Quando i sostenitori non partecipano al voto finale

Oggi è terminato l’intero processo di votazione della mozione urgente di sostegno a Marco Calamari. La proposta ha ottenuto oltre il 90% dei sostenitori del quorum previsto per l’ingresso in discussione, mantenuto fino alla votazione, ma pur avendo il 100% dei voti positivi quindi nessun voto contrario o astenuto (attivo), solo poco più del 60% dei sostenitori hanno effettivamente votato, gli altri non sono entrati nel processo di voto.

Come valutare politicamente questo dato? Perché questi pirati, che pure hanno sostenuto la mozione, non hanno votato?

Può sembrare una domanda oziosa ma a mio avviso politicamente è molto rilevante sia che la valutazione sia: “non hanno avuto tempo (in 24 ore) di votare”, oppure che sia “non hanno percepito l’urgenza di dover votare entro queste 24 ore”, oppure “hanno ritenuto di non voler votare” (non richiedere emendamenti, non partecipare alla discussione, ecc. ecc.).

Non è un problema di fare il processo alle intenzioni, ma comprendere se lo strumento che stiamo adottando ha delle idiosincrasie rispetto al modo in cui le persone pensano di volerlo o doverlo usare e come migliorare questo rapporto.

3 Mi Piace

E mi chiederei anche: perché non hanno neanche impostato delle deleghe?

2 Mi Piace

Bisognerebbe sapere quali sono le caratteristiche di chi non ha votato: sono nuovi?

1 Mi Piace

“Ad occhio” mi sembra che quelli nuovi sono quelli che hanno votato di più o almeno diciamo quantomeno metà e metà, sicuramente non sottorappresentati quindi.

Vorrei essere più preciso ma mi sembra che dopo il voto non ci sia più la possibilità di risalire ai sostenitori di una data mozione e sinceramente non avevo registrato i sostenitori.

1 Mi Piace

Dato che ha ottenuto oltre il 90% del sostegno, chi non ha votato sono “tutti gli altri” con buona approssimazione.

Sarebbe bello ma purtroppo non è così. Purtroppo le intricatezze di LQFB talvolta fuorviano. Il 90% non è calcolato su tutti gli iscritti, ma sugli interessati all’area (ie. gli iscritti sono attualmente 39, interessati all’area 28, sostenitori 26, votanti 14).

1 Mi Piace

io non ho potuto votare perché non ho ancora superato i 90 gg per una manciata di giorni. Ed in questa occasione mi è dispiaciuto enormemente perché sono entusiasta di questa candidatura.

Appunto, se approssimi i 12 sostenitori non-votanti con i 14 non-votanti non fai un grosso errore. Per di più dato l’argomento li puoi accorpare senza problemi. E comunque, come sempre, la cosa migliore è chiederlo a loro

Guarda, spesso la risposta può essere banale e semplice: Dato che era ovvio dai consensi che la mozione sarebbe stata ratificata, il voto era solo un atto burocratico. Non a caso ridimensionato ad atto opzionale nelle proposte policy di consenso che non sono ancora attuate. Perciò anche stavolta la domanda da chiedersi non è se usiamo lo strumento giusto (attualmente non esiste alternativa) bensì se lo usiamo con le configurazioni adatte.

2 Mi Piace

Ma infatti la domanda non è se stiamo usando lo strumento giusto (perché appunto quello c’è), ma come valutare politicamente questo risultato.

Bene, hai ottenuto una plausibile risposta da chi LQFB lo usa da nove anni.

Non mi interessano le risposte plausibili, mi interessano le risposte vere! Ma è così difficile inviare loro una mail e chiederglielo?

P.S. Mi permetto di suggerire una forma diversa da:“Brutto pirla, perché non hai votato?”

Ripeto, non mi interessa fare un processo alle intenzioni di chi non ha votato, ma cercare di dare un significato politico, se c’è, al loro non voto.

Il voto per me non è mai un atto burocratico, ma posso accettare la risposta di @lynX.

