Forma della Narrativa: Dobbiamo far Spettacolo

Credo che ci sia molto di vero in cio che dice: GioPizzi Perche l’opposizione del PD fa schifo che dite cogliamo l’appello?

Non chiedere, fai.

Se probabilmente l’unico membro del forum e del partito che ha l’età giusta per ascoltare youtuber italiani senza voler perdere l’udito. Ma questo significa anche che sei l’unico in grado di parlare alla loro audience.

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Dobbiamo far Spettacolo

Vuoi dire educazione divertente, vero? :wink:

Se siamo il partito della Curiosità, non dovrebbe essere troppo difficile.

Ma la guida del nostro operare deve essere il dare, non l’apparire. Creare e donare beni comuni. Espandere i Commons. Musica. Video. Tutorial. Manuali. Software.

Prima di intraprendere qualsiasi iniziativa, chiediamoci sempre:

  • “Cosa lasciamo di utile alla società alla fine dell’iniziativa?”
  • “Se anche noi non ci guadagnassimo nulla, cosa ci guadagnano gli altri?”
  • “Se domani il Partito Pirata sparisce, cosa rimane di buono nel mondo?”

Se la riposta a queste domane è “Niente”, allora spendiamo meglio il nostro tempo e le nostre energie.

Lo spettacolo è apparenza effimera. Il dono è sostanza significativa.

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Punto 1: la scelta del “nemico” Come pirati non può che essere la “NON-CONOSCENZA” e, meglio ancora, i coltivatori della non-conoscenza.

Un tema per certi aspetti trattato nella proposta, non accettata, di manifesto che invito chi è su LQFB a riportare.

Non credo che abbiamo bisogno di un nemico, di un’antitesi per definire la nostra identità.

Noi abbiamo una tesi chiara. Perseguiamola.

Quindi non concordi con il video.

No.

E’ godibile, ma semplicista e superficiale.

Non amo Gio Pizzi, ma in questo caso direi chi abbia parzialmente ragione. L’anno scorso lessi un articolo molto interessante al riguardo, e molto più “ampio” di questo video: https://not.neroeditions.com/ribelli-5-stelle-saggi-pd/ Quello che serve, insomma, non è lo “spettacolo”, ma la costruzione credibile e creduta di un ruolo. Le forze al governo si sono costruite dei ruoli da “oppressi”, che hanno avuto molto successo ma che ormai non hanno più molto senso. In questo senso, il Partito Pirata dovrebbe costruirsi un ruolo? Io credo che lo abbia già. Sin dallo stesso nome, Il Partito Pirata rappresenta una classe marginale, antisistema, con una moralità diversa ma comunque con delle regole. Quello che dovremmo imparare, invece, è che dovremmo intessere una narrativa basata su questo ruolo. Qual è l’obiettivo? Quali sono gli ostacoli? Perché serve il PP? E, soprattutto, queste istanze non vanno espresse solo attraverso il Programma o un’esposizione seria, come ho visto fare in TV, ma anche (se non soprattutto) in modo irriverente!

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Temo in tutta franchezza che vi stiate facendo abbagliare dai metodi di una classe politica che vogliamo rimpiazzare.

Il Movimento 5 Stelle si è diffuso sulla base di metodi di marketing virale, di una narrativa costruita ad arte. E ne vediamo i risultati.

Forza Italia fece qualcosa di simile, ma con una differenza sostanziale: dalla sera alla mattina le sedi Fininvest (era già Mediaset?) diventarono sedi di partito su cui basare il proprio radicamento sul territorio. Il messaggio era ancora vuoto ed artificiale, ma non c’era problema perché non si trattava di un partito democratico ma di una cellula P2ista con una organizzazione piramidale e leaderistica.

La Lega invece è un partito molto più sano dal punto di vista strutturale. È ridicolo ricondurne il successo alla sola comunicazione di Salvini. Sicuramente ha catalizzato interesse. Ma la Lega ha un radicamento territoriale che il M5S e persino FI si sognano. Ed è in continua espansione.

