Posizione comune contro le posizioni comuni del Partito Pirata ^^

Benvenuto a bordo! ! ! :wink:

Frequenti da quanto, sei mesi questo partito, e non ti ho visto fare una singola cosa in pratica né portare a compimento una singola attività politica.

Solo fare chiacchiere. Sei proprio quello che più di tutti non può parlare qui dentro.

Solo chiacchiere… peraltro noiose.

Almeno io sono divertente…

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Non mi interessa particolarmente la tua opinione @mic, ma io sto agendo con il GdL Informatica. Faremo di più con l’inizio della scuola. E se ricordi io ho fatto qualcosa per il PP producendo, su richiesta di @erdexe uno script di installazione per PeerTube.

Sul divertente: che ne pensi di questa iniziativa?

Questa è molto simile all’analisi del “regime” che fanno i radicali. Non capisco perché parli di destra e sinistra. Capisco che sia la continuità con il fascismo che vuoi segnare , come movimento di destra, (“è tutta destra”) ma la destra storicamente è stato anche altro (anche culturalmente) - mi torna così l’espressione quando dici “la destra non esiste in italia”.

C’è un aspetto che credo metodologicamente importante per superare il partito delle posizioni pirlata ed è la mozione sul forum indivisibili. Che ne pensi, non del tema (che per esempio è l’esempio che poni), ma della modalità?

vabbé… D’altro canto un GdL il Partito “Pirlata” non lo nega a nessuno. Non capisco come mettersi a fare gratis una cosa che dovresti far pagare potrà essere utile,. Quanto alla stupidaggine del dito medio alla macchina di google, è evidente che rappresenta il tuo stile, spero che il Partito non ci metta il cappello sopra, sarebbe troppo pure per una pirlata. È chiaro che tu non credi che questo partito possa contribuire seriamente all’evoluzione del paese spero vivamente queste cose finiscano presto in questo partito. Dirigenti che valgono quanto pagano, cioè manco i soldi per uno spritz qui a Saint-Tropez.

PS - Ribadisco (mi sono stufato) che sulla questione di peer-tube il partito pirata non c’entrava nulla. Ma visto che continui a richiamarmi in causa è dovere.

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Grazie, grazie per la splendida notizia!
Sapere che per lungo tempo non militeremo insieme in un partito mi ha tolto un peso non dallo stomaco ma da molto più giù. Avevo iniziato a leggere sorseggiando il mio tradizionale Negroni, versione Storno quando ho letto la notizia. Sono subito corso a stappare una bottiglia perfesteggiare con un cocktail champagne.
Fatto ovviamente non con champagne, sia perché non vali tanto, ma soprattutto perché, tutti lo sanno, io sono sovranista. Comunque non lamentarti, era del buon prosecco, quello che il Veneto beve per ubriacarsi (basta un paio di bicchieri).

E leggendo ti ho perdonato tutto, il giochino di parole a livello grullino, così distante dalla tua ricercata ironia, l’orrendo condizionale al posto del congiuntivo, unica pecca di un linguaggio colto e fluente; mi sono emozionato a vedere il mio nome da te citato: mi hai fatto sentire importante come io ti ho fatto sentire importante moderandoti.
Giusto ricambiare, in futuro cercherò di darti altre occasioni.

Ho letto tutto, ma proprio tutto, fino in fondo. Sono andato oltre la fine del tuo bellissimo ed illuminante intervento, ed ho guardato i nomi delle persone cui sei piaciuto.
Non puoi immaginare la mia sorpresa nel leggere il nome di Briganzia che, attratto certamente dall’elogio all’Europa, ha applaudito ad un contenuto che quando io …

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@erdexe si chiama Volontariato:wink:
(lascio a @sarabiemme o @Tresa spiegarti se sia utile)

Io non ho uno stile.
Sono un hacker, ricordi?

Io piego gli strumenti disponibili alla mia volontà in modo creativo.

Ho visto un mezzo privato appropriarsi di conoscenza che dovrebbe essere pubblica. Ed un mezzo che appartiene ad una società strettamente legata ad una forza militare straniera che monitora i miei concittadini.

Avevo un auto bruttina (la mia) e una ventina di minuti per la pausa pranzo.

Come usarli per avviare una protesta simpatica in grado di produrre curiosità sul tema della sorveglianza?

Peraltro, stando ad @o_zone, l’iniziativa ha avuto una certa visibilità. Abbiamo già degli imitatori.


Credo sia interessante un fatto, comunque.

Le persone che in questo partito più si lamentano dell’immobilismo ed invocano la do-ocracy, sono o le prime ad immobilizzarlo su temi regolamentari e / o statutari e a denigrare e disprezzare qualsiasi cosa gli altri facciano.

non te la prendere storno, non condivido tutto tutto quello che dice (ma alcune cose mi trovano perfettamente d’accordo), talvolta mi fa anche venire i nervi ma è oggettivamente divertente leggerlo.

