Continua la discussione da "all Pirate parties are by definition anti-fascist":
Molto bella la distinzione fra antifascismo e la organizzazione Antifa, ufficialmente presente in Germania e negli Stati Uniti (e magari anche altrove… qui è sopratutto un movimento).
Dalla mia peculiare prospettiva ricalca in qualche modo la distanza fra un’organizzazione che si dice “pirata”, ma poi “io l’algoritmo lo assecondo” ed la cultura hacker che questa strumentalizza.
Ma viste le parole di Markéta, mi chiedo: ma i Pirati in questo partito sono davvero contro la violenza?
E lo sono come i vili, che la rifuggono solo quando in posizione di svantaggio?
O lo sono come cittadini democratici, che vi si oppongono sempre ed apertamente, ma attraverso un dialogo pacifico e di merito?
Prima di rispondere, riflettiamo su tutti gli ad hominem, su tutti gli insulti, su tutte le manipolazioni che abbiamo visto in questi mesi. Riflettiamo sulle nostre battaglie. Riflettiamo sulle fazioni che si insiste a tratteggiare. Riflettiamo sul fatto che le metafore e i riferimenti ispirati alla pirateria marittima siano più frequenti rispetto a quelli ispirati alla pirateria informatica.
Ma siamo poi davvero sicuri di essere parte dello stesso movimento cui fa riferimento Markéta?