Strutture simili esistevano con la DC (dall’Azione Cattolica in poi) e il Partito Comunista. Strutture che per esempio il PD non è riuscito a mantenere.

Le tecniche di comunicazione che proponete mirano a produrre una reazione emotiva, una adesione irrazionale e dunque superficiale. Adesione che deve restare superficiale per non riportare alla coscienza dell’elettore tutte le contraddizioni che nasconde.

E d’altro canto parliamo di tecniche di marketing progettate per creare segmenti omogenei ma ben delimitati, contrapposti, cui vendere un prodotto (il partito) in cambio del voto (aka Fiducia, aka Potere).

È il Potere che vogliamo?

O vogliamo piuttosto cambiare il mondo?

C’è chi dice che la Conoscenza è Potere e la persegue per ottenere quest’ultimo.

Ma è un errore strategico. Non è la Conoscenza ad essere Potere, ma l’Ignoranza ad essere debolezza!

Se vogliamo diffondere Conoscenza dobbiamo accettare di perdere Potere.

Il nostro maggior successo non sarebbe un mondo in cui non c’è più bisogno di noi?

Dunque noi non dobbiamo adottare tecniche di marketing volte a attrarre un elettorato più o meno affine o omogeneo.

Noi dobbiamo offrire educazione e conoscenza. Dobbiamo esprimere e diffondere Curiosità, Comunione, Libertà ed Onestà Intellettuale.

Il voto seguirà.

E se non dovesse seguire, noi avremmo già vinto comunque.

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Che ci piaccia o no esiste una realtà. Le strutture della Lega non sono certo cambiate in un anno in modo tale da permettere a Salvini di raddoppiare le percentuali di voto. Anche se certe cose non ci piacciono sono realtà, la comunicazione ha le sue regole.

Con che tecniche? Perché il video non parla di contenuti ma di tecniche della comunicazione. La comunicazione è come il sistema di distribuzione dell’energia elettrica: senza i fili tutta l’energia elettrica di questo mondo è inutile perché non arriva agli utilizzatori. E se la distribuzione è fatta male molta dell’energia (del messaggio) si perde

Le percentuali di voto dipendono anche dal denominatore. Se gli altri perdono voti in valore assoluto, chi li mantiene aumenta in percentuale.

La Lega ha indubbiamente guadagnato voti. Ma quanti non sono andati a votare? E siamo sicuri che sia solo merito di Salvini? E se anche fosse, ci sta bene adottare tecniche di comunicazione demagogiche per guadagnare qualche seggiola? Non dovremmo invece smontare quelle tecniche? Insegnare a resistere alla demagogia?

Sì. Ma quella di cui parli non è comunicazione: non mette in comune niente. E’ manipolazione dell’elettorato.

Non sarebbe male, in effetti.

Laddove i partiti tradizionali si smaterializzano su internet e diventano effimeri, tornare ad essere fisicamente presenti potrebbe essere una strategia vincente. E non pensate che sia più semplice: in piazza se non sei credibile arrivano le uova marce.

Comunque non era quello che avevo in mente.

Pensavo piuttosto a mettere su piccoli gruppi di hacker disposti a dare lezioni di informatica a piccole classi. Potremmo studiare i contenuti delle lezioni fra noi, in modo da veicolare più della mera tecnologia in oggetto, ma messaggi politici chiari. Educare all’uso consapevole e critico.

E poi potremmo offrire questi corsi a grandi e piccini. Proporci alle scuole gratuitamente.

Avremmo bisogno di educatori e sociologi, naturalmente. @C_Diana potrebbe aiutarci a coinvolgerne qualcuno.

E possiamo anche usare la tecnologia, ma ponendola sotto il nostro pieno dominio, come proponevano @lynX e @mutek in questo thread. Se siamo incoerenti, non saremo mai credibili.

Scusa ti posso chiedere da quanti anni fai parte del partito pirata?

Anni? :smile:

Sono un hacker da… boh… 25 anni? La prima rete che ho bucato è stata quella del liceo. Ma non era stato difficile, in effetti. :smile:

Sono stato invitato ad unirmi a questa crew a Gennaio, ma mi sono iscritto solo un mese fa. (ehm no… ho effettuato la richiesta di iscrizione un mese fa… scusa, non mi entra in testa)

E tu? Da quanti anni sei un Pirata?