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Di tanto in tanto leggo delle affermazioni che mi sconcertano.
“Io non ho uno stile” è una di quelle, come se avere uno stile fosse disdicevole.
Tutti noi abbiamo uno stile, ad alcuni piace, ad altri no.
Sarei curioso di sapere se tua moglie ritiene di aver sposato un “uomo senza stile”.

Però puoi fare una prova: pubblica un testo senza mettere il tuo nome (so che è impossibile) e vediamo se non c’è nessuno che dice “Questo è Shamar”

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No @storno hai frainteso.

Io non ho davvero uno stile. Non è una critica nei confronti di chi ne ha uno. Semplicemente io non ne ho uno.

Ti posso assicurare che non è per il mio stile che mia moglie mi ha sposato. E credo che la domanda la farebbe scoppiare a ridere.

Mia moglie è una donna fantastica.
Oltre ad essere la donna più bella che io abbia mai visto (nonché la più dolce ed una delle più forti ed intelligenti) è una persona capace di vedere oltre le apparenze.

Non si vede bene che col cuore, @storno, l’essenziale è invisibile agli occhi. :wink:

PS: @mic, ho già detto di amarti?

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Mic, io non posso fare “vera politica, politica sul campo” se non so chi sono e chi vado a rappresentare…

Non posso fare “attivismo” per poi rimanere come uno stoccafisso di fronte a qualcuno interessato al partito, che mi domanda: “qual è il vostro pensiero sul tema ius soli?”
Oppure più che rimanere senza parole, rispondere: “beh ognuno la pensa come vuole nel partito”…

Poi ovviamente se l’identità del partito si ferma all’oratoria, senza praticare, allora il partito sarà un partito con un identità di chiacchieroni.
Quello che tu critichi.

Ma se non si sa cosa “pensiamo” politicamente di alcuni argomenti, non possiamo praticare un bel nulla.

Quindi non rientro nella tua descrizione, anche se so che non era ovviamente buttata sul personale e che non devo prendere alla lettera :wink:

Però questo è il mio punto di vista su questa cosa, spero di essere stato chiaro.


@storno @shamar ha uno stile che non é uno stile, è taoista.

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Già, lo è (o almeno lo sarebbe per ora mi sembra che si sia limitato a copiare roba altrui). Ma qui non avremmo dovuta fare politica? Te l’ho già detto, la tua è un’opera di evangelizzazione Don Giacomo. Fiat voluntas dei.

Vabbé, contento tu.

Certo, fare il dito medio è un modo molto creativo. Chissà che non vinca qualche premio per la creatività.

Non ho alcun dubbio. Presto, facciamo diventare dirigenti anche questi.

Perché, riferendoti a me, linki un thread in cui io non compaio (e tu sì)?

Lo stile è come l’essere hacker, sono gli altri che te lo devono riconoscere.

Ah no… tu sei di un’altra parrocchia: quella dei se-dicenti hacker.

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Sì, ci stai provando da tempo. Ma ti ho già detto che non sei il mio tipo. Prova con @shamar che in oratorio ci si contenta facile.

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Illuso. Se pensi che con il mio non iscrivermi rinunci a romperti le palle allora non hai capito un cazzo.

Gratta gratta… e la destra vien subito fuori. Ora però passiamo almeno all’olio di ricino. Briganza attento, rasente i muri da adesso in poi… Su ragazzi, per il vostro bene, cancellate i mi piace… il grande fratello prende nota.

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Appunto! FARE Politica.

Fare. Azioni utili per la Polis.

Sul resto… :kissing_heart:

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Olio di ricino? Che volgarità!
A Briganzia ho fatto ingollare mezzo litro di mojito ed ho rotto le luci della bici con cui è tornato a casa.
Per questo mi odia.

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Volevi un esempio di manipolazione neo-linguistica? Eccolo.

Politica significa “arte del governare”, non “darsi da fare per sturare i cessi”, per sturare i cessi ci sono gli appositi professionisti a cui il politico dovrebbe evitare di levare il lavoro (anzi dovrebbe fare in modo che abbiano sempre più occasioni di lavoro).

Tu distorci il significato di “politica” usando a tuo uso e consumo un significato improprio (fare cose per la polis) per sostenere la tua povera tesi, che non ha sostegno nella realtà, nei fatti, nel vocabolario, ecc.

Tu vuoi fare volontariato, non ho nulla in contrario. Ma fare volontariato non è fare politica.

Tu vuoi che il tuo gruppo di lavoro faccia volontariato, non ho nulla in contrario. Se hai trovato qualcuno che vuole lavorare gratuitamente, ok. Come detto un gdl qui non si nega a nessuno.

Se però proverai a sostenere che il partito debba presentarsi attraverso queste cose sarò, come sono, politicamente contrario.

