Storno, hai citato tre cose che sono tutte facili da risolvere se non ci si ingessa a rifiutare i cambiamenti delle policy…
Lo studio della Uni Trier che ho linkato in alto ha documentato che non è un problema: i delegati hanno in genere votato nel modo come avrebbero votato gli assenti.
Non è necessario, Glu… Cal ha già articolato tutte le critiche durante questo thread e tutte hanno ricevuto risposta.
Ma io non ho mai detto il contrario, anzi ho detto che si puo arrivare a questo senza abolire la DL e senza la sciagura di diventare un partito tradizionale.
Io stesso ho mandato un comunicato passando solo per il forum.
E da quello che ha detto credo che anche @Cal fosse di questa idea se non sbaglio, lasciare la DL ma dare maggiore libertà di azione, a me così starebbe benissimo, quello che va scongiurato è la creazione di una struttura tradizionale, con tanto di segretario capo bastone e della inevitabile burocrazia di partito.
Paradossalmente io credo veramente che chi sia nel PP sia parte di un élite che rigetta l’autoritatismo e le briglie della DR,e che voglia creare una società partecipata ed orizzontale.
Eh, il passo successivo è rigettare l’autoritarismo e le briglie della DL per creare una società partecipata e orizzontale attraverso l’empowerment delle persone, non attraverso la concessione dall’alto di un diritto di voto. Ma questo è inconcepibile per chi si ostina a difendere con unghie e denti un modello conflittuale di democrazia.
[quote=“lynX, post:120, topic:3035”]
No aspetta, è la maggioranza semplice che non ne vuole sentire perché non deve dare retta alle minoranze. Se invece sono necessarie maggioranze qualificate, le minoranze finalmente hanno voce in capitolo!
[/quote] vero
[quote=“Atlas82, post:123, topic:3035”]
Il concetto di nazione è completamente superato, o ahimè dovrebbe esserlo
[/quote] concordo
[quote=“Atlas82, post:123, topic:3035”]
L’idea di affidare ai saggi il governo della nazione ottocentesca è già vecchia ed ha già fallito.
[/quote] no saggi ma, almeno, competenti!!! Cristo santo abbiamo a che fare con gente che ha un potere illimitato e nemmeno conosce cosa sono i Diritti Umani!!!
[quote=“storno, post:124, topic:3035”]
Se trovo un sistema di democrazia perfetta ma è così complesso che solo poche persone possono accedervi il mezzo non è adeguato.
[/quote] sottoscrivo: più uno strumento è complesso più è utilizzabile solo da una piccola parte di persone.
Quella è elite.
E LQFB, per esempio, non è utilizzabile da tutti e, dal poco che ho testato, non è nemmeno accessibile.
Ma dai… che illuminazione! …quindi secondo te il Partito Comunista, essendo il partito del lavoratori avrebbe dovuto costruire delle fabbriche per dare un lavoro a masse di operai sottopagati per poter fare la lotta di classe contro se stesso? Chissà perché Marx non ci ha mai pensato…
Mi sembra che non hai esattamente chiaro cosa è la politica. Mi sembra che tu la confonda con la testimonianza di vita. Ribadisco, tu vuoi costruire una Chiesa non un partito politico.
Ma scusa, e ripeto. Perché le cose che vuoi fare non inizi a farle senza il partito?
Se vuoi essere degno di fiducia forse bisognerebbe smettere con la petitio principi e iniziare un po’ con l’ora et labora, visto che non si riesce a fare un passo oltre la scolastica cattolica nei discorsi con te.
Il problema non è che non conoscono i diritti umani, ma il loro potere illimitato, se uno come Salvini rimane a fare chiacchiere da Bar può pensare quello che vuole, è un razzista di merda, ma ce ne faremo una ragione; il problema è che ha in mano un tale potere da influenzare la mia vita e quella degli altri esseri umani senza che noi possiamo avere diritto di replica o possibilità di fare alcunché
Se tu vuoi il voto matematico invece dell’accordo democratico fra le persone, questo è inevitabile. Non puoi codificare la pace sotto forma di percentuali, perché non siamo tutti uguali e non attribuiamo tutti la stessa importanza a tutte le decisioni. Con tutto il rispetto dell’orizzontalità, fare incazzare me o fare fuggire un cto del partito non è la stessa cosa che deludere un inattivo a caso.
È stata una cosa necessaria perché non è concepibile che chi apra una tematica decida con quali deleghe sarà votata. A meno che tu non voglia dare al GI il compito di stabilire in che area vanno messe le tematiche. (Ti ricordo le mozioni per aprire nuove aree sovrapposte alle esistenti a cui seguivano deleghe in massa verso chi le aveva chieste) (comunque questo problema si risolve facile se inattivo delega attivo che a sua volta delega per issue a competente)
La dittatura degli attivi non è un problema quando si tratta di fare le cose in regime di volontariato. Quando si tratta di decidere le politiche del partito, magari sì. Ma quando si lavora decide chi sta lavorando.
Quello che va scongiurato ancora di più è la riproposizione di un modello di circolo culturale velleitario in cui si scaricano in assemblea vere idiozie ma anche cose interessanti, ma indifferentemente dalla qualità di queste cose, nessuno si sente in dovere di muovere un’unghia per dare corpo a queste idee.
L’ideale sarebbe non avere una “dirigenza” ma una “esecutenza”, ovvero persone di buona volontà che indipendentemente dalle cose decise (purché abbiano una grande supporto nel partito ovviamente) si mette di buzzo buono a realizzarle, coinvolgendo tutti quelli che non possono o non vogliono essere “a tempo pieno” su questo. Il PP già fa un ottimo lavoro a separare il ruolo amministrativo-funzionale-burocratico da quello politico. La cd dirigenza non ha un valore politico, che abbiamo ciascuno di noi. Quello che manca è la possibilità di costruire strutture operative realmente efficaci.
L’accordo democratico non significa necessariamente uno scontro in cui vince una maggioranza, ma solitamente una convergenza verso una più alta condivisione. Il problema non sta nel non fare votazioni, ma nel non farle quando una votazione distrugge un corpo politico. La “vittoria” su un tema in cui ci si è divisi non lo è mai se provoca separazione e risentimento. Questo è il problema di LQFB, così com’è non concorre alla ricerca di un punto di equilibrio più condiviso possibile, anzi stimola la separazione.
i “compromessi fra pochi” sono quelli che prendono le idee di tutti e le mettono insieme, selezionando gli elementi più importanti per ognuno e cercando di comprendere i motivi e le intenzioni della gente, evitando che le maggioranze di turno possano soverchiare le minoranze.
non pensare che il tuo voto assuma un valore maggiore solo perché passi dalla democrazia rappresentativa a quella liquida, sempre 1/n ≈ 0 è.
D’accordo, ma devono rispettare il programma che deve essere chiaro e non interpretabile.
Il lavoro che citi è sicuramente il lavoro sul territorio per fare conoscere il programma votato in AP.
Invece sembra che si chieda mani libere perché chi lavora decide…
Vediamo troppo spesso deviazioni tra programmi e attività politica.
Mi spiego meglio, viene modificato il programma a seconda degli interlocutori in modo da strappare un consenso di tipo elettorale.
Per funzionare funziona ma poi non viene eletto il partito ma il candidato.
Caso tipico è il promettere qualcosa di economico quando difficilmente si avranno i fondi.
Poi se va bene è merito dell’eletto, se va male è colpa del partito.
Ne abbiamo parlato sopra.
Non basta il voto a maggioranza semplice per creare unità di intenti quindi, invece di cercare l’unanimità o quasi, basta approvare a maggioranza qualificata.