Riduzione del numero di parlamentari

No, sono due criteri fondamentali per giudicare l’impatto di una riduzione del numero di parlamentari. Più on topic di così si muore, per citare @solibo.

Nella riforma che stanno proponendo e approvando non è prevista alcuna modifica dell’articolo 67. Divagare sul mandato imperativo in questo thread È off topic. Torna in quello appropriato.

L’intelligenza collettiva nei parlamenti è molto dubbia. Non vedo che c’entri.

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Devo andarmela a leggere, ma ricordiamoci che la Costituzione è un tutto: un testo fondamentale in cui ogni articolo determina il significato di ogni altro, escludendo tutte le possibili interpretazioni che lo contraddicono.

Per questo i Padri Costituenti hanno reso così complessa la modifica di ciascun articolo.

No, affatto: io credo nella democrazia rappresentativa (delegativa pura o liquida è un dettaglio a mio avviso trascurabile e dipendente dal contesto), ovvero una forma di governo dove il popolo elegge i propri rappresentanti per il governo del bene comune. I rappresentanti decidono per il popolo stesso. Non credo affatto nella democrazia diretta ma questo non mi rende aristocratico.

L’aristocrazia è il governo di un gruppo di persone non elette, ma che governano per altri motivi (i.e. il cosiddetto “diritto di sangue”). Un tema francamente di scarso interesse e risibile (non vedo perché la semplice discendenza possa fare di un gruppo di persone le migliori possibili per rappresentare una comunità e quindi decidere per essa).

Altra conclusione tua personalissima, totalmente priva di correlazione col resto e - per i motivi che ho scritto sopra - priva anche di senso alcuno.

Il metodo di selezione degli aristocratici è secondario e varia nel tempo.

L’aristocrazia è per definizione il “governo dei migliori”, dal greco άριστος, àristos, “migliore” e κράτος, kratos, “comando”.

Se ritieni che

allora sei un aristocratico, non un democratico.

I tuoi natali sono irrilevanti qui: si può essere monarchici anche senza essere Re.

Neanche io credo nella democrazia diretta. Credo sia stata la prima cosa che ho scritto a @lynX quando mi ha invitato, mesi fa, a dare un’occhiata a questo forum (e spero non riceva ulteriori ritorsioni per questo… basto io :smiley:)

Ma la tua interpretazione della democrazia rappresentativa è, appunto, elitaria ed eversiva.

Il popolo sovrano, che esercita la sovranità “nelle forme e nei limiti della Costituzione”, deve eleggere un Parlamento di persone che rappresentino la Nazione. In parlamento devono sedere persone comuni. Belli e brutti, ingegneri e contadini, programmatori e prostitute, scienziati e maestre d’asilo.

Se l’Italia volesse essere una aristocrazia, richiederebbe una laurea per sedere in Parlamento. Ogni 5 anni avremmo il concorso pubblico per il rinnovo del parlamento, non le elezioni.

La Costituzione non prevede che decidano i migliori. Prevede che decidano i cittadini eletti dal popolo.

Per questo l’unico modo democratico per rendere gli eletti migliori è l’educazione. Perché se non puoi scegliere i “migliori”, puoi solo rendere tutti migliori.

Non è una conclusione personale, ma mera logica.

Se il Partito Pirata che vuoi creare (tu come @erdexe) è una aristocrazia, una comunità dove solo i “migliori” hanno rilevanza e comandano sottoposti intellettualmente o culturalmente più deboli, questo è un problema gravissimo.

E’ un problema per tutte le persone veramente democratiche qui dentro. Perché questo partito, presentandosi come democratico, inganna gli elettori.

Ed è un problema per il partito stesso, perché si condanna ad essere minoranza, a celebrare ogni seggiolina conquistata per i suoi leader senza poter mai vincere davvero le guerre che intende combattere. Perché quale che sia la vostra definizione di “migliori”, saranno sempre troppo pochi.

E questo indipendentemente da quanto siate illuminati o dal fatto che la tua definizione di “migliori” includa persone come me, @ale e @mic o escluda persone come @lynX e @marcat90.

Se questo partito si chiamasse “Partito Aristocratico”, sareste quanto meno onesti (e non mi avreste fra i piedi :smile:). Ma un Partito Pirata Italiano non può essere aristocratico. Non solo perché non è un comportamento Pirata, ma perché i Principi Fondamentali della Repubblica Italiana non sono solo legge, sono Principi Fondamentali.

