Posizione su riforma Costituzionale

Credo sarebbe il caso d’esprimersi sul ddl Boschi, anche in vista del referendum confermativo. I punti salienti della riforma sono elencati qui. In sintesi:

  • Fine del bicameralismo perfetto. La fiducia al governo la dà solo la Camera (dove, se passa anche la legge elettorale, il partito che prenda anche solo il 40% si becca il 55% dei seggi; se nessuno ci arriva c’è il secondo turno), e le leggi in pratica si approvano li’.
  • il Senato diventa una sorta di “dopolavoro” dei consiglieri regionali, eletti quasi dai votanti. Diminuiscono di numero (da 315 a 100) e non ricevono stipendio (anche se presumo che i rimborsi per le trasferte glieli diano), ma in compenso si ribeccano una sostanziale immunità (ci vorrà il nullaosta del Senato per arresti, intercettazioni e perquisizioni)
  • Si introduce il referendum propositivo, ma in compenso si aumenta di parecchio (da 500.000 a 800.000) il numero di firme richieste per quello abrogativo e per le leggi d’iniziativa popolare (da 50.000 a 120.000)
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imbarazzante!!

noi promuoviamo la democrazia liquida senza leaders prestrutturati

ci riesce facile pensare ad un parlamento sostituito da tecnologie implementative della democrazia liquida tipo liquidfeedback

non siamo nela posizione di entrare in merito di questo medioevo oscurantista quindi tanto vale spingere il nostro presente che rappresenta per loro gia un futuro piu che remoto se non impossibile secondo la loro visione

m

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Si, ok, tutto vero, però… nel frattempo si potrebbe -ad esempio- aderire al Coordinamento Democrazia Costituzionale (anzi, non vorrei peccare di eccessivo ottimismo, ma credo che in quell’ambito potremmo anche “far comodo”, nel senso che tra i soggetti aderenti finora non mi pare che figuino grandi esempi di democrazia interna. E comunque il primo ministro greco si chiama Tsipras, non Tzipras)

Da quando ho capito il principio di Madison non rimpiango un uso del bicameralismo allo scopo di porre più distanza tra la politica e la volontà popolare. Perciò non vedo ragione di contrariare questo punto.

Come mai? Come sono argomentati questi cambiamenti e cosa dice l’opposizione nei fatti sulla questione?

TL;DR: Non ho trovato dati concreti sulla questione, troppo innebbiati da toni polemici. Qualcuno ci può fare un sommario to the point?

Se in cambio si combatte i metodi di Facebook & Co di intralciare la mobilitazione via Internet un aumento delle “cifre” non dovrebbe essere un problema…

Significa che vogliamo abolire i referendum? Non mi pare. Significa che siamo già pronti a rimuovere la Camera? Non direi. Meglio mandarci degli avatar che in caso di crisi della tecnologia sono ancora in grado di fare il fallback al sistema rappresentativo… o sarebbe troppo invitante farlo?

In greco non esista la lettera Z, perciò ovunque si intende Z si utilizzano le lettere tau e sigma, cioè “Ts”. I greci d’istinto utilizzano “Ts” anche quando fanno la translazione verso altre lingue, ma si potrebbe anche usare Zipras o Tzipras. Similarmente visto che in greco non esiste la J o Y invece di scrivere “Jorgos” così come si pronuncia lo scrivono Georgios. Cacoyannis ha criticato il “Ts” intenzionalmente chiamando il suo eroe “Zorbas” invece di “Tsorbas”. Vassilikos ha addirittura tematizzato la “Z” come tale, con conseguente film chiamato appunto Z. In pratica la Grecia e la Z sono una lunga storia e chiudo qui altrimenti si dovrebbe aprire un dibattito a parte… :wink:

In teoria ci può stare l’abolizione del bicameralismo perfetto (per quanto, in passato, è successo che leggi pessime approvate alla Camera siano poi state stoppate al Senato), così come la trasformazione del Senato in un’Istituzione che si occupa di governi locali. Il tutto diventa pericoloso alla luce della legge elettorale, che appunto assegna un discreto premio di maggioranza a chi arriva al 40%. In pratica il partito che vince (e quindi il leader del partito che vince) può eleggersi quasi da solo il Presidente della Repubblica, quello della Camera e fare il bello e il cattivo tempo, pressoché senza opposizione.