Un mese, bene, io poco più di due settimane. Ti ho fatto questa domanda perché il tono e la forma di ciò che scrivi sul forum sono quelli che utilizzerebbero un leader e ideologo di partito con milioni di persone che l’hanno votato e anni di militanza in quel partito. E non mi sembra che questa sia la tua posizione. Questo continuo utilizzare la prima persona plurale, come se tu rappresentassi anche altre persone, e il continuo ricorso a ciò che è veramente pirata da ciò che non lo è, manco ci fossero le patenti di pirateria, suona incredibilmente autoritario. Io voglio fortemente credere e sperare che ciò non sia voluto da te ma dovuto solo alla fretta visto che spesso si scrive mentre si fa altro e non si sta troppo attenti. Perché il fatto è che qui ci sono persone con idee, storie e valori diversi, spesso anche tanto. Stringo: le opinioni (assolutamente legittime) che hai espresso nel topic sull’aborto, per quelle che sono le mie idee, i miei valori e la mia storia non sono diverse da… boh, non so, quelle di chi si tatua una svastica e inneggia al fuhrer. Ergo capirai come questo continuo noi, noi, noi, e poi questo è pirata questo no, e poi ancora il dovere dovere dovere, sempre dovere, un’imposizione, far questo e quello per chi ha valori e idee politiche probabilmente opposti ai tuoi suoni, come ti dicevo prima, incredibilmente autoritario. Se utilizzassi un modo di esprimerti rispettoso di chi è diverso da te, niente patenti di ciò che è pirata e ciò che non lo è, niente noi, niente dobbiamo etc etc, sarebbe una cosa secondo me molto bella, un inno alla tolleranza nei confronti di chi è diverso e un inno alla speranza di poter lavorare insieme tra gente che non c’entra nulla per obiettivi comuni. Altrimenti puoi tranquillamente continuare come fai e io non ti dirò più nulla perché sono la persona più pacifica di questo mondo però ci tengo alla mia onestà intellettuale e dovevo dirtelo.

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Questo sì che è giusto! Ma soprattutto è divertente: smontare sempre (e, possibilmente, lasciare il gioco smontato… :smile: )

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Boh? Da una parte capisco le obiezioni, ma d’altra parte non riesco a pensare che il Partito Pirata voglia essere completamente serio. Io con questo nome vorrei vedere trolling, vorrei vedere bende bandane e spadoni, vorrei vedere scolapasta in testa. Al di là dei contenuti, che ovviamente devono esserci (e ci sono già), e devono essere sì, seri e coerenti.

Nota che io non ti ho chiesto da quanto sei iscritto ma da quanto sei un Pirata.

La differenza è profonda.

Io sono un ideologo: io parlo di idee. Lo faccio per mestiere da quasi 20 anni, perché la programmazione non è altro che esprimere idee in un linguaggio così chiaro e preciso da poter essere eseguito da un computer.

Forse talvolta parlo con autorevolezza, ma non autorità.

L’autorità è uno stato che viene attribuito staticamente per un certo periodo e comporta un certo potere. L’autorevolezza invece è una condizione dinamica, liquida se preferisci: deriva dal fatto che sai di cosa parli e non parli di ciò che non sai, chiunque può metterla in discussione facendoti una domanda a cui non sai rispondere o facendoti notare un errore logico.

Anche l’autorevolezza, come l’autorità, costituisce una forma di potere. Ma a contrario dell’autorità che si fonda su regole e ha una data di scadenza, l’autorevolezza non ha date di scadenza nè regole a garantirne il valore. Ci sei solo tu, le tue parole e i fatti.

Gli hacker deridono l’autorità e riconoscono l’autorevolezza ma non la assumono per quello che hai fatto in passato ma per ciò che fai oggi.

Di nuovo la differenza è profonda: puoi sempre chiedermi ragione delle mie affermazioni e io sono felicissimo di chiarire qualsiasi cosa non abbia espresso chiaramente. E se trovi errori in quel che dico, mi fai un favore, mi insegni qualcosa e sei il ben venuto.