Detto questo. Mettendomi nelle tue scarpe io avrei potuto rispondermi portando l’esempio di Gandhi, che appunto per fare politica puliva le latrine degli intoccabili, tanto per rimanere in tema d’informatica. Ma pulire le latrine degli intoccabili aveva un senso politico profondo in un India basata sulle caste. Gandhi non puliva le latrine perché riteneva che il pulire le latrine fosse il centro dell’universo della sua azione politica, come tu ritieni essere l’informatica, non scriveva trattati sull’ideologia della latrina come fai tu sulla curiosità nel forum. Lo faceva perché con quell’azione simbolica (simbolica!) si riuniva, e non prendeva le distanze, con i più umiliati ed oppressi nel suo paese (e semmai si distanziava da quelli della sua classe). Idem con l’uso dell’arcolaio o fare il sale. Sceglieva quelle azioni non perché piacessero a lui ma perché si innestavano nei bisogni del suo popolo. [ora tu mi risponderai che tu hai deciso che essere hacker è il bisogno del “tuo” popolo, evvabbé che ne parliamo a fare, non sono loro che devono fare come te, ma tu come loro].

Tu invece, nel fare il tuo “volontariato”, provi ad imporre la tua superiorità a tutti, pre-giudicando che loro senza il tuo sapere non siano cittadini completi (lo hai detto e ripetuto una infinità di volte). È proprio come quelli che vogliono esportare la democrazia sai… tu vuoi esportare la curiosità, giusto che nessuno ti dà i marines a te, sennò useresti pure quelli.

Invece di far tesoro dell’essenza altrui, tu la pregiudichi come inferiore e ti impegni a “sollevarli dai loro errori”. Chi ti ha detto che i non-hacker non abbiano qualcosa da insegnarti? Perché vuoi far diventare tutti informatici?

Simbolicamente è un atto urticante, specialmente se fatto da un politico (peggio da un partito). Perché diverso è farlo come associazione di servizio (e pure sul fatto di farlo come associazione che svilisce il valore del lavoro professionale avremmo di cui parlarne) che viene CHIAMATA a fare qualcosa, e diverso è farlo all’interno di un quadro di promozione politica di contenuti.

Tu vuoi perseverare nell’errore?

Amen

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Però sarebbe bello vedere la reazione dell’opinione pubblica di fronte all’affermazione:
“fare volontariato non è fare politica”…

Quindi se io faccio volontariato nel Partito Pirata, come lo hanno fatto tante persone nella storia per i partiti che volevano sostenere, non sto facendo politica?

Quindi i volontari presenti e futuri del Partito Pirata che vogliono fare politica, non possono fare politica perché: “fare volontariato non è fare politica?”

Ah @erdexe, tanti anni che giri su questa giostra, ed ancora devi capire come fa a girare?


Secondo voi il partito pirata con quest’affermazione in quanto tempo verrebbe massacrato dall’opinione pubblica?


Ps: gandhi puliva i cessi perché faceva parte di una comunità, e nonostante il suo status, puliva i cessi per dare l’esempio e per non sentirsi privilegiato…
Giusto per mettere i puntini sulle i, col cazzo che era un’azione simbolica caro @erdexe, lo faceva perché era GIUSTO farlo.
È una questione morale, non simbolica, le azioni simboliche sono altre.


Addenda: TUTTA L’AZIONE POLITICA NASCE DAL VOLONTARIATO.

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ecco…allora adesso parlo io del volontariato perchè l’ho fatto e l’ho subito.

Già, l’ho subito.

@erdexe l’ha spiegato in parte, ci sono due modi di fare volontariato: per se stessi e per gli altri. E le due cose non coincidono…anche se apparentemente sembra di si.

Quando si fa volontariato per un altro ci si mette a servizio dell’altro, che è in quel momento in gravi difficoltà e quindi, purtroppo, è ad un livello inferiore. Quindi per mettersi a servizio non solo devi scendere al suo livello, ma devi scendere ad un livello più sotto per farlo sentire superiore. Questo è il volontariato per l’altro (e questo è far politica per il bene della collettività)…

Invece c’è il volontario per se stesso, che ha bisogno di sentirsi buono, che ha bisogno di avere delle conferme sul fatto che è una brava persona, che si sta spendendo per gli altri, che sta facendo qualcosa di utile…

Purtroppo questo tipo di volontario è molto diffuso…lo sappiamo molto bene noi…persone che abbiamo bisogno di volontariato…in genere non amiamo per nulla questi volontari, sono urticanti perché hanno un disperato bisogno di far sentire la propria superiorità.

E siccome non riescono a farcela con i propri pari cercano persone che stanno male, che stanno in basso, e così facendo le fanno spesso cadere anche più in basso…perchè si approfittano(si, si approfittano) di loro, della loro disperazione, quel tanto che basta per far sentire quanto, loro così in alto, sono persone di valore ad interessarsi a gente simile.

Per fortuna questo tipo di volontario è molto, molto incostante: dura poco…se va bene qualche settimana. Poi si stufa e va alla ricerca di un altro caso ancora più pietoso del precedente…

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Perché da noi questo tipo di volontari non solo sono costanti, ma sono pure fastidiosi?