L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.

L’Italia è.

Cosa tutt’altro che scontata nel secondo dopo guerra.

La Costituzione non definisce solo l’organizzazione dello Stato. La Costituzione definisce l’Italia. E di conseguenza gli italiani. :wink:

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La costituzione dice “fondata sul lavoro,” se volessi trollare direi che secondo la costituzione i cacacazzi non hanno diritto di cittadinanza.

E se volessi comportarti da italiano, invece, dovresti metterti all’opera invece di trollare… :wink:

Il pensiero è un lavoro fondamentale.

Fare, senza pensare, è fare Male.

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Ho preparato una bozza di comunicato. Verificate tutti che le argomentazioni possano essere quelle più facili da comunicare ed elaborate tutte le eventuali modifiche. Se poi vi fa schifo basta che me lo facciate sapere PS: se dovesse essere il canovaccio del comunicato definitivo, vanno verificati i numeri che ho riscontrato dal sito del Ministero dell’Interno Ma che ho comunque ricopiato in fretta e scrivendo su un tastierino: quindi possono esserci alcuni errori

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LA RIFORMA COSTITUZIONALE CHE RUBA RAPPRESENTANZA AI CITTADINI

L’assemblea costituente ha fissato un numero di parlamentari eletti pari a 946 distribuiti tra 630 deputati e 316 senatori. L’intenzione fu quella di aumentare la rappresentanza parlamentare dei cittadini dopo che nei precedenti 30 anni, solo il governo fascista aveva osato ridurla. Grazie alla scelta dei Padri Costituenti, il Parlamento Italiano avrebbe espresso un deputato e un senatore ogni 46.000 e 81.000 elettori . Con l’esplosione demografica degli ultimi 70 anni, il rapporto tra parlamentari ed elettori si è ridotto a tal punto che oggi abbiamo un deputato e un senatore ogni circa 74.000 e 136.000 elettori. Negli ultimi 70 anni, perciò i cittadini hanno subito una perdita di rappresentanza superiore al 50% ma nessuno ha mai combattuto per la difesa di questo diritto. Al contrario, tutte le forze politiche presenti oggi in Parlamento hanno proposto riforme costituzionali tutte diverse ma con un unico denominatore comune: la riduzione del numero dei parlamentari. L’ultima riforma proposta dal Movimento 5 Stelle e appoggiata dalla Lega Nord, porterebbe il numero dei parlamentari addirittura a 600 unità (400 deputati e 200 senatori) conseguendo il record italiano ed europeo di furto di rappresentanza: un deputato e un senatore ogni circa 136.000 e 214.000 elettori!La conclusione è questa: se per i nostri Padri Costituenti, gli elettori valevano UNO, per gli attuali riformatori gli elettori valgono tra lo 0,38 e lo 0,63. PRATICAMENTE LO SLOGAN MIGLIORE DI QUESTA RIFORMA SAREBBE: “UNO VALE LA META’ DI UNO”

Perché questa presa in giro sembra un regalo ai cittadini?

Purtroppo i cittadini non si chiedono mai perché sono anni che si cerca di promuovere questo tipo di riforme. Il motivo purtroppo è semplice:

  1. annunciando di ridurre qualche spesa di entità infinitesima rispetto ai costi della macchina politica e amministrativa dello Stato, le forze politiche sanno di ottenere il consenso di quei cittadini esasperati dalla corruzione;
  2. con meno parlamentari, tutti quei centri di potere che vogliono leggi a proprio favore (lobby, banche, industrie mafie e potenze straniere, anche nemiche) sanno che è possibile influenzare il potere legislativo facendo leva su un minor numero di parlamentari; magari investendo capitali mirati per pagare la campagna elettorale di soli 20 candidati laddove prima bisognava finanziarne 30; e chiunque volesse provare addirittura a corrompere sa che in tal modo, il compito sarebbe più facile.

FERMIAMO IL FURTO DI RAPPRESENTANZA

Il Partito Pirata è sempre stato favorevole ad aumentare i diritti civili e sociali dei cittadini e in particolare sente che il diritto più prezioso in una democrazia sia quello legato alla rappresentanza degli elettori. Per questo motivo rivolge un appello a tutti i cittadini perché DIFFONDANO QUESTO MESSAGGIO DI ALLARME a tutti i politici che svolgono con dignità il proprio ruolo di difesa della rappresentanza affinché IMPEDISCANO L’APPROVAZIONE DI QUESTA RIFORMA anche laddove questa scelta rischiasse di essere penalizzante nei confronti degli elettori meno attenti al furto di rappresentanza che si sta perpretando anche ai loro danni.

