa ci fu un candidato Sindaco con lista propria (non oso dire Pirata ma dovrei, ad onor di cronaca) che nel suo “programma” elettorale voleva riempire la città di migliaia di telecamere, per renderla più sicura e proteggerla dai “neri”.

Non so rendo l’idea… In confronto a Valdilana possono aprire un migliaio di liste civiche, i quattro amici al bar.

1 Mi Piace

Assolutamente irrilevante: possiamo adottare il Pirate Manifesto anche senza essere parte del PPEU, né soci. Possiamo adottare il Pirate Manifesto anche se domani non saremo più parte del PPEU.

Ecco, noi siamo entrambi. (E no, non siamo a vocazione maggioritaria: forse la Lega, il PD o i 5S sono a vocazione maggioritaria. I Pirati no.)

1 Mi Piace

A me sembra di essere chiaro.
Se non è così ditemi come debbo esprimermi.

Attenzione possiamo, non dobbiamo.

Il punto è: perché dovremmo volerlo adottare come parte del contratto associativo se l’abbiamo già sottoscritto per decisione assembleare a latere del nostro?

sei chiaro, però non capisco perché stai mettendo a confronto un modello centralizzato con uno distribuito.

ma tutto questo accanimento per la difesa del vecchio manifesto è dovuto al fatto che c’è una dichiarata presa di posizione verso la democrazia liquida? E’ quello il problema?

2 Mi Piace

Si! Non ci sono altre ragioni evidenti.