Sarebbe bello capire perché qualcuno ritiene che sia un mero atto burocratico, quando invece è un atto importante per la valutazione del sostegno ad una azione e, soprattutto, capire se quindi in questi casi, o se è prevalente questa interpretazione, non sarebbe più corretto adottare queste policy di consenso, semplificando il processo decisionale.

1 Mi Piace

a mio avviso i motivi potrebbero essere: voto irrilevante ai fini del risultato (credo sia quello che intendeva @lynX) astensione, inteso come van bene tutti i risultati disinteresse proposta che non ha senso relativamente al peso politico che (non) abbiamo non fare in tempo a votare

Questo purtroppo continua ad essere il PP-IT: viene sollevato un quesito, la cui risposta potrebbe portare ad un miglioramento dell’iter di LQFB. Il prezzo? L’invio di una quindicina di mail. Ci si accontenta di una possibile causa che non porta a nulla. Conclusione: incapacità operativa.

Dato che sono pirata, ho versato la quota, se mi reinserite in LQFB vedo le mail e lo faccio io.

2 Mi Piace

Allora provo a dirlo con altre parole. Ogni sostegno ad una proposta è un piccolo atto di voto. La misurazione del sostegno liquido è la funzione primaria di LQFB. Quando il sostegno è palesemente superiore a qualsiasi opposizione, il voto col metodo Schulze diventa formalità a volte anche superflua.

Capisco quello che vuoi dire però tecnicamente non è così, è l’atto del voto che realizza la funzione di misurare il consenso su una data proposta (per di più tra parentesi mi sembra che il software dopo il voto nasconda i sostenitori rendendo quantomeno poco evidente il loro impegno).

Ipotizzo che oggi si possa considerare che sostenere una proposta ma non votarla è in un certo senso condannarla ad una ambiguità di fondo che potrebbe rappresentarsi così: «l’idea sarebbe stata buona ma l’implementazione inefficace, mi sarei aspettato di meglio».

Se esistesse una policy in cui il voto non è necessario allora avrebbe esattamente il valore che dici e sarebbe uno strumento di misurazione del consenso. In realtà così com’è è più uno strumento che mette in luce il dissenso piuttosto. Per questo sarebbe opportuno capire (e discuterne) come vogliamo usare questo strumento.

Sostenere una proposta significa: trovo l’argomento interessante Votare una proposta significa: apprezzo la soluzione adottata. Non votarla dopo averla sostenuta ha un’infinità di possibilità:

  • non ho potuto votarla (da cui dovrebbe scaturire un’analisi per migliorare le possibilità di votazione)
  • argomento interessante ma la soluzione proposta non mi soddisfa
  • non avevo notato che l’aveva proposta lynX
2 Mi Piace

La barre verdi sono un misuramento liquido del consenso.

I dati nel SQL ci sono, perciò servirebbe l’abilità di scaricare il database come previsto dagli sviluppatori. Loro hanno scelto di mostrare l’esito finale ma sono d’accordo che sarebbe bello permettere anche la visualizzazione dei supporti prima del voto.

Scusa ma, no. Se si esplicita una proposta NIL (= status quo) si può confrontare durante l’intero processo il sostegno. Non c’è ambiguità se è chiaro che un astensione alla partecipazione non abilita al voto negativo a sorpresa alla fine del processo, perché magari la policy non prevede voto finale e perciò esige maggiore onestà politica durante il processo.

Scusa, ma no. Se c’è solamente interesse si clicca l’interesse al tema e non il supporto alla proposta. Il sostegno lo si dovrebbe dare a quei testi che in quel momento meriterebbero di essere votati.

Proposta: Facciamo un’inserzione su Repubblica dove diciamo di votare il PP-IT perché siamo i più fighi al mondo.

Personalmente trovo interessante il fatto di invitare al voto per il PP-IT ma non mi convince la motivazione. Quindi do il mio sostegno, sperando che nella discussione qualcuno proponga di meglio. Questo non succede, non voto.

Altrimenti il sostegno equivarrebbe al voto positivo.

P.S. sarebbe interessante valutare se in alcuni casi non converrebbe valutare il quorum sugli interessati alla proposta anziché all’argomento.