Perché come ho scritto altrove, gli hacker sono Curiosi e di conseguenza rispondono sempre alle domande con onestà intellettuale.

Una persona autoritaria non risponde ogni volta che la risposta (bada bene, la risposta, non la domanda) metterebbe in discussione la sua autorità. Perché paradossalmente, sebbene più esposta e più volatile, l’autorevolezza può sempre battere l’autorità.


Nel parlate dell’ideologia Pirata io mi rifaccio a qualcosa che conosco abbastanza bene.

Ci può piacere o meno, ma ci sono valori e comportamenti che sono Pirata e altri che non lo sono. Così come ci sono valori e comportamenti Liberali o Comunisti.

Non li ho decisi io, sono lì dagli anni '60. Al massimo su questo forum ho cercato di ricordarli a chi sembra averli dimenticati. L’unico contributo innovativo che ho apportato è stato considerarli come fondamenti di un ideologia politica completamente nuova, ortogonale all’asse classico destra/sinistra pur senza essere qualunquista o “trasversalista” (come ci definiva impropriamente un fascista ieri sera sul canale Telegram del Piemonte).

Naturalmente questo contributo ideologico non è basato sulla mia autorità in questo partito.

Dovrà dimostrare la propria autorevolezza nella Storia, come fece il Socialismo Scientifico di Marx prima di lui.

Ma il fatto che io abbia ottenuto voti in passato o che mi sia iscritto ieri o un anno fa non ha alcuna rilevanza.

Quanto all’abitudine a dire “noi” parlando come se fossi effettivamente iscritto invece di essere un paria dipende da un malinteso occorso durante la certificazione: avevo capito che l’iscrizione partiva dal pagamento della quota, sebbene l’accesso a LQFB fosse ritardato di 90 giorni.

Sono assolutamente d’accordo. Molto meno sul trolling, perché far perdere tempo agli altri non è mai un buon uso delle proprie energie.

Comunque il punto è che noi siamo anomali. I Pirati puzzano. E dobbiamo rivendicare il diritto ad essere anomali. Il diritto di avere prospettive uniche.

Dovremmo rifuggire ogni tentativo di uniformarci nella forma come nella sostanza, anche fra di noi. Dobbiamo essere seri, non apparire seriosi.

Dunque se per farci notare abbiamo bisogno di fare i pagliacci, stiamo sbagliando qualcosa.

Osservavo come i nostri candidati in giacca e cravatta facevano una gran bella figura in Rai. E va bene così, perché è quando parliamo che la gente deve riconoscere la differenza.

Per noi è più importante essere folli che apparire folli. Ma in quanto persone anomale, non dovremmo neanche aver paura di essere goliardici ogni tanto.

Vogliamo vestirci da Pirati? Con bandane, uncini e cappelli? Benissimo! Ci sto! Basta sforzarsi di trovare il modo di farlo in modo utile per la società. Trovare il modo di donare un hack utile.

Per esempio (ed è veramente la prima cosa che mi viene in mente), potremmo metterci d’accordo con un gruppo di Clown Therapy e andare tutti bardati a supportare il loro lavoro in un Ospedale Pediatrico. :smile:

Ma d’altro canto non dobbiamo dimenticarci che la nostra anomalia non deve esaurirsi nell’apparenza. Altrimenti siamo come gli altri. Gente assetata di Potere, non di Conoscenza.

E’ quando parliamo, che deve emergere la nostra Curiosità contagiosa.

niente, non sono riuscito a spiegarmi e me ne scuso, amici come prima e facciamo come se non avessi scritto nulla.

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Mi scuso io per non aver compreso cosa intendessi.

Amici più di prima, comunque! :wink:

ahahah non ti abbattere in questo modo, sei stato capito, come di sicuro ti ha capito @Shamar le sue risposte non vogliono denigrare, è un po sarcastico ma il suo “amici più di prima” è sincero al 120% (se mi posso permettere, per quello che posso conoscere di te shamy :smile:)

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