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Credo che intanto abbiamo un problema e stavolta non è l’urgenza. Mi sembra che non ci sia unanimità di giudizio sull’argomento. Credo che questo sia uno dei casi in cui si deve chiedere all’assemblea se fare o meno un comunicato di condanna. Nel caso la risposta sia SI sarebbe bello che la frase Standard venisse modificata in: il comunicato è stato approvato dall’AP con xx%.

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Non ho capito l’ultima proposizione

Tutta la prima parte mi sembra perfetta (ma non ho verificato i numeri, scusa).

Non mi piace molto la forma: che ne dici di “E’ davvero una scelta a favore dei cittadini?”

La frase dopo la toglierei del tutto:

Ci rivolgiamo ai cittadini, al popolo sovrano, non mi sembra il caso di insinuare che siano ignoranti o superficiali. Anche perché, come dici, sono anni che i politici elitari ed eversivi ci provano e sono anni che i cittadini li mandano a stendere.

Dunque meglio riconoscere l’intelligenza dei nostri concittadini, dargliene loro atto e anzi ringraziarli.

Riformulerei quindi il paragrafo in tal senso: invece di spiegare ai cittadini cosa non capiscono, sottoscrivere le ragioni per cui si sono opposti in passato.

Questa frase non mi è chiara, cosa intendi per “anche laddove questa scelta…”? Sarebbe possibile riformularla in due o tre frasi più brevi?

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Hai ragione

Sì, va riformulata

In effetti non si capisce quello che volevo intendere ossia che l’attuale Stampa concede un favore eccessivo alla riduzione dei parlamentari e agevola gli attacchi mediatici a quei politici che vogliono mantenere il numero dei parlamentari come Se questo fosse solo ed esclusivamente dettato dal mantenimento dello status quo. Anche in questo caso bisogna riformulare.

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Si, aggiungo anche che si potrebbe decidere se impostare il comunicato sulla condanna e su una presa di posizione decisa, o sul dare dati e far porre la domanda “è giusta questa cosa?”

I moved 17 posts to a new topic: Schulze ranking e percentuali

Calamandrei ha scritto su questo argomento delle pagine che dovrebbero essere il punto di riferimento di una politica progressista ed egualitaria: in una democrazia in cui il suffragio universale è un valore importante, l’educazione fornita da una scuola obbligatoria (che è sia diritto sia dovere) è un valore ancora più importante. Ed è un valore per il quale bisogna combattere anche perché è l’ultimo baluardo contro tutti gli attacchi che vengono rivolti verso il suffragio universale…

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Io non sono ancora un iscritto e pertanto non posso proporre nulla ma il punto dirimente della questione è se il partito pirata sia favorevole o no a questa riforma costituzionale.

Io trovo che ogni meccanismo di riduzione dei parlamentari sia un attacco alla democrazia a prescindere dal fatto che la democrazia rappresentativa possa essere o no considerata la migliore forma di democrazia. Una precisazione però è doverosa. Fortunatamente, in questo caso la legge costituzionale è chiara e ben definita e le forze di maggioranza ci hanno almeno risparmiato la solita riforma polpettone che prevede un certo numero di cambiamenti positivi e interessanti diluita in un coacervo di porcherie confuse e problematiche

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@macfranc se hai il riferimento esatto (o ancora meglio una copia digitale) dovresti secondo me proporlo per la bibliografia di iniziazione Pirata nel thread proposto da @LucasSharinov

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Scusa vedo ora.

L’idea è che, se un cittadino non può essere candidato per un ruolo elettivo che ha già ricoperto, nell’esercitare le sue funzioni sarà di fatto svincolato dal partito e libero di rappresentare la Nazione.

Su una popolazione ridotta però si pone il problema di trovare i candidati: su un paese di 100 abitanti, magari c’è uno solo che ha voglia di fare il sindaco. Sopra i 10.000 abitanti è più probabile che di persone disposte a sacrificare qualche anno per servire ce ne siano sempre disponibili.

L’importante è che la Politica non diventi una professione.

Sono stato più chiaro?

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