Usando il metodo descritto qui ovvero la capacità di mettere al voto le premesse di una proposta individualmente per eliminare le proposte che si fondano su false premesse… una specie di metodo anti-Salvini.
Invece lo fanno, se esiste una maggioranza 51:49 è sufficiente per imporre una decisione all’assemblea nonostante la metà è contraria. È brutto e ovunque è avvenuto ha causato gravi lesioni!
È normale che organo legislativo e governativo/esecutivo non siano la stessa cosa. Il parlamento indica come bisogna fare le cose ed il governo esegue, a volte presentando proposte di miglioramento delle leggi. Nel caso nostro non vogliamo un board eletto come governo, perciò abbiamo i gruppi di lavoro ed il coordinamento — sono strutture più decentralizzate ma non necessariamente inefficaci. Anzi, dato che è da poche settimane che le stiamo sperimentando, vediamo fino a dove ci arriviamo. Io invece dei GdL ci avrei messo i proponenti vittoriosi delle proposte assembleari, ma diciamo che come approssimazione ci sta. In ogni caso è tipicamente ragionevole che la persona che si è smazzato di scrivere una proposta convincente sia anche responsabile a realizzarla, con l’aiuto del GdC e altre strutture del partito… e non che tutti aspettano che qualcun altro se ne occupi…
Ma risale al 2012 che @Athos fece passare una mozione che obbliga i proponenti a rendersi responsabili della propria proposta, o che descrivano in quale modo come se ne farà la messa in pratica. Il problema fu che non ci è mai stata alcuna forma di sanzione se le persone poi in realtà non se ne occupano… i casi più drammatici furono l’euroliquid e il cosiddetto “open data” a mio avviso, ma anch’io ho fatto votare certe cose che poi non ho avuto l’energia di realizzare e sapevo che non ne avrei avuto alcuno svantaggio. Secondo me ci deve essere un prezzo a promuovere delle cose e poi non realizzarle – per esempio l’incandidabilità fino a realizzazione, o dopo che il CA ha constatato che una promessa assembleare non è stata mantenuta.