@briganzia ho provato a riscrivere il tuo iniziale riassunto con frasi più circoscritte:
L’avanzare inarrestabile dell’automazione permette di aumentare la produzione e diminuire il lavoro umano, contribuendo strutturalmente alla disoccupazione.
La ricchezza tra scandali finanziari e dinamiche inique del mercato globale ha raggiunto una tale mal distribuzione che solo riformando il sistema finanziario è possibile sperare in una soluzione.
La corruzione, in particolare in Italia, è pervasiva e sembra senza rimedio. È giunto il momento di usare strumenti informatici per imporre trasparenza ed imparzialità in tutti i processi della Pubblica Amministrazione.
Il reddito di esistenza è una misura necessaria per fronteggiare una crescita strutturale della disoccupazione e per ridistribuire la ricchezza quel tanto da non lasciare parte della popolazione sotto la soglia di povertà.
È attuabile un progetto di moneta elettronica, come il Taler, in cui è impossibile evadere le imposte fiscali, l’anonimato del compratore viene garantito, ma è associabile ciascuna compravendita al venditore.
Il potere politico deve essere distribuito tra i cittadini per difenderci dalla corruzione, aumentare la trasparenza, avere spazi propositivi e di ascolto. La democrazia liquida è il nuovo paradigma a cui dovremmo approdare.
La cultura è fondamentale di fronte ai rapidi cambiamenti di oggi e la legge del copyright andrebbe riformata per equilibrare i benefici della condivisione con i guadagni degli editori.
Sicuramente sono temi cruciali, ci sarebbe da aggiungere molto altro, da una parte è positivo perché significa che abbiamo molti contenuti, dall’altra è problematico dal punto di vista della comunicazione. Teoricamente dovremmo avere diversi target di persone e presentargli i contenuti di maggior interesse.
Se proprio - come in questa discussione - vogliamo scegliere una narrazione principale, io punterei sulla democrazia liquida razionale. Vi dico che pochissime persone, che conoscevano il Partito Pirata, a cui ho parlato di democrazia liquida, mi hanno risposto che è già fallita in Germania. Effettivamente c’è stato un flop, una discesa sotto la soglia di sbarramento (a tutti nota), ed anche altri partiti pirata hanno faticato ad approdare a buone soluzioni…
Quindi se devo puntare tutto su un argomento solo, io punterei sulla democrazia liquida razionale, espressione che praticamente eredito da @lynX e che fondamentalmente è la democrazia liquida, ma integrata con una lista di fatti scientifici (ovvero empiricamente e razionalmente fondati) e storici (basati su fonti accreditate o nuove ricerche autorevolmente documentate) avvallati da un consenso intersoggettivo (come proposto da lynX su Democrazia Razionale Collettiva) e tale lista di fatti serve a degli incaricati per filtrare le iniziative e rifiutare le argomentazioni contrarie a quei fatti (potremmo chiamarli Responsabili della Ragionevolezza). Automatizzare il processo conservandolo ragionevole è impossibile, quanto automatizzare le misure per la buona convivenza. Servono dei responsabili incaricati, sempre sotto l’ulteriore misura di sicurezza del Collegio Arbitrale.
Purtroppo, un programma politico temo non basta più… le menzogne e la sfiducia hanno inquinato tanto il terreno. Bisogna puntare su qualcosa di rivoluzionario e molto preciso: “rational liquid democracy” non c’è in tutto il Web (cercando con Google) questa espressione. Perché non lavorare in questa direzione? In realtà, già lo stiamo facendo, ma in modo ancora più consapevole e preciso.
Infine, se da questo concetto si vuol tirare fuori la storia dei pirati informatici all’arrembaggio della politica, non vedo troppe difficoltà, anzi!