Non sono argomentati. Fanno finta di nulla perché è un fatto che provoca imbarazzo. L’opposizione dipende: il M5S dice che è un modo per salvare i vari indagati locali (di quelli che portano voti) dalla magistratura. Gli altri partiti lo sanno, per questo non s’oppongono.

E’ solo il coordinamento delle associazioni che si oppongono a questa riforma della Costituzione (e che quindi faranno campagna per il “NO” al momento del referendum confermativo) e all’Italicum.

In breve: sono contrario alla legge, dovremmo lottare per il referendum e aderire al coordinamento.

##I rischi della riforma costituzionale + Italicum

Ciò può essere buono, ma dipende dal contesto, e non dobbiamo lasciarci trarre in inganno. Il bicameralismo serve per maturare bene la legge. Tante volte ha salvato l’Italia da obbrobri e prepotenze della maggioranza. Se si vogliono accorciare i tempi (eliminando il bicameralismo perfetto) ci vogliono più garanzie democratiche (sistema proporzionale). Non è il nostro caso vista la legge elettorale (sia porcellum che italicum).

Ecco cosa succede con riforma costituzionale di Renzi + Italicum:

  • Il maggioritario accentra il potere in un solo partito, che prende il controllo totale del Parlamento, senza che abbia il 50%+1 (cioè senza il consenso dei votanti!).

  • Inoltre il maggioritario, insieme a collegi molto piccoli, sfavorisce il pluralismo: al partito al potere si potrà opporre solo un altro partito.

  • Senza il voto di preferenza per i candidati deputati si accentra tutto il potere nel capo del partito. Che poi tramite i suoi burattini nomina il governo (di cui magari lui stesso diventa presidente) e il Presidente della Repubblica. Poi dal governo detta le leggi che fa ratificare ai suoi burattini, incontrastato.

Ora il Senato ci salvava perché Calderoli era troppo stupido per realizzare l’orrore che cercava: volevano un maggioritario secco anche al Senato e invece è uscito, per fortuna, un casino che impedisce alla maggiore delle minoranze di avere il potere assoluto su entrambe le camere (per questo si chiama “Porcellum”, perché non è abbastanza dittatoriale quanto volevano).

Tra riforma costituzionale e italicum assomiglieremo di più ad una dittatura monarchica elettiva piuttosto che ad una democrazia parlamentare.

##Una proposta Se dovessi proporre un modello ideale, io preferire un monocameralismo con sistema elettorale proporzionale blindato in Costituzione, come proponeva Rodotà nel 1985 (guardate a pagina 17 e 18).

Il Parlamento è il luogo dove tutta l’Italia si riunisce per confrontarsi e fare le leggi, valide per tutti. Non ci deve essere né la dittatura di una maggioranza assoluta (ci vogliono organi di controllo per bilanciare il peso, quali un Senato, una Corte costituzionale…) né la dittatura della minoranza più forte (come è ora e sarà ancora di più con l’Italicum).

La proporzionalità è un principio fondamentale della democrazia (una testa un voto, mentre con il maggioritario chi vota il partito più forte pesa di più di chi vota un partito più debole). Fu introdotta tra il 1919 e il 1923, eliminata dalla legge Acerbo di Mussolini; poi dal 1947 al 1993, finito col Mattarellum. La DC nel 1953 provò a modificarlo dando un premio a chi otteneva il 50%+1. La “legge truffa” fu sconfitta, ma oggi sarebbero considerati dei comunisti radicali e pericolosi.

##Sulla governabilità… La “governabilità” è un’altra bella presa per il culo, e sicuramente non si ha con il maggioritario.

  • Le legislature tra il '48 e il '93 sono state molto stabili, i parlamenti sono rimasti in carica in media 1525 giorni su XI legislature (di cui solo la XI sciolta molto precocemente).
  • Dal '94 ad oggi invece solo 1323 giorni in media, cioè le camere sono state sciolte molto più frequentemente.

Per quanto riguarda i governi, solo in quel caso il maggioritario aumenta la “stabilità”:

  • Nel '48-'94 venti presidenti del consiglio in 46 anni (media 2,3 anni a testa)
  • Dal '94 ad oggi sette in 22 anni (media 3,1 anni)

Ma il potere risiedeva soprattutto nel Parlamento, e non nel governo (come tra l’altro vorrebbe la nostra Costituzione).

Inoltre per quanto riguarda la linea politica è stata molto stabile nella 1a repubblica: la DC è sempre stata al potere, e suoi erano tutti i presidenti del consiglio, tranne 4 su 20.

Infine mi vengono dei dubbi sul fatto che certi governi siano stabili… Quando c’è strapotere di una minoranza si fanno danni:

  • Il Parlamento eletto col proporzionale era forte, cioè indipendente dal governo (riconoscendo il peso reale delle opposizioni), e ha approvato leggi importantissime. Per esempio lo Statuto dei Lavoratori e l’istituzione del Servizio Sanitario Nazionale, di stampo universalistico (realizzando la Costituzione art. 32: salute come diritto dell’individuo, cioè dell’essere umano, non del pagante, in particolare gratuito per chi non se lo può permettere) su modello Beveridge (si veda il bellissimo “The Spirit of '45” di Ken Loach).

  • Il Parlamento dei burattini eletto col maggioritario è debole, perché le opposizioni non contano. Permette a poche persone (che non rappresentano la maggioranza dei cittadini) di smantellare molte conquiste del passato: rifacendo gli stessi esempi, ha cancellato l’articolo 18 e l’SSN è tradito (ticket esosi, con pochi finanziamenti (dirottati ai privati), spezzettato in 21 mini-sistemi regionali diseguali)…

Insomma la “governabilità” senza la democraticità non vale un fico secco, e anzi fa male. Tra l’altro se il problema è la stabilità del governo si possono trovare altre soluzioni, senza sacrificare la democrazia:

  • Sfiducia costruttiva (non si può sfiduciare un governo senza proporre un esecutivo alternativo da approvare), come in Spagna.
  • Governo non sfiduciabile, rappresentativo di tutti i partiti (es. Consiglio federale svizzero).
  • Nuovi sistemi, es elezione diretta dei singoli ministri tramite una votazione con Condorcet, separata dall’elezione del Parlamento…?
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Il coordinamento democrazia costituzionale ha istituito due comitati: uno contro le modifiche cosdtituzionali ed uno contro l’italicum. Personalmente sono favorevole alla modifica del senato: attualmente ha un ruolo semplicemente perché il suo sistema elettorale è stato dichiaratamente progettato per l’ingovernabilità.

Fondamentale è invece la legge elettorale che anch’io, per la sua importanza, vedrei inserita nella costituzione. Per questo aderirei al relativo comitato del CDC: l’italicum privilegia la governabilità rispetto alla rappresentatività ed è addirittura meno democratico dell legge cerbo che diede il potere al PNF. Inviterei quindi ad aprire il relativo quesito su LQFB.

La Issue l’ho aperta https://agora.partito-pirata.it/initiative/show/6152.html

L’ho chiamata “adesione al CDC (tout court)” perché aderendo al CDC credo che automaticamente si sostengano entrambe. @storno se lo ritieni giusto crea una mozione alternativa chiamata “aderire solo a quello sull’Italicum”.

Per quanto mi riguarda, come ho detto, a non avere due camere che fanno le stesse identiche cose ci potrei anche stare, ma con tutte le riserve che spiegava @don_durito ; ma le riforme o si prendono in toto o nulla, e questa francamente nel complesso mi pare sbagliata.

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Come dicevamo sia @Exekias che io, ci sono tante persone critiche verso l’attuale riforma che non amano il bicameralismo. Per esempio Rodotà, il principale critico della riforma, propose nell’85 un monocameralismo (ma proporzionale!).

Il punto è questa riforma. A parte l’accoppiata con l’Italicum, che rende la riforma esplosiva, la riforma anche da sola non ha né capo né coda.

Che senso ha abolire l’elezione diretta di un organo democratico, per quanto depotenziato? Invece di andare verso una maggiore partecipazione rendiamo le attuali rappresentanze istituzionali sempre più indirette e remote?

Questo è il punto principale. Qui c’è una scheda del prof. Azzariti, da cui si evince il resto della riforma renziana, che fa del Senato un papocchio immondo. A questo punto no grazie, meglio di no.

Si parla di 74 consiglieri regionali, 21 sindaci, più 5 senatori che nomina ogni Presidente della Repubblica (durano 7 anni, quanto chi li nomina) a piacere. Sembra il Senato delle libertà, ognuno fa un po’ come cazzo gli pare. Il Pres della Repubblica elegge i suoi scugnizzi, e ogni consiglio regionale nominerà senatori solo della parte politica che ha vinto in quella regione (essendo a maggioritario anche in regione!).

E le minoranze? E il pluralismo? E la proporzionalità? E la rappresentatività? E il sano principio di non accumulare cariche? Il senato diventerà il secondo lavoro (con la mano sinistra) di consiglieri, sindaci e amici (del Pres. della Repubblica), magari politici corrotti nominati solo per sfuggire alla giustizia (avranno l’immunità).

Ma che senso ha?

A questo punto o bicameralismo perfetto, come volle la Costituzione del '47, o monocameralismo.

E in ogni caso proporzionale, per avere un Parlamento autonomo dal governo.

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Ho aperto la proposta alternativa. P.S. Se non altro sia i consiglieri regionali che i sindaci sono eletti nominativamente. P.P.S. Grazie per la segnalazione della scheda, la leggerò

Io sono dell’idea che sarebbe nostro dovere difendere questa costituzione e non si permetta alla presunta maggioranza di demolire pezzo per pezzo la nostra carta costituzionale,pertanto sarebbe meglio attivarsi per l’adesione del comitato.

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Ma non in mondo proporzionale. Vuoi cancellare l’Italicum perché non proporzionale e poi accetti la riforma del Senato che è intrinsecamente non proporzionale?

In pratica diamo il sostegno alla PdL Rodotà del 1985?

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Personalmente non sono per il proporzionale puro: ricordo i tempi del proporzionale puro con i governi che duravano 6 mesi e ce ne volevano altri 3 per formarli. Occorre ovviamente un compromesso fra la rappresentatività e la governabilità e personalmente sarei per un “proporzionale alla coalizione corretto”. Sarei quindi per il voto alla coalizione nziché al partito e con seggi dati non in modo lineare ma con una curva crescente al crescere della percentuale.

P.S. in questa legge c’è una cosa che ho sempre sostenuto e mi piace tantissimo: se si raccolgono 800.000 firme il quorum scende al 50% dei votanti l’ultima legislatura. Finalmente le astensioni hanno un seppur minimo significato. Meno il governo è rappresentativo, più è facile cambiarne le leggi.

P.P.S. Ho letto la scheda Auriti, m mi ha convinto poco, anche perché le obiezioni più efficaci sono, di fatto, dovute alla non rappresentatività del parlamento con questa legge elettorale.

P.P.P.S. Al di là delle opinioni mi sembrerebbe doveroso che il PP-IT si battesse per una raccolta firme via rete come nel referendum europeo. http://ec.europa.eu/citizens-initiative/public/welcome?lg=it

Maligno! Maligno!

Sì (qui la legge): 1 sola camera, proporzionale per Costituzione.

Ho già spiegato sopra come, secondo me, governabilità e rappresentatività non siano in contrapposizione (anzi! Un governo non rappresentativo non può che suscitare le ire dei cittadini). Innanzitutto perché governo (potere esecutivo) e parlamento (potere legislativo) sono due cose ben diverse che devono rimanere distinte. Così non è stato con il maggioritario, dove il parlamento è dominato da una maggioranza fittizia comandata a bacchetta dal presidente-dittatore.

Una soluzione facile facile per creare maggiore governabilità (“nonostante” la rappresentatività proporzionale del parlamento): sfiducia costruttiva del governo.

Semplice e senza macellare la democrazia!

Riassumendo: Rappresentatività (parlamento proporzionale) + “Governabilità” cioè stabilità del governo (sfiducia costruttiva).

Se invece per governabilità si intende che ogni proposta del governo è un ordine… allora si chiama dittatura (il sistema con più alta governabilità di tutti i tempi).

Comunque nei paesi anglosassoni è pieno di iniziative per una riforma elettorale in senso proporzionale: là hanno conosciuto bene l’orrore di una legge che permette solo a due partiti di alternarsi al governo, a prescindere dal consenso che raccolgono.

Questo è un bel e-book sui sistemi di voto per una “democrazia accuratahttp://www.accuratedemocracy.com/index.html

Qui la fondazione in UK per per il proporzionale http://www.fairvote.org

Se anche fosse, sarei d’accordo. Mi pare molto più convincente di quella della Boschi del 2016.

Solo per segnalare (a chi non può accedere a LQFB, ovviamente) l’esito della votazione, conclusasi ieri.

E’ passata la mozione che proponeva l’adesione al CDC tout-court.

Chi provvede a comunicare la nostra adesione?

Fatto. Risultiamo tra i soggetti che hanno aderito, come si può constatare qui (un ringraziamento ad